Meccanismo europeo di stabilità
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Il Meccanismo Europeo di Stabilità, abbreviato in MES (in inglese, European Stability Mechanism, abbreviato in ESM), nato dalle modifiche al Trattato Europeo approvate il 23 marzo 2011 dal Parlamento Europeo[1] e ratificate dal Consiglio Europeo a Bruxelles l'11 luglio 2011[2], è un fondo finanziario europeo. Il Consiglio Europeo di Bruxelles del 9 dicembre 2011, con l'aggravarsi della crisi dei debiti sovrani, decise l'anticipazione dell'entrata in vigore del fondo, inizialmente prevista per la metà del 2013, a partire da luglio 2012.[3] Successivamente, però, l'attuazione del fondo fu sospesa in attesa della pronuncia da parte della corte costituzionale della Germania sulla legittimità del fondo con l'ordinamento tedesco.[4]
Nella notte tra il 28 e il 29 giugno 2012 il Consiglio Europeo nel tentativo di trovare un argine alla crescente esposizione dei paesi dell'Eurozona (in particolare alcuni paesi mediterranei tra cui Italia e Spagna che pongono in veto allo scopo di esercitare pressione sul Consiglio) alla crisi di fiducia degli investitori, delibera di implementare l'utilizzo del MES come copertura dai rischi di rifinanziamento degli stati e di fare del fondo, accanto al Fondo europeo di stabilità finanziaria, un meccanismo di preservazione dall'aumento incontrollato dei rendimenti dei titoli pubblici, attribuendo agli stessi la funzione di intervenire acquistando per conto della BCE titoli di debito pubblico sul mercato secondario, a condizione che il paese richiedente sottoscriva un documento di intesa.[5][6] In più viene attribuita al MES la facoltà di ricapitalizzare le banche senza l'intermediazione dei governi nazionali.
Funzionamento
Il MES sostituirà il Fondo europeo di stabilità finanziaria (FESF) ed l' European Financial Stabilisation Mechanism (EFSM) attualmente ancora in vigore, nati per salvare dall'insolvenza gli stati di Portogallo e Irlanda, investiti dalla crisi economico-finanziaria.[7] Il MES sarà attivo a partire da luglio 2012 e avrà una capacità di oltre 650 miliardi di euro, compresi i fondi residui dal fondo temporaneo europeo, pari a 250-300 miliardi.[8][9]
Diversamente dal FESF il MES opera unicamente per garantire i titoli di debito pubblico degli stati membri, non tuttavia in relazione alla tutela dei depositi bancari o degli istituti di credito in difficoltà. Il MES sarà regolato dalla legislazione internazionale e avrà sede a Lussemburgo. Il fondo emetterà prestiti (concessi a tassi fissi o variabili) per assicurare assistenza finanziaria ai paesi in difficoltà ma a condizioni molto severe. Sono previsti interventi sanzionatori per gli stati che non dovessero rispettare le scadenze di restituzione i cui proventi andranno ad aggiungersi allo stesso MES.[10]
Il fondo sarà gestito dal Consiglio dei governatori formato dai ministri finanziari dell'area euro, con diritto di voto, e dal commissario UE agli Affari economico-monetari e dal presidente della BCE nel ruolo di osservatori. Le decisioni del Consiglio dovranno essere prese a maggioranza qualificata.[10] Il MES emetterà titoli simili a quelli che il FESF emise per erogare gli aiuti a Irlanda, Portogallo e Grecia (con la garanzia dei paesi dell’area euro, in proporzione alle rispettive quote di capitale nella BCE) e potrà acquistare titoli di stati dell’euro zona sul mercato primario e secondario. È previsto l'appoggio anche delle banche private nel fornire aiuto agli stati in difficoltà. In caso di insolvenza di uno stato finanziato dallo MES, quest’ultimo avrà diritto a essere rimborsato prima dei creditori privati.[11]
L'operato del MES, i suoi beni e patrimoni ovunque si trovino e chiunque li detenga, dovranno avere immunità da ogni forma di processo giudiziario. Nell'interesse del MES, tutti i membri del personale dovranno essere immuni da procedimenti legali in relazione ad atti da essi compiuti nell'esercizio delle proprie funzioni e godranno dell'inviolabilità nei confronti dei loro atti e documenti ufficiali.[12] Tuttavia, un collegio di cinque revisori esterni (art. 30, comma 1 e 2), indipendente e nominato dai governatori del fondo, avrà accesso ai libri contabili e alle singole transazioni del MES. La composizione del collegio è così ripartita: un membro proviene dalla Corte dei Conti Europea, e altri due a rotazione dagli organi supremi di controllo degli Stati membri.
