Il passaggio per pesci è un opera di ingegneria idraulica realizzata lungo fiumi o corsi d'acqua, in corrispondenza di sbarramenti artificiali, come briglie o dighe.

Scala per pesci asservita allo sbarramento sull'Isar, nei pressi di Pullach, in Germania

Lo scopo del dispositivo è quello di permettere ai pesci di percorrere la corrente del fiume sia in risalita che in discesa.

Denominazioni alternative sono scala di rimonta, scala di risalita, o scala per pesci.

Il passaggio per pesci permette all'ittiofauna di raggiungere i siti di riproduzione, superando quegli ostacoli artificiali che, frapponendosi agli spostamenti, mettono a rischio la sopravvivenza della specie.

Esso permette inoltre, a pesci come le trote, di raggiungere i siti di riproduzione all'inizio del bacino, superando gli ostacoli artificiali che, frapponendovisi agli spostamenti, mettono a rischio la sopravvivenza della specie.

Caratteristiche

Il dispositivo si presenta spesso, schematicamente, come una successione di piccoli bacini adiacenti, disposti su livelli crescenti e comunicanti, che, come gradini di una sorta di "scala", permettono ai pesci migratori (anguilla, alosa, salmone) di effettuare la risalita della corrente.

Perché siano efficaci, le scale per pesci devono possedere alcune caratteristiche che ne condizionano il progetto.

  • La portata d'acqua deve essere almeno pari al minimo deflusso vitale (DMV), tra l' 1% e il 5% della portata complessiva del corso d’acqua[1].
  • Particolare cura dovrà essere posta nella localizzazione, che dovrà essere in prossimità delle sponde del corso d'acqua, dove la velocità di deflusso è minore[1]. Il punto di accesso dovrà essere quanto più vicino possibile all'ostacolo[1].
  • La velocità dell'acqua dovrà variare da un minimo di circa 1 m/s fino a un massimo dipendente dalle specie ittiche di cui si vuol permettere il transito[1].

Tipologie

Sostanzialmente, le scale per pesci sono di tre tipi[2]:

  • Canali artificiali di aggiramento, dette anche scale rustiche
  • Scale a bacini successivi
  • Scale a rallentamento (o tipo Denil)

A questi tre tipi fondamentale si aggiunge una quarta tipologia completamente diversa, quella dell'ascensore per pesci, a rigore nemmeno annoverabile tra le "scale": si tratta infatti di un dispositivo meccanico, molto più costoso, la cui scelta si rende obbligata solo di fronte a dislivelli enormi.

Scala rustica

 
Scala rustica, sul torrente Elling Å, a Vendsyssel-Thy, in Danimarca, Jutland settentrionale

La scala rustica è un canale di aggiramento dell'ostacolo realizzato come una sorta di ruscello artificiale, costruito con la posa materiali inerti, come massi e pietre naturali di grossa dimensione.

Gli elementi fondamentali sono tre: il canale di scivolo, con pendenze tra il 5 e il 10%, le barriere di massi, che ostacolano il flusso dell'acqua e dissipano l'energia meccanica veicolata, e la presenza di aree che consentono ai pesci la sosta durante la risalita[3].

Alcune caratteristiche notevoli rendono la scala rustica la scelta migliore in varie situazioni[4]: la semplicità e l'economicità di realizzazione, che rende la tipologia più competitiva rispetto a tutte le altre; la versatilità, che le rende adatte a varie situazioni, con efficacia per tutte le specie di pesci; l'assenza di manutenzione; il basso impatto ambientale, grazie ai materiali naturali utilizzati e alla morfologia che riproduce quella dei corsi d'acqua naturali.

Le scale rustiche incontrano il loro limite nella bassa pendenza superabile, pari a circa il 5-10%[4]. Per dislivelli altimetrici che comportano pendenze superiori, le scale rustiche devono essere abbandonate in favore di altre opzioni più dispendiose.

Scala a bacini successivi

 
Scala a bacini digradanti sullo sbarramento sul Rodano a di Verbois, presso Ginevra

Lo schema prevede una successione di bacini intercomunicanti posti a intervalli regolari e a diverse altezze[5]. Il passaggio da un bacino all'altro è garantito aperture di vario tipo: l'efflusso dell'acqua attraverso le aperture dissipa inoltre l'energia cinetica e realizza delle zone di sosta per i pesci[5].

Per rendere intercomunicanti i bacini possono essere realizzate delle aperture larghe a sfioro in prossimità della superficie del bacino, o delle fessure verticali (la cui luce dovrà tener conto delle dimensioni delle specie ittiche, o, infine, degli orifizi praticati sul fondo del bacino[5]. Rispetto alle aperture superficiali, le fessure verticali, con la loro maggiore profondità, sono più versatili in caso di ampia variabilità della portata idrodinamica. Gli orifizi di fondo, essendo sempre immersi, non risentono affatto delle variazioni di portata ma, di converso, richiedono monitoraggio continuo e manutenzione periodica, al fine di evitare identificare e rimuovere eventuali ostruzioni.

