Caffè decaffeinato

caffè trattato per la rimozione della caffeina

Il caffè decaffeinato è caffè trattato in modo tale da privarlo del suo contenuto di caffeina.

La caffeina o teina è un alcaloide che si presenta come un solido bianco cristallino, è presente nei chicchi di caffè (1,5-2%) e nelle foglie di tè (4-5%). La caffeina, letale in dosi superiori a 10&nbsp:g, ha un’azione stimolante ed eccitante sul sistema nervoso e questo rende la sua assunzione sconsigliabile ad alcune categorie di persone, come gli insonni o i cardiopatici. Per ovviare a questi inconveniente sono state messe a punto tecniche per estrarre la caffeina dal caffè pur mantenendone soddisfacenti proprietà organolettiche.

Non sono pochi i metodi utilizzati per decaffeinare il caffè; in ogni caso tutti seguono le seguenti fasi di lavorazione:

  1. Il caffè crudo (non ancora tostato) viene trattato con un solvente, come il diclorometano (o cloruro di metilene), in modo da estrarne la caffeina;
  2. Il caffè così decaffeinato viene trattato a vapore, per eliminare completamente il solvente;
  3. Infine viene essiccato e tostato affinché torni all'iniziale grado di umidità.

Il processo presenta alcune controindicazioni. Ad esempio il diclorometano è un solvente ritenuto cancerogeno. Inoltre il lavaggio del chicco di caffè ne elimina anche gran parte delle sostanze benefiche. L'aroma, infine, è comunque differente da quello del caffè non decaffeinato.

Durante il procedimento di estrazione della caffeina, sono prodotti oli naturali chr contengono diterpene, sostanza chimica che stimola la produzione di acidi grassi, e che su alcuni individui può aumentare il rischio di infarto.

Procedimento per l'estrazione dell'eccitante da caffè, tè, cacao

Materiale occorrente

Lastrina in silice, caffè in polvere, , cacao solubile in polvere, becker da 250 ml, provette, bacchetta, imbuto, filtro, agitatore.
I reagenti occorrenti sono:

  • Eluente: Cloroformio-Etanolo (90:10)
  • Soluzione all’1% di iodio in etanolo
  • Soluzione (1:1) di HCl al 25% ed Etanolo al 96%
  • Cloroformio: si tenga presente che è nocivo, anche per l’ambiente.
  • Etanolo: si tenga presente che è infiammabile.
  • Acido cloridrico (HCl): si tenga presente che è corrosivo.

Procedimento

Si preparano quindi tre soluzioni di: , caffè, cacao nel seguente modo:

  • Procedura per il caffè: 2 g di caffè in polvere si sciolgono in 100 ml di acqua distillata bollente. Si agita energicamente e poi si filtra.
  • Procedura per il tè: 2 g di si versano in 100 ml di acqua distillata bollente. Si agita energicamente e poi si filtra.
  • Procedura per il cacao: 2 g di cacao si sciolgono in 100 ml di acqua tiepida. Si agita e poi si filtra.

Si dispongono sulla lastrina di gel di silice, a distanza di 1 cm tra di loro, delle piccole gocce delle tre soluzioni (ripetendo l’azione 2 o 3 volte. Si introduce la lastra nella vaschetta contenente l’eluente si lascia sviluppare il cromatogramma. Si toglie la lastrina della vaschetta e si lascia asciugare in stufa a 100° C fino a completa evaporazione dell’eluente. Quindi la si spruzza prima con una soluzione di iodio e poi con una soluzione di HCl/C2H5OH.

Conclusioni

A questo punto si può osservare il colore e il relativo Rf: