Personaggi di Assassin's Creed

lista di un progetto Wikimedia

Template:Avvisounicode

Questa voce raggruppa tutti i personaggi della serie di videogiochi Assassin's Creed, creata da Ubisoft.

Personaggi di Assassin's Creed

Altaïr Ibn-La'Ahad

  Lo stesso argomento in dettaglio: Altaïr Ibn-La'Ahad.

Altaïr Ibn-La'Ahad (الطائر ابن لا أحد) è un Assassino siriano vissuto nel periodo della Terza Crociata, poi Gran Maestro dell'Ordine degli Assassini. Antenato di Desmond Miles, Altaïr fu allevato come Assassino fin dalla tenera età, ottenendo il grado di Priore. Tuttavia, in seguito al fallimento di una missione al Tempio di Salomone, Altaïr fu retrocesso al rango di novizio e fu inviato in una missione, in cui deve uccidere nove bersagli Templari. Completata la sua missione e scoperto il tradimento di Al Mualim, Altaïr lo uccise, prendendo il suo posto come Gran Maestro, ed ottenendo la sua Mela dell'Eden. Stabilendosi poi a Cipro, Altaïr modificò lo stile di vita dell'Ordine, scrivendo nel frattempo il suo leggendario Codice per i suoi discendenti. Il suo nome significa "Aquila che vola" e "Figlio di nessuno".

Al Mualim

Il maestro di Altaïr signore di Masyaf, Gran Maestro degli Assassini a Masyaf e antenato di Rodrigo Borgia e Warren Vidic, Al Mualim viene simultaneamente temuto, adorato, ingiuriato e amato. I suoi guerrieri sono noti per uccidere a sangue freddo, ed attrarre la sua attenzione significa accelerare la morte di qualcuno. In lui si nasconde un segreto desiderio di potere e di dominio.

Al Mualim desidera apparire imprevedibile e misterioso, meno si sa di lui (e dei suoi seguaci) e meglio è, è più facile creare timore e riverenza. Rivela solo ciò che vuole che altri vedano, nulla di più, nulla di meno. Ha buone ragioni per stare in guardia, nasconde qualcosa: è sempre più chiaro mentre Altaïr passa il tempo con lui. Inizialmente, comunque, sembra solo che voglia il meglio per Altaïr. Assume il ruolo di padre duro ma giusto, capace di un rude amore. Il fallimento è brutalmente punito, il successo altamente ricompensato. Sembra che voglia insegnare ad Altaïr a essere non solo un Maestro Assassino, ma anche una persona onesta. Alla fine del primo capitolo di Assassin's Creed Altaïr ucciderà Al Mualim, che si scoprirà essere il capo dei Templari.

Malik A-Sayf

Malik è un Assassino anch'egli, compagno e coetaneo di Altaïr. All'inizio i due erano amici, ma dopo il fallimento al Tempio di Salomone, dove Malik ha perso il braccio sinistro ed il fratello Kadar A-Sayf, riesce a trasformare il fallimento di Altaïr in un successo riuscendo a portare l'artefatto a Masyaf. Dopo quest'evento e dopo la sua nomina a Rafiq di Gerusalemme i rapporti tra Malik e Altaïr si incrinano terribilmente. Malik infatti aiuterà Altaïr solo su ordine di Al Mualim, tuttavia, ad un certo punto del gioco, Altaïr chiedera formalmente perdono a Malik, riconoscendo che le sue azioni gli hanno causato la perdita di un braccio e del fratello di Malik, che però non accetterà le scuse dicendo che Altaïr non è più l'uomo di un tempo, e quindi privo di colpe (di fatto perdonandolo). Prima della fine del gioco, Malik tornerà al Tempio di Salomone dove ritroverà il diario di Roberto di Sable. Da qui scoprirà tutta la verità su Al Mualim, e deciderà di recarsi a Masyaf con i suoi uomini per aiutare Altaïr a sconfiggere il maestro. Dopo la morte di Al Mualim, Malik divenne assistente di Altaïr, aiutandolo nel progetto di rinnovare l'Ordine.

Kadar A-Sayf

Fratello più giovane di Malik A-Sayf, è anche lui un Assassino, un membro inesperto se confrontato con Malik e Altaïr. Perderà la vita nel Tempio di Salomone, all'inizio del gioco.

Roberto di Sable

Gran Maestro dei Templari, troverà il modo di sfruttare gli omicidi di Altaïr a suo vantaggio durante la battaglia di Arsuf. Appena prima di partire per incontrare Salah al'Din, Altaïr arriverà davanti a re Riccardo e gli spiegherà i piani di Roberto, tuttavia non sapendo a chi credere, farà sì che Altaïr e Roberto duellino. In quell'occasione Altaïr ucciderà finalmente il Templare, ma non prima che quest'ultimo gli riveli chi è il decimo bersaglio...

Desmond Miles

  Lo stesso argomento in dettaglio: Desmond Miles.

Ha le sembianze del cantante e attore Francisco Randez.

Vero protagonista di Assassin's Creed, è un barista di 25 anni, e ha passato i suoi ultimi 9 anni a scappare e nascondersi, viveva con i genitori in una comunità chiamata "La Fattoria", giurando che fosse per il suo bene. Dopo tutti questi anni, a causa della motocicletta di sua proprietà cui sono risaliti a lui tramite la targa, viene rapito e tenuto prigioniero dalle Abstergo Industries; è un discendente di Adamo, di Altaïr, e di Ezio Auditore, e viene rapito dalla società proprio a causa della sua parentela. Alla fine di Assassin's Creed II si scoprirà, grazie a Minerva, olografica rappresentazione di un'appartenente di Coloro che Vennero Prima (o la Prima Civiltà), una razza estremamente saggia e potente poi scomparsa e rimasta sotto forma di miti, leggende e religioni, essere colui che salverà il mondo dalla distruzione a causa del ripetersi del disastro solare che aveva decimato sia la Prima Civiltà, oltre che l'umanità stessa. In Assassin's Creed: Brotherhood, Desmond scopre, grazie a Giunone ed al Soggetto 16, che il suo vero scopo è accoppiarsi con la discendente di Eva per dar di nuovo vita alla Prima Civiltà.

Lucy Stillman

Lucy Stillman appare nel primo Assassin's Creed (2007). Ha le sembianze e la voce dell'attrice Kristen Bell.

Ha 24 anni ed è una assistente del Dottor Warren Vidic al progetto Animus, possiede diversi dottorati, ma è specializzata in scienze neuro-cognitive e genetica comportamentale.

Nel prosieguo, Desmond scopre che Lucy è anch'essa un'assassina, e che segretamente fa il doppio gioco con gli Assassini passandogli informazioni dall'interno della società. È lei che salva la vita di Desmond, adducendo che può ancora essere utile all'Abstergo.

Nel secondo capitolo, fa evadere Desmond dal laboratorio, accompagnandolo in un rifugio segreto, spiegandogli che dev'essere addestrato come assassino tramite l'effetto osmosi. Viene uccisa da Desmond, controllato da Giunone, alla fine di Assassin's Creed: Brotherhood. In Revelations si dice che viene seppellita in un cimitero poco fuori Roma.

