Utente:Cucuriello/Appunti/Giuseppe Moro
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1947-1948 Fiorentina
Fatto La Stampa: "moro fiorentina" - ricerca dal 1-6-47 al 31-7-48
Fatto L'Unità: "moro fiorentina" - ricerca dal 1-6-47 al 31-7-48 (trovato solo 1 articolo che può interessare)
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- 15-7-47 Moro passa dal Treviso alla Fiorentina per la cifra di circa 6 milioni. Corriere dello Sport p2
- 8-9-47 prima apparizione della Fiorentina: Fiorentina-Carrarese 6-1. Tra i viola si è distinto particolarmente il nuovo portiere Moro. corriere dello sport p2
- 15-9-47 fiorentina-roma 1-0. Moro fa una doppia parata consecutiva prodigiosa; poi altro scatto di Moro che salva il risultato. corriere dello sport p1
- 17-9-47 la stampa sportiva ha giudicato Moro il migliore in campo dei viola in Fiorentina-Roma corriere dello sport p2
- 22-9-47 modena-fiorentina 1-1. Moro salva la fiorentina da un gol sicuro. Direi cmq nulla di davvero rilevante corriere dello sport p.3
- 25-9-47 si parla di Moro, acquisto indovinato. Si è già rivelato un ottimo portiere corriere dello sport p4
- 29-9-47 fiorentina-milan 2-1. Della Fiorentina Moro è emerso più di tutta la squadra. corriere dello sport p.1
- 5-10-47 pro patria-fiorentina 1-0. si parla di una parata magistrale di moro su un tiro di Turconi da pochi metri. corriere dello sport p.4
- 13-10-47 fiorentina-napoli 1-0. Moro è una delle figure più interessanti del campionato: non si limita a ghermire e a respingere le palle più dure e insidiose, abbellisce il suo lavoro con il pennacchio di uno stile assai piacevole, nutrito di elasticità, di sicurezza, e, soprattutto, di semplicità. si parla anche di una superba parata a pugni chiusi. corriere dello sport p. 1,4
- 17-11-47 bari-fiorentina 2-1. Della squadra gigliata il milgiore è stato il portiere Moro: ha dominato sui compagni, ha deviato in angolo con vera abilità numerosi difficili palloni. corriere dello sport p2
- 20-11-47 la stampa sportiva ha decretato Moro migliore in campo tra i viola in fiorentina-bari corriere dello sport p2
- 22-12-47 fiorentina-alessandria 2-1. Moro ha fatto un miracolo stampasera p4
- 26-12-47 Moro definito portiere fenomenale stampasera p4
- 29-12-47 Samp-Fiorentina 0-0. Nella squadra viola un uomo è emerso su tutti: Moro. Non ha avuto molto lavoro da sbrigare, ma quando è stato chiamato in causa lo ha fatto con una semplicità, una sicurezza, un senso di posizione, una scelta di tempo che denotano la grande sua classe. Moro ha compito alcune brillanti parate che hanno sbalordito i suoi stessi compagni di difesa. corriere dello sport p2
- 31-12-47 Moro e uno dei migliori portieri della A stampasera p4
- 1-1-48 moro è una delle rivelazioni della stagione stampasera p2
- 1-1-48 nella partita Sampdoria-Fiorentina Moro è stato giudicato il migliore in campo da quasi tutti i giornali. corriere dello sport p2
- 2-1-48 torino-fiorentina 5-0. l'emozione ha giocato un brutto scherzo a Moro e il torino ne ha approfittato corriere dello sport p1
- 19-1-48 fiorentina-atalanta 2-0. Moro si è fatto notare per alcune parate di classe. Si sta rimettendo dopo la figuraccia di torino (il 5-0). Si nota in lui una palese incertezza nelle uscite volanti. Corriere dello sport p3
- 26-1-48 Fiorentina-Lazio 4-1. si parla di due interventi spettacolari di Moro corriere dello sport p3
- 2-2-48 Fiorentina-Genoa 2-1. Moro neutralizza un rigore di Dalla Torre, il quale precipitosamente calcia senza sistemare il pallone, colpendo la traversa; sulla traiettoria Dalla Torre arrivò per primo ma Moro salvò la sua porta con una grande parata. Moro durante la partita si è distinto per qualche bella parata. corriere dello sport p3
- 16-2-48 Fiorentina-Roma 1-0. si parla di un Moro imbattibile. parata stupenda su tiro all'incrocio di zsengeller. inoltre si segnala un volo superbo su punzione violenta di Andreoli corriere dello sport del lunedi p1
- 17-2-48 nella didascalia in prima pagina si dice che Moro è stato indubbiamente il migliore in campo (Fiorentina-Roma 1-0) corriere dello sport p1
- 1-3-48 Milan-Fiornetina 2-1. Moro ha dimostrato grande sicurezza stampasera p4
- 1-3-48 Milan-Fiorentina 2-1. moro ha fatto interventi da campionissimo: para tre cannonate da breve distanza. in altre occasioni non è sembrato ben piazzato corriere dello sport p3
- 3-3-48 moro e in trattativa con l'arsenal stampasera p4
- 15-3-48 napoli-fiorentina 3-0. Moro in questa partita ha perso la bussola, molte volte si è lasciato sfuggire il pallone dalle mani. Moro non ha convinto per alcune sue incertezze. corriere dello sport p3
- 26-4-48 bologna-fiorentina 1-0. il bologna ha vinto di misura solamente perché Moro, con interventi spettacolari, ha negato l'ingresso ad altri palloni. I tuffi e gli interventi di Moro ne documentano la sua elevata classe. Sono state 3-4 parate bellissime e difficilissime. corriere dello sport p2
- 10-5-48 alessandria/fiorentina 1-0. moro ha compiuto almeno 4 grandi parate stampasera p4
- 10-5-48 alessandria-fiorentina 1-0. l'elogio migliore di questa partita, tremenda disputa, va tributato a Moro, artefice di numerose parate acrobatiche a terra, a mezza altezza, a fil di palo e che a volte hanno assunto l'aspetto diabolico. Tutti i suoi interventi hanno stroncato ogni abilità degli attaccanti avversari. Moro ha giganteggiato, anche in situazioni disperate, così serrate erano le offensive dei grigi corriere dello sport p3
- 7-6-48 fiorentina-juventus 2-4. papera inspiegabile di moro stampasera p4
- 7-6-48 juventus-fiorentina 4-2. 10' secondo gol della juve: inaspettata svista di Moro, cui sfugge un colpo di testa di kincses corriere dello sport p4
- 8-6-48 la fiorentina ha multato moro. 30 mila lire. Si dice che Moro non si sentiva in forma nelle ultime settimane, per sua stessa ammissione. stampasera p4
- 8-6-48 la fiorentina ha multato moro di 30 mila lire per il suo comportamento durante la partita e lo ha anche escluso. la stampa p4
- 12-6-48 moro ha presentato ricorso alla federazione italiana giuoco calcio, perche ritiene che l'entita della multa sia oltre i limiti consentiti stampasera p4
- 13-6-48 si parla del caso Moro. Moro, fino ad ieri celebrato come un eroe per le sue parate di innegabile classe, oggi è stato bruscamente deposto agli scudi e gettato nella polvere delle multe e delle varie sanzioni, dopo alcune partite che ne hanno evidenziato un calo di forma. Moro stesso ha ammesso di non essere in forma e già da un mese ha chiesto di poter stare a riposo. Vengono riportati i regolamenti, secondo i quali la Fiorentina non può punire un calciatore con una somma superiore al 25% dello stipendio mensile (12.500 lire nel caso di Moro). I giornalisti esprimono le loro perplessità su tale vicenda e giudicano il provvedimento della società viola eccessivo. La multa è di 30 mila lire. La situazione non è delle migliori e si prevede che Moro se ne vada da Firenze. corriere dello sport p3
- 19-6-48 Si gioca domani Lazio-Fiorentina. Il caso Moro è stato risolto e domani rientra il portiere. corriere dello sport p3
- 21-6-48 lazio-fiorentina 5-0. moro è stato poco convincente, è parso disorientato sin dai primi minuti. Si parla di interventi goffi, con la partecipazione della difesa, e anche uscita a vuoto corriere dello sport p. 1, 2
