Utente:Franco aq/sandbox3
Il sistema di punzonatura standardizzato russo, così come lo conosciamo oggi, nasce da una ukaz (decreto) emesso nel 1700 dello zar Pietro il Grande che, durante il processo di riforma del sistema monetario russo, stabilì che la produzione di argentieri poteva essere di quattro purezze standard: 96, 90, 84 e 62 zolotniki.
Nel 1896 un editto dello zar Nicola II riformò questo antico sistema ed introdusse il nuovo punzone che prese il nome di kokoshnik dal tradizionale copricapo raffigurato sulla testa femminile volta a sinistra che appare al suo centro.
Fu utilizzato tra il 1899 ed il 1908 e reca all'interno di un cartiglio circolare o ovale, sulla sinistra la purezza dell'argento espressa in zolotnicki e sulla destra le iniziali del saggiatore in caratteri cirillici. Saggiatori di San Pietroburgo furono: Yakov Lyapimov dal 1899 al 1903; Yakor Lyapunov.
Nel 1908 e fino al 1926 fu introdotto un nuovo punzone recante, all'interno di un cartiglio ovale oblungo, una più dettagliata testa femminile acconciata con la kokoshnik, rivolta verso destra, dove è indicata la purezza dell'argento espressa in zolotnicki, a sinistra è iscritto il simbolo della città/regione.
Oltre al punzone ovale si utilizzava anche una kokoshnik circolare che veniva apposta su oggetti di piccole dimensioni o su quelli facenti parte di un gruppo. L'ufficio del saggiatore veniva indicato con una serie di punti e linee intorno al perimetro del marchio.
Note
Collegamenti esterni
- (EN) KOKOSHNIK, su silvercollection.it.
- (EN) A brief overview of russian hallmarking, su 925-1000.com.
Cheekwood Botanical Garden and Museum of Art | |
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Ubicazione | |
Stato | Non hai inserito il nome/codice della nazione! Leggi il manuale del template che stai usando! (bandiera) Non hai inserito il nome/codice della nazione! Leggi il manuale del template che stai usando! |
Indirizzo | 1200 Forrest Park Drive, Nashville, Tennessee 37205, USA |
Caratteristiche | |
Tipo | Arte |
Istituzione | 1960 |
Sito web | |
Cheekwood è una tenuta di 220.000 m² all'estremità occidentale di Nashville, Tennessee che, grazie a finanziamenti da privati, ospita il Cheekwood Botanical Garden and Museum of Art.
Ex residenza della famiglia Cheek di Nashville, il palazzo di 2.800 m² in stile georgiano, fu aperto come museo nel 1960.
La collezione d'arte del Cheekwood fu fondata nel 1959 con il patrimonio dell'ex Nashville Museum of Art ed è accreditata dalla American Association of Museums. Essa comprende collezioni di arte americana ed arti decorative sia americane che britanniche, oltre ad una collezione d'arte contemporanea costituita soprattutto da sculture per esterni acquisite per il Woodland Sculpture Trail.
La collezione di arte americana del Cheekwood comprende 600 dipinti e 5.000 tra stampe, disegni e fotografie; fu raccolta negli anni 1980 e all'inizio del 1990 grazie ad un lascito multi-milionario, e spazia nella storia dell'arte americana.
La collezione di arti decorative comprende la terza più grande raccolta di porcellana Worcester negli Stati Uniti d'America, e una collezione di 650 pezzi d'argento che abbraccia i secoli dal XVIII al XX
Lo stesso Palazzo Cheek è considerato parte della collezione. Il restauro ha ripristinato gran parte della costruzione originale, rivelando le caratteristiche originali (legno e pavimenti in marmo che erano stati coperti da moquette) e conservando storici motivi architettonici, come ad esempio gli affreschi illusionistici che rivestono il corridoio principale.
La collezione d'Arte contemporanea, ospitata nelle gallerie ricavate in quelli che in origine erano il garage e le stalle della tenuta, è piccola ma di alta qualità, comprende dipinti di Larry Rivers, Andy Warhol, Robert Ryman, Red Grooms e Marylyn Dintenfass.
Il Carrell Woodland Sculpture Trail è una raccolta di quindici sculture di artisti internazionali esposte all'aperto in un contesto naturale.
