Altaïr Ibn-La'Ahad

personaggio immaginario

Template:Avvisounicode

Altaïr Ibn-La'Ahad
Altaïr Ibn La-Ahad
Lingua orig.Inglese
EditoreUbisoft
1ª app.
Voce orig.Philip Shahbaz
Voce italiana
Caratteristiche immaginarie
Sessomaschio
Luogo di nascitaMasyaf
Data di nascita26 febbraio 1165

Altaïr (Masyaf, 26 febbraio 1165 - Masyaf, 1257) (in arabo النسر?, al-Ṭāʾir, cioè "l'Aquila", e il cui nome completo è Altaïr Ibn-La'Ahad,[1] e la pronuncia: al Tà-ir) il personaggio principale dei giochi Assassin's Creed, Assassin's Creed: Altaïr's Chronicles e Assassin's Creed: Bloodlines, fa anche dei breve cameo in Assassin's Creed 2, Assassin's Creed: Brotherhood e Assassin's Creed: Revelations. Egli è uno degli antenati del protagonista della serie, Desmond Miles. Il suo nome significa Aquila Volante e Figlio di Nessuno.

Storia

Altaïr Ibn-La'Ahad (1165 - 1257; Arabo:الطائر إبن لا أحد), fu un membro dell'Ordine degli Assassini e, dal 1191 fino al 1228, il loro Gran Maestro. Altaïr nacque da genitori anch'essi Assassini; madre cristiana e padre musulmano, di nome Umar.

Dopo un esilio volontario di circa vent'anni, riprese il rango di Gran Maestro all'interno dell'Ordine nel 1247 e lo mantenne fino alla morte.

Durante la sua infanzia, come tutti i bambini nati nella Confraternita, venne separato dai genitori per essere addestrato da Al Mualim, superando rapidamente i suoi compagni in abilità. A causa delle regole dell'Ordine, che, secondo Al Mualim, l'amore avrebbe fatto gli Assassini più deboli, e per il loro addestramento costante, il padre di Altair non mostrò amore verso di lui, anche se si sentiva di aver soppresso i suoi veri sentimenti per il bene dell'Ordine e la sua causa. Altaïr crebbe assieme ad Abbas Sofian. I due erano degli ottimi amici, fino a quando Altaïr gli rivelò che il padre di Abbas, Ahmad, si era suicidato nella sua casa. Dopo che Altaïr parlò anche agli altri Assassini di questo, Abbas sviluppò un odio personale per lui, convinto che mentisse al riguardo. La madre di Altaïr morì alla nascita del figlio, e il padre Umar venne giustiziato dai Saraceni per aver ucciso un nobile saraceno a Masyaf quando Altaïr aveva 11 anni. Nonostante le sue urla nei momenti precedenti all'esecuzione del padre, Altaïr non sentì alcun dolore reale. Considerava infatti più come un padre il Gran Maestro Al Mualim che il suo padre biologico, anche se l'amore per Al Mualim era "debole e disonesto".

Nel 1183, durante i primi anni di Altaïr come Assassino, Masyaf venne attaccata da un agente Templare che si era infiltrato. Trovatosi bloccato fuori dalla roccaforte, Altaïr scalò delle impalcature all'esterno delle mura per entrare. Da lì, corse sulle mura e saltò su un tetto di un balcone, prima di uccidere il traditore con un assassinio in volo, salvando Al Mualim dalla morte.