- 5-7-48 Fiorentina-Vicenza 2-1. Moro in più occasione ha entusiasmato il pubblico con interventi di alta classe. Si parla della ben nota bravura di Moro tra i pali corriere dello sport p3
- 6-9-48 Si gioca Sampdoria-Fiorentina 4-2, direi amichevole precampionato. Il campionato partirà il 19-9-48 e Moro è ancora con i viola, nonostante giocherà con il Bari la stagione 48-49 corriere dello sport p2
1948-1949 Bari
Fatto La Stampa: "moro bari" - ricerca dal 1-6-48 al 30-6-49
Fatto L'Unità: "moro bari" - ricerca dal 1-6-48 al 30-6-49
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- 14-9-48 Scambio di portieri tra Fiorentina e Bari. Moro e Castigliola cambiano squadre. unita p4
- 27-9-48 Sampdoria-Bari 2-1. Moro è stato il protagonista principale, con le sue parate a ripetizione, i suoi interventi tempestivi e sicuri, che sono culminati a quattro minuti dalla fine con il capolavoro: un rigore fortissimo e angolato calciato da Baldini che il portiere ha deviato con un volo tanto stupendo quanto sbalorditivo. corriere dello sport p3
- 22-11-48 Juventus-Bari 1-0. Moro autore di 5-6 parate sensazionali. Moro ha una grande elasticità, ma la sua presa non è ferrea: in tre occasioni si è lasciato sfuggire il pallone, rischiando di prendere gol. stampa sera p4
- 30-12-48. Si parla di Torino-Bari 2-0. Bacigalupo dice: "Oggi in gambissima è stato Moro. Gli ho visto far di meglio, ma il suo doppietto nel primo tempo, sui tiri consecutivi di Bongiorni e di Maroso, è stato prodigioso." Giuseppe Moro è cugino di Ruggero Moro, ciclista professionista. stampa sera p4
- 30-12-48. Torino-Bari 2-0. Moro nel primo tempo, sull'1-0, salva il risultato tre volte con tre parate una + bella dell'altra. Anche nel secondo tempo si distingueva. la stampa p5
- 30-12-48. Torino-Bario 2-0. Se il Bari è riuscito ad evitare una sconfitta clamorosa, la squadra biancorossa deve ringraziare Moro, il quale ha compiuto miracoli, strappando più volte l'applauso agli stessi sostenitori del Torino. unita p6
- 30-12-48. Torino-Bari 2-0. Si dice che Moro è un fuoriclasse. çe parate al 38' del pt su un tiro violento di Bongiorni e la parata successiva, in tuffo, su una staffilata di Maroso, sono stati numeri eccezionali. Il pubblico torinese ha applaudito con grande ammirazione. unita p.?
- 19-2-49 si dice che Moro è in eccellente forma e il Bari da 3 turni non prende goal. la stampa p4
- 21-3-49, Bari-Palermo 2-1. tiro del Palermo parato da Moro, ma poi Moro si lascia sfuggire il pallone infangato che va in rete. stampa sera p4
- 4-4-49 Bari-Juventus (2-1... verificare risultato). Moro migliore uomo della Bari. Sul finire di gara Moro compie prodigi, respingendo tre punizioni dal limite e parando anche un rigore battuto da Rava. stampa sera p4
- 11-4-49 Modena-Bari 0-0. Moro ha parato un rigore a Neri stampa sera p4
- 25-4-49 bari-torino 1-1. Moro fa parata miracolosa su Mazzola; nel secondo tempo Moro si oppose da solo al Torino stampa sera p4
- 23-5-49 Moro fa parte della selezione del campionato che sfiderà il River Plate in onore del Grande Torino stampa sera p4
- 25-5-49 si dice che Moro non ha concluso le note trattative con la Lazio e non è improbabile il suo passaggio al torino stampa sera p4
- 30-5-49 Livorno-Bari 1-0. Moro ha effettuato magnifiche parate stampa sera p4
1949-1950 Torino
La Stampa: "moro torino" dal 1-6-49 al 30-6-49
- 22-6-49 le trattative tra Bari e Torino sono difficili, perché le richieste del Bari sono molto alte. la stampa p4
- 24-6-49 si parla delle trattative... si parla di 40 milioni che il Bari avrebbe chiesto stampa sera p4
- 25-6-49 alle 10 di questa mattina Novo e il dirigente Costantino (Bari) hanno firmato il contratto che lega Moro al Torino. é il colpo del mercato granata, il più sensazionale. stampa sera p4
- 25-6-49 anche la Roma ha fatto offerte per Moro la stampa p4
- 25-6-49 Moro si trova da due gg a Roma, insieme a Raffaele Costantino, incaricato di trattare la cessione del portiere per conto della società barese. Il passaggio di Moro al Torino stava per essere concluso, ma all'ultimo momento sono sorte divergenze sull'ingaggio che il Bari avrebbe dovuto dare a Visco, Fabian e Stradella, pedine di scambio. Ieri, Moro e Costantino hanno trattato con la Roma, chiedendo 45 mln di lire, giudicati eccessivi dai giallorossi. unita p4
- 26-6-49 si è chiuso il caso Moro, passato ufficialmente al Torino sulla cifra di 53 milioni... se il Toro vince la prima partita di Coppa Latina, egli partecipaerà alla finale con il BArcellona la stampa p4
- 26-6-49 Novo ha definito ieri, con il presidente del Bari Annoscia, l'acquisto di Moro. è stato ceduto ai granata per 50 milioni. Di questi 50 milioni, Moro ne ha ricevuti solo 3. Gli sviluppi della questione sono imprevedibili, anche perché Moro pretende più soldi. unita p6
- 28-6-49 si dice che Moro pretende 10 milioni di ingaggio, cifra che il toro non vuole sborsare la stampa p4
- 30-6-49 Dopo 15 gg di trattative e notizie contrastanti, ierisera il Torino ha ufficializzato l'acquisto di Moro. Nel pomeriggio parte per Barcellona, dove si trova la squadra, e l'aiuterà nella partita di Coppa Latina la stampa p4
Nazionale (accumulo fonti dalla ricerca delle stagioni di club)
- 3-12-47. domani Moro tra i convocati dell'allenamento in Nazionale a Vercelli stampasera p4
- 5-12-47. Moro è una novità delle convocazioni in azzurro stampasera p2
- 9-2-48 Moro tra i 15 convocati per la Nazionale B. L'appuntamento è per la gara contro il Bellinzona corriere dello sport p4
- 12-2-48 Italia B - Bellinzona 2-1, ce Moro la stampa p2
- 12-2-48 cronaca della partita Italia B - Bellinzona 2-1. Moro gioca il secondo tempo unita p4
- 28-2-48 convocazione in nazionale per Moro. unita p4
- 4-3-48 allenamento azzurri a firenze. hanno giocato contro l'arezzo. ce anche moro (si tratta di una convocazione x allenameno) la stampa p4
- 25-4-49 Moro convocato nazionale B stampa sera p4
- 28-4-49 si parla della nazionale B, dove c'è Moro stampa sera p4
- 3-5-49 convocazione nazionale B per Moro stampa sera p4
- 13-5-49 allenamento nazionale a Firenze, c'è Moro la stampa p4
- 19-5-49 allenamento Italia-Pisa. c'è Moro la stampa p3
- 20-5-49 si parla dei nuovi azzuri, del dopo superga. si parla anche di Moro: ma niente di particolare stampa sera p4
- 31-5-49 convocazione nazionale, c'è Moro la stampa p4
Google Books
citazioni
- Quando mi chiedono quale ritengo sia stato il più grande portiere italiano, senza esitazione dico Moro. Vederlo era una cosa fantastica, un momento magico. (Giorgio Ghezzi, Amarcord, Un portiere racconta, a cura di Maurizio Pistocchi, Cesena 1992, p. 112 --- si trova in Pennacchia p.9)
- Alternò favolose prodezze a errori così madornali da sembrare voluti. In questo sgradevole sospetto lasciò molti che pure lo ammiravano. Finì malamente, giusta la spensierata leggerezza con cui affrontò e assolse il suo lavoro di atleta. (Gianni Brera in Il mestiere del calciatore, Mondadori, Milano, 1972, poi Baldini e Castoldi Milano 94 p. 175)
immagini
- parata di moro [1]
Dalla vecchia voce
- Morì nel 1974, a 53 anni, a Porto Sant'Elpidio, dove svolgeva il lavoro di agente di commercio.