Giardino botanico
L'Orto Botanico, che occupa un'area di 220.000 m², ospita piante di bosso, conifera, mirto crespo, narciso, hemerocallis, sanguinella, felce, erbe, agrifoglio, hosta, ortensia, acero palmato, magnolia, essenze originarie del sud-est degli Stati Uniti, cercis e trilium
Altre attrazioni
Oltre al Museo e all'Orto Botanico, a Cheekwood c'è un negozio di souvenir ed un ristorante chiamato Pineapple Room che si affaccia sul verde del prato occidentale.
Note
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dell'artista francese Paul Adolphe Rajon.
Henry Walters (1848 – New York, 1931) è stato un dirigente d'azienda e collezionista d'arte statunitense.
Fu presidente della Atlantic Coast Line Railroad fino al suo ritiro nel 1902.[1] Fondò il Walters Art Museum di Baltimora.
Biografia
Suo padre era William Thompson Walters. Si laureò alla Georgetown University nel 1869 e proseguì iscrivendosi alla Lawrence Scientific School della Harvard University dal 1869 al 1872.[2] Nel 1889 si trasferì a Wilmington, nella Carolina del Nord, dove assunse la carica di Direttore Generale della ferrovia di suo padre. Dopo la morte di William' nel 1894, fu eletto presidente della Atlantic Coast Line Company e ne trasferì la sede a New York. Sotto la sua guida la ferrovia crebbe rapidamente fino alla Prima guerra mondiale. Nel 1902 prese il controllo della Louisville and Nashville Railroad.
A New York, Henry visse con Pembroke e Sarah Jones, una coppia che aveva conosciuto a Wilmington. Walters tornò a raramente a Baltimora, tranne che per partecipare alle riunioni del consiglio di amministrazione della Safe Deposit and Trust Company. Tre anni dopo la morte di Pembroke Jones, nel 1919, Henry sposò Sarah, ed essi continuarono a vivere nella casa di Manhattan, circondati dalle loro collezioni d'arte.[3][4]
Collezione d'arte
Quando suo padre morì, nel 1894, lasciò in eredità la sua collezione al figlio Henry, che ampliò notevolmente l'ambito di acquisizioni, tra le quali lo sbalorditivo acquisto degli oltre 1.700 pezzi contenuti in un palazzo a Roma.
Nel settembre 1900, Henry acquistò le tre case nel quartiere di Mount Vernon a Baltimora, adiacenti la proprietà dove suo padre aveva ospitato e messo in mostra la sua collezione. Fece trasformare il sito in un palazzo che aprì al pubblico nel 1909 come The Walters Art Museum.
Morì nel 1931, lasciando l'edificio e il suo contenuto al sindaco e al consiglio municipale di Baltimora "a beneficio del pubblico". )l Walters Art Museum ha aperto le porte come ente pubblico per la prima volta il 3 novembre 1934.
Egli ha donò alla città di Baltimora anche quattro bagni pubblici, uno dei quali, il Walters Bath No. 2, nel 1979 è stato inserito nel National Register of Historic Places.[5][6]
Collection highlights
Henry Walters voleva un museo che potesse svolgere un ruolo educativo all'interno della comunità, ma inizialmente fece solo in modeste aggiunte alla collezione del padre.
Nel 1897, l'acquisto di un Corano de XV secolo, dapprima ritenuto persiano ma ora considerato indiano, potrebbe aver avviato la raccolta di manoscritti.
Nel 1900 Henry acquistò la Madonna dei Candelabri[7] di Raffaello, che era passata per le collezioni delle famiglie Borghese e Bonaparte; lo USPS riprodusse questo dipinto sul francobollo del Natale 2011.
Nel 1902 Henry effettuò un'acquisizione su una scala senza precedenti nella storia del collezionismo americano: comprò il contenuto del Palazzo Accoramboni a Roma. La collezione abbondava in opere di rilevanza, molte di maestri diversi da quelli ai quali erano state attribuite, altre di artisti non di moda in quel momento: in quest'ultima categoria ricade il San Francesco riceve le stimmate dipinto da El Greco.
Tra i tesori archeologici della collezione ci sono sette magnifici sarcofagi provenienti da una camera sepolcrale associata con la famiglia Calpurnii Pisoni. Henry acquistò la collezione per la somma di cinque milioni di franchi francesi o 1.000.000 di dollari.