Nel 1190, la minaccia di un'altra crociata si profilava. Altaïr aveva già raggiunto il rango di Maestro Assassino, e venne incaricato di recuperare un antico artefatto conosciuto come il Calice. Appreso che, al fine di completare il suo compito, doveva ottenere tre chiavi dai loro proprietari Templari, Altaïr iniziò la sua ricerca. Recatosi a Damasco, Altaïr incontrò un Rafiq, che gli disse che il mercante Tamir aveva stretti legami con i Templari nella zona. Dopo aver interrogato Misbah, un uomo che aveva dei contatti con Tamir, Altaïr fronteggiò Tamir e, prima di ucciderlo, apprese che il Calice era rinchiuso nel Tempio della Sabbia e che erano necessarie tre chiavi per entrarvi. Altaïr visitò quindi il danzatore Fajera, che era inizialmente riluttante a contribuire con lui, facendo combattere Altaïr contro un uomo conosciuto come Badr. Dopo aver sconfitto l'uomo e catturato Fajera, Altaïr ottenne la prima delle tre chiavi, e scoprì che un uomo presso l'ospedale templare di Tiro avrebbe potuto aiutarlo a trovare le altre chiavi. Arrivato a Tiro, Altaïr cercò Hamid, il Rafiq locale, dal quale apprese che Rolando di Napula, capo del l'ospedale e Templare, aveva discusso con qualcuno di recente. Per entrare nell'ospedale, Altaïr navigò nelle fogne, entrando nell'edificio dal basso con l'obiettivo di assassinare Rolando. Altaïr ottenne la seconda chiave da un prigioniero di Rolando: un uomo anziano che era stato al misterioso Tempio del Calice. In viaggio verso Gerusalemme assieme a Kadar, un Assassino del posto, Altaïr apprese che il capo dell'Ordine dei Templari, Lord Basilisk, di solito era nel palazzo reale di Gerusalemme con il re, e che aveva in suo possesso la terza chiave. Il re stava progettando di organizzare una festa a non troppo tempo da allora, e per avvicinarsi a Basilisk, Altaïr logicamente decise di scoprire dove si farà la festa. Ascoltando alcune delle conversazioni tra i nobili, Altaïr interrogò Ayman, uno degli invitati alla festa, e scoprì dove ci sarebbe stata la festa. Infiltratosi grazie all'aiuto di uno degli uomini di Kadar, Altaïr incontrò Lord Basilisk per la prima volta. Dopo una breve battaglia con lui, Altaïr riuscì a recuperare la chiave, ma non ebbe avuto il tempo di uccidere il Templare, che era fuggito. Tuttavia, nell'azione, ha anche collaborato alla difesa di Acri, e ha rivelato l'identità di un traditore degli Assassini, il vice-comandante dell'Ordine Harash. Affrettatosi all'interno della fortezza dell'Ordine ad Aleppo, Altaïr affrontò il traditore Harash, ei due si fronteggiarono in duello. Dopo una breve lotta, Altaïr ne uscì vittorioso. Alla fine, prossimi al Tempio grazie a una socia di nome Adha, Altaïr venne stupito quando scoprì che lei era il Calice. Dopo questa rivelazione tuttavia, Basilisk la rapì, portandola a Tiro. Arrivato al porto di Tiro, Altaïr incontra ancora una volta Basilisk. Quindi, i due combatterono di nuovo, con il duello che termina con la morte per mano di Altaïr di Basilisk. Di conseguenza, Altaïr scopre che Adha non si trovava sulla nave di Basilisk, ma era tenuta prigioniera su un'altra nave. Sarebbero passati anni prima che Altaïr possa riuscire a ritrovare Adha, ma era troppo tardi per salvarla, tutto quello che poteva fare era vendicarla. In una rabbia furiosa ed emotiva, Altaïr diede la caccia e uccise tutti responsabili della morte di Adha, anche se l'atto non lo ha portato a nessuna gioia, in quanto le sue azioni non potevano riportarla indietro.