- Talentuoso portiere di grande freddezza (la sua specialità erano i rigori), crebbe nel Treviso, con cui disputò a cavallo tra la fine degli anni trenta e i primi anni quaranta diversi campionati di Serie C, esordì in Serie B nel 1942, tra le file dell'Alessandria. Con i grigi piemontesi non poté esprimere però appieno le sue potenzialità: allo stop dei campionati dovuti alla Seconda guerra mondiale, infatti, fece ritorno nella natia Treviso. Con i biancocelesti disputò i primi campionati di Serie B del dopoguerra.
La vita disperata del portiere Moro
p.1
- portiere acrobatico con un talento per le parate impossibili
- tradito dal suo carattere. si scontra con allenatori e dirigenti. Finché nel mondo del calcio italiano non c'è più spazio per lui. Va quindi ad allenare in Tunisia, è povero e disperato.
- si presenta alla redazione del Corriere dello Sport. il direttore Antonio Ghirelli lo affida ad un giovane cronista, Mario Pennacchia, che raccoglie il suo sfogo.
p.7
- Giuseppe Moro rimane un grande artista della porta, un vero e proprio mito. L'ho visto giocare poche volte e solo quando era già alla fine. Quando seppi della morte di Moro, mandai a Treviso, in segno di stima e di riconoscenza, la mia maglia della Nazionale. Fu un gesto istintivo, da parte mia, perché nel gennaio del '74 quella era una maglia imbattuta da anni e Giuseppe Moro, che l'aveva onorata, era degno di indossarla come nessun altro. (Dino Zoff)
p.9
- una mattina dell'autunno del 1965 Moro entra nella redazione del Corriere dello Sport per incontrare un amico giornalista. Ha 44 anni e nasconde un fondo di autentica disperazione. Al momento vive in Tunisia, allena giovani promesse. Moro vive in perfetta solitudine e rientra tutte le sere in appartamento.
- nato 16 gennaio 1921 a Carbonera.
- 9 presenze in Nazionale.
p.10
- novembre '49 Inghilterra-Italia. Moro compì prodezze inenarrabili.
- nella sua carriera ha militato in troppe squadre per non dare il sospetto dell'incostanza e della scarsa serietà professionale
- colpo d'occhio, presa, scatto, estro del volare le sue caratteristiche
- 46 rigori parati su 62 complessivi in campionato
- nella sua vita privata andò alla deriva; affari sbagliati, denaro perso giocando a carte, gestione catastrofica di un bar nel centro di Roma.
- ha moglie e 4 figli
- L'Africa è una scelta costretta, alla ricerca di una uscita di sicurezza
p.11
- Moro venne in redazione per tre o quattro giorni: ci mettevamo in una stanzetta, a me a forza di scrivere faceva male la mano, lui parlava come un fiume in piena. Notai subito uno strano contrasto fra l'amarezza dei fatti che raccontava e il suo orgoglio. Vedevo un uomo compresso dalla solitudine che parlava di cose mai dette prima, perché in Italia non aveva trovato ascolto da nessuna parte. Il bene e il male di Moro è stato il suo carattere, che lo ha portato a essere un fenomeno come atleta ma anche un uomo completamente innocente, o incosciente. Quando veniva al giornale, ogni mattina iniziava così: "Dove eravamo rimasti?". Aveva già in testa tutta la successione della sua vita, ma la cosa che mi sorprendeva è come ricordasse tutto precisamente. (Il ricordo di Mario Pennacchia dell'incontro con Moro del novembre 1965, 30 gennaio 2010)
p.12
- dopo la parentesi in Tunisia, torna in Italia, nelle Marche. Per un periodo fece l'allenatore-giocatore nel San Crispino, poi fece il rappresentante di dolciumi.
- Muore nel silenzio più glaciale a Porto Sant'Elpidio la mattina del 27 gennaio 1974.
- Flavio Moro, suo ultimo figlio, nato nel 1967.
p.15
- Giuseppe Moro da dieci sta raccontando la sua vita assurda, eroica e disperata e il polso ci duole per l'ininterrotto, febbrile manoscritto. La commozione e la nausea, l'indignazione, lo spasso e la vergogna confluiscono in una sensazione sola: siamo sconvolti. (Mario Pennacchia, 1965)
p.16
- rileggere tutta la pagina... tanti piccoli frammenti, magari non riportati dopo... rivedere e controllare (p16, p17, p18)
p.18
- nel 1962, dopo due anni di lavoro nel San Crispino, non fu confermato. La stagione 62-63 stava per cominciare. Andò a dare l'esame per allenatore a Coverciano. Dopo la prova di ed. fisica, passò a quella tecnica, dove trovò Alfredo Foni che, dopo un'amichevole chiacchierata, gli assicurò che ce l'avrebbe fatta.
p.19
- All'esame di medicina però non seppe rispondere alla domanda sulla funzionalità del cervello e fu rimandato. In realtà fu rimandato anche dall'amico Foni.
- Così Moro è col morale a terra, senza lavoro, senza soldi. Con moglie e tre figli grandi. Fu in questi momenti che pensò al suicidio. Prima scrisse una lettera a Bardelli, scrivendogli che voleva spararsi. Lui gli rispose subito, scongiurandolo di non fare pazzie, promettendogli che avrebbe parlato con il presidente della federrazione.
