=Prima Guerra d'indipendenza= una puntualizzazione.

Ferdinando II, Re delle Due Sicilie, decise di richiamare le truppe perchè la rivolta in Sicilia aveva assunto proporzioni preoccupanti: in pratica le Reali Truppe controllavano solo Messina e i riflessi esterni di questa situazione erano ancor più allarmanti. Infatti una delegazione del Governo provvisorio siciliano si era recata a Torino per offrire la corona del Regno di Sicilia a un Savoia.

Carlo Alberto, onorando la tradizione di fiera lealtà per la quale Casa Savoia era ampiamente conosciuta in Europa (nel 700 un arguto diplomatico ebbe a notare: Il Duca di Savoia termina sempre le sue guerre come nemico dell'alleato iniziale..) anzichè rifiutare l'offerta che gli aspiranti sudditi avevano presentato, pur sempre ai danni di un Principe le cui truppe in quel momento combattevano sui campi di Lombardia a fianco delle Sarde, promise loro un Principe di Casa Savoia, ovviamente trascorso un qualche ragionevole termine di decenza. Comprensibilmente, il Borbone, disgustato, non intese continuare una guerra che, ove fosse andata a buon fine avrebbe comportato vantaggi per il solo Regno Sardo.

--Emmeauerre 23:21, Gen 11, 2005 (UTC)

Prima Guerra d'indipendenza

una puntualizzazione.

Ferdinando II, Re delle Due Sicilie, decise di richiamare le truppe perchè la rivolta in Sicilia aveva assunto proporzioni preoccupanti: in pratica le Reali Truppe controllavano solo Messina e i riflessi esterni di questa situazione erano ancor più allarmanti. Infatti una delegazione del Governo provvisorio siciliano si era recata a Torino per offrire la corona del Regno di Sicilia a un Savoia.

Carlo Alberto, onorando la tradizione di fiera lealtà per la quale Casa Savoia era ampiamente conosciuta in Europa (nel 700 un arguto diplomatico ebbe a notare: Il Duca di Savoia termina sempre le sue guerre come nemico dell'alleato iniziale..) anzichè rifiutare l'offerta che gli aspiranti sudditi avevano presentato, pur sempre ai danni di un Principe le cui truppe in quel momento combattevano sui campi di Lombardia a fianco delle Sarde, promise loro un Principe di Casa Savoia, ovviamente trascorso un qualche ragionevole termine di decenza. Comprensibilmente, il Borbone, disgustato, non intese continuare una guerra che, ove fosse andata a buon fine avrebbe comportato vantaggi per il solo Regno Sardo.

--Emmeauerre 23:21, Gen 11, 2005 (UTC)

Bibliografia

Sarebbe opportuno aggiungere una bibliografia. Appunto qui qualcosa di interessante.

--Truman Burbank 09:28, Apr 14, 2005 (CEST)


Pienamente d'accordo

Le tue indicazioni sono particolarmente valide in quanto:

  • l'approccio di taglio giornalistico risulta più idoneo a raggiungere il lettore medio;
  • l'autore,autorevole esponente dell'ordine dei giornalisti (credo ne sia tuttora il Presidente) è piemontese, il che taglia l'erba sotto i piedi dei sostenitori della tesi di un complotto dei "neoborbonici" (!);

Decisamente controcorrente all'epoca:

anche in questo caso un autore piemontese, mette in rilievo aspetti in ombra (volutamente ?) nella "vulgata" corrente, come ad esempio, la partecipazione di reparti regolari napoletani (X Rgt. Ftr.linea) agli scontri di Goito, Curtatone e Montanara. Nonostante perdite elevatissime e riconoscimenti da parte, fra gli altri, del Granduca di Toscana (per l'aiuto prestato ai volontari toscani..), sui fatti è stata operata una rimozione tale da risultare oggi quasi una bizzarria la versione reale.


Chi, poi desiderasse approfondire con letture di maggior complessità, potrà scegliere fra:

Spunti interessanti nascono dalla consultazione di testi non specifici, come Campagna e Industria - Itinerari, 1981, T.C.I., con l'avvertenza di considerare, ai nostri fini, il Basso Lazio all'epoca parte integrante del territorio napoletano.

Anche un esame di cartine statistiche desunte dall' Atlante Storico del mondo, 1997, T.C.I. pag. 115, in particolare, "Industria, Percentuale degli addetti" è utile.

Infatti, chi, oggi, voglia affrontare con serietà quest'argomento, scoprirà che, a fronte della "vulgata" corrente, le tessere che dovrebbero comporre un coerente mosaico portano a risultati sorprendentemente diversi da quelli attesi. Ciò vale, in particolare, per i dati di provenienza "sicura" (fonti ufficiali italiane).

Come risulta ben evidente, la bibliografia qui riportata NON è limitata ma abbraccia pressocchè per intero tutto il periodo del quale la Ia Guerra d'Indipendenza costituisce un mero episodio. --Emmeauerre 15:19, Apr 14, 2005 (CEST)

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