All'inizio del 1191, Altaïr e i confratelli Malik e Kadar Al-Sayf avevano ricevuto il compito di recuperare un artefatto dai Templari nascosto nel Tempio di Salomone. Progredendo attraverso dei tunnel sotterranei, Altaïr ruppe due principi del Credo degli Assassini, ma con arroganza respinse il monito di Malik contro le sue azioni, fiducioso nella sua maestria di Assassino. Infine, dopo aver visto nel tempio il peggior nemico dell'Ordine, Roberto di Sable, Altaïr ruppe un altro dogma, compromettendo la sicurezza della Fratellanza. Dopo aver tentato di uccidere il Gran Maestro dell'Ordine dei Templari dopo aver fatto conoscere la sua presenza, Altaïr venne facilmente contrastato e gettato fuori dal tempio, lasciando Malik e Kadar soli con i Templari. Altaïr fuggì dal tempio di Gerusalemme per segnalare il suo fallimento all'Ordine. Al suo ritorno a Masyaf, Altaïr informò Al Mualim di aver fallito nell'acquisire il tesoro dei Templari, e venne sgridato aspramente per questo. Tuttavia, poco dopo, Malik, sopravvissuto, tornò con il manufatto, ma da solo e con il braccio sinistro gravemente ferito. Prima di poter fare altro, però, i Templari attaccarono Masyaf, prendendo il villaggio, massacrando i suoi abitanti, e assediando il castello. Altaïr utilizzò una trappola nascosta nella fortezza, scatenando un fiume di tronchi abbattuti che schiacciò l'esercito dei Templari. Una volta terminato l'attacco, le questioni delle sue azioni nel Tempio di Salomone vennero affrontate ancora una volta. Altaïr, dopo aver infranto tutti e tre i principi del Credo, aver fallito di acquisire il tesoro dei Templari, causando la morte di un confratello e la perdita di un braccio di un altro, oltre ad essere responsabile di tutti coloro che sono morti durante l'attacco dei Templari, è stato ritenuto un traditore del Credo. Al Mualim ha dichiarato questa sentenza, per poi accoltellare Altaïr nello stomaco con un pugnale. Altaïr si svegliò dal suo "sonno dei morti", e chiese ad Al Mualim come mai fosse sopravvissuto. Al Mualim gli rispose che Altaïr aveva visto solo quello che lui aveva voluto che vedesse. Ha poi spogliato Altaïr del suo rango e delle sue armi come punizione alternativa, anche se gli offrì una possibilità per riscattarsi. Ripartendo da capo come un Novizio, ancora una volta, Altaïr venne incaricato di dare la caccia ad un traditore all'interno Masyaf, che aveva permesso l'ingresso Templari. Dopo aver ottenuto successo, Altaïr tornò da Al Mualim e venne ricompensato con la riconsegna della sua Lama Celata e della spada lunga. Ancora una volta ufficialmente membro dell'Ordine, ad Altaïr venne assegnato un nuovo compito: la vita di nove uomini in cambio della propria. Altaïr iniziò la sua ricerca, recandosi a cavallo a Damasco alla ricerca di Tamir, il suo primo bersaglio. Arrivato, si recò alla Dimora degli Assassini locale, dove chiese la posizione di Tamir. Il Rafiq rifiutò, mandando Altaïr a raccogliere le informazioni sul suo primo bersaglio sul campo. Passando attraverso quartiere povero della città, Altaïr interrogò gli informatori, rubò lettere e mappe, e intercettò le conversazioni sul suo bersaglio, per acquisire la posizione del suo obiettivo. Tornato alla dimora con queste informazioni, ha ricevuto il permesso per l'uccisione e una piuma bianca, che deve essere bagnata nel sangue della vittima, come prova dell'omicidio. In una piazza del quartiere del mercato, Altaïr assiste all'uccisione da parte di Tamir di un suo socio. Mentre Tamir se ne stava andando, Altaïr riuscì ad avvicinarsi e lo uccise. Tornato alla dimora, ad Altaïr venne ordinato di tornare da Al Mualim, che lo ha premiò per il suo primo passo sulla strada della redenzione, e gli concede un altro pezzo del suo equipaggiamento. Altaïr poi partì verso, Acri e Gerusalemme, per assassinare i suoi prossimi obiettivi. Altaïr fu costretto ad assassinare altri otto uomini: un mercante di schiavi di nome Talal, il Gran Maestro dei Cavalieri Ospitalieri, Garniero di Naplusa, il mercante Abu'l Nuqoud, l'usurpatore Majd Addin, il governatore di Acri Guglielmo del Monferrato, l'ulema Jubayr al-Hakim, l'ufficiale teutonico Sibrando e per ultimo Roberto di Sable. Quest'ultimo gli rivelò che il vero nemico era Al Mualim, che aveva usato Altaïr per togliere di mezzo i suoi compagni. Tornato a Masyaf, trovò tutti gli abitanti della roccaforte ipnotizzati, e venne attaccato da alcuni compagni. Ad aiutarlo arrivò inaspettatamente Malik, che si occupò degli abitanti soggiogati mentre Altaïr trovò Al Mualim. Dopo un lungo duello, lo uccise e recuperò la Mela dell'Eden. Per Accertarsi che Al Mualim sia morto Altair decide di bruciare il suo corpo, andando contro le regole del credo, e ciò fa infuriare Abbass che