Glorioso Primo di Giugno
Il Glorioso Primo di Giugno (anche noto come Terza Battaglia di Ushant ed in francese come Bataille du 13 prairial an 2) fu una battaglia navale combattuta nell'Oceano Atlantico il 28-29 maggio ed il 1 giugno 1794, tra la marina britannica e quella rivoluzionaria francese. Fu il primo grande scontro navale delle guerre della rivoluzione francese del quale entrambe le parti reclameranno la vittoria. In effetti, se i francesi persero sette navi di linea, riuscirono però a far arrivare in porto un convoglio proveniente dagli Stati Uniti carico di generi alimentari di importanza vitale, ottenendo perciò una vittoria strategica a fronte di una sconfitta tattica.
Glorioso Primo di Giugno parte della Guerre della rivoluzione francese | |||
---|---|---|---|
![]() | |||
Data | 1º giugno 1794 | ||
Luogo | 400 miglia (ca. 650 km) ad ovest di Ushant | ||
Esito | Vittoria strategica francese, vittoria tattica britannica | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
Effettivi | |||
| |||
Perdite | |||
| |||
Voci di battaglie presenti su Wikipedia | |||
Il contesto
A causa della carestia e della guerra civile, la Francia si vide costretta nella primavera del 1794 ad importare grano dagli Stati Uniti. Un grosso convoglio, composto da 117 mercantili, venne organizzato nella baia di Chesapeake con destinazione la Francia. Tale carico era fondamentale per alleviare la fame che attanagliava il paese. La Gran Bretagna vedeva quindi nella possibilità di intercettare il convoglio del grano una possibilità di piegare definitivamente la Francia.
La Royal Navy
La squadra inglese, forte di tre vascelli a tre ponti da 100 cannoni (Queen Charlotte, ammiraglia di lord Howe, Royal George e Royal Sovereign), e di ventitre di terzo (74 cannoni) e quarto rango (64 cannoni), si poneva come obiettivo primario la distruzione della squadra navale francese, e solo in seconda battuta la cattura dei mercantili. Questo, se da un lato permetteva di consolidare il dominio del mare da parte britannica, dall'altro faceva perdere lo scopo strategico della missione.
Le navi inglesi erano tendenzialmente inferiori a quelle francesi come disegno, ma superiori come attrezzatura e manutentate da arsenali efficienti, i loro cannoni erano più prestanti e affidabili, ed erano armate da ufficiali e marinai esperti ma scarsamente dotate di fanteria di marina per la penuria di uomini, tanto che alcune di esse portavano a bordo soldati del British Army, appartenenti al Queen's Royal Regiment e al 29th Foot Regiment.
Per avere migliori possibilità di intercettare la squadra francese, le navi inglesi erano divise in tre gruppi, uno di 6 navi di linea e due fregate per proteggere i convogli inglesi dispersi sul mare dalle Indie Orientali, Terranova e la madrepatria, l'altro di sei navi a scorta diretta ai convogli e l'ultimo di 26 navi a caccia dei francesi.
La Marina Francese
La situazione francese, per contro, vedeva navi più grandi, con un maggior numero di cannoni (ma di inferiore qualità), con tuttavia equipaggi raccogliticci e scarsamente addestrati[1], dopo le purghe derivanti dal Terrore e da un ammutinamento del 1793 che aveva portato all'esecuzione di centinaia di ufficiali e sottufficiali e alle dimissioni dal servizio di altre centinaia di uomini, rimpiazzati da gente, soprattutto tra gli ufficiali, che poteva vantare fervore rivoluzionario e ortodossia ma nessuna esperienza sul mare. In alcuni casi al comando di vascelli si trovavano persone che prima del 1789 erano comuni marinai, e solo uno era stato comandante prima della rivoluzione. Da segnalare inoltre la presenza di un commissario politico, il deputato alla Convenzione Nazionale André Jeanbon Saint André, che era stato affiancato al viceammiraglio di squadra Louis Thomas Villaret de Joyeuse (comandante della principale squadra da battaglia francese) e che in varie circostanze ne influenzò le direttive a scapito dell'efficienza combattiva. Infine, forse la cosa più grave in assoluto, il corpo dei 10'000 cannonieri, che così buona prova di sè aveva dato durante la Rivoluzione Americana, era stato sciolto, e quindi i cannonieri imbarcati non avevano più l'ottimo addestarmento raggiunto prima del 1789.
Anche la flotta francese era stata suddivisa in tre gruppi, il cui principale era composto di 26 vascelli al comando del già citato viceammiraglio di squadra Louis Thomas Villaret de Joyeuse. Una seconda squadra, con due vascelli e tre fregate, al comando del contrammiraglio Vanstabel, costituiva la scorta diretta al convoglio; una terza squadra di cinque vascelli infine