Warren Vidic

Scienziato caduto in disgrazia, Vidic ha rischiato il carcere per pesanti violazioni etiche (i dettagli delle quali sono rimasti segreti). E' il discendente di Rodrigo Borgia e di Al Mualim. Gli è stata data una seconda chance (e pochi limiti) da Alan, acquisendovi prosperità negli ultimi dieci anni. L'Animus è opera del suo ingegno, e ama molto la sua macchina. Anche se Vidic riceve ordini, non li impartisce, e i suoi superiori non amano restare in attesa. All'arrivo di Desmond, avrà ben poco tempo per effettuare una grande mole di lavoro. Il fatto che l'Animus non sia stato sottoposto a molte prove (e sia a volte instabile) è un ulteriore elemento di pressione.

Vidic passa continuamente dalla cortesia alla crudeltà. Potrebbe chiedere qualcosa con la massima gentilezza, così come esigerla brutalmente. Lucy è abituata alle sue sfuriate, ma per un estraneo come Desmond, il suo comportamento può sembrare strano. Vidic subisce molte pressioni dall'alto della scala gerarchica, come è visibile dalle molte e-mail di sollecito: deve dimostrare e provare il valore della sua tecnologia e del suo lavoro alla compagnia.

Desmond lo chiama semplicemente "doc".

Alla fine del secondo capitolo guida una squadra che deve recuperare Desmond dal nascondiglio degli Assassini, ma i suoi compagni vengono uccisi da Desmond e Lucy e fugge.

Tamir

Potente mercante d‘armi. Sarà ucciso nel quartiere povero di Damasco, dopo che avrà svolto un omicidio in pubblico per disobbedienza, costui muove un grosso carico di armi per alimentare la guerra in corso.

Talal

È un mercante di schiavi di Gerusalemme che cattura civili offrendogli lavoro, poi li spedisce ad Acri.

Verrà ucciso a Gerusalemme da Altair,mentre fugge, dopo aver cercato, invano, di ucciderlo

Garniero di Naplusa

Verrà ucciso a Acri nel suo ospedale dove tiene prigionieri prostitute, lebbrosi, etc., dopo che avrà spezzato le gambe a un uomo rinchiuso nel suo ospedale, che tenta di scappare (tutto al fine di creare la pace cercando di controllare le menti dei suoi "pazienti").

Abu'l Nouqoud

Considerato il re dei mercanti e anche un grande finanziatore della guerra sarà ucciso nel quartiere ricco di Damasco durante un banchetto nel suo maestoso palazzo, dopo il suo discorso dove accusa gli invitati di falsità e ipocrisia e li avvelena, ordinando alle guardie di non lasciare nessuno in vita.

Guglielmo del Monferrato

Reggente di Acri al posto di Re Riccardo; in realtà i due non vanno d'accordo, e Guglielmo intende far uccidere Riccardo per consegnare la città ai Templari, come pure Abu'l Nouquoud e Majid Addin, dopo aver sequestrato il cibo alla popolazione (per razionarle in tempi di bisogno secondo lui). Ogni volta che viene redarguito dal re sfoga la sua frustrazione sui soldati. Verrà ucciso da Altair proprio durante una delle sue sfuriate.

Majd Addin

Un tempo semplice scriba del califfo, è divenuto reggente di Gerusalemme dopo aver fatto piazza pulita di tutti i pretendenti mascherando gli omicidi come "incidenti". Vittima di un irrefrenabile delirio di onnipotenza (dirà che non esiste gioia più grande del poter decidere della vita altrui) verrà ucciso da Altair durante una pubblica esecuzione.

Sibrando

Gran Maestro dell'ordine Teutonico, violento e irascibile; l'uccisione di tutti i suoi compagni Templari, unita alla sua paura della morte, lo hanno reso sospettoso e paranoico, facendogli vedere ovunque potenziali assassini (arriverà ad uccidere un sacerdote credendolo un assassino per il solo fatto che questi ultimi si vestono allo stesso modo). Verrà ucciso da Altaïr a bordo della sua nave mentre cerca di imporre un embargo navale di fronte al porto di Acri per impedire l'arrivo di altre truppe in rinforzo ai Crociati.

Jubair al Hakim

Probabilmente ispirato alla vera figura storica di Ibn Jubayr. Gran Sapiente di Damasco, è un integralista e un fanatico che vede i libri pieni di menzogne per gli uomini, che confidano in quei libri più che nelle loro conoscenze. Verrà ucciso mentre tiene un discorso per incitare i cittadini a bruciare tutti i libri della città.

Alan Rikkin

Alan Rikkin è il nuovo dirigente della Abstergo Industries, figlio di Adam Rikkin e discendente di Rodrigo Borgia e Al Mualim, ha 35 anni ed é una persona molto intelligente capace di prevedere tutte le mosse degli assassini. Per questo motivo i templari lo avevano messo al posto del suo stesso padre in modo che potesse sconfiggere gli assassini definitivamente. Cosi, Alan riesce a rintracciare e ad eliminare tutti i capi Assassini, tranne il padre di Desmond, che invece riesce a sfuggirgli. Alan però, stufo di essere trascurato dalle altre menti dei templari, decide di ribellarsi segretamente tramando un piano. Con l'aiuto di Richard progetta un finto incidente per eliminare Leila Marino (assistente di Vidic) in modo da far subentrare al suo posto l'infiltrata Lucy Stilman. Lucy Stilman dopo aver progettato l'Animus rischia di rimanere uccisa per mano di Richard, ormai convinto della sua inutilità. Vidic blocca l'intento dietro suggerimento di Alan.

Adam Rikkin

Adam è un ex dirigente della Abstergo Industries, padre di Alan Rikkin e discendente di Rodrigo Borgia e Al Mualim. Uomo di indole senza scrupoli pronto a fare qualsiasi cosa per ottenere i suoi scopi. Il personaggio Adam apparirà in Assassin's Creed: Brotherhood in modalità online nei profili dei personaggi.

Richard

Richard è un dipendente della Abstergo Industries che talvolta pranzava assieme a Lucy Stillman. È uno dei tre uomini che si introdussero nottetempo nel suo appartamento per ucciderla, se non fossero stati interrotti da Warren Vidic, che reputava la Stillman ancora un'utile impiegata.

Abstergo Industries

Abstergo Industries è una grande multinazionale farmaceutica, fondata nel 1937, di cui ben poco è noto pubblicamente. Desmond viene tenuto in uno dei suoi enormi laboratori di ricerca, sito in Italia.

La Abstergo è la facciata pubblica dei Templari, il cui obiettivo ultimo è il controllo totale e completo del mondo (notare che il verbo "abstergo" in latino significa ripulire). A questo scopo, progettano di lanciare nello spazio il satellite Eye-Abstergo il 21/12/12 con a bordo la Mela dell'Eden e con un programma Apple ucciderà qualunque essere umano. Pare che l'Abstergo avesse tentato già altre volte una simile operazione, tutte terminate a causa di incidenti: in un primo caso, il satellite esplose in orbita, e la Mela - se resistette - si perse nello spazio e nell'aeroporto di Denver, copertura di una struttura di lancio dei Templari: un'esplosione devastò l'area.