- (torniamo al 1962) Nel frattempo il San Crispino, dopo 15 giorni di sommosse dei tifosi e firme raccolte, Moro fu riconfermato per altri due anni. Accettò, nonostante le antipatie tra dirigenti e giocatori, controvoglia solo per poter mangiare. Rimase al San Crispino fino al 24 dicembre 1963.
- Nel febbraio 1964, per 50000 mila lire al mese, va a Sant'Elpidio a Mare per restare fino alla fine della stagione.
- Nell'estate 1964 era di nuovo disperato. In agosto tornò a Roma, per chiedere aiuto alla Federazione. Il segretario del Centro Tecnico, Baccani, gli aveva promesso un posto come istruttore dei calciatori militari. Nel periodo di Ferragosto però gli uffici erano chiusi e così andò a fare visita alla Roma. Trovò il presidente Marini Dettina che gli propose un posto da collaboratore/osservatore, da concordare con il segretario generale Valentini. Aveva solamente 200 lire in tasca e alloggiava in un albergo vicino alla stazione. Nei giorni successivi nè Dettina, né Valentini vollero riceverlo. (ricevimento non avuto da Dettina p20.)
p.20
- Da Roma non poteva partire perché doveva prima saldare il conto dell'albergo. Dopo tanti tentativi, riuscì a trovare nella sede della Federazione il segretario Bertoldi, col quale parlò della promessa di Baccani, scoprendo che per i calciatori militari era già tutto sistemato. Bertoldi, capendo le sue difficoltà, consegnò a Moro 50000 lire, di cui 20 servirono per pagare l'albergo e i restanti li mandò a casa. Nei giorni successivi la moglie spedì un avviso dove gli comunicò che in Tunisia erano disposti a offrirgli un posto da allenatore. Monaldi, allenatore italiano a Kef, aveva fatto il suo nome. Si precipitò con la lettera da Bertoldi, che inviò un telegramma a Kef per la conferma. Dopo sette giorni arrivò la risposta, Bertoldi gli diede 50 mila lire per tornare a casa. Il 28 sett 1964 si ripresentò a Bertoldi che gli consegnò altri 75 mila lire e un biglietto per il viaggio aereo. Al terminal non si sentiva bene: un'oppressione, un incubo, una paura si scatenarono su di lui, ma la speranza prevalse su tutto.
p.21
- le tante umiliazioni ricevute in Italia lo spinsero a partire
- All'aeroporto di Tunisi trovò l'ex centravanti Dante Di Benedetti che lo accompagnò a Kef e lo presentò a Monsieur Bakari, delegato allo sport. Quest'ultimo lo condusse a Ebba Ksour, villaggio di cinque mila abitanti. Gli offrirono lo stipendio base per gli allenatori: 150 dinari al mese, pari a 200 mila lire, più la casa e la luce.
- Aveva un appartamento di quattro stanze e come arredamento una semplice branda.
- La sera il villaggio era sempre deserto. Più passavano i giorni e tornando la sera gli si chiudeva lo stomaco, gli scoppiava la testa. Ma non aveva nostalgia dell'Italia, per i trattamenti ricevuti.
- dopo un mese in tunisia, non potendo spedire alla famiglia che ne aveva bisogno, torna in Italia con 75mila lire. Una volta a casa si accorse che era una bocca in + da sfamare e quindi tornò in tunisia.
- sua figlia si chiama Mirella
p.22
- la squadra che allenava disputava la III categoria
- dopo il 1° anno, grazie al suo amico Bakari, passò al Béja, una squadra di una città di 50 mila abitanti a 100 km da Tunisi. è in II categoria.
- in questa città trova tanti italiani e si trova meglio. lavora dalle 8 del mattino alle 23; da solo allena 5 squadre per un totale di 120 giocatori: la prima squadra e anche le quattro squadre più giovani, fino ai più piccoli. Inoltre si occupa anche del disbrigo di pratiche della società e la sera tiene lezioni teoriche.
- viene anche apprezzato e seguito dai suoi giocatori
p.23
- NOTA: in Tunisia c'è (o solo c'era???) una legge che impedisce di portare i soldi fuori dalla Tunisia.
p.26
- Ci sono diversi racconti di sue lettere scritte e mai nessuna risposta ricevuta. Sia che fossero saluti, richieste di aiuto etc...
p.26 p.27
- "Questi sono stati i dolori più atroci della mia vita. Incontrare gli uomini con i quali avevo diviso ore indimenticabili e vedermi evitato, quasi non riconosciuto. Porte che si chiudevano, funzionari che si nascondevano, che scappavano da uscite di servizio, che si facevano negare, che erano in viaggio, che magari stavano a letto con 40 di febbre. E quando anche qualcuno mi parlava, mi trattava come se fossi un evaso, un rottame o, nei casi migliori, come un mendicante."
p.27
- nella sua carriera ha guadagnato 42 milioni. 2mln dalla fiorentina. 1,6mln dal bari. 4,5mln dal torino, 5mln dala lucchese, 9mln per due anno alla samp, 9mln per due anni alla roma.
- possedeva un diario e un libro contabile personale dove teneva in ordine i suoi conti
p.27 p.28
- firmò un contratto di 10mln per due anni al verona: guadagnò 5 mln il 1° anno e nel secondo anno gli negarono gli altri 5 mln, non avendo depositato il contratto in federazione. Non fu rinconfermato dopo il 2° anno ed ebbe una lunga vertenza con il verona. per la solita ragione-capestro che non si possono adire vie legali pena la scomunica calcistica, si dovette accontentare di 1mln per il 2° anno. L'allenatore Allasio, in carica solo nel primo anno, ogni volta che si perdeva lo accusava di essersi venduto la partita.
p.28
- A Roma aveva aperto un bar a Porta Pia. l'aveva pagato 8,5 mln e fece restauri per altri 3-4 mln. Quando andò a Verona lasciò il bar ad un amministratore e tutto crollò. La vigilia del natale 1956 ritornò a Roma e trovò il bar affittato ad un altro. Poco dopo il locale fu anche chiuso per una truffa. Il tutto portò a Moro la perdita di 15-16 milioni.
- in tutta la suA carriera ha guadagnato 36 mln e 100mila lire. più altri 6mln di premi ed extra, compresi i soldi illeciti.
- Gli rimanevano 5-6 mln in tasca e una casa a TV, dal valore della stessa entità. Senza lavoro, con moglie e i figli da mantenere e da far studiare era in grossa difficoltà.
p.28 p.29
- Trovò una squadra di III divisione a 25 km da Treviso che gli dava 25mila lire al mese. Era allenatore e giocatore (disputò qualche gara da attaccante) e portò a fine stagione la squadra alla promozione.
p.29
- Preso per la gola, vendette la casa e andò ad abitare in un appartamento a Tv.
- A Treviso trova Arturo Silvestri, allenatore del Treviso. Gli propone di fare il suo secondo per 30 mila lire al mese e accetta. Era l'anno 1958-1959. Nello stesso periodo fa anche l'ossevatore per il compaesano Gipo Viani, direttore tecnico del Milan, su concessione del presidente del TV Tesser.
p.30
- Per il mancato acquisto di Mognon, che Moro seguiva, ci fu la rottura con Viani. Viani, quando era ct dela nazionale, gli aveva anche promesso un posto da ispettore federale.
p.31
- Moro, senza lavoro, continua la ricerca di una squadra. Dopo inutili ricerche si rassegnò a vendere le caramelle nei paesi della provincia. In quel periodo trova una squadretta di dilettanti a Ponte di Piave, il Matteotti. Tornò a giocare in porta e parò l'ultimo rigore della sua vita. La squadra da ultima in classifica dopo il girone d'andata, riuscì a salvarsi.