Quote e diritti di voto
I diritti di voto di ogni Stato membro non sono capitari (voto personale), ma in proporzione al valore delle quote versate nel fondo. Le quote di capitale autorizzato e richiamabili sono emesse alla pari (prezzo uguale al valore nominale), senza essere in alcun modo gravate da oneri, mentre pegni ed ipoteche e non sono trasferibili. In caso di mancato pagamento, lo stato membro perde il diritto di voto finché non regolarizza, e il numero dei diritti di voto è ricalcolato fra gli altri stati. Ciascuno stato mantiene invece l'obbligo di contribuire al capitale autorizzato, anche se diviene beneficiario o riceve assistenza finanziaria dal MES. Per tutte le decisioni è necessaria la presenza della maggioranza relativa di due terzi dei membri aventi diritto di voto, che rappresentino almeno i due terzi dei diritti di voto.
Nel concedere un sostegno alla stabilità, il MES inoltre persegue la completa copertura dei costi operativi e di finanziamento e vi include un margine adeguato. Il tasso di interesse oltre alla copertura dei costi deve garantire un profitto al fondo dal ricevimento della richiesta (art. 9, comma 3).
Modalità di conferimento delle quote
Diversamente da altri fondi di stabilità come il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, non è prevista la possibilità di un mero accantonamento contabile, ovvero il conferimento in proprietà o ipoteca di beni demaniali, e quindi di una sua definizione preventiva in assenza dell'applicazione degli aggiustamenti di bilancio, con i quali gli stati potrebbero in futuro reperire in tempi rapidi la quota di loro competenza, laddove richiesto dal fondo MES.
L'accantonamento contabile tuttavia potrebbe evitare il trasferimento e l'immobilizzo finanziario pluriennale di importanti risorse dei bilanci nazionali, comportando il rischio di scarso impiego nel fondo, laddove non è riscontrabile analoga rigidità nelle norme degli stati membri per l'accertamento e la valorizzazione dei beni e dei versamenti relativi al capitale sociale nelle società di capitali di diritto privato.
La responsabilità di ciascun membro del MES è in ogni caso limitata alla sua quota di capitale autorizzato al prezzo di emissione determinato. Nessun membro del MES può essere considerato responsabile, in virtù della sua appartenenza al MES, degli obblighi da questi contratti.
Critiche
La legislazione europea non prevede un tetto massimo, deliberato da un organismo esterno, al leverage (differenza fra capitale e indebitamento) fra capitale sociale autorizzato e esposizione debitoria verso gli Stati membri, quale strumento di governance per evitare che un fondo di garanzia indipendente con compiti di pubblica utilità, relative immunità e garanzie di riservatezza, possa trasformarsi in un soggetto speculativo.
Unica indicazione del rapporto con gli istituti di credito è la possibilità di finanziarsi nel mercato secondario e interbancario, senza cenni in merito alla facoltà di detenere azioni o strumenti derivati, conferibili dagli stati membri che hanno convertito aiuti alle loro banche in azioni di proprietà. Questione che porrebbe innanzitutto il problema di nazionalità delle banche, trasferendo il controllo a un soggetto estero e, per i suoi fini, privo di controllo politico. In secondo luogo la questione di sovrapposizione di competenze con la BCE, in rapporto di proprietà col MES e regolatore del settore bancario, oltreché unico soggetto avente strumenti per essere un prestatore di ultima istanza (laddove il MES non può praticare il quantitative easing, ovvero regolamentare le garanzie dei suoi prestiti senza le conseguenze del giudizio dei mercati).