Personaggi di Assassin's Creed: Altaïr's Chronicles

Lord Basilisk

Lord Basilisk è lo spietato antagonista del gioco Assassin's Creed: Altaïr's Chronicles. Il maestro templare, uno dei più malvagi tanto da distruggere alcuni villaggi per arrivare ai suoi scopi, cerca di eliminare Acri avvelenando tutti i cittadini per conquistarla. Questo personaggio appare cinque volte in tutto il gioco, ma con Altair si scontrerà quattro volte. Egli è colui che vuole usare il Calice (Adha) per essere il signore incontrastato di tutta la Terra Santa. Morirà nell'ultima missione del gioco, "Sempre una fine", dove Altair lo ucciderà brutalmente.

Personaggi di Assassin's Creed II

Ezio Auditore da Firenze

  Lo stesso argomento in dettaglio: Ezio Auditore.

Ezio Auditore è un giovane nobile rinascimentale discendente di Altaïr e antenato di Desmond Miles e del Soggetto 16. Vive una vita agiata fino a quando non scopre che suo padre Giovanni è un Assassino. La sua famiglia viene tradita da Uberto Alberti e lui si salva con la madre e la sorella. Anche se all'inizio vuole semplicemente vendicarsi, ad un certo punto decide di accettare l'eredità paterna e di diventare un Assassino. Il suo nome deriva dal latino aetius che è preso a sua volta dal greco atios, che vuol dire "aquila". Il suo nome, come quello di Altaïr, significa quindi aquila. Durante la sua vita, egli scopre che è il Profeta, il cui ruolo è fare da tramite a Desmond Miles. Dopo aver udito il messaggio di Minerva, fa ritorno a Monteriggioni, che però viene attaccata. Nell'assedio, guidato da Cesare Borgia, muore lo zio Mario Auditore. Quindi, l'Assassino decide di recarsi a Roma per portare l'Ordine dei Templari in ginocchio. Nel 1503 Niccolò Machiavelli, Gran Maestro dell'Ordine degli Assassini, abdica in suo favore. Quando Cesare Borgia viene arrestato, sempre nel 1503, Ezio lo insegue, fino ad ucciderlo nel 17 marzo 1507. Tornato in Italia vittorioso, Ezio nasconde la Mela dell'Eden in una Cripta accessibile dai sotterranei del Colosseo, situata sotto la Chiesa di Santa Maria in Ara Coeli. In seguito, Ezio torna di nuovo a Monteriggioni, e lascia un messaggio ai suoi successori: 1419, 1420 e 1421. Il codice sta a significare il tetragramma, il 72, numero correlato alla religione. Infatti, 72 è il codice di accesso alla Cripta di Giunone.

Giovanni Auditore da Firenze

Giovanni Auditore, nobiluomo fiorentino e banchiere fin da giovane fu addestrato dagli Assassini. Nel 1454 lasciò la città natale di Monteriggioni alla volta di Firenze dove divenne banchiere. Ebbe rapporti molto stretti con la famiglia de' Medici. Nel 1463 incontrò sua moglie Maria ed ebbero quattro figli: Federico, Ezio, Claudia e Petruccio. Cercò di assassinare il Gran Maestro dei Templari Rodrigo Borgia ma fallì. Attraverso il gonfaloniere di Firenze Uberto Alberti i Templari arrestarono Giovanni e due dei suoi figli con l'accusa di tradimento. Vennero condannati a morte e impiccati in Piazza della Signoria.Quando era nato Ezio lui era molto felice e fece una dichiarazione dicendo che lui era Ezio Auditore da Firenze,ma purtroppo Giovanni fece una brutta fine non sapendo che mentre lui moriva Ezio stava seguendo i suoi passi.

Maria Auditore da Firenze

Maria Mozzi Auditore è la madre di Ezio che nei sui diari lo definisce un figlio "difficile". Al momento dell'arresto dei figli e del marito, è presumibilmente vittima di violenza sessuale, che la lascia in uno stato semi-catatonico. Si riprenderà solo dopo molti anni, grazie alla cura dei figli Ezio e Claudia. In Assassin's Creed: Brotherhood è tornata alla vita, ed aiuta a gestire il bordello "La Rosa in Fiore".

Federico Auditore da Firenze

Federico Auditore è il fratello maggiore di Ezio, con il quale condivide una vita spericolata. Viene impiccato assieme a suo padre e al fratellino Petruccio. Federico, pur non essendo un assassino, ha le stesse abilità di Ezio nell'arrampicarsi sui muri.

Petruccio Auditore da Firenze

Petruccio Auditore è il fratellino di Ezio, sempre malaticcio. Per farlo tornare a letto, Ezio recupera alcune piume. In seguito all'impiccagione di Petruccio, accusato di essere un collaboratore di suo padre Giovanni e suo fratello Federico in un "complotto" ai danni di Firenze, Ezio ne troverà altre, per confortare la madre.

Claudia Auditore da Firenze

Claudia Auditore è la sorella minore di Ezio. Molto viziata, vive una vita di pettegolezzi e avventure sentimentali finché suo padre e due dei suoi fratelli non vengono giustiziati. Fugge assieme alla madre e ad Ezio dal loro zio, a Monteriggioni. Claudia inizia a gestire la cittadina, facendola rifiorire. In Assassin's Creed: Brotherhood, il suo personaggio si sviluppa: prima gestisce il bordello "La Rosa in Fiore", poi si unisce all'Ordine degli Assassini.

Cristina Vespucci

Cristina Vespucci è una ragazza con cui Ezio si "frequenta" spesso, cugina del noto Navigatore Amerigo Vespucci. Inizialmente, non era interessata al giovane Auditore, ma cambiò idea quando Ezio la salvò da un tentato stupro da parte di Vieri de' Pazzi. In seguito, i due rimasero legati: dopo l'impiccagione di Giovanni, Federico e Petruccio Auditore, Cristina aiuta Ezio a recuperare i corpi. Due anni dopo, Cristina è promessa sposa ad un certo Manfredo, invischiato in una storia di debiti di gioco: Ezio salva Manfredo e gli fa giurare di essere un buon marito. Anni dopo, durante il carnevale di Venezia, Ezio, sotto le mentite spoglie di Manfredo, incontra nuovamente Cristina, che però lo allontana, dicendo che è ormai troppo tardi. I due si rivedranno per l'ultima volta a Firenze, sotto il dominio sanguinario di Girolamo Savonarola. Dopo aver cercato inutilmente di soccorrere il morente Manfredo, Ezio trova Cristina, solo perché essa possa morire fra le sue braccia, dopo avergli detto che avrebbe desiderato che entrambi avessero avuto una seconda possibilità. Nel libro Assassin's Creed: Rinascimento il cognome di Cristina viene modificato in Calfucci.

