Giuseppe Valentini (musicista)

compositore, violinista e poeta italiano
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Giuseppe Valentini (Firenze, 14 dicembre 1681Roma, 1753) è stato un compositore, violinista e poeta italiano.

Biografia

Spesso gli studiosi del passato hanno ipotizzato un suo discepolato sotto la guida di Antonio Veracini a Firenze o di Arcangelo Corelli a Roma, ma in realtà è lo stesso compositore che si qualifica in un suo sonetto come allievo di Giovanni Bononcini[1].
Già dal 1692 lo si trova a Roma, al servizio di Lorenzo Colonna e nel 1694, a soli tredici anni d'età, è segretario della Congregazione dei Musici di Santa Cecilia.

Nel 1701, pubblica a Roma la sua prima opera, XII Sinfonie, A tre, cioè due Violini e Violoncello, col Basso per l'Organo, dedicandola a Giovanni Giorgio Costaguti, Marchese di Sipicciano. Nel 1703, vedono la luce le Bizzarrie per Camera, opera II, dedicate a Carlo Francesco Spinelli, principe di Tarsia.

Ad un periodo di poco successivo al 1702 risale una circostanza riferita dal violinista e compositore Francesco Geminiani al musicologo Charles Burney. Ricorda il Geminiani che Arcangelo Corelli, la cui stella era ormai in declino, era rimasto mortificato dal minore successo ottenuto a Roma dalle sue esibizioni, mentre le esecuzioni di Valentini, per quanto infinitamente inferiori, e lo stile delle sue composizioni, riscuotevano un crescente apprezzamento; questo cambiamento dei gusti del pubblico aveva gettato Corelli in uno stato di prostrazione che l'aveva accompagnato fino alla morte[2].
Difatti, in questi primi anni del secolo l'attività compositiva di Valentini ha un grande successo. Nel 1705, egli compone tre oratori, La superbia punita in Absalone, su libretto di Carlo Uslenghi, Sant'Alessio e Santa Caterina da Siena, su libretto di Angelo Donato Rossi, amico del compositore. Nel giro di un solo anno, dal 1706 al 1707, vanno in stampa ben tre opere strumentali: le Fantasie musicali a tre op. III, le Idee per camera opera IV, dedicate a D. Giuseppe Garzia del Pino, Segretario della Nazione Spagnola, e le Villeggiature armoniche a tre op.V (quest'ultima raccolta ci è giunta solamente attraverso le ristampe di Roger ad Amsterdam e di Le Clerc a Parigi).
Nel 1708, dà la luce ad una raccolta dei propri componimenti poetici: le Rime, dedicate a Diego Antonio Diodato Cornavaglia. Con l'introduzione del celebre “preilluminista” Paolo Rolli, vi appaiono anche diversi sonetti “di alcuni Eruditi Ingegni diretti all'Autore”: tutti Accademici Infecondi ed Arcadi. C'è di che ipotizzare che anche il Valentini fosse un Infecondo ed in seguito all'ammissione dei primi musicisti in Arcadia nel 1706 (Arcangelo Corelli, Bernardo Pasquini ed Alessandro Scarlatti, quest'ultimo “professore anche di poesia”) cercasse contatti con l'Arcadia grazie ai suoi meriti di musicista ma anche di poeta. In ogni caso, in data imprecisata diviene maestro di cappella del Bosco Parrasio.
Il 1710 vede l'uscita dei Concerti grossi op. VII, dedicati ai Principi di Caserta Michelangelo Caetani e Anna Maria Strozzi, al servizio dei quali si definisce nel frontespizio “Suonator di Violino, e Compositore di Musica”. Intanto, ad Amsterdam, Estienne Roger ripubblica su lastra di rame l'opera I.
Sempre a partire dal 1710, Valentini suona regolarmente a S. Luigi dei Francesi e, dall'anno successivo, a San Giacomo degli Spagnoli. Vi entra come violino di ripieno, ma nel corso degli anni raggiungerà ruoli di concertino, talvolta con annesso il compito di compositore dei brani strumentali.
Al 1714 e 1715 risalgono le uniche opere composte da Valentini: rispettivamente, il I atto de La finta rapita e la Costanza in amore, interamente composta da lui, entrambe rappresentate nel teatro del Principe di Caserta a Cisterna.
Ancora nel 1714 dà alle stampe gli Allettamenti per camera a violino, e violoncello, o cembalo, op. VIII, dedicati a Decio degli Onofri, patrizio di Foligno, suo allievo per il violino.
Tra il 1715 ed il 1725, l'editore Roger ripubblica l'intera serie delle opere strumentali già apparsa in caratteri mobili; ovviamente, la popolarità cresce, soprattutto fuori da Roma e dall'Italia. Suoi brani appaiono infatti in raccolte di vari autori, accanto ai più celebri musicisti italiani, quali Corelli, Benedetto Marcello, Antonio Vivaldi, Francesco Maria Veracini, Tommaso Albinoni. Tuttavia, anche a Roma vi è forse una ricaduta di prestigio, tanto che nel 1720 è proposto al ruolo di Coadiutore del maestro di cappella di San Giacomo degli Spagnoli e viene altresì nominato maestro di cappella a San Giovanni dei Fiorentini, posto che manterrà fino alla morte.
Nel 1724, Le Cène pubblica ad Amsterdam i X Concerti grossi op. IX, in un'edizione stranamente priva di dedicatario. È l'ultima opera a stampa di Valentini, che in questi anni si dedica intensamente anche alla musica vocale, componendo cantate spirituali ed oratori, in particolare per il Collegio Nazareno.
Dal 1727 risulta maestro di cappella di Santa Maria Maddalena (fino al 1750) e dal 1737 anche alla Cappella Paolina in Santa Maria Maggiore, fino al 1752.
A partire da questo momento, nonostante l'attività di maestro di cappella nelle varie chiese che abbiamo citato, abbiamo notizie sempre più rarefatte di sue nuove composizioni; si tratta sempre di cantate a due o tre voci, di argomento spirituale, di cui la musica è perduta. In particolare, dal 1733 alla morte, che lo colse nel 1753, i documenti trovati fino ad oggi parlano di due sole nuove composizioni, due cantate composte per il Collegio Nazareno nel 1746 e 1747.