Iter di ratifica
Stato membro | Data | Istituzione e risultato | Deposito presso il Segretariato generale dell'Unione europea[13] |
---|---|---|---|
Francia | 21 febbraio 2012 | Approvata dall'Assemblèe natonale (Assemblea nazionale): 256 favorevoli, 131 astenuti e 44 contrari. | 2 aprile 2012 |
28 febbraio 2012 | Approvata dal Sénat (Senato): 169 favrevoli, 138 astenuti e 35 contrari | ||
7 marzo 2012 | Promulgata dal presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy. | ||
Grecia | 28 marzo 2012 | Approvata dal Vouli ton Ellinon (Parlamento): 194 favorevoli, nessun aseenuto e 59 contari | 10 maggio 2012 |
Slovenia | 19 aprile 2012 | Approvata dal Državni zbor (Assemblea Nazionale): 74 favorevoli, nessun astenuto e nessun contrario | 30 maggio 2012 |
30 aprile 2012 | Pomulgata dal presidente della Repubbica Danilo Türk | ||
Belgio | 7 giugno 2012 | Approvata dal le Sénat/der Senat (Snato): 46 favorevoli, 14 astenuto e 4 contrari. | 26 giugno 2012 |
14 giugno 2012 | Approvata dalla Kamer van Volksvertegenwoordigers/la Chambre des Représentants/Abgeordnetenkammer (Camera dei Rappresentanti del Belgio): 90 favorevoli, 14 astenuto e 24 contrari. | ||
20 giugno 2012 | Pomulgata dal re Alberto II | ||
Cipro | 31 maggio 2012 | Approvata dal Vouli ton Antiprosópon/Temsilciler Meclisi (Camera dei Rappresentanti): 41 favorevoli, nessun astenuto e nessun contrari | 28 giugno 2012 |
15 giugno 2012 | Pomulgata dal presidente della Repubbica Dimitris Christofias | ||
Finlandia | 21 giugno 2012 | Approvata dal eduskunta/riksdagen (Parlamento): 104 favorevoli, 24 astenuti e 71 contrari | 29 giugno 2012 |
29 giugno 2012 | Pomulgata dal presidente della Repubbica Sauli Niinistö |
Quote di partecipazione per stato membro
Stato membro del MES |
Percentuale di contributo |
Numero di azioni |
Sottoscrizione di capitale (€) |
PIL nominale 2010 (milioni di dollari) |
---|---|---|---|---|
Germania | 27.1464 | 1,900,248 | 190,024,800,000 | 3,315,643 |
Francia | 20.3859 | 1,427,013 | 142,701,300,000 | 2,582,527 |
Italia | 17.9137 | 1,253,959 | 125,395,900,000 | 2,055,114 |
Spagna | 11.9037 | 833,259 | 83,325,900,000 | 1,409,946 |
Paesi Bassi | 5.717 | 400,190 | 40,019,000,000 | 783,293 |
Belgio | 3.4771 | 243,397 | 24,339,700,000 | 465,676 |
Grecia | 2.8167 | 197,169 | 19,716,900,000 | 305,415 |
Austria | 2.7834 | 194,838 | 19,483,800,000 | 376,841 |
Portogallo | 2.5092 | 175,644 | 17,564,400,000 | 229,336 |
Finlandia | 1.7974 | 125,818 | 12,581,800,000 | 239,232 |
Irlanda | 1.5922 | 111,454 | 11,145,400,000 | 204,261 |
Slovacchia | 0.824 | 57,680 | 5,768,000,000 | 86,262 |
Slovenia | 0.4276 | 29,932 | 2,993,200,000 | 46,442 |
Lussemburgo | 0.2504 | 17,528 | 1,752,800,000 | 52,433 |
Cipro | 0.1962 | 13,734 | 1,373,400,000 | 22,752 |
Estonia | 0.186 | 13,020 | 1,302,000,000 | 19,220 |
Malta | 0.0731 | 5,117 | 511,700,000 | 7,801 |
Note
- ^ 494 voti a favore, 100 contrari e 9 astensioni
- ^ Meccanismo di stabilità: Parlamento approva necessarie modifiche al Trattato
- ^ Consiglio europeo: siglato un accordo per il pareggio di bilancio | euronews, mondo
- ^ http://www.lapresse.it/economia/germania-corte-decide-il-12-9-su-esm-1.190518
- ^ Vertice salva-euro, vince la linea italo-francese: accordo sullo scudo anti-spread. Monti: applicazione immediata entro il 9 luglio
- ^ http://temi.repubblica.it/micromega-online/il-vertice-delle-grandi-illusioni/
- ^ Via libera all'European Stability Mechanism - LaStampa.it
- ^ Il Fondo salva-Stati allarga il campo - Il Sole 24 ORE
- ^ http://www.lettera43.it/economia/macro/20786/l-eurogruppo-vara-il-fondo-salva-stati.htm
http://archiviostorico.corriere.it/2011/dicembre/11/Euro_minaccia_degli_speculatori_co_8_111211018.shtml - ^ a b Intesa sul fondo Ue salva-stati. Il meccanismo di stabilità permanente avrà una dote di 500 miliardi - Il Sole 24 ORE
- ^ Lavoce.Info - Articoli - Eurobond: Le Proposte Sul Tappeto
- ^ Consiglio Europeo - T/MES 2012
- ^ L'articolo 14, comma 2, del Trattato dispone che, affinché lo stesso possa entrare in vigore il 1º gennaio 2013, i dodici firmatari che adottano l'euro entro il 1º gennaio 2013 dovranno depositare il loro strumento di ratifica presso il Segretariato generale dell'Unione europea
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