Annetta

Annetta è la fedele governante di casa Auditore. Aiuta Ezio, Maria e Claudia a nascondersi dalla sorella Paola che dirige la lussuosa Rosa Colta. Successivamente Lorenzo de' Medici, dopo essere stato salvato da Ezio, darà ad Annetta la responsabilità di proteggere e mantenere Palazzo Auditore. Quando Piero de' Medici viene scacciato dai francesi ed il Palazzo Auditore requisito e messo a disposizione dei mercenari svizzeri del re Carlo di Francia, Annetta si vede costretta a fuggire da Firenze e cercare riparo a Monteriggioni.

Paola

Paola è la sorella di Annetta e governa la Casa del Piacere a Firenze, un postribolo di lusso frequentato da eminenti cariche del governo. Aiuta la famiglia Auditore a nascondersi, ed insieme alle sue ragazze addestra Ezio nell'arte di confondersi tra la gente e derubarla. Viene descritta come una donna elegante sul finire della trentina la cui bellezza è però guastata da cicatrici sull'avambraccio a causa di una tortura. Paola ricompare a Venezia aiutando Ezio nello scontro con Rodrigo Borgia, venendo così a conoscenza che fa parte della cerchia degli Assassini. In seguito partecipa alla cerimonia di iniziazione ad Assassino di Ezio, assiste la rivolta del popolo fiorentino contro Savonarola e segue l'opera di traduzione delle pagine del Codice a Monteriggioni.

Leonardo da Vinci

Leonardo da Vinci, il famoso genio rinascimentale e grande amico di Ezio, costruisce per lui degli strumenti basandosi sul codice di Altaïr. Ha un carattere eccentrico e molto amichevole. In Assassin's Creed: Brotherhood si scopre che è stato coattivamente costretto a servire i Borgia, creando per loro varie armi di nuova generazione (una mitragliatrice, un cannone navale, una macchina volante con cannone incorporato, un carro armato), che Ezio è costretto a distruggere. Dopo aver eliminato l'ultima di esse, Leonardo consegna ad Ezio il paracadute. I due si parlano per l'ultima volta nella dimora degli Assassini sull'Isola Tiberina. In quell'occasione, Ezio regala dei soldi a Leonardo, adducendo al suo magro salario.

Lorenzo de' Medici

Lorenzo de' Medici è il sovrano della Repubblica fiorentina e il padre del mantenimento della pace nel corso del Rinascimento italiano. Il suo omicidio viene sventato da Ezio. Nel corso del secondo capitolo, assegna all'assassino - per mezzo di piccioni viaggiatori - delle missioni d'assassinio di nemici.

Niccolò Machiavelli

Niccolò Machiavelli è considerato uno dei fondatori della scienza politica moderna. Si scopre essere anche lui un assassino di alto rango. Per un periodo di tempo, La Volpe lo ritiene un traditore dell'Ordine: al momento di ucciderlo, interviene Ezio, che ha nel frattempo scoperto il vero traditore. Riconoscendone l'abilità, Machiavelli nomina Ezio Gran Maestro dell'Ordine.

Caterina Sforza

Caterina Sforza è famosa per il coraggio di sostenere la difesa militare dei suoi Stati. Ezio la incontra per la prima volta a Forlì, mentre cerca un modo di entrare a Venezia. Successivamente Ezio la aiuta a difendere la sua città dall'assedio degli Orsi. In Assassin's Creed: Brotherhood, è presente a Monteriggioni al momento dell'assalto delle truppe papali. Viene catturata e imprigionata a Castel Sant'Angelo, a Roma, ma successivamente ritorna a Forlì, dai suoi figli. Morirà poco più tardi a Firenze di polmonite.

Uberto Alberti

Uberto Alberti è il gonfaloniere di Firenze e famoso penalista, è divenuto famoso per il suo senso di giustizia e per aver vinto tutte le cause da lui sostenute. Prende ad odiare Lorenzo dopo la confisca di molti dei suoi beni per sanare un vecchio debito con la banca dei Medici, e spinto anche dalla gelosia nei confronti di Giovanni Auditore per la sua influenza sul governo di Firenze si unisce alla causa dei Templari, tessendo le trame per la congiura che porterà alla distruzione della famiglia Auditore. Verrà ucciso da Ezio nella missione "Giudice, giuria, boia", durante una mostra d'arte del Verrocchio.

Vieri de' Pazzi

Vieri de' Pazzi è il figlio minore di Francesco de' Pazzi, membro della seconda famiglia più illustre di Firenze, i Pazzi. A differenza di Ezio, con cui è in aperto conflitto, tende ad evitare gli scontri, lasciando ai suoi numerosi subalterni il lavoro sporco. Nonostante ciò ha un forte spirito di competitività, che lo porta a misurarsi in varie prove agonistiche (tutte truccate). Verrà ucciso da Ezio a San Gimignano nella missione "Tutto torna". Vieri de' Pazzi, quando perdeva alle corse di cavallo, invitava la famiglia del vincitore ad un suo banchetto e li faceva mangiare fino a morire cioè avvelenava il cibo.

Francesco de' Pazzi è il capostipite della famiglia Pazzi, è il proprietario della più grande banca fiorentina dopo quella dei Medici. Nobile figlio di nobili, disprezza la borghesia, e con la complicità di Rodrigo Borgia e il benestare del papa Sisto IV organizza la famosa Congiura dei Pazzi per spodestare i Medici e recuperare quell'influenza politica sulla città che la sua famiglia aveva sempre avuto prima della comparsa dei Medici. Verrà ucciso da Ezio a Firenze nella missione "Addio Francesco", dopo aver inutilmente tentato la fuga, e il suo corpo impiccato sarà gettato all'esterno di Palazzo Vecchio dai sostenitori dei Medici.

Jacopo de' Pazzi è il patriarca della famiglia Pazzi, pur essendo un congiurato non prende attivamente parte all'aggressione contro Lorenzo e suo fratello Giuliano. A differenza del figlio e del nipote è pavido e codardo, pronto a scappare al primo segnale di pericolo. Accusato di incompetenza, sarà ferito a morte tra le rovine di un antico teatro romano fuori San Gimignano da Rodrigo Borgia e Emilio Barbarigo, che oltretutto Borgia si servirà di lui per catturare Ezio. Verrà ucciso da Ezio nella missione "Con amici così..." mentre è a terra per le ferite subite.

Stefano da Bagnone è un sacerdote, inquisitore pontificio e membro della Congiura dei Pazzi, è divenuto famoso per essere stato uno dei più sadici e crudeli torturatori del Rinascimento. Pur essendo un uomo di chiesa dichiara apertamente di non credere per nulla in Dio, come del resto quasi tutti i Templari, avendo probabilmente visto con i suoi occhi la verità cosmica racchiusa anche nella Mela dell'Eden. Verrà ucciso da Ezio in un'abbazia nella missione "L'abito non fa il monaco" nelle campagne attorno a San Gimignano.