Egli ampliò le collezioni del XIX secolo con opere come Il fidanzamento di Raffaello di Ingres, acquistato nel 1903. Anche se non trovava di suo gradimento l'Impressionismo francese, nel 1903 decise di acquistarne due esempi da Mary Cassatt, incluso la Donna che legge di Monet.
Henry Walters continuò ad aumentare le sue collezioni, acquistando sia a New York che all'estero. He collected Egyptian, ancient Near Eastern, and Islamic art, as well as a number of key classical and western medieval objects, including a pair of limestone heads of Old Testament rulers that had come from the abbey church of Saint-Denis.
Beginning in 1903, Henry Walters served on the executive committee of the Metropolitan Museum of Art. In 1913 he became second vice president, a position he retained for the rest of his life. His experiences on a number of museum committees may have resulted in a change of direction in his collecting after World War I, at which point Walters was less concerned with acquiring works representative of various fields and more committed to objects of major historical and artistic significance.
Note
- ^ (EN) NEW PRESIDENT OF RAILROAD.; Warren G. Elliott Succeeds Henry Walters as Head of Atlantic Coast Line Company of Connecticut., in The New York Times, 16 novembre 1902. URL consultato il 23 agosto 2010.«Henry Walters si è oggi dimesso da presidente della Atlantic Coast Line Company del Connecticut, e Warren G. Elliott è stato eletto suo successore. ...»
- ^ Sua sorella, Jennie Walters, si diplomò alla Georgetown Academy of the Visitation (oggi Georgetown Visitation Preparatory School).
- ^ (EN) Henry Walters, su thewalters.org, The Walters Art Museum, Walters Art Museum. URL consultato il 18 gennaio 2012.
- ^ (EN) William R. Johnston, William and Henry Walters, The Reticent Collectors, The Johns Hopkins University Press, 1999, ISBN 0801860407, 9780801860409
ISBN
non valido (aiuto). - ^ (EN) National Register Information System, in National Register of Historic Places, National Park Service.
- ^ (EN) Walters Bath No. 2, su mht.maryland.gov, Maryland Historical Trust, 21 novembre 2008.
- ^ Madonna of the Candelabra
August Wilhelm Holmström (Helsinki, 1829 – 1903) mastro orafo finlandese.
Apprendista del gioielliere Herold, nel 1857 divenne capomastro con un proprio laboratorio e quello stesso anno fu nominato da Gustav Fabergé (il padre di Karl), capo gioielliere della Fabergè, incarico che ricoprì fino alla morte.
La sua bottega produsse una vasta gamma di oggetti preziosi, dai gioielli esclusivi alle uova di Pasqua in miniatura; tra questi, i più famosi sono forse le repliche in miniatura delle regalie imperiali russe, che furono esposte alla Exposition Universelle di Parigi nel 1900 e che ora sono custodite nel Museo statale Ermitage, San Pietroburgo.
Viene ricordato come il creatore dell'Uovo rete di diamanti del 1892.
I discendenti di Holmström continuarono il suo lavoro. Dopo la sua morte il figlio Albert Holmström continuò l'attività utilizzando lo stesso marchio AH. Sua figlia Fanny Florentina (1869 - 1903) lavorò con Fabergé e sposò il mastro orafo finlandese Knut Oskar Pihl (1860 - 1897). La loro figlia Alma Theresia Pihl (1888 - 1976) iniziò dal 1911 come disegnatrice di gioielli al fianco di suo zio Albert Holmström con Fabergé.
Bibliografia
- (EN) Géza von Habsburg-Lothringen, A. von Solodkoff; Hélène Tarnowska, Fabergé, court jeweler to the Tsars, traduzione in inglese di J. A. Underwood, Hirmer, 1986.
- (EN) Geoffrey Watts, Russian Silversmiths' Hallmarks: 1700 to 1917, a cura di George Perrott, Parkwest Pubns, 2006, ISBN 0953063771, 9780953063772
ISBN
non valido (aiuto).
Collegamenti esterni
- (EN) August Holmström (1829-1903), in Fabergé Imperial Easter Eggs, Mat & Andrej Koymasky, 10 agosto 2005, Koymasky. URL consultato il 30/03/2012.
