Orazio Russo
Orazio Russo (Misterbianco, 6 ottobre 1973) è un calciatore italiano. Russo gioca come ala, preferibilmente sulla fascia destra, ma si adatta anche a sinistra. È alto 178 cm e il suo peso forma è 70 kg.
Carriera
Le giovanili
È nato a Misterbianco, ma ha passato l'infanzia nel quartiere di Barriera del Bosco, nel nord di Catania. Ha iniziato la sua carriera nelle giovanili della Società Sportiva Battiati (paesino alla periferia elegante di Catania). A soli 15 anni il mister Enzo Fazio, che Orazio avrebbe definito «il mio secondo padre» negli anni della consacrazione, lo fece esordire in Prima Categoria e Orazio sfonda.
A 18 anni arrivò anche la chiamata del Catania: la società lo pagò otto milioni di lire per consegnarlo alle giovanili. Inzialmente venne impiegato dai tecnici Prezzavento e Lo Certo negli Allievi e nella Berretti, poi Giuseppe Caramanno lo schierò in Serie C1 l'1 marzo 1992 contro il Nola, subentrando al 22° minuto del secondo tempo all'altro catanese Nunzio La Torre. La prima stagione mise insieme 5 presenze, la seconda Salvatore Bianchetti lo tenne titolare al fianco di Loriano Cipriani e Claudio Pelosi.
Angelo Massimino lo considerava il suo pupillo. Entrambi catanesi, i due andavano d'accordo e il presidentissimo gli confermò la fiducia anche per la stagione 1993-94. Il 1° agosto, però, la FIGC radiò i rossazzurri per inadempienze finanziarie: malgrado la lunga battaglia legale (il primo Caso Catania), che non impedì la preparazione precampionato, la squadra venne esclusa dalla C1 e ripartì dall'Eccellenza. Russo venne contattato dal direttore sportivo del Lecce, Domenico Cataldo, che lo acquistò a parametro zero.
Dalla A alla C1
L'allenatore Nedo Sonetti lo propose subito come titolare. Esordì in Serie A il 29 agosto 1993, nella partita Lecce-Milan 0-1: fu Paolo Maldini a marcarlo. Con i giallorossi segnò 4 reti nella sua unica stagione nella massima serie: una doppietta all'Atalanta (5-1, il 31 ottobre), una rete alla Cremonese (1-2, il 7 novembre) e una al Piacenza (1-1, il 6 febbraio 1994). Questa però è la peggiore stagione in assoluto del Lecce, che retrocede all'ultimo posto con appena 11 punti in 34 partite.
La stagione di Orazio Russo fu comunque positiva. L'Inter era sulle sue tracce e lo prese in prova in occasione di una tournée in Messico. Russo partì con Zenga, Bergomi, Delvecchio e altri, giocando in tre amichevoli con la maglia numero 9.
Tornato in Puglia, in Serie B, visse un'altra stagione personalmente positiva, ma molto negativa per la squadra, che finì ancora una volta ultima e questa volta retrocesse in Serie C1. Seguì finalmente un campionato vittorioso: con Giampiero Ventura in panchina, il Lecce vinse il girone B e tornò nel torneo cadetto. Nel campionato 1996-97, non trovando spazio, preferì andare via in prestito. Maturò così il secondo ritorno al Catania.
Spal, Savoia e Acireale
A settembre 1996 il Catania era una squadra di Serie C2 alla ricerca della propria identità. Il passaggio di consegne tra gli allenatori Angelo Busetta e Giovanni Mei rilanciò i rossazzurri portandoli a concludere il campionato al quarto posto, valido per i play off. In quest'occasione ebbe la meglio la [[Turris
Il contratto di Russo non fu però rinnovato e l'ala destra si accontentò di poi deve accontentarsi della serie B e di tanta serie C: torna al Catania, poi passa alla Spal, al Savoia e infine all'Acireale, di cui sarà bandiera per molte stagioni.
Ritorna a Catania in serie B nel 2005 seguendo il presidente dell'Acireale, Antonino Pulvirenti, che intanto aveva comprato i rossazzurri. I tifosi rossazzurri lo trattano come un idolo e ne apprezzano soprattutto l'attaccamento alla maglia. Sarà ricordato per molto tempo per un eurogol contro il Vicenza a tempo scaduto: questo splendido gol (stop e tiro al volo dal limite dell'area di rigore che scavalca Giorgio Sterchele sul secondo palo) è il suo contributo più importante alla promozione in Serie A al termine della stagione 2005-06.
Nell'agosto 2006, in cerca di più spazio, si trasferisce al Padova in serie C1.
Curiosità
Bibliografia
- Giovanni Finocchiaro. Russo, il trascinatore dell'Acireale. «La Sicilia», 18 febbraio 2003, 14.