Francesco Salviati è l'arcivescovo di Pisa, detesta Lorenzo per aver ostacolato la sua nomina ad arcivescovo di Firenze, e per questo si unisce ai congiurati guidando le loro truppe all'interno della città. Inseguito da Ezio si rintanerà nella sua residenza-fortezza fuori San Gimignano. Verrà ucciso da Ezio nella missione "Dietro le porte chiuse", dove alla guida di un manipolo di mercenari, darà l'assalto all'abitazione.

Antonio Maffei è un giovane sacerdote originario di Volterra, si unisce alla congiura per vendicare il sacco della sua città compiuto dai mercenari fiorentini. La morte uno dopo l'altro di tutti i suoi compagni, unita probabilmente al contatto coi poteri dei Frutti dell'Eden, gli faranno perdere la ragione. Verrà ucciso da Ezio nella missione "Urla dalla torre" mentre vaneggia sulla distruzione dei Medici e sul castigo divino dall'alto di una delle torri di San Gimignano.

Bernardo Baroncelli è un nobile fiorentino, aderisce alla congiura spinto dall'odio verso Lorenzo per l'esilio del cugino. Subito dopo il fallito colpo di stato si rifugia a Costantinopoli, ma viene stanato dagli agenti fiorentini. Fuggito di prigione, verrà ucciso da Ezio nel mercato di San Gimignano nella missione "Un tipo sfuggente".

Emilio Barbarigo

Emilio Barbarigo è un membro dell'illustre famiglia dei Barbarigo, ha favorito indirettamente la Congiura dei Pazzi fornendo armi ai congiurati. Capo della corporazione dei mercanti di Venezia e fondatore della guardia veneziana, ha conquistato la propria posizione con la corruzione, le minacce e i brogli elettorali, fino a conquistare completamente il sestriere di San Polo, dove spadroneggia indisturbato tra angherie e soprusi. Tra tutti i Templari, sembra essere quello più vicino al Borgia. Verrà ucciso da Ezio nella sua stessa residenza, il Palazzo della Seta, nella missione "Tutto passa", che diverrà in seguito il quartier generale della Gilda dei Ladri di Venezia.

Carlo Grimaldi

Carlo Grimaldi è membro del Consiglio dei Dieci, e uno degli uomini di fiducia del Mocenigo, nonché una delle persone più vicine al Doge. Non gode di eccessiva stima da parte dei Barbarigo, in particolare di quella di Silvio, che lo definisce un lacchè. Riceve da Rodrigo Borgia l'incarico di uccidere il Mocenigo avvelenando il suo cibo, in modo da poterlo sostituire con un doge Templare che metta nelle mani dell'ordine la potentissima flotta veneziana. Ezio cercherà di fermarlo introducendosi nel palazzo ducale grazie alla macchina volante di Leonardo da Vinci. Verrà ucciso da Ezio nella missione "Battesimo dell'aria", ma non riuscirà ad impedire l'omicidio del Doge, di cui tra l'altro finirà per essere accusato.

Marco Barbarigo

  Lo stesso argomento in dettaglio: Marco Barbarigo.

Patriarca dell'illustre famiglia Barbarigo, ottiene l'investitura a doge dopo l'avvelenamento del Mocenigo ad opera di Carlo Grimaldi. Sposato con Carlotta Moro, ex moglie della sua guardia del corpo Dante Moro: Marco, che desiderava la moglie per sé, assoldò dei sicari per ucciderlo. Dante uscì dall'agguato con una grave ferita al cranio che, pur non essendo abbastanza grave da ucciderlo, gli provocò seri danni alle funzioni cerebrali, facendolo regredire ad uno stadio quasi infantile. Marco gli fece quindi firmare un atto di rinuncia al matrimonio e lo assunse come guardia del corpo. Subito dopo la nomina si rinchiude nel palazzo ducale per timore di diventare la prossima vittima di Ezio. Ne uscirà soltanto in occasione del Carnevale con una bella scorta di guardie, e verrà prontamente ucciso dall'Assassino nel bel mezzo di una grande festa in maschera nella missione "Esplosioni", con un colpo di pistola, mentre Marco stava fuggendo con una nave. Il suo posto sarà preso da suo fratello Agostino, alleato di Antonio.

Silvio Barbarigo

Silvio Barbarigo, detto "Il Rosso" è un giudice e inquisitore della famiglia Barbarigo, ha scalato rapidamente la piramide sociale veneziana grazie all'influenza dello zio, che in seguito ha fatto assassinare. È un uomo scaltro e astuto, che sa sfruttare ogni situazione volgendola a proprio vantaggio. Dopo la morte dello zio Marco si rinchiude nell'Arsenale di Venezia assieme a Dante Moro, divenuto la sua guardia del corpo. Verrà ucciso da Ezio nella missione "Due piccioni con una lama" mentre cerca di salire su una nave diretta a Cipro insieme a Dante Moro per recuperare la Mela dell'Eden.

Dante Moro

Dante Moro è l'ex comandante della guardia cittadina di Venezia e membro dell'illustre famiglia dei Moro, era sposato con Carlotta Moro. Ad un certo punto Marco Barbarigo, che desiderava la moglie per sé, assoldò dei sicari per ucciderlo. Dante uscì dall'agguato con una grave ferita al cranio che, pur non essendo abbastanza grave da ucciderlo, gli provocò seri danni alle funzioni cerebrali, facendolo regredire ad uno stadio infantile. Marco gli fece quindi firmare un atto di rinuncia al matrimonio e lo assunse come guardia del corpo. Dopo la morte del suo padrone diventa il guardaspalle di Silvio Barbarigo. Estremamente forte e pericoloso, verrà affrontato da Ezio in più di un'occasione, e verrà ucciso da Ezio nella missione "Due piccioni con una lama" insieme a Silvio mentre assieme a lui cerca di imbarcarsi per Cipro.

Ludovico e Checco Orsi

Ludovico e Checco sono due membri della famiglia Orsi, e pericolosi usurai. Avidi di denaro oltre ogni immaginazione, non disdegnano complotti e omicidi, e infatti vengono reclutati da Caterina Sforza per uccidere il marito Girolamo Riario, Templare e signore di Forlì. In seguito vengono assoldati dal Borgia per recuperare la Mela dell'Eden e la mappa delle Pagine del Codice nascosta nella Rocca di Rivaldino, per questo con le loro truppe attaccheranno Forlì. Ludovico sembra avere una certa supremazia, ed è lui a progettare il rapimento dei figli di Caterina, riguardo a Checco, lui è invece il più spietato. Verranno entrambi uccisi da Ezio nelle missioni "Il padrino" (Ludovico) e "La pelle dell'Orsi" (Checco), dopo aver tentato di costringere Caterina alla resa rapendo due dei suoi figli.

Girolamo Savonarola

  Lo stesso argomento in dettaglio: Girolamo Savonarola.