decide di mettere Altair contro altri assassini, e di andare a prendere la mela dell'eden che sfugge al suo controllo dando continue scosse celebrali a lui e agli altri abitanti di Masyaf. Altair con grande sforzo disattiva la mela chiedendosi a bassa voce se li porterà alla rovina o se vuole solo istruirli, e Abbass gli chiede scusa venendo perdonato da Altair. Divenuto a capo dell'Ordine, Altaïr sposò una donna Templare, Maria (che inoltre lo aveva accompagnato nelle sue missioni sull'isola di Cipro, nelle città di Limassol e Kyrenia) da cui ebbe due figli, Darim e Sef. Sotto la guida di Altaïr gli Assassini cambiarono radicalmente le loro abitudini passando dagli omicidi in pubblico ad assassinii silenziosi. Venne introdotto anche il veleno, arma precedentemente ripudiata sia da Altaïr che dal suo maestro. Negli anni che seguirono Altair si interrogò continuamente sulla natura della Mela e cercò di comprenderne le proprietà e ogni progresso che compiva lo annotava su un Codice. Ciò scatenò le prepotenze di Abbass che voleva la mela per se e che per questo non inviò rinforzi ad Altair in una spedizione difensiva a Cipro, causando la sconfitta degli uomini di Altair e la perdita dell'archivio di Cipro che tornò in mano ai templari. Inoltre sempre per tale motivo fu ucciso suo figlio minore Sef, e anche Malik. A questo punto Altair decise di pretendere spiegazioni da Abbass, e questi per risposta gli dice che gli chiarirà tutto solo se gli consegnerà la mela. Quando però Altair acconsente viene provocato da un adepto assassino che gli dice di aver ucciso Sef comunicandogli che Altair stesso aveva ordinato la sua esecuzione. A questo punto Altair in preda alla furia scatena la mela sull'adepto per costringerlo al suicidio, ma Maria prova a bloccare il gesto dell'adepto che sotto l'influenza della mela pugnala Maria mortalmente al ventre, e Altair a sua volta pugnala alla gola l'adepto assassinandolo. Maria prima di spirare gli dice "Forza Altair", ma Abbass ordina agli assassini di uccidere Altair e di prendere la mela. Altair fugge dal castello e al villaggio trova Darim suo figlio maggiore che aveva saputo della triste fine di suo fratello da una lettera di Altair, così Altair in fuga spiega a Darim che Abbass lo ha ingiustamente spodestato dal titolo di mentore e della fine della madre e lo incita a fuggire anche dal villaggio di Masyaf. Altair passa 19 anni in esilio volontario, e a 82 anni torna a Masyaf per parlare di persona con Abbass. Qui scopre con grande tristezza che Abbass ha instaurato un governo di terrore mettendo dei banditi nell'ordine degli assassini, e scopre che gli assassini che si attengono al credo sono meno della metà. Così Altair, incitato dagli adepti fedeli al credo, organizza una rivolta che elimina tutti i banditi di Abbass e che alla fine lo mette davanti ad Abbass stesso. Altair rimproverà ad Abbass il fatto di non aver saputo fare il mentore rendendo più debole l'ordine, mentre Abbass rimproverà ad Altair che lui ha sprecato la sua vita per scoprire la natura del frutto dell'eden per cercare la gloria. Altair però si compiace del rimprovero e gli dice che grazie alla mela ora sa molte più cose sulla vita e sulla morte e sul passato e sul futuro, dopodichè usa per la prima volta la pistola celata uccidendolo. In punto di morte Altair gli dice che il padre si era suicidato perché aveva causato la rovina della famiglia di Altair, e che per farsi perdonare venne da lui quando aveva 11 anni e si conficcò il coltello in gola. Altair infine rivela ad Abbass che ha ammirato suo padre perché ha cercato con la vita di riscattarsi, e quest'ultimo commosso gli rivela che una volta che verrà il turno di morire anche per Altair si rivedranno nell 'aldilà e non ci saranno più dubbi. Quando divenne vecchio, Altaïr, assuefatto dalla Mela, ormai morente, decise di dare un'ultima cruciale occhiata alla Mela. Da lì il Codice subì una brusca interruzione. Nel 1257 Altair scaccerà con la mela dell'eden(che ha imparato ad usare senza avere effetti collaterali) un'invasione di mongoli e permetterà a Niccolò Polo di portare il suo diario(che aveva interrotto di proposito alla visione cruciale della mela) e le 5 chiavi di Masyaf. Poco dopo Altair dice addio a Darim, e dopo essersi assicurato che tutti i suoi libri sono stati affidati ai Polo e a lui e che la biblioteca sia vuota, egli stesso si rinchiude dentro la biblioteca e depone la mela dell'eden, e dopo aver spento tutte le torce si siede su una sedia e imprime questo ricordo in un'altra chiave di Masyaf che aveva tenuto per lui, e dopodichè morirà. Il suo scheletro verrà ritrovato da Ezio Auditore nel 1511, quest'ultimo decide di lasciare il frutto dell'eden lì e si rifiuterà di toccarlo.