- Tramite amicizie, andò a Porto Sant'Elpidio, per allenare il San Crispino che militava in IV serie. Il suo stipendio era di 50000 mila lire mensile e includeva le spese della pensione in cui alloggiava. Successivamente, torna anche in campo e gioca 13 partite, ricevendo un aumento di 20000 mila lire mensili. Il secondo anno prese 100mila lire mensili.
p.34
- altro episodio spiacevole con Viani. Gli chiese il giocatore Glatarossa per il San Crispino, telefonò e prese appuntamento. Era verso capodanno, percorse più di 100 km nella neve. Arrivato alla sede del Milan gli disserò che Viani era partito per Nervesa. Poi altro incontro spiacevole risalente al 1963... cmq alla fine sono cose di poco conto.
- Racconta altro episodio. Agnelli, da poco eletto presidente della Federazione, gli aveva promesso un posto a Coverciano... e poi non seppe più nulla.
p.35
- il padre si chiamava Mosè.
- era il primo di nove figli, di cui una sola femmina.
- il secondo figlio, Alberto, è del 1947
- Da piccolo odiava la scuola e i quaderni, tranne un quaderno che aveva in copertina un disegno di Plánička in tuffo.
p.35 p.36
- Con le prime monetine che ricevute dai nonni, o talvolta rubate, si comprò il suo primo pallone per la somma di dieci lire. Andò da solo, visto che nessun compagno di scuola volle seguirlo, a calciare il pallone nel campo da calcio.
p.36
- La sua famiglia aveva dei campi, dei frutteti. Si divertiva a girare per i frutteti degli altri contadini a rubare frutta. Si era procurato una pertica con cui faceva una specie di salto con l'asta sui vigneti. I contadini depredati lo chiamavano cavalletta; lui non sa dire se oer lo scempio che faceva o per i suoi balzi spericolati e improvvisi.
- la natura gli ha regalato uno scatto da fermo che nessuno può spiegare.
- Un giorno ne combinò una grossa e suo padre si scatenò. lui scappa e il padre lo segue. Era senza scampo, se non nella finestra aperta. Erano nel secondo piano: Bepi si buttò nel vuoto, senza riportare un solo graffio. Suo padre, emulandolo, si ruppe il femore e rimase immobile per tante settimane.
- Fin dai pulcini giocò nel Treviso.
p.36 p.37
- Quando scoppiò la guerra era ancora al Tv. All'inizio della guerra di trovava ad Alessandria, alla caserma Al Cristo. Giocò anche un 15ina di partite nell'Alessandria allenata da Baloncieri.
- Da Alessandria fu spostato in Sicilia, dove rimase fino allo sbarco degli alleati. Era a Licata e faceva l'autistadi un camion dell'officina mobile pesante di assistenza ai carri armati.
- Mentre era alla guida del camion, capitavano attacchi aerei dai caccia-bombardieri e Moro inchiodava il camion, gettandosi dalla cabina, facendo voli improvvisi di diversi metri. A distanza di anni reputò questo come un allenamento fondamentale.
p.37
- dopo la ritirata(guerra?) raggiunse di nuovo Alessandria. Essendo furiere, si recò a Treviso per compilare il verbale delle perdite. Cercò di fermarsi a Treviso, ma dovette ritornare ad Alessandria.
p.37 p.38
- Di ritorno ad Alessandria, dopo un giorno scappò, travestendosi in borghese. Saltò su un treno e fu riconosciuto da alcuni tedeschi a Mortara, quando il treno fece una sosta. Nella sosta, approfittando di un attimo di distrazione, riuscì a balzare in treno appena questo ripartì e grazie all'aiuto di un ferroviere arrivò a Milano. Da Milano poi raggiunse una famiglia di conoscenti a Lissone, dove si nascose per un mese e mezzo.
- Quando decise di uscire dal nascondiglio, lo fece travestito da "scarichino" (operaio adetto a scaricare i pacchi dei giornali alle stazioni) e tornò a Treviso.
p.38
- come calciatore, nel 1944, era libero per la mancata firma quando partì militare (vedi fine p.36). Accettò di ritornare a giocare con il Treviso il campionato di guerra.
- La guerra sta per finire: in quel periodo al Tv guadagna quasi 20000 mila lire al mese. Era il primo contratto che firmò.
- Nello stesso periodo si fidanza e si sposa con Maria Tolot.
p.40 p.41
- era il 1945-1946 e Moro vuole lasciare il Treviso. Tuttavia, avendo falsificato dei documenti societari per suoi capricci, fu costretto dalla società a rimanere per un altra stagione, a patto del silenzio.
p 41
- 1946-1947 gioca in serie B ultima stagione con il TV e prende 250 mila lire totali.
- 6 aprile 1947 Treviso-Lucchese. partita che segna la storia di Moro. Poco prima Moro venne a sapere dallo zio di Mario Barluzzi che la Lucchese era interessata ad acquistarlo. Il Treviso era imbattuto in casa da 6 anni. La sera della vigilia della gara lo zio di Barluzzi lo presentò ad Aldo Olivieri, allenatore della Lucchese, il quale manifestò il suo apprezzamento per il portiere trevigiano e gli confidò di averlo voluto in squadra l'anno venturo. Moro rispose che sarebbe stato di suo gradimento il trasferimento, anche perché la Lucchese, prima in classifica, era fortemente indiziata a giocare in Serie A la stagione successiva ed ebbe la promessa di un premio di 100 mila lire dietro assicurazione che sarebbe andato a giocare a Lucca. I compagni di Moro vennero a sapere immediatamente del colloquio, non si sa da chi e come, così lo stesso 5 aprile si sparse la voce che Moro si era venduto la notizia del giorno dopo. La partita terminò 2-1 per i toscani e da quel giorno a Moro, nell'ambiente calcistico, fu attribuita sin da subito la fama del giocatore corrotto. I rapporti con il Treviso si ruppero.
p.42
- Al termine del campionato la Lucchese non si fece più viva. La società veneta gli lascia cercare una squadra per la prossima stagione, purché sia disposta a sborsare 6 milioni di lire al Treviso.
- Un giorno venne a Treviso Duilio Rallo, per definire la pratica del passaggio di Raoul Bortoletto dai biancocelesti ai viola, avvenuta l'anno precedente. Rallo convinse Moro; i due partirono per Milano, dove Moro si concordò con il presidente Allori per la cifra di 9 milioni. Tuttavia, una volta giunti a Tv i dettagli del trasferimento, Moro dovette accontentarsi di soli due milioni, rispetto ai tre che gli sarebbero spettati secondo accordi, pur di non perdere la sua nuova squadra.