Girolamo Savonarola è un monaco benedettino originario di Ferrara, è un fanatico integralista che vede nell'epoca in cui vive l'incarnazione stessa della lussuria e del male. Dopo aver sottratto ad Ezio la Mela dell'Eden ritorna a Firenze e approfittando sia dei poteri della Mela sia del vuoto di potere lasciato dalla morte di Lorenzo comincia una sistematica distruzione di quanto da lui considerato immorale e indegno. Rientrato a sua volta a Firenze, Ezio uccide uno per uno i nove cittadini nobili che appoggiano il nuovo governo, riuscendo in questo modo a sollevare una rivolta popolare contro il frate. Savonarola, privato della Mela, viene travolto da una folla inferocita e trascinato davanti a Palazzo Vecchio per essere bruciato sul rogo. Verrà ucciso da Ezio con la lama celata nella missione "Giustizia popolare", mentre è legato al palo dove doveva essere bruciato.

Rodrigo Borgia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Papa Alessandro VI.

Rodrigo Borgia è il Gran Maestro dell'Ordine dei Templari, è soprannominato Lo Spagnolo per le sue origini valenciane. È convinto di essere il Profeta, colui che unirà le pagine del Codex per fare suo il più grande potere di tutti i tempi. Già anni prima era stato quasi catturato da Giovanni Auditore, al quale era sfuggito per un vero miracolo, e dopo quell'evento ha dato il via ad una campagna di complotti che lo ha portato a dominare indirettamente, tramite alcuni suoi subalterni, alcuni dei più importanti e potenti stati italiani, tra cui Milano. Divenuto papa col nome di Alessandro VI Borgia Lo Spagnolo, affronterà Ezio nel faccia a faccia decisivo nella Cappella Sistina. Non riuscirà tuttavia ad accedere alla Cripta, che si aprirà invece davanti ad Ezio, il quale, comprendendo che per lui la consapevolezza di non essere il Profeta è una punizione di gran lunga peggiore della morte, deciderà di risparmiargli la vita, anche per il fatto che ucciderlo non gli ridarà la sua famiglia. Riappare in Assassin's Creed: Brotherhood, ancora una volta nelle vesti di papa. La disavventura con Ezio lo ha reso molto più cauto, e gran parte della sua influenza è tramontata con l'avvento del figlio Cesare Borgia. Viene ucciso da suo figlio Cesare avvelenato dalla stessa mela che intendeva usare per sbarazzarsene.

Personaggi di Assassin's Creed: Brotherhood

Juan Borgia il Maggiore è il nipote di Rodrigo Borgia. Tramite il potere dello zio è riuscito a scalare rapidamente i gradi della carriera ecclesiastica, divenendo così uno degli uomini più potenti del Vaticano. Cugino di Cesare e banchiere della famiglia Borgia, Juan ha il controllo di tutto il denaro di Roma, infatti è lui a finanziare le campagne militari del cugino. Ha ottenuto tale potere grazie alla sua spregiudicatezza di carattere e spietatezza con i finanzieri della città, poiché ha in pugno il Senato della città esautorandolo dai suoi obblighi politici tramite l'intimidazione, la violenza e l'aura di potere dovute alla propria famiglia, poiché i senatori sono costretti a versare la maggior parte del denaro cittadino nelle casse papali. Juan è anche un uomo depravato e lussurioso poiché è solito organizzare feste e baccanali pubblici nonostante l'abito che porta. Ezio, dopo aver salvato la vita al senatore Egidio Troche che aveva contratto un debito con lui, lo ucciderà in una di queste feste, con la sua morte infatti i fondi dei Borgia vengono bloccati.

Octavien de Valois

Cugino del re di Francia Luigi XII e barone di Valois, Octavien ha incontrato Cesare in Francia e si è unito a lui conquistato dal carattere del proprio alleato italiano. A tal scopo ha seguito il Borgia in Italia, al comando di un nutrito contingente di uomini, con il grado di generale del monarca francese, pur essendo alla prima esperienza tattica. Arrogante, spietato, e incline ai metodi più vili pur di sconfiggere il proprio nemico, Octavien è forse il più prezioso dei generali di Cesare, di cui si è guadagnato il rispetto. Sua è la pistola d'oro che Cesare ha usato per uccidere Mario Auditore. Dal suo arrivo nella Città Eterna, il barone di Valois si è guadagnato l'odio irriducibile di Bartolomeo d'Alviano, che non condivide i suoi mezzi nel vincere una guerra. Ezio dapprima respinge un assalto dei suoi uomini alla caserma dello stesso Bartolomeo, ma nell'attacco non riuscirà ad impedire che i francesi rapiscano Pantasilea Baglioni, moglie di Bartolomeo. L'assassino però si infiltrerà nell'accampamento del nemico situato nel Castro Pretorio, dove attaccherà il nemico di sorpresa. Successivamente Octavien si rintanerà nella propria fortezza circondata da archibugieri, portando con sé Pantasilea, che verrà salvata da Ezio che piomberà dal cielo, uccidendo il comandante francese, dopo aver scalato le fortificazioni. Dopo l'uccisione del proprio comandante, i francesi si ritireranno, privando Cesare del loro supporto nella conquista della penisola.

Micheletto Corella

Originario di Valencia, Micheletto è amico di Cesare fin dall'infanzia. Governatore di Piombino, è uno dei migliori generali di Cesare, nonché suo sicario personale, è lui che uccide chi osa opporsi ai progetti egemonici dei Borgia. Sanguinario e senza misericordia, Micheletto ucciderà Francesco Troche, fratello di Egidio, colpevole, secondo Cesare, di aver tradito la sua causa e di aver complottato con gli assassini. Successivamente Micheletto avrà l'ordine di uccidere Pietro Rossi, un attore amante di sua sorella Lucrezia, ritenuto una spia, durante una rappresentazione della Passione di Gesù nel Colosseo. Ezio, però, travestito da soldato romano si introdurrà nella rappresentazione e neutralizzerà Micheletto, che però non ucciderà, poiché consapevole che chi aiuta un malvagio a salire al potere cadrà a sua volta. Dopo il ritorno di Cesare a Roma, Micheletto verrà arrestato da Papa Giulio II e di lui non si saprà più niente.

Sorella di Cesare, figlia naturale di Rodrigo e amante del fratello. È molto gelosa di Cesare, infatti quando Caterina Sforza viene portata a Castel Sant'Angelo si arrabbia poiché Caterina ha viaggiato nella carrozza personale di Cesare e per punirla, in cella, la ferisce a una gamba. Fa uccidere Pietro Rossi, un attore, suo spasimante, da Micheletto. Ezio salva l'attore, ma in cambio vuole la chiave di Castel Sant'Angelo. Quando Ezio si infiltra nel castello, Cesare uccide Rodrigo, per non aver fatto nulla contro gli assassini, mentre questi colpivano i suoi mezzi nella conquista della penisola, e si avventa poi contro Lucrezia, perché gli dica dove sia la Mela. Sconvolta, Lucrezia rivela all'assassino dove si trova l'artefatto, e questi le risparmia la vita. Cesare, dopo la fuga a Viana, le manda una lettera in cui dice che presto Roma sarebbe tornata nelle loro mani: Promessa mai mantenuta. Dopo la caduta dei Borgia, Lucrezia diviene duchessa di Ferrara, conducendo una vita tranquilla con il marito nella Delizia di Belriguardo. Ezio la rincontrerà nuovamente ne La scomparsa di Da Vinci, per sapere che fine hanno fatto i quadri di Leonardo da Vinci, andati dispersi nell'attacco a Monteriggioni.