- (EN) August Holmstrom (1829-1903), in WWW Faberge Tour, State Museums of the Moscow Kremlin, Moscow Kremlin. URL consultato il 28/07/2011.
Alma Theresia Pihl (1888) disegnatrice di gioielli.
figlia di Oskar Woldemar Pihl, the only female and one of the best known designer/workmaster who worked for Fabergé. As a self trained designer she started to work for Fabergé in 1909. She designed the famous Uovo dell'inverno in 1913 and Uovo mosaico in 1914, and also many pieces of fine jewelry of which the most famous is a collection of snowflake jewelry.
Note
Bibliografia
- H.C. Bainbridge, Peter Carl Fabergé: Goldsmith and Jeweller to the Russian Imperial Court (1966)
- Gerard Hill, G.G. Smorodinova and B.L. Ulyanova, Fabergé and the Russian master Goldsmiths (2008)
- (DE) Irina Rodimčeva, Fabergé: die kaiserlichen Prunkeier, a cura di Christopher Forbes, Prestel, 2003, ISBN 3791330195, 9783791330198
ISBN
non valido (aiuto).
Collegamenti esterni
- (EN) 1914 Nobel Ice Egg, in Mieks Fabergé Eggs, 5 novembre 2010, Mieks. URL consultato il 17/08/2011.
Template:Infobox Azienda A la Vieille Russie è una galleria di antiquariato a New York, specializzata in gioielli antichi e opere d'arte russe, in particolare di opere di Fabergé.
Storia
A La Vieille Russie è un'azienda a conduzione familiare sin dalla sua fondazione a Kiev nel 1851, a seguito dei tumulti della Rivoluzione russa, nel 1920 Jacques Zolotnitsky, il nipote del fondatore, con il nipote Léon Grinberg, trasferì l'attività a Parigi.
Con l'inizio della seconda guerra mondiale, la galleria fu trasferita a New York da Alexander Schaffer in America.
Antenati
Francesco I delle Due Sicilie | Padre: Ferdinando I delle Due Sicilie |
Nonno paterno: Carlo III di Spagna |
Bisnonno paterno: Filippo V di Spagna |
Bisnonna paterna: Elisabetta Farnese | |||
Nonna paterna: Maria Amalia di Sassonia |
Bisnonno paterno: Augusto III di Polonia | ||
Bisnonna paterna: Maria Giuseppa d'Austria | |||
Madre: Maria Carolina d'Asburgo-Lorena |
Nonno materno: Francesco I del Sacro Romano Impero |
Bisnonno materno: Leopoldo di Lorena | |
Bisnonna materna: Élisabeth Charlotte d'Orléans | |||
Nonna materna: Maria Teresa d'Asburgo |
Bisnonno materno: Carlo VI del Sacro Romano Impero | ||
Bisnonna materna Elisabetta Cristina di Braunschweig-Wolfenbüttel |
Altri progetti
- Wikisource contiene una pagina dedicata a Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799
Collegamenti esterni
Uovo con galletto | |
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Anno | 1900 |
Primo proprietario | Marija Fëdorovna Romanova |
Attuale proprietario | |
Istituzione o individuo | Svyaz' Vremyon Fund - Collezione Viktor Vekselberg |
Acquisizione | 2004 |
Fabbricazione | |
Mastro orafo | Michael Perkhin |
Marchi | sul lato della base: iniziali del mastro orafo e Fabergé in cirillico, punzone del saggiatore Yakov Lyapunov (1899-1903), 56 standard per 14 carati. |
Caratteristiche | |
Materiali | oro, diamanti, perle, rubini. |
Altezza | 20,6 cm |
Sorpresa | |
Materiali | oro e piume naturali |
L'Uovo con galletto (o Uovo orologio con galletto, per molto tempo chiamato Uovo orologio con cucù) è una delle uova imperiali Fabergé, un uovo di Pasqua gioiello che l'ultimo Zar di Russia, Nicola II donò a sua madre, l'Imperatrice vedova Marija.[1]
Fu fabbricato a San Pietroburgo nel 1900 sotto la supervisione di Michael Perkhin, per conto del gioielliere russo Peter Carl Fabergé,[1] della Fabergè che, vari mesi dopo averlo consegnato, emise la seguente fattura:
L'uovo con il Cucù o Galletto è un'interpretazione di Fabergé di orologi con uccelli-carillon del XVIII secolo e XIX secolo, tecnicamente legato agli analoghi carillon prodotti a Ginevra all'inizio del XIX secolo.