- rapporti a Firenze subito ottimi, con allenatore Ferrero e compagni. Non era in simpatia con il ds Ugolini.
p.42 p.43
- 6 giugno 1948, Fio-Juv 2-4. altra partita chiave. Moro sul primo gol della juve viene insultato da Ugolini, appostato dietro la porta. Dopo pochi minuti su un colpo di testa di Kincses Moro para, ma ancora irritato dall'insulto, scaglia la palla nella sua porta. Dice di aver volutamente fatto autorete. Ugolini lo mette fuori squadra, ma dopo una sola gara saltata torna in squadra nello 0-5 contro la Lazio. (NB: La Stampa parla di papera e basta e di una multa di 30 mila lire inflitta a Moro.) Moro dice che i giornali furono anche benevoli nei suoi confronti.
p.45
- dopo Triestina-Fiorentina 1-0 del 30 novembre 1947 ricevette la prima convocazione in Nazionale. Andò a Vercelli il 4 dicembre 1947 per il raduno e gli allenamenti e a suo dire fornì ottime prove. Nella seguente e decisiva convocazione non fu riconfermato, secondo quanto riporta Moro, perché i giocatori del Torino, soprattutto Mazzola, avevano consigliato Pozzo di preferirgli Bacigalupo.
p.49
- la stagione 47-48 si concluse. malgrado l'incompatibilità con Ugolini, la Fiorentina lo confermò. Il contratto era di 1 milione 350 mila lire. I rapporti erano sempre tesi. Nonostante la conferma la fiorentina cercò di sostituirlo, senza rimetterci. Una volta saputa la possibilità di uno scambio con Castagliola, chiesero a Moro il suo consenso; e lo scambio si fece grazie ai 1.600.000 lire che il Bari gli diede per la stagione 1948-49.
p.50
- a Bari si trovò benissimo.
- esordio in nazionale 12 giugno 49 a Budapest. Ungheria - Italia (1-1).
p.52
- estate 49. il Torino lo compra, dietro proposta di Copernico. Il Bari chiese in cambio Visco, Fabian, Stradella più 30 milioni. L'accordo fu raggiunto e sottoscritto all'aeroporto di Ciampino, pochi minuti prima che il Torino partisse per Barcellona a disputare la Coppa Latina. Novo gli chiede subito di partire per Barcellona, ma lui attende qualche giorno per impegni personali.
p.52 p.53
- Moro non voleva andare al Torino, anche perché era chiamato a rimpiazzare Bacigalupo, morto a Superga. Era convinto che non sarebbe mai riuscito a far dimenticare ai tifosi Bacigalupo.
p.53
- 1a partita col Torino: ultima partita Coppa Latina: Torino-Reims 5-3
- nella trasferta di Barcellona, appena integrato in squadra, Moro trova il modo di creare attriti con Copernico e Bigogno per futili motivi.
p.53 p.54
- Nonostante l'acquisto fosse concretizzato, non era ancora stabilito lo stipendio di Moro e non fu deciso nulla fino a pochi giorni dall'inizio del campionato, allorché Moro si fece avanti e chiese la sua paga: 4 milioni e mezzo.
p.54
- nella stagione al Torino para 1 rigore alla 1a partita e 1 rigore alla 2a partita.
p.56
- Moro dice di aver disputato un grande campionato con il Torino.
p.57 p.58
- 19 feb 1950. Pro Patria-Torino 6-1. Pro Patria in vantaggio dopo 2 minuti: sberla violenta di Barsanti. Dopo altri due minuti in un'azione innocua la Pro Patria raddoppia per un errore di Tomà che non si accorse che Moro aveva chiamato palla. In occasione del secondo goal si ripetè la stessa scena con Ugolini a Firenze: Copernico, appostato dietro la porta di Moro, lo insultò. Moro non rispose, ma smise di giocare e la Pro Patria segnò altri 4 gol con altrettanti tiri in porta. Finita la partita, Copernico accusò Moro di essersi venduto la partita.
p.58
- Moro aveva un fisico curioso: soffriva di un'anomalia costituzionale che al minimo graffio o disturbo gli veniva la febbre.
- 30 ott 1949. Roma-Torino 3-1. Gara in cui Moro fu accusato di essersi venduto la partita. Moro a Torino era solito svegliarsi molto presto al mattino. Non riuscendo più a chiudere occhio, in queste occasioni preferiva farsi una passeggiata. Esattamente come accadde la mattina del 30 ottobre, quando la Roma venne a Torino. I suoi compagni di stanza Santos e Nay andarono ad informare Novo e dopo la sconfitta Moro fu accusato di essersi venduto la partita.
p.59
- Due o tre giorni dopo la fine del campionato Novo radunò tutti i giocatori e disse: "Vi ringrazio tutti per quello che avete fatto, meno te, Moro, che sei stato la rovina della società!"
- Novo fu sempre duro con Moro.
p.60
- Alla fine del 1949-1950 ci sono i mondiali e Moro è il terzo portiere dopo Sentimenti IV e Casari.
- Moro afferma di essersi distinti nei pochi allenamenti fatti prima di partire in nave per il Brasile.
p.61
- Durante il viaggio si trovò male, come molte altre riserve, che non potevano nemmeno allenarsi, perché i titolari avevano la precedenza.
p.62
- dopo aver saltato la prima gara contro la Svezia, gioca la seconda contro il Paraguay. Il titolare doveva essere Casari, ma in un allenamento in porta per il Palmeiras contro la stessa Nazionale titolare fece il fenomeno e quindi la stampa italiana lo impose in squadra, considerata la prova opaca di Casari. L'Italia vinse 2-0 ma fu comunque eliminata.
p.67
- è sempre stato tifoso juventino, sin da piccolo
- tornato dal Brasile, sapendo che il Torino lo deve vendere, cerca di accordarsi con Agnelli. 15 milioni è la cifra che il Torino vuole incassare dalla cessione. Agnelli inizialmente gli promise che era quasi fatta, ma la mancata cessione di Viola all'Atalanta non consentì l'acquisto di Moro.
p.67 p.68
- Un giorno Novo telefona a Moro, avvisandolo di essere stato ceduto al Palermo e di trovarsi con il principe Lanza di Trabia, pres dei rosaneri, e Viani. Dopo un primo incontro positivo, nel secondo incontro Viani comunicò a Moro di essere stato venduto alla Lucchese.
p.68
- Alla Lucchese prende 5 milioni.
- moro racconta di due tentativi di combinare la partita Roma-Lucchese del 29 aprile 1951, entrambi non concretizzatisi. In entrambe le occasioni Moro era coinvolto e sempre rifiutò, anche la prima volta quando gli proposero 5 milioni, la sua paga annuale.
p.69
- A fine campionato fu venduto alla Samp per 20 milioni e percepì 9 milioni in due anni
- 11 maggio 1952 Samp-Lucchese 1-1. Moro riceve una proposta per falsare la partita e quindi aiutare la Lucchese, in forte difficoltà. Tuttavia rinuncia perché tra 1 settimana deve disputare una gara importantissima per la nazionale a Firenze It-Eng
p.69 p.70
- 20 aprile, penultima giornata, Samp-Bol 2-1. Moro riceve un premio extra calcistico e commette un illecito. non per perdere, ma per vincere la gara. La partita fu decisa proprio da Moro che parò un rigore a Ballacci negli ultimi minuti. Il premio che incassò Moro fu di 60 mila lire, soldi ricevuti a nome di una squadra non precisata, ma era il Como o Atalanta, in pericolo di retrocessione.