Figlio di Rodrigo, fratello e amante di Lucrezia, Cesare è uno dei Templari più pericolosi dell'ordine: Ambizioso, arrogante, sanguinario, sogna di riunire l'Italia sotto il dominio del proprio casato e di divenirne re. Iniziato alla carriera ecclesiastica, successivamente abbandonata a causa della sua indole, invidioso del fratello Giovanni, capitano delle armate pontificie, lo ucciderà al fine di perseguire i suoi progetti. Diviene capo dell'Esercito Papale e acquisirà notevole prestigio grazie alle sue conquiste tanto da allearsi col re di Francia. Cesare attacca Monteriggioni per prendere la Mela che Ezio aveva dato a Mario. Dopo aver preso la Mela ucciderà Mario e arresterà Caterina. A causa delle sue campagne non è quasi mai a Roma: durante le incursioni di Ezio a Castel Sant'Angelo si sentirà di missioni a Napoli oppure a Urbino, inoltre i banditori parlano della campagna in Romagna. Verrà avvelenato dal padre ma sopravviverà. Essendo morto il padre per sua mano cercherà di diventare Papa ma i cardinali eleggeranno Giuliano Della Rovere. Verrà arrestato dopo la sconfitta contro Ezio, Machiavelli, Bartolomeo, La Volpe e Claudia per incesto e omicidio. Riuscirà a fuggire e si rifugerà a Viana dove verrà sconfitto in duello da Ezio, soccombendo contro l'assassino, che gli ravvederà che desiderare qualcosa non significa avere il diritto di averla poiché un vero capo serve coloro che governa. Ma Cesare, in un'ultima prova d'odio, afferma che nessun uomo può ucciderlo, Ezio allora lo getta dagli spalti del castello, in modo che sia il fato a decidere la sua sorte.

Personaggi di Assassin's Creed: Revelations

Yusuf Tazim

Yusuf Tazim è il capo della gilda della città di Costantinopoli, sarà il principale alleato di Ezio. Profondo conoscitore della città e delle culture che vi abitano, Yusuf accoglierà il mentore dell'ordine dapprima con tono di sfida. Si tratta però di una rivalità amichevole e sarà molto utile ad Ezio perché gli insegnerà come fare a orientarsi in un luogo molto lontano da casa. Yusuf darà ad Ezio la lama uncinata degli Assassini ottomani, gli insegnerà a sgominare gli attacchi templari ai forti dell'Ordine e a costruire bombe ben più micidiali di quelle a sua disposizione in Italia. Dopo aver sventato il complotto dei Templari ai danni del principe Solimano, Yusuf darà carta bianca ad Ezio per poter addestrare nuove reclute in città che lo aiuteranno a snidare e uccidere altri agenti nemici. Quando Ezio parte per la Cappadocia, Yusuf gli darà un bomba potentissima con cui aggirare il Corno d'Oro, in cambio l'Assassino fiorentino gli chiederà di proteggere la giovane Sofia Sartor. Yusuf morirà cercando di impedire il rapimento della donna e Ezio lo onorerà lodando il suo coraggio e fedeltà al Credo degli Assassini, confermando come successore l'allievo che aveva scelto.

Dilara

Contatto di Tarik Barleti in Cappadocia, Dilara è una donna fedelissima all'ordine, dopo aver detto a Ezio di liberare i suoi sostenitori e aver salvato il suo braccio destro Janos dalle grinfie del pericoloso Shahkulu, che verrà eliminato grazie al suo aiuto, indicherà all'Assassino gli arsenali dei Templari bizantini: con la loro distruzione Ezio riuscirà a sventare la rivolta perpetrata dal loro esercito.

Quando Ezio sbarca a Costantinopoli incontra un giovane studente dell'università della città. Si tratta del principe Solimano che nonostante abbia 17 anni ha già un indubbio carisma ed intelletto. Quando gli Assassini lo salveranno da un tentato omicidio nel suo palazzo, i rapporti con l'Assassino italiano si faranno più stretti. Deciso a vederci chiaro e a voler reggere le sorti del suo regno, il giovane confesserà i suoi sospetti riguardo Tarik Barleti e chiederà a Ezio di eliminarlo. Ezio esegue l'ordine poiché il comportamento dell'uomo sembra non far presagire altrimenti. Ma Tarik è realmente innocente e ciò lo prova in punto di morte. Grande è il dolore del giovane che comprende di essere stato troppo precipitoso nel giudicare, ma deciso a redimersi seguirà quanto scoperto dalla vittima e ciò permetterà la sconfitta dei suoi avversari. Ezio stimerà la sua personalità in quanto è quella di un grande capo per il popolo.

Sofia Sartor

Giunta a Costantinopoli sulla stessa nave in cui sono imbarcati Ezio e Solimano, Sofia è una giovane e bellissima veneziana, che subito viene notata dall'Assassino fiorentino, ancora sofferente per la morte della sua amata Cristina Vespucci, avvenuta 25 anni prima. La ricerca delle chiavi di Masyaf lo condurrà da lei, e ne scoprirà il nome e le passioni, la ragazza si rivelerà fondamentale nella ricerca. In quanto proprietaria di una libreria, Sofia chiederà ad Ezio di ritrovare alcuni antichi volumi sparsi per la città che vorrebbe poter diffondere attraverso la Stampa. Ezio, dapprima cercherà di tenerle nascosta la sua identità (dopo aver recuperato il suo ritratto a opera di Albrecht Dürer), poiché con lei ha riscoperto l'amore, e la giovane si scoprirà innamorata a sua volta dopo un romantico incontro alla Basilica di Santa Sofia. Sofia verrà poi rapita dai Templari, venendo salvata tempestivamente da Ezio e infine lo accompagnerà alla meta finale del suo viaggio a Masyaf, rivelandogli anche chi è realmente. In seguito i due si sposeranno e avranno due figli: Flavia e Marcello.

Fratello di Ahmet, figlio di Bayezid II e padre di Solimano. A differenza di Ahmet è il favorito dal popolo e con l'appoggio dei Giannizzeri costringe il padre ad abdicare in suo favore. Scoperto il complotto del fratello ai danni del figlio, lo giustizierà davanti a Ezio dopo il loro scontro fuori città. Rivolgendosi all'Assassino gli rivela che se non fosse stato per la stima del figlio avrebbe ucciso anche lui, e intimandogli di non tornare mai più a Costantinopoli, se ne andrà sghignazzando per poi marciare sulla città.

