Angiolo D'Andrea

pittore e illustratore italiano

Angiolo D'Andrea (San Giorgio della Richinvelda, 24 agosto 1880San Giorgio della Richinvelda, 10 novembre 1942) è stato un pittore e illustratore italiano.

Gli anni della formazione

Angiolo D'andrea nacque il 24 agosto 1880 nella frazione Rauscedo di San Giorgio della Richinvelda, comune in provincia di Pordenone. Rauscedo era un borgo agricolo ma aveva già dato i natali a un pittore, Jacopo D'Andrea (1819-1906), che sul finire dell'Ottocento fece parte del corpo insegnante dell'Accademia di Belle Arti di Venezia. Negli ultimi anni del secolo la chiesa parrocchiale fu abbellita dall'affresco di un artista oggi ignoto, che dipinse il soffitto con una luminosa Assunzione della Vergine Maria. Nel 1898 Francesco Barazzutti, pittore di Gemona, affrescò il presbiterio della parrocchiale di San Giorgio della Richinvelda. Poco più che adolescente, Angiolo osservò con interesse la preparazione e l'esecuzione di entrambe le opere. Studiò arte a Padova, sviluppando capacità tali da attrarre l'attenzione dell'architetto Camillo Boito, direttore del mensile "Arte Italiana decorativa e industriale". Boito impiegò il giovane D'Andrea come illustratore, mettendo a frutto la sua abilità nel disegno. Edifici, monumenti, vedute e paesaggi furono i temi su cui Angiolo fece quotidiano esercizio per i cinque anni (dal 1900 al 1905) che durò la collaborazione con la rivista. Titolare della cattedra di Architettura presso l'Accademia di Brera, Camillo Boito assecondò le aspirazioni di Angiolo D'Andrea appoggiandone la decisione di trasferirsi a Milano. Il giovane vi giunse nel 1906 e, grazie al suo mentore, non tardò a inserirsi nella vita culturale della grande città. Brillava allora la stella del Divisionismo e l'opera di Gaetano Previati ebbe grande influsso sul pittore friulano.

La maturità artistica

D'Andrea partecipò alle esposizioni che si tenevano a Brera facendosi conoscere ed apprezzare. Un suo dipinto intitolato "Nube rossa" fu acquistato nel 1910 da re Vittorio Emanuele III. Suoi affreschi ornarono la Sala dei Marmi della Villa Visconti di Modrone-Erba a Cernobbio e il Palazzo Berri Meregalli di Milano. Suo è il multicolore mosaico che, nel 1914, vivacizzò lo storico bar Campari in Galleria Vittorio Emanuele II. Agli anni '10 del Novecento risalgono i primi viaggi di Angiolo in Sicilia, terra che ispirerà alcune delle sue opere più intense. La prima Guerra Mondiale lo portò in Trentino, dove fu soldato-pittore, partecipe e testimone della tragedia bellica. Tornato a Milano nel 1918, fissò dimora in via Melloni, dove visse e dipinse per oltre un ventennio. Lavorò a paesaggi, vedute, ritratti, soggetti religiosi e nature morte floreali con oli e acquerelli ma firmò anche multipli. La partecipazione a numerose mostre cittadine gli valse riconoscimenti, attestati e premi che lo mantennero in vista presso il pubblico milanese. Alla XIII Biennale di Venezia espose un dipinto intitolato "Gratia plena", che gli valse il plauso della critica nazionale.

Il declino

Il suo successo durò fino al 1935, anno in cui eseguì i disegni preparatori per le vetrate della cappella del nuovo Ospedale Maggiore di Milano (Niguarda). Dopo di allora, le occasioni di lavoro divennero sempre più rare. Angelo D'Andrea non simpatizzava col fascismo e ciò lo mise in cattiva luce privandolo di relazioni con persone influenti. Non simpatizzava neppure con il futurismo, la pittura metafisica, il cubismo e tutte le avanguardie che agitarono i primi decenni del secolo XX. Finì dunque ignorato dalla stampa di regime e isolato dalla comunità artistica. Si ammalò e il suo stato di salute peggiorò tanto da impedirgli quasi di dipingere. Nel 1941 lasciò Milano e si ritirò nel natio borgo di Rauscedo. Morì all'età di 62 anni, il 10 novembre del 1942. Messo in ombra nell'ultimo periodo della sua carriera, il pittore friulano cadde in un oblio quasi totale dopo la morte. La critica d'arte pre-bellica lo trascurò e la critica post-bellica lo dimenticò. Ciò nonostante, molte sue opere sono conservate all'interno di musei e di collezioni private. Angelo D'Andrea riceverà riconoscimento postumo a novembre del 2012, con una retrospettiva che si terrà in Milano a Palazzo Morando[1].

Il giudizio dei critici

In un articolo pubblicato su Emporium[2], l'architetto Giulio Ulisse Arata definisce D'Andrea "colorista audace" ed esalta la forza espressiva dei suoi dipinti affermando che "qualunque materia, anche la più insignificante, che passi attraverso la retina di questo artista si spiritualizza". La spiritualità si accende nelle composizioni a tema sacro, dove il pittore effettua "ricerche di taglio, di tema e di tecnica, da lasciar veramente un'impronta nuova e degna di un artista non comune"[3]. Lo storico dell'arte Stefano Aloisi osserva che, nonostante l'impostazione "tradizionale nei risvolti iconografici", Angiolo D'Andrea "seppe innervare i paesaggi, i ritratti e le nature morte con una pennellata densa e sapida di umori"[4]. Trasfigurando luoghi, persone e cose, egli metteva nei quadri tutti i colori e le luci che la sua vita sembrava non avere. Giulio Ulisse Arata, che lo conosceva bene, lo descrive così: "Insaziabile nel lavoro, rigoroso con sé stesso e scrupolosamente coerente con la propria individualità, questo nobile artista non cerca mai i vacui fumi degli incensi, non ama essere discusso, né vuole accettare altro giudizio all'infuori di ciò che gli suggerisce la sua particolare e chiaroveggente autocritica"[5].

Note

  1. ^ La notizia è pubblicata su vari siti d'informazione. A titolo di esempio, si riporta la segnalazione fatta da turismo.milano.it
  2. ^ Cit. in S. Aloisi, Angiolo D'andrea. 1880-1942, Spilimbergo, 2002
  3. ^ D. G. Polvara, Angiolo D'andrea, in "Arte Cristiana", Milano, Luglio-Agosto 1926
  4. ^ S. Aloisi, op. cit.
  5. ^ G. U. Arata, "L'architettura attraverso l'arte dei pittori, Angiolo D'Andrea", articolo riportato nel sito sangiorgioinsieme.it

Bibliografia

  • S. Aloisi, Angiolo D'andrea. 1880-1942, Spilimbergo, 2002.
  • D. G. Polvara, Angiolo D'andrea, in "Arte Cristiana", Milano, Luglio-Agosto 1926.
  • Galleria Pesaro, "Mostre individuali di Aldo Carpi e Angiolo D'Andrea", Milano, Galleria Pesaro, 1920.

Collegamenti esterni

Angiolo D'andrea. 1880-1942.

L'architettura attraverso l'arte dei pittori. Angiolo D'Andrea.

Disegnatori italiani: Angiolo D'andrea.

Angiolo D'andrea.

Mostra retrospettiva dedicata al pittore Angiolo D'andrea.