Proprietari
Il 5 aprile 1886 il laboratorio della Fabergé inviò l'uovo allo Zar Alessandro III che lo donò alla Zarina il 13 aprile dello stesso anno.
L'uovo fu custodito nel Palazzo Aničkov fino alla rivoluzione del 1917.
Dopo la caduta della dinastia Romanov nel 1917 l'uovo fu confiscato dal Governo Provvisorio Russo e dal Palazzo Aničkov, portato al Palazzo dell'Armeria; nel 1922 fu trasferito, insieme ad altri preziosi, al Sovnarkom; attorno al 1927 fu una delle nove uova vendute dall'Antikvariat ad Emanuel Snowman della gioielleria Wartski.[2]
Nel 1949, Wartski vendette il Cuculo alla signora Isabella S. Lowe dalla quale lo riacquistò quattro anni dopo per rivenderlo nel 1970 a Robert H. Smith di Washington, D.C.. Per conto di quest'ultimo l'uovo fu venduto all'asta da Christie's di Ginevra, a Bernhard C. Solomon di Los Angeles per 227.700 $, il 20 novembre del 1973. A seguito del divorzio di Solomon l'uovo fu messo all'asta da Sotheby's di New York nel giugno 1985 ed aggiudicato per 1,760,000 $ a Malcolm Forbes.[2]
Il 4 febbraio 2004, la casa d'aste Sotheby's ha annunciato che, senza passare per una pubblica asta, erano stati venduti a Viktor Vekselberg più di 180 opere d'arte Fabergé, la Forbes Magazine Collection, incluse nove delle rare uova imperiali, che dopo circa ottanta anni sono così tornate nel loro paese d'origine, al prezzo di quasi 100 milioni di dollari.[3]
Descrizione
oro multicolore, diamanti, rubini e perle, smalto viola e verde trasparente , lilla opaco, bianco e bianco-ostrica opalescente.
Il guscio smaltato in viola traslucido su fondo guilloché, sorretto da tre snelli pilastri smaltati in bianco-ostrica traslucido, il quadrante smaltato in bianco traslucido con piccole foglie verdi stilizzate, i numeri arabi decorati con diamanti, sono posti al centro di aree circolari smaltate in bianco-ostrica traslucido su fondo a raggiera, il bordo del quadrante è incorniciato con una fila di perle, sopra il quadrante un arco di fogliame decorato con diamanti e perle, al di sotto del quadrante una fascia traforata, decorata con diamanti, alla quale sono appese nappe e festoni di frutta, sulla base a forma circolare sono applicate volute e fogliame d'oro, la parte superiore della base è smaltata in bianco opaco mentre i lati convessi della base sono smaltati in lilla traslucido.
Una fotografia d'archivio mostra una perla goccia che, originariamente era appesa ad un anello sotto il quadrante.
L'uovo è presenta un interessante accostamento di stili, sulla parte anteriore una combinazione di foglie d'acanto, volute e fasce lavorate, foglie di alloro e festoni di frutta di origine incerta; i pilastri angolati hanno applicazioni in stile Régence. L'elaborato arabesco della grata traforata del coperchio e quello sulla parte posteriore del guscio, sono come quelli che spesso si trovano nelle incisioni dei primi del XVII secolo e sugli argenti di Augsburg di questo periodo.
Sorpresa
Premendo un pulsante sulla parte posteriore dell'uovo si apre una griglia circolare d'oro traforato e l'uccello esce cantando su una piattaforma d'oro, muovendo le sue ali ed il becco, alla fine del canto esso ridiscende dentro l'uovo e la griglia si chiude, sulla parte superiore della griglia la data 1900 è inscritta sotto un diamante.