Descrizione

Altaïr indossa sempre una lunga tunica bianca simile a quella degli eruditi del tempo (il che gli permette una mimetizzazione tra di essi) e porta sempre un cappuccio che gli rende visibile solo parte del volto. A parte alcune protezioni leggere (gomitiere, paratibie, ginocchiere, guanti rinforzati) non ha una vera e propria armatura né tanto meno uno scudo, in quanto rallenterebbero i movimenti e aumenterebbero la sua visibilità. Egli ha un segno particolare come tutti i membri della confraternita: il suo dito anulare della mano sinistra è mozzato. È infatti proprio da quel punto che estrae la sua famigerata lama celata.

Il suo carattere è inizialmente ombroso, solitario e dispotico: tende a ribadire più volte agli altri membri della setta il suo grado di Priore (la carica subito al di sotto del vertice dell'organizzazione). Non esita inoltre a tradire i precetti della confraternita, sempre sostenendo che a causa del suo grado possa decidere liberamente la strada per raggiungere il suo scopo. Durante il gioco gradualmente il comportamento di Altaïr diventerà più affabile e meno arrogante, arrivando ad aiutare spesso altri membri della confraternita in difficoltà.

Come si scoprirà durante il gioco, è stato accolto nella setta quando era ancora ragazzino, ed addestrato fino a diventare il più abile tra gli esecutori degli omicidi (difatti nel gioco più volte vari personaggi lo trattano con riverenza). A causa del duro allenamento Altaïr è in grado di acrobazie al limite delle umane possibilità, in un certo senso riconducibili alla disciplina del parkour (che prevede per l'appunto una serie di movimenti applicati allo scenario urbano come, ad esempio, scalare un muro correndo).

Come tutti gli Assassini, Altaïr è in grado di alternare uno stile di lotta più discreto (simile a quello dei ninja orientali, cioè con l'utilizzo di pugnali da lancio e lame nascoste) ad uno più "esposto", ovvero con spada in mano alla maniera cavalleresca. Da notare il fatto che anche con una pesante spada in mano, Altaïr non accusa perdite di agilità, infatti è in grado di schivare o addirittura invertire quasi tutti i fendenti a lui indirizzati. Nel corso del gioco inoltre, otterrà nuovamente il permesso di utilizzare alcune tecniche avanzate (dapprima semplici schivate, poi contrattacchi acrobatici e inversioni di prese) che gli erano state proibite a causa della degradazione.