p.70 p.71 p.72
- 23 nov 1952 Torino, Juv-Samp. Moro sapeva che la juve giocava con un pallone più piccolo e quindi irregolare, per trarre ulteriore vantaggio... i suoi giocatori erano dotati di classe superiore agli avversari. Prima dell'inizio della gara Moro fece notare all'arbitro Jonni che il pallone era irregolare e quindi Jonni decise di usarne un altro, regolare. Successivamente, durante una rissa, Sarosi, allenatore della Juve, bucò il pallone, che una volta pervenuto a Jonni fu ricambiato. Moro si infuriò, ma le sue lamentele come quelle dei suoi compagni furono vane. I giornali diedero a Moro del visionario, ma dopo poco tempo, i giornalisti che lo derissero, gli diedero ragione: un'indagine aveva portato alla stessa conclusione di Moro.
p.74
- Moro a Roma si rovina. La grande città gli presenta tante tentazione e lui ci cade. Cinema, night, la fuoriserie, le partite a poker.
p.75
- Renato Sacerdoti lo compra per 40 milioni e gliene da 9 in due stagioni.
p.75 p.76
- 27 sett 53. Roma-Udinese. A 15 minuti dalla fine, 0-0, arbitro fischia rigore che Moro parò a Ploger. Più tardi Moro colpì duramente lo stesso Ploger, vendicandosi di un brutto intervento che dovette subire ai tempi in cui lo svedese giocava al Novara e costringendolo ad un prolungato stop.
p.76 p.77
- 27 feb 54. Roma-Fiorentina 1-2. Moro viene considerato il responsabile della sconfitta e viene accusato di essersi venduto la partita. La stessa sera gli rubarono l'Alfa Romeo 1900. Si diede alla ricerca della macchina, che trovò dopo un mese; nel frattempo, col morale a terra, si rifiutò di giocare.
p.77 p.78
- 25 aprile 1954. Roma-Juventus. A meno di mezz'ora dall'ingresso in campo i giocatori della Roma si trovavano negli spogliatoi, allorché comparve Sacerdoti e disse "Ragazzi, io vi dico una cosa sola: tra di voi c'è un traditore. Uno di voi ha cercato di vendere la partita alla Juventus." Moro fu l'unico a parlare: "Presidente, perché non dice il nome?" Sacerdoti voltò le spalle e se ne andò. La partita finì 1-1. Dopo qualche giorno Sacerdoti invitò tutti a casa sua e disse: "Moro, vuoi sapere una cosa? Eri tu l'indiziato di Roma-Juventus!" Moro restò di sasso e non replicò. Riesaminò attentamente i fatti della settimana precedente alla partita: ci furono diverse telefonate che il segretario Pierangeli fece tanto Moro, in ritiro con la squadra, quanto alla moglie a casa. La telefonata era sempre la stessa: "Moro, c'è qui tuo cognato che vuole un biglietto per la partita. Debbo darglielo?". Moro perplesso, non diede importanza alle telefonate, ma in seguito venne a sapere da Mortari, dirigente della Lazio, che avevano cercato di indagare e di controllarlo. Mortari rivelò il retroscena a Moro: un tale, non precisato, si presentò aall'avvocato Agnelli, dicendo che lo mandava Moro, suo cognato. Inoltre parlò della possibilità, tramite Moro, di far vincere la partita alla Juventus, impegnata nella lotta scudetto, per 1 milione e mezzo. Agnelli finse di essere interessato e poi, dopo avere chiamato altri dirigenti, fece ripetere la proposta al tizio. Sotto la minaccia di una denuncia, Agnelli prima fece terrorizzare il falso cognato e poi lo lasciò andare. Ma non mancò di avvisare sia la Lega che Sacerdoti, dai quali partì tutto.
p.78
- Moro afferma che la sua seconda stagione giallorossa fu strepitosa: parò l'impossibile.... (cmq è tutto da verificare dico io)
p.79
- 15 mag 1955 Udinese-Roma. Avvenne in questa gara il primo e ultimo infortunio di Moro. Prima e ultima volta in cui dovette lasciare il campo di gioco.
p.80 p.81
- Moro, che non è in buoni rapporti con la società, vuole cercarsi un'altra squadra e la Lazio è disposta ad ingaggiarlo. Vaselli non mantenne in segreto la trattativa, così la Roma lo confermò, temendo che potesse passare ai biancocelesti. Ma la società giallorossa, secondo Moro, non attendeva altro che liberarsene e la situazione per farlo arrivò presto. Fu un'altra umiliazione per lui (leggi righe seguenti) Nel finire della 2a stag alla Roma ebbe un grave incidente d'auto. Nonostante Moro non fosse in condizioni tali da giocare fu costretto a farlo nelle partite di Coppa Europa con il Vojvodina. La Roma tra andata e ritorno fu eliminata e il responsabile fu Moro secondo i dirigenti giallorossi che gli diedero anche una multa di 300 mila lire.
p.85 p.86
- 13-11-49 Bari-Torino. Moro, ora nel Torino, aveva giocato l'anno prima a Bari. Un amico venne a trovarlo e gli offrì 600 mila lire per vendersi la partita. Moro rifiutò: il Torino vinse 5-1.
p.86
- 26-3-50 Torino-Bari. tre gg prima un non precisato signore andò da Moro e gli offrì un assegno da un milione di lire, a patto che il Bari venisse aggevolato. Moro, ancora molto legato al Bari, non sapeva cosa fare. La domenica mattina andò da Copernico e gli disse: "per una questione affettiva oggi potrei commettere degli errori e voi potreste credere che io mi sia venduto. è meglio che mi togliate dalla formazione." Così fecero e al suo posto giocò Gandolfi. La partita terminò 1-1. Moro ripescò chi gli consegnò l'assegno e lo restituì.
p.86 p.87
- non viene precisato, ma è facile ricostruire che la partita fu Como-Bari (4-1), 21-5-1950. Moro, in forza a Torino, ha il compito di rintracciare un giocatore del Como che abitava a Torino per offrirgli un premio perché perdessero con il Bari. Ci fu una vera e propria trattativa, progettata da altre due persone, e finalizzata da Moro. Moro concretizzò l'affare. In realtà aveva preparato una "cresta" da 1 milione e mezzo, e imbrogliato anche il giocatore, bluffando. Nulla andò in porto, visto che il Bari, andato in vantaggio, perse.
p.88 p.89
- 1-6-52 Padova-Sampdoria. la settimana prima della partita Moro si trovava nel suo paese, a Treviso. Una sera, mentre dormiva, si presentò a casa sua un amico che lo convinse ad andare ad una riunione in un ristorante della zona. Li lo aspettavano alcune persone di Padova. Fecero la loro offerta, tramite Moro: mezzo milione a testa per Moro e altri quattro suoi compagni, che Moro doveva scegliere. Tornato a Genova Moro fece un'altra riunione; i suoi compagni vollero come pegno quattro assegni da 200 mila lire ciascuno, che Moro prontamente consegnò loro. Durante la partita Moro fece interventi incredibili (cosi dichiara). Prunecchi del PD fece due gol, che Moro definì imparabili. Dopo il gol di Lucentini, sul 2-1, il PD ebbe un rigore. Moro para il rigore e viene insultato dai suoi quattro compagni. La partita termina 2-1. Quando si presentò a riscuotere il denaro dai padovani, in passivo di 800 mila lire, gli dissero che non se li meritava i soldi, aveva parato perfino il rigore. Sotto la minaccia di scatenare un finimondo, riuscì a farsi dare 2 milioni, rispetto ai 2.5 concordati. Il suo amico, con cui era andato a prendere i soldi, volle 1 milione e così Moro tornò a Genova con solo un milione, che riuscì a conservare, dopo essere riuscito a persuadere i suoi compagni che si accontentarono dei 200 mila lire avuti già.