Leandros

Comandante del distaccamento di bizantini che ha occupato Masyaf, riesce a catturare Ezio, dopo un'accanita battaglia contro i suoi soldati nel corso della quale l'assassino perde una delle sue due lame celate. Portato sulla torre più alta della rocca, Leandros cerca di impiccarlo, ma Ezio riusce a fuggire grazie allo spirito di Altaïr Ibn-La'Ahad, che gli indica la strada per poter aggirare i suoi nemici e entrare nella fortezza. Giunto alla porta della biblioteca, Ezio scopre di non poterla aprire perché sono richieste cinque chiavi. Ezio si getta all'inseguimento del nemico nelle distese attorno al villaggio e dopo alcuni scontri tra il suo carro e quello di Leandros, riusce a uccidere il suo bersaglio, entrando in possesso del diario di Niccolò Polo, "La crociata segreta", e scoprendo che una delle chiavi per aprire la biblioteca di Altaïr è in mano ai Templari, mentre le altre sono nascoste a Costantinopoli. Il mentore decide quindi di recarsi lì prima che i suoi nemici riescano a impossessarsene.

Tarik Barleti

Comandante dei Giannizzeri, Tarik Barleti è un prode combattente delle truppe scelte del sultano Bayezid II. Quando il principe Solimano il Magnifico indice una grande festa ed esposizione sulle scoperte ed invenzioni dell'Europa, Ezio e gli assassini della città si muovono per impedire colpi di mano da parte dei Templari ai danni del giovane principe. Infiltratisi al ricevimento sotto le spoglie di menestrelli italiani riusciranno prima a neutralizzare i sicari incaricati di eliminare il nipote del sultano e poi a sventare l'assalto degli ultimi armati giunti nel luogo. Solimano suggerirà ad Ezio che probabilmente il mandante dell'attentato sia lo stesso Tarik e gli chiede di trovare prove della sua colpevolezza per poi eliminarlo. L'assassino scopre che l'uomo si incontra con alcuni misteriosi individui appartenenti alla fazione dei bizantini, dopo averlo pedinato nei dintorni del Gran Bazar, per scoprire che gli sta fornendo clandestinamente d'armi. Infiltratosi nella caserma della città, Ezio uccide Tarik, solo per scoprire che l'uomo è innocente, in quanto non stava affatto trattando con i Templari ma li stava solo avvicinando per poter scoprire le loro mosse e successivamente colpirli, avendo come prova una lettera che ne conferma gli intenti. Dopo che l'assassino ha chiesto il suo perdono, la vittima gli raccomanda di sconfiggere i suoi avversari per riscattare l'onore perduto. Grande è anche la costernazione di Solimano, avendo capito di aver giudicato troppo rapidamente l'uomo e i suoi intenti.

Shahkulu

Misterioso individuo provveniente dall'Anatolia, coperto da una armatura d'acciaio. Si tratta del braccio destro di Manuele Paleogo e sua guardia del corpo. Non si sa molto di lui tranne che nutre un profondo odio verso gli Ottomani. Quando Ezio giunge nella fortezza segreta dei bizantini in Cappadocia, per sventare una volta per tutte la loro ribellione, il suo contatto, l'Assassina Dilara, gli chiederà prima di sabotare i loro arsenali e poi di liberare i suoi uomini prigionieri del Templare. Ezio salva Janos, braccio destro della donna, e tenta di assassinare lo sgherro di Emanuele. Shahkulu riuscirà a resistere miracolosamente alla lama celata, ma solo per poco, visto che perirà comunque per mano di Ezio.

Nipote di Costantino XI di Bisanzio, e ultimo discendente della dinastia dei Paleologi, Manuele è un uomo che ha sempre vissuto nel lusso a causa della sua condizione. Tuttavia egli è anche l'erede mancato dell'impero a causa della Caduta di Costantinopoli, in mano agli ottomani. Smanioso di restaurare l'Impero bizantino, Manuele ha inviato in città contingenti di truppe e raggruppato tutti i sostenitori della sua stirpe sotto il suo stendardo, incontrando anche il favore di molti strati della popolazione, rendendosi così responsabile di centinaia di sommosse contro gli attuali regnanti e di violente battaglie per distruggere i covi degli Assassini in città. Ezio, sapendo che è Manuele il possessore dell'ultima chiave che gli occorre, si reca nel suo covo per recuperarla e distruggendo i mezzi che gli occorrevano per dare vita alla rivolta. Vedendo che quello che sognava è andato inesorabilmente in frantumi, Manuele tenterà la fuga anche per salvarsi dal suo avversario, che lo ucciderà dopo un appassionante duello che segnerà la fine definitiva della sua dinastia e l'ottenimento del prezioso artefatto, scoprendo tuttavia che non era lui il vero capo di questo complotto.

Ahmet

Il principe Ahmet è lo zio di Solimano in quanto fratello di suo padre Selim I. Nutre una profonda apprensione verso il nipote ed è il suo migliore consigliere, ma non gode dello stesso favore presso il popolo e l'esercito. Volendo conquistarlo per divenire lui sovrano si rivelerà essere lui il vero capo dei Templari. L'attentato al principe aveva infatti lo scopo di rapire Solimano ai bizantini per poi salvarlo lui stesso e apparire come eroe. In cambio ha aiutato gli stessi nella ricerca delle chiavi e a fomentare i disordini voluti da quest'utimi. Dopo che Ezio sventa il piano dei Templari, Ahmet getta la maschera rivelando i suoi veri intenti, affermando che Sofia Sartor, la donna amata dall'Assassino è nelle sue mani, minacciando di ucciderla se non gli consegnerà i sigilli. Tornato in città, Ezio scopre che Yusuf Tazim, il capo della gilda locale degli Assassini, si è sacrificato per proteggerla, e sconfigge le ultime forze dei Templari all'arsenale della città e poi alla Torre di Galata, dove sconfigge gli ultimi bizantini e recupera le Chiavi di Masyaf, apparentemente cedute al nemico. Ezio si arrampica sulla costruzione solo per scoprire che la donna che stava per essere uccisa non è Sofia, che sta infatti per venire impiccata in un giardino poco lontano, e grazie al paracadute Ezio riesce a salvarla. Vistosi ormai perduto, Ahmet tenta la fuga, ma Ezio e Sofia gli stanno alle costole dando vita ad un inseguimento mozzafiato nelle campagne anatoliche. I due si danno battaglia senza pietà arrivando a distruggere entrambi i carri su cui viaggiano, per poi cadere in uno strapiombo dove Ezio riesce a resistere agli attacchi dell'avversario e a indebolirlo fino a giungere a terra. Raggiunti da Sofia, il principe e l'Assassino stanno per darsi battaglia ancora una volta, ma l'improvviso arrivo di un contingente di giannizzeri guidato da Selim in persona li ferma. Ahmet, pietrificato, cerca di avere spiegazioni, invitando loro a fermarsi in quanto il sultano non lo approverà, ma Selim gli rivela che il padre ha abdicato ed è lui il nuovo sultano, in quanto lo ha nominato erede dell'impero. Quindi, riconoscendo il fratello come traditore, lo uccide gettandolo in un burrone nel luogo dove si trovano.


  Portale Videogiochi: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di videogiochi

Il portale PlayStation non esiste