Contesto storico
Her Mayesty's Regiments of
- the Eleventh Eastern Siberian Sharpshooters
- the Eleventh Ulan Chuguevskis
- the Second Pskov Dragoons
- the Naval Guards
- the Kirasirki Life Guards
- the Cavalry Guards
Uovo della perla
L'Uovo della perla è spesso incluso nelle descrizioni dell'Uovo nécessaire a causa della confusione nei documenti d'archivio incompleti.
L'Uovo della perla è stato consegnato ad Alessandro III il 16 marzo 1889 ma non vi è alcuna indicazione che fosse un regalo di Pasqua per sua moglie. É possibile che, a causa di qualche problema con l'Uovo della perla, fu fabbricato l'Uovo nécessaire come dono pasquale per il 1889; questa ipotesi è confermata dal fatto che queste due uova costarono molto meno di quelle fatte prima e dopo il 1889.[4]
Per qualche tempo si è creduto che l'Uovo della resurrezione fosse l'Uovo della perla a causa delle conclusioni tratte da Marina Lopato nell'articolo su Apollo del gennaio 1984.[4] Tuttavia, un esame più attento dimostra che le due uova non possono essere lo stesso in quanto l'Uovo della resurrezione non si apre, e non c'è posto per l'anello con perla descritto nella fattura Fabergé.
Note
Bibliografia
- (EN) Toby Faber, Fabergé's Eggs: The Extraordinary Story of the Masterpieces That Outlived an Empire, New York, Random House, 2008, ISBN 140006550X, 9781400065509
ISBN
non valido (aiuto).
- (EN) Christopher Forbes, Johann Georg Prinz von Hohenzollern, Fabergé, the imperial eggs, Prestel, 1990, ISBN AISN B000YA9GOM
ISBN
non valido (aiuto).
- (EN) Will Lowes, Christel Ludewig McCanless, Fabergé Eggs: A Retrospective Encyclopedia, Scarecrow Press, 2001, ISBN 0810839466, 9780810839465
ISBN
non valido (aiuto).
- (EN) Abraham Kenneth Snowman, Carl Faberge: Goldsmith to the Imperial Court of Russia, Gramercy, 1988, ISBN 0517405024.
Voci correlate
Collegamenti esterni
- 24. IL CUCULO, in La collezione, Mondo Fabergè, Mondo Fabergè. URL consultato il 31/03/2012.
- (EN) 1900 The Cockerel Egg, in Fabergé Treasures of Imperial Russia, Treasures. URL consultato il 31 marzo 2012.
- (EN) 1900 Cockerel Egg, in Mieks Fabergé Eggs, 24 agosto 2010, Mieks. URL consultato il 31/03/2012.
- (EN) Imperial Cuckoo Egg, in Fabergé Imperial Easter Eggs - Index, Mat & Andrej Koymasky, 13 luglio 2005, Koymasky. URL consultato il 31/03/2012.
- (EN) Pavel Romanov, Buying Putin's Indulgences, in Energy Tribune, 12 novembre 2007. URL consultato il 31/01/2012.
Collegamenti esterni
- (EN) Lilies of the Valley Egg, in ZOOM Fabergé Imperial Eggs, Alexander Palace Time Machine, Alexander Palace. URL consultato il 19/02/20121.
- (EN) Imperial Rock Crystal Easter Egg, in Collections - Fabergé, Virginia Museum of Fine Arts, VMoFA.
- (EN) The Missing Néccessaire Egg, in Fabergé Research Site, Fabergé Research Site. URL consultato il 2 gennaio 2012.
- (EN) Liana Paredes, Anne e Arend Odom, Twelve Monogram Egg, in A Taste for Splendor: Russian Imperial and European Treasures from the Hillwood Museum, Hillwood Estate, Museum & Gardens, 1998, Hillwood. URL consultato il 27/12/2011.
- (EN) The Alexander III Equestrian Egg, 1910, in WWW Faberge Tour, State Museums of the Moscow Kremlin, Moscow Kremlin. URL consultato il 02/09/2011.
- +
- +
- [2]
- (EN) Fabergé Eggs: Fragile Remembrances, su pbs.org, PBS.org, PBS. URL consultato il 16/09/2011.
- (EN) Gatchina Palace Egg, su art.thewalters.org, The Walters Art Museum, Walters Art Museum. URL consultato il 29/08/2011.
- (EN) Current Whereabouts of the Fifty Imperial Faberge Eggs, in Faberge Eggs, PBS, 14/12/2009.