p.89 p.90
- 15-6-1952, Udinese-Sampdoria, penultima giornata. Prima della partita Moro fu informato che c'erano alcune società disposte a pagare dei premi di mezzo milione ciascuna per la vittoria della Samp sull Udinese, impegnato nella lotta per non retrocedere. Moro informò i compagni, che alla fine rifiutarono. L'Udinese vinse 2-0, ma Moro fu comunque ricompensato di 100 mila lire, per tenerlo buono
p.90 p.91
- 22-2-53 Si gioca Sampdoria-Milan. Moro è incaricato di addomesticare la partita; deve fare perdere al Milan e per farlo ha a sua disposizione 1 milione e mezzo da spendere. Non riesce a trovare clienti tra i suoi amici rossoneri, ma ciò nonostante bluffò e assicurò che era tutto ok. La Samp vinse 2-1; quando si presentò per riscuotere 1 milione e mezzo, non glieli dettero perché si accorsero che il Milan ce l'aveva messa tutta. Da questo incidente ebbe origine la separazione con la Samp
p.91
- 31-5-53 Samp-Palermo, ultima giornata. Era stato promesso a Moro e compagni un premio per la salvezza. Di loro iniziativa i blucerchiati "girano" il loro premio agli avversari. Vinsero per 4-1
- 29-11-53 Roma-Lazio. due personaggi famosi all'epoca e noti ancora negli anni '60 offrirono a Moro 1 milione e mezzo per fare vincere la Lazio. Finì 1-1, ma Moro fu comuqnue ricompensato di 100 mila lire, secondo lui per farlo tacere.
- 18-4-54 derby di ritorno. uno dei due personaggi gli offrì 2 milioni. Anche questa volta però non successe nulla: la Roma vinse 2-1
- non si conosce la gara, ma si può ricostruire che si tratta di Roma-Sampdoria del 2-5-54. Pochi gg prima riceve la visita di due calciatori, prossimi avversari, che gli mettono sul tavolo 1 milione e mezzo. Gli lasciano il denaro, dicendogli di pensarci. La Roma vinse 3-1 e i due si ripresero i soldi
p.92
- 17-10-54 Roma-Lazio. Un suo ex compagno gli promise mezzo milione per fare vincere la Lazio. La partita comunque terminò 1-1 e non ebbe nessun soldo
- Moro afferma che le partite per le quali è stato incriminato, sono quelle poi svoltesi correttamente: Juventus-Fiorentina e Pro Patria-Torino, in cui non ha nemmeno incassato un centesimo.
p.95
- Dei 62-63 rigori che gli hanno tirato in carriera, 46 sono stati parati o sbagliati.
p.96
- 1-2-48 Genoa-Fiorentina 2-1. Moro para il primo rigore in Serie A a Verdeal o Dalla Torre.
- 11-9-49 Venezia-Torino, 1a giornata. Esordio di Moro con il Toro. La sua abilità nei rigori è oramai nota. Calcio Degano, che nonostante i richiami di Moro, tenne la testa bassa per non farsi distrarre. Calciò alla destra di Moro che parò
- 18-9-49 Torino-Novara, 2a giornata. Rigore, avanza Piola. Moro si tuffa anticipatamente a destra, dando a Piola il tempo di tirare a sinistra. Il tiro, non molto angolato, fu deviato con il piede da Moro.
p.96 p.97
- cercava di distrarre i tiratori dal dischetto, parlando o urlando loro, provocandoli. Li studiava e sfruttava tale conoscenza nei momenti dei tiri.
p.97
- 3-2-52, Lazio - Samp. Sull 0-0 rigore. Sul dischetto Surku. Lui, era nervoso e rabbioso. Moro buttò i guanti in fondo alla rete e poi li riprese, poi buttò il berrettino e fece lo stesso. Surku scalpitava e si innervosiva. Per 3-4 volte Moro fa finta di essere pronto e poi gli gira le spalle. Quando anche l'arbitro Carpani non ne poteva più, gli impose di stare in porta, Surku prese una rincorsa di una decina di metri e scaglò il pallone altissimo.
p.97 p.98
- 18-10-53 Spal-Roma. erano 0-0. arbitro Liverani fischia rigore e nessuno della Spal vuole tirare. Tutti invitarono Bulent, ma questi scappò via. Si fece avanti Busnelli. Grazie ai suggerimenti di Celio, fece una finta alla quale abboccò il tiratore e parò il tiro.
p.98
- 24-4-55. milan-roma. si prepara Liedohm. Moro, che già gliene aveva parato uno l'anno scorso, decise di scombussolarlo completamente. Quando si accinse a tirare Moro fintò prima di buttarsi a destra, poi repentinamente si buttò a sinistra. Lui non capì più niente e alla fine colpì il terreno, procurandosi una distorsione alla caviglia. La roma vinse 2-0.
p.98 p.99
- Moro rivela il segreto di tanti rigori parati. Inanzitutto in Italia si era diffusa una sorta di psicosi che finì per favorirlo a volte in modo decisivo. Moro dice che per avere molte probabilità di neutralizzare un rigore bisogna inanzitutto conoscere a fondo le caratteristiche del giocatore chiamato a batterlo; saperne la base tecnica e conoscerne gli spostamenti del tronco e delle gambe. Poi occorrono intuizione e uno scatto tremento da fermo.
p.99
- Moro dice di essere stato dotato di uno scatto da fermo incredibile, nessuno più di lui.
- Moro racconta le sue migliori parate: - Milan-Roma (0-2) [sempre 24-4-55]. Strepitosa parata su tiro di Schiaffino; Schiaffino gli corse dietro e gli strinse la mano dicendogli che non aveva mai visto una parata simile
- La parata più grande, la più inverosimile, la compì a Londra il 30-11-49. All'inizio di Inghilterra. L'Italia stava subendo tantissimo. Sbucò sulla sinistra Rowley, fece una piroetta e di tacco servì a centroarea Mortensen, a livello del dischetto del rigore. Quest'ultimo fece partire un tiro violentissimo a destra, a mezzo metro dal palo. Moro la parò, non seppe mai spiegare come.
p.100
- altra parata. 18-5-52, firenze. Italia-Inghilterra 1-1. Finney solo sulla destra, la difesa italiana era sbilanciata. Finney smistò indietro per Wright, sul quale occorsero i difensori che non fecero altro che ostacolare la visuale di Moro. Moro pur non vedendo la parte finale dell'azione intuì e parò il tiro, compiendo un tuffo da un palo all'altro, 6 metri; per lui fu il risultato di aver seguito la logica dell'azione che lo portò a compiere la parata.
p.102
- Moro rivela che scelse di giocare portiere perché non era capace di giocare in nessun altro ruolo
p.105
- su 62 rigori tiratigli contro, solo 16 trasformati
p.116
- si parla di Ungheria-Italia del 12/6/49. Francesco Zilahy dice: "Se non avesse giocato Moro, quel giorno l'Italia avrebbe incassato sei gol contro quella formidabile Ungheria"