Composizioni

Musica strumentale

  • op. 1: XII Sinfonie, A tre, cioè due Violini e Violoncello, col Basso per l'Organo (Roma, 1701)
  • op. 2: Bizzarrie per Camera, per due violini e basso (Roma, 1703)
  • op. 3: Fantasie musicali a tre, per due violini e basso (Roma, 1706)
  • op. 4: Idee per camera, per violino e basso (Roma, s.d., ma 1706/7)
  • op. 5: Villeggiature armoniche a tre, per due violini e basso (Roma, 1707)
  • op. 7: Concerti grossi (Roma, 1710)
  • op. 8: Allettamenti per camera a violino, e violoncello, o cembalo (Roma, 1714)
  • op. 9: X Concerti grossi (Amsterdam, 1724)

Opere liriche

  • I atto de La finta rapita (Cisterna, 1714)
  • La costanza in amore (Cisterna, 1715)

Bibliografia

  • AA. VV., Nuovissimi Studi Corelliani, Firenze, Olschki, 1982
  • Enrico Careri, Giuseppe Valentini (1681-1753). Documenti inediti, in Note d'Archivio n.s., V, 1987

Note

  1. ^ Giuseppe Valentini, Rime, Roma, Komarek, 1708.
  2. ^ Ch. Burney, A General History of Music, III, London, Payne, 1789, pag. 553 f., citato in M. Talbot, A rival of Corelli / The violinist-composer Giuseppe Valentini,”Nuovissimi Studi Corelliani”, Firenze, Olshki, 1982, pag. 347.

Voci correlate

Collegamenti esterni