Talmud di Gerusalemme

talmud scritto in Palestina tra IV e V secolo
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Pagina di un manoscritto medievale del Talmud di Gerusalemme, dalla Genizah del Cairo.

Il Talmud di Gerusalemme o Talmud gerosolimitano, dove talmud significa "istruzione", "apprendimento", (in ebraico תַּלְמוּד יְרוּשָׁלְמִי ?, noto anche come Talmud Yerushalmi, spesso abbreviato con Yerushalmi), è una raccolta di commenti rabbinici e note sulla Mishnah (tradizione orale ebraica) che fu comilata in Terra di Israele durante il IV e V secolo. Questo voluminoso testo è anche conosciuto col titolo Talmud palestinese o 'Talmud de-Eretz Yisrael (Talmud della Terra di Israele). Questi altri nomi sono considerati più accurati da alcuni perché, mentre il lavoro è stato certamente composto in "Occidente" (cioè in Terra Santa), proviene però dalla zona della Galilea piuttosto che da Gerusalemme.

Il Talmud di Gerusalemme precede la sua controparte, il Talmud babilonese (conosciuto anche come il Talmud Bavli), di circa 200 anni ed è scritto in ebraico e aramaico ebraico palestinese. Comprende il componente principale, la Mishnah completata dal Rabbi Judah il Principe (verso l'anno 200 e.v.), insieme alle discussioni dei rabbini in Terra di Israele (principalmente nelle accademie di Tiberiade e Cesarea) che furono compilate negli anni 350-400 a.e. in una serie di libri che poi divennero la Gemara (in ebraico גמרא ? - da gamar: ebraico "completare"; aramaico: "studiare"). La Gemara, combinata con la Mishnah, costituisce il Talmud.

Esistono due recensioni della Gemara, una compilata da studiosi della Terra di Israele e l'altra dagli studiosi in Babilonia (principalmente presoo le accademie di Sura e Pumbedita, completata nel 500 e.v. circa. Il Talmud babilonese è spesso reputato come il più autorevole e viene studiato molto più frequentemente del Talmud gerosolimitano. In generale e se non alttrimenti specificato, i termini "Gemara" e "Talmud" si riferiscono alla redazione babilonese.

Contesto storico

A seguito della redazione della Mishnah, molti studiosi ebrei che vivevano nella provincia romana di Siria Palæstina si trasferirono in Persia per sfuggire ai duri decreti contro gli ebrei emanati dall'Imperatore Adriano dopo la rivolta di Bar Kokhba. Gli studiosi che erano rimasti nella zona di Galilea, decisero di continuare la loro attività didattica in quei centri di apprendimento che erano esistiti fin dai tempi mishnaici.

Edizioni del testo

Secondo la Jewish Encyclopedia:

"Yerushalmi non è stato conservato nella sua interezza; ampie porzioni andarono completamente perdute nei primi tempi, mentre altre parti esistono solo in frammenti. La editio princeps,[1] su cui si basano tutte le edizioni successive, termina con la seguente osservazione: "Finora abbiamo trovato ciò che è attualmente contenuto in questo Talmud, avendo cercato invano di ottenere le porzioni mancanti." Dei quattro manoscritti utilizzati per questa prima edizione,[2] ne esiste solo uno, che è conservato presso la biblioteca dell'Università di Leida (vedi sotto). Dei sei ordini della Mishnah, il quinto - "Ḳodashim" - manca completamente dal Talmud palestinese, mentre il sesto - "Ṭohorot" - contiene solo i primi tre capitoli del Trattato Niddah (iv. 48d-51b)."

Data e luogo di composizione

Il Talmud gerosolimitano probabilmente proviene da Tiberiade, dalla Scuola di Johanan ben Nappaha. È una compilazione di insegnamenti delle scuole di Tiberiade, Zippori e Caesarea. È scritto principalmente in aramaico ebraico-palestinese, un dialetto aramaico occidentale che differisce dalla controparte babilonese.[3]

Traduzioni

 
Frontespizio del Gerosolimitano col commentario di Moshe Margolies, il pnei moshe

(EN)

  • Talmud of the Land of Israel: A Preliminary Translation and Explanation Jacob Neusner, Tzvee Zahavy, et al. University of Chicago Press. Questa traduzione inglese usa un tipo di prrsentazione analitica che rende le unità logiche del discorso più chiare da identificare e seguire.
  • Schottenstein Edition of the Yerushalmi Talmud Mesorah/Artscroll. Questa traduzione è la controparte dell'edizione Mesorah/Artscroll di Schottenstein del Talmud babilonese.
  • The Jerusalem Talmud ed. curata da Heinrich W. Guggenheimer e Walter de Gruyter.[4] Questa edizione è disponibile solo per lo Zeraim e parte del Nashim. Contiene una traduzione essenziale con semplici note che spiegano i punti problematici.

Commentatori del Talmud Gerosolimitano

Rispetto al Talmud babilonese, il Talmud di Gerusalemme non ha ricevuto altrettanta attenzione dai commentatori, e i commentari tradizionali che esistono sono più interessati a dimostrare che i suoi insegnamenti sono identici a quelli del Bavli. Una edizione moderna con commentario, nota come Or Simchah, è attualmente in fase di preparazione a Beersheba; un'altra edizione in preparazione, con parafrasi e note esplicative in ebraico moderno, è la Yedid Nefesh. Il Talmud di Gerusalemme ha anche ricevuto una certa attenzione da Adin Steinsaltz, che prevede una traduzione in ebraico moderno con relativa spiegazione di accompagnamento, simile al suo lavoro sul Talmud babilonese.[5] Finora è stato pubblicato solo il "Trattato Peah".[6]

Note

  1. ^ A cura di Bomberg, Venezia, 1523 et seq.
  2. ^ Cfr. nota a conclusione del Shab. xx. 17d e il passo appena citato.
  3. ^ Cfr. "Il Talmud Palestinese"], su Jewish Encyclopedia.
  4. ^ Cfr. sito dell'editore.
  5. ^ Religion: Giving The Talmud to the Jews, in Time, 18/01/1988. URL consultato il 02/05/2012.
  6. ^ Cfr. sito di Rabbi Adin Steinsaltz

Bibliografia

  • Abraham Cohen, Il Talmud (1935), traduzione di Alfredo Toaff, Laterza, Bari, 1999
  • Adin Steinsaltz, Cos'è il Talmud (1977), traduzione di Sandro Servi e Daniele Liberanome, Giuntina, Firenze, 2004
  • Jacob Neusner, Il Talmud: cos'è e cosa dice (n. ed. 1984), traduzione di Gabriele Mancuso, San Paolo, Cinisello Balsamo, 2009
  • Günter Stemberger, Il Talmud: introduzione, testi, commenti (n. ed. 1992), traduzione di Daniela e Luigi Cattani, Edizioni dehoniane, Napoli, 1989; poi Città nuova, Roma, 1995, poi Edizioni dehoniane, Bologna, 1999
  • Elie Wiesel, Sei riflessioni sul Talmud, avvertenza di Umberto Eco, nota di Ugo Volli, traduzione di Valentina Pisanty, Cristina Demaria e Ifat Nesher, Bompiani, Milano, 2000
  • Marc-Alain Ouaknin, Invito al Talmud (2001), traduzione di Roberto Salvadori, Bollati Boringhieri, Torino, 2009

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