A differenza delle scale rustiche, il sistema a bacini comunicanti richiede manutenzione periodica, per liberare i comparti da accumuli di materiale trascinato dalla corrente. Inoltre, essendo normalmente realizzati in muratura, o in cemento, hanno un costo e un impatto ambientale più elevato.

Scala a rallentamento (tipo Denil)

 
Scala di Denil, con deflettori inclinati

Si tratta di un canale di scivolo che tende a rallentare la velocità idrodinamica attraverso l'azione di una serie di deflettori inclinati (o quinte) posti in successione, normalmente sul fondo del canale o sulle due pareti laterali[6]: quest'ultima configurazione è più indicata in caso di ampie variazione della profondità dell'acqua[6]. In altri casi, i deflettori sono presenti sia sul fondo che sulle pareti, seppure al prezzo di una più onerosa manutenzione[6]. La [6].

I deflettori, realizzati normalmente in metallo (acciaio inox o ferro zincato), dello spessore di circa 8-10 mm, sono disposti a intervalli di circa 0,6/1 m[7]. Per contrastare il deflusso dell'acqua, i deflettori dovranno essere inclinati verticalmente verso monte, con un angolo, tipicamente, di 45%[7].

In base alle dimensioni, alle modalità di realizzazione, alla profondità dell'acqua, la presenza del canale centrale le rende in alcuni casi utilizzabili anche come canali di risalita per imbarcazioni[8].

L'intervallo di pendenze per cui è utilizzabile la scala Denil varia tra il 12% e il 20%[7].

Ascensore per pesci

 
Ascensore per pesci alla centrale idroelettricadi Tuilières, sulla Dordogna, a Saint-Capraise-de-Lalinde

A queste tre tipologie se ne aggiunge una quarta, a esse non assimilabile in quanto di tipo concettualmente diverso: si tratta di un dispositivo meccanico di sollevamento, detto ascensore per pesci[9].

Si tratta di un dispositivo che intrappola i pesci a valle dello sbarramento e li solleva meccanicamente in altezza per rilasciarli a monte, attraverso uno scivolo, direttamente nel corso d'acqua, o indirettamente, attraverso un canale di collegamento[9].

Molto più costosa di tutte le altre soluzioni, l'ascensore per pesci si rende obbligato quando è necessario il superamento di dislivelli molto elevati[10].

Situazione nel mondo

Sebbene il dispositivo sia dichiarato obbligatorio dalla legislazione avanzata di molti paesi, la sua diffusione non è ancora capillare, soprattutto sulle opere idrauliche di sbarramento più datate.

Situazione in Italia

In Italia la sua presenza sarebbe teoricamente obbligatoria già dal 1914, con il Regio Decreto 1486 ("Regolamento per la pesca fluviale e lacuale"), un obbligo ribadito nel 1931 dall'art. 10 del "Testo Unico delle leggi sulla pesca".

Nonostante questo, la situazione in Italia è particolarmente grave, dal momento che l'obbligo di legge è di fatto travolto dal comportamento di amministrazioni dello stato, enti pubblici, enti locali, consorzi di bonifica, per i quali è prassi realizzare opere idrauliche di sbarramento senza alcuna previsione di dispositivi per agevolare la rimonta.

Note

  1. ^ a b c d Mario Fugazza, Le scale di risalita per i pesci, materiale didattico del Dipartimento di Ingegneria Idraulica e Ambientale dell'Università di Pavia, p. 5
  2. ^ Mario Fugazza, Le scale di risalita per i pesci, materiale didattico del Dipartimento di Ingegneria Idraulica e Ambientale dell'Università di Pavia, p. 6
  3. ^ Mario Fugazza, Le scale di risalita per i pesci, materiale didattico del Dipartimento di Ingegneria Idraulica e Ambientale dell'Università di Pavia, p. 14
  4. ^ a b Mario Fugazza, Le scale di risalita per i pesci, materiale didattico del Dipartimento di Ingegneria Idraulica e Ambientale dell'Università di Pavia, p. 16
  5. ^ a b c Mario Fugazza, Le scale di risalita per i pesci, materiale didattico del Dipartimento di Ingegneria Idraulica e Ambientale dell'Università di Pavia, p. 7
  6. ^ a b c d Mario Fugazza, Le scale di risalita per i pesci, materiale didattico del Dipartimento di Ingegneria Idraulica e Ambientale dell'Università di Pavia, p. 12
  7. ^ a b c Mario Fugazza, Le scale di risalita per i pesci, materiale didattico del Dipartimento di Ingegneria Idraulica e Ambientale dell'Università di Pavia, p. 13
  8. ^ Mario Fugazza, Le scale di risalita per i pesci, materiale didattico del Dipartimento di Ingegneria Idraulica e Ambientale dell'Università di Pavia, p. 17
  9. ^ a b Mario Fugazza, Le scale di risalita per i pesci, materiale didattico del Dipartimento di Ingegneria Idraulica e Ambientale dell'Università di Pavia, p. 15
  10. ^ Mario Fugazza, Le scale di risalita per i pesci, materiale didattico del Dipartimento di Ingegneria Idraulica e Ambientale dell'Università di Pavia, p. 18

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