- (EN) The Standart Egg (1909), in The Russian Imperial Yacht Standart, Standart. URL consultato il 23/07/2011.
- (EN) Alan Farnham, Egg Hunting, Pro Division, in Forbes, 04 dicembre 2004.
- (EN) Roy Proctor, Fabulous Fabergé - Pratt art collection glitters at Virginia Museum of Fine Arts, in Stafford County Sun, 06 luglio 2011.
- (EN) Monica Clare McLaughlin, Fabergé Travels to Tennessee, in JCK Magazine, Reed Exhibitions, aprile 2007. URL consultato il 17/08/2011.
- (EN) The Matilda Geddings Gray collection of Fabergé, su cheekwood.org, Cheekwood's Museum of Art, Cheekwood. URL consultato il 15/08/2011.
- (EN) Imperial Red Cross Easter Egg, in Fabergé Imperial Easter Eggs, Cleveland Museum of Art. URL consultato il 12/02/2012.
- (EN) David Park Curry, Faberge, Virginia Museum of Fine Arts, 1995.
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Uovo Fabergé prova 3
Uova donate da Nicola II a sua moglie Alessandra d'Assia | Uova donate da Nicola II a sua madre Dagmar di Danimarca | ||||||
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1895 | 13 | Uovo con rosa | appartenente a Viktor Vekselberg, Russia | 14 | Uovo dei 12 monogrammi | Hillwood Museum, Washington, DC | |
1896 | 15 | Uovo con miniature | Museo delle belle arti della Virginia, Richmond | 16 | Uovo con ritratti di Alessandro III | disperso | |
1897 | 17 | Uovo dell'incoronazione | appartenente a Viktor Vekselberg, Russia | 18 | Uovo malva | disperso | |
1898 | 19 | Uovo floreale | appartenente a Viktor Vekselberg, Russia | 20 | Uovo del pellicano | Museo delle belle arti della Virginia, Richmond | |
1899 | 21 | Uovo dei gigli | Museo dell'Armeria del Cremlino, Mosca | 22 | Uovo delle viole | Collezione privata, New Orleans | |
1900 | 23 | Uovo della Transiberiana | Museo dell'Armeria del Cremlino, Mosca | 24 | Uovo con galletto | appartenente a Viktor Vekselberg, Russia | |
1901 | 25 | Uovo con cesto di fiori | Royal Collection, Regina Elisabetta II, Regno Unito | 26 | Uovo del palazzo di Gatchina | Walters Art Gallery, Baltimora | |
1902 | 27 | Uovo di trifoglio | Museo dell'Armeria del Cremlino, Mosca | 28 | Uovo di nefrite | disperso | |
1903 | 29 | Uovo di Pietro I il Grande | Museo delle belle arti della Virginia, Richmond | 30 | Uovo reale danese | disperso | |
1906 | 31 | Uovo del Cremlino[1] | Museo dell'Armeria del Cremlino, Mosca | 32 | Uovo con cigno | Fondazione E. & M. Sandoz, Losanna | |
1907 | 33 | Uovo delle rose | Walters Art Gallery, Baltimora | 34 | Uovo dei trofei d'amore | appartenente a Robert M. Lee, USA | |
1908 | 35 | Uovo del palazzo di Alessandro | Museo dell'Armeria del Cremlino, Mosca | 36 | Uovo con pavone | Fondazione E. & M. Sandoz, Losanna | |
1909 | 37 | Uovo dello yacht "Standart" | Museo dell'Armeria del Cremlino, Mosca | 38 | Uovo in memoria di Alessandro III | disperso | |
1910 | 39 | Uovo delle colonne | Royal Collection, Regina Elisabetta II, Regno Unito | 40 | Uovo di Alessandro III a cavallo | Museo dell'Armeria del Cremlino, Mosca | |
1911 | 41 | Uovo del quindicesimo anniversario di regno | appartenente a Viktor Vekselberg, Russia | 42 | Uovo con albero | appartenente a Viktor Vekselberg, Russia | |
1912 | 43 | Uovo dello zarevic Alessio | Museo delle belle arti della Virginia, Richmond | 44 | Uovo napoleonico | Museo d'arte di New Orleans | |
