Automotrice FS E.623
Le automotrici E.623 delle Ferrovie dello Stato erano una serie di automotrici elettriche, progettate per il trasporto locale.
FS E.623 | |
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Automotrice | |
Anni di costruzione | 1950-1951 |
Anni di esercizio | 1950-2002 |
Quantità prodotta | 33 |
Costruttore | Officine FS di Foligno e Gallarate |
Dimensioni | 21.050 mm (lunghezza) |
Scartamento | 1435 mm |
Interperno | 14.200 mm |
Passo dei carrelli | 2.770 mm |
Massa in servizio | 66 t |
Rodiggio | Bo'Bo' |
Diametro ruote motrici | 1.060 mm |
Rapporto di trasmissione | 23/61 |
Potenza continuativa | 670 kW |
Velocità massima omologata | 110 km/h |
Alimentazione | 3000 V cc, da linea aerea |
Tipo di motore | CT 301 A |
Dati tratti da:
Cornolò, op.cit., p. 154 |
Furono ottenute, all'inizio degli anni cinquanta, dalla trasformazione delle E.10 ed E.60 a terza rotaia, utilizzate sulle linee varesine[1].
Storia
Nel 1948 le Ferrovie dello Stato decisero di convertire le linee varesine dal sistema di elettrificazione a 600 V a terza rotaia al sistema a 3 kV con alimentazione da linea aerea, che si era definitivamente affermato come standard in tutta Italia[2]. Oltre alla conversione degli impianti, si rese pertanto necessario convertire anche il materiale rotabile, in particolare le elettromotrici dei gruppi E.10 ed E.60, risalenti al 1932.
Per esperimento, si decise di motorizzare una rimorchiata pilota 656 (della serie eACiz 650 ÷ 666), a cui vennero montati i pantografi e un motore Carminati & Toselli, identico a quello delle motrici a terza rotaia; l'equipaggiamento elettrico era invece ripreso dalle più moderne ALe 883[3]. La rimorchiata motorizzata venne classificata nel nuovo gruppo E.623, con numerazione EACiz.623.622[4].
In seguito ai risultati positivi ottenuti, si avviò la conversione di tutte le elettromotrici a terza rotaia: le E.10 divennero le E.623 serie 100 (numeri da 100 a 107, esclusa la 105 distrutta durante la seconda guerra mondiale), le E.60 divennero le E.623 serie 600 (numeri da 600 a 615). Tutte le motrici furono convertite nel 1950-51[5], consentendo di disattivare l'alimentazione a terza rotaia il 24 marzo 1951[6].
Anche le rimorchiate furono convertite alla nuova tensione di alimentazione, ottenendo la nuova classificazione di eACiz 623 (miste di 1a e 3a classe), eCiz 623 (di sola 3a classe) e eDUiz 623 (bagagliai-postali), con numeri progressivi invariati[7].
Tra il 1954 e il 1960, tutte le rimorchiate della serie eACiz 623 vennero motorizzate, venendo riclassificate come E.623 serie 600[8]; negli stessi anni (1954-58) 8 rimorchiate eCiz 623 vennero motorizzate e trasformate in E.624, ottenendo i numeri progressivi da 011 a 018[9], mentre venivano attrezzate come rimorchiate per E.623 delle carrozze ordinarie tipo "Corbellini"[10].
Le E.623 e relative rimorchiate trascorsero l'intera carriera sulle linee locali del Compartimento di Milano; vennero accantonate a partire dai primi anni ottanta[11]. Alcune unità vennero vendute nel 1989 alla La Ferroviaria Italiana di Arezzo, che tuttavia utlizzò solo la E.623.100, fino all'accantonamento nel 2002[12].
Note
- ^ Cornolò, op. cit., p. 146
- ^ Cornolò, op. cit., p. 146
- ^ Cornolò, op. cit., p. 148
- ^ Cornolò, op. cit., p. 146
- ^ Cornolò, op. cit., p. 150
- ^ Cornolò, op. cit., p. 149
- ^ Cornolò, op. cit., pp. 150-151
- ^ Cornolò, op. cit., p. 154
- ^ Cornolò, op. cit., p. 154
- ^ Cornolò, op. cit., pp. 155-156
- ^ Cornolò, op. cit., p. 160
- ^ Photorail - Info TFT ex LFI
Bibliografia
- Giovanni Cornolò, Automotrici elettriche. Dalle origini al 1983, (ristampa anastatica di Automotrici elettriche FS, Parma, Ermanno Albertelli Editore, 1985), Ponte San Nicolò (PD), Duegi Editrice, 2011, pp. 17-30, ISBN 88-95096-05-3.
Voci correlate
Altri progetti
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