Omicidi commessi

Armi

Altaïr ha a disposizione un ristretto arsenale di armi da taglio, che però può utilizzare in maniera varia creando un repertorio di mosse non indifferente.

  • Lama nascosta: l'arma fondamentale per i membri di alto rango della setta. Consiste in una lama posta sul braccio sinistro, attivabile tramite un movimento del mignolo su cui è posto un anello con un filo resistente o una catenella che tirandola estrae la lama a cui una molla tende a tirare a sè la lama quindi quando Altaïr molla la presa la lama si cela. Per un uso più comodo della lama, Altaïr ha sacrificato il suo anulare recidendolo all'altezza della prima falange: in questo modo, a pugno chiuso la lama scivola nel vuoto tra il medio ed il mignolo, consentendo un'applicazione di forza maggiore rispetto a quella ottenibile con il palmo aperto. È inoltre utilizzabile negli scontri diretti come contrattacco, nel qual caso si rivela l'arma più letale ma anche più difficile da utilizzare (rispetto alle spade richiede un tempismo maggiore). In Assassin's Creed 2, il discendente di Altair, Ezio Auditore, avrà due lame nascoste (una per mano), che a differenza di Altair userà a mano aperta, non avendo reciso alcun dito.
  • Spada lunga: la prima arma riguadagnata dopo la degradazione. Indispensabile per combattere qualora si venisse scoperti dalla vittima, verrà sostituita due volte durante il gioco con controparti più robuste, leggere e veloci.
  • Spada corta: la spada corta è un'ottima risorsa se si è circondati da nemici deboli, in quanto consente rapidi contrattacchi acrobatici (cosa non possibile con una pesante spada lunga). Se disponibili, Altaïr tenderà ad utilizzare i pugnali da lancio al posto della spada corta se il nemico è sufficientemente lontano da lui.
  • Pugnali da lancio: paragonabili agli shuriken ninja, sono pugnali molto leggeri e taglienti, in grado di perforare a fondo la carne del nemico se lanciati con la dovuta accuratezza. Si rivelano però totalmente inefficaci a distanza ravvicinata (difatti Altaïr predilige la spada corta se il nemico si avvicina). Sono l'arma perfetta per eliminare silenziosamente nemici lontani come gli arcieri.

Curiosità

  • Altair è il nome della stella più grande e luminosa della costellazione dell'Aquila.
  • Il suo costume è sbloccabile in Prince of Persia (2008), Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots come camuffamento per Solid Snake e in Assassin's Creed 2 e Assassin's Creed: Brotherhood per Ezio scaricandolo da Uplay per 20 Unità; inoltre si potrà ottenere l'armatura da lui forgiata con il frutto dell'Eden, trovando i 6 sigilli degli assassini e la sua spada comprandola al termine di Assassin's Creed 2.
  • Se si nota bene,la faccia di altaïr è molto simile a quella di Desmond e di Ezio,essendo loro antenato.
  • Ad Altaïr manca un dito(sacrificio necessario per ottenere la lama celata)ed ha un taglio sul labbro,come Desmond ed Ezio.

Note

  1. ^ Evidente l'approssimativa ispirazione islamica, riferita all'Ordine ismailita dei cosiddetti Assassini di Alamut e di Masyaf. Il nome è la goffa trascrizione di "al-Ṭāʾir ibn al-Ahad", ossia "L'Aquila figlio dell'Uno" (vale a dire "di Allah").

Fonti

Parte del testo qui presente proviene dalla voce Altaïr Ibn-La'Ahad di Assassin's Creed Wiki pubblicato con licenza CC-BY-SA 3.0. La lista completa degli autori che hanno contribuito alla stesura dell'articolo è disponibile qui.

  Portale Videogiochi: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di videogiochi

Il portale PlayStation non esiste