1913 | 45 | Uovo del 300º anniversario della dinastia Romanov | Museo dell'Armeria del Cremlino, Mosca | 46 | Uovo invernale | Collezione privata, Qatar | |
1914 | 47 | Uovo mosaico | Royal Collection, Regina Elisabetta II, Regno Unito | 48 | Uovo di Caterina II la Grande | Hillwood Museum, Washington, DC | |
1915 | 49 | Uovo della Croce Rossa | Cleveland Museum of Art, Cleveland | 50 | Uovo con ritratti della Croce Rossa | Museo delle belle arti della Virginia, Richmond | |
1916 | 51 | Uovo d'acciaio | Museo dell'Armeria del Cremlino, Mosca | 52 | Uovo dell'Ordine di San Giorgio | appartenente a Viktor Vekselberg, Russia | |
1917 | xx | Uovo della costellazione[2] | Museo Mineralogico Fersman, Mosca | xx | Uovo di legno di betulla della Carelia[2] | Museo nazionale russo, Mosca |
Note
- ^ In realtà l'Uovo del Cremlino sarebbe dovuto essere regalato alla zarina nel 1904, ma la consegna fu posticipata a causa della Guerra russo-giapponese del 1904-1905 prima, e dall'omicidio del Granduca Sergio, zio di Nicola, nonché marito della sorella di Alessandra Elisabetta, avvenuto proprio all'interno della cittadella moscovita, nel 1905.
- ^ a b Quest'ultimo uovo non furono mai consegnato a causa della Rivoluzione di Febbraio e della caduta della monarchia zarista.
Uovo Fabergé prova 7
Uova donate da Alessandro III a sua moglie Dagmar di Danimarca | ||
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1885 | Uovo con gallina | appartenente a Viktor Vekselberg, Russia |
1886 | Uovo con gallina e pendente di zaffiro | disperso |
1887 | Uovo orologio del serpente blu | appartenente ad Alberto II di Monaco |
1888 | Uovo sul cocchio con cherubino | disperso |
1889 | Uovo di perla | disperso |
1890 | Uovo dei palazzi danesi | Museo d'arte di New Orleans |
1891 | Uovo della motonave "Memoria di Azov" | Museo dell'Armeria del Cremlino, Mosca |
1892 | Uovo con graticcio di diamanti | Collezione privata, Londra |
1893 | Uovo del Caucaso | Museo d'arte di New Orleans |
1894 | Uovo della rinascita | appartenente a Viktor Vekselberg, Russia |
Qualità della vita
Progetto:Geografia/Antropica/Comuni/Descrizione
Anno | Qualità della Vita (Sole 24 Ore) | Qualità della Vita (Italia Oggi) | Rapporto Ecosistema Urbano (Legambiente) |
---|---|---|---|
2004 | 60° (- 13) | 75° (- XX) | 78° (- XX) |
2005 | 76° (- 16) | 89° (- 14) | 57° (+ 21) |
2006 | 62° (+ 14) | 74° (+ 15) | 93° (- 36) |
Bandierina
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Cavuccio è una frazione del Comune di Teramo, è sita in posizione panoramica, su un colle a circa 7 km. dal capoluogo.
La maggior parte degli abitanti risede nelle contrade Malle, Taverna, Collepiano e Piano Piccolo.
Nella zona si sono trovati resti di un acquedotto romano.
Tabella clima
- Classificazione climatica: zona E, 2289 GR/G
- Diffusività atmosferica: alta, Ibimet CNR 2002
anno 2007 | Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Anno |
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Temperatura max. media (°C) | 14 | 14 | 15 | 20 | 24 | 28 | 32 | 30 | 24 | 17 | 13 | 21,2 | |
Temperatura min. media (°C) | 5 | 6 | 7 | 10 | 14 | 17 | 21 | 19 | 14 | 11 | 6 | 11,9 | |
Piogge (mm) | 14 | 26 | 67 | 25 | 92 | 62 | 0 | 30 | 30 | 30 | 157 | 551 | |
Venti (dir.-nodi) | SW 4.6 | SW 4.3 | SW 5.0 | NE 4.5 | WNW 5.2 | NE 5.2 | NE 6.7 | NE 5.2 | SW 5.5 | W 2.9 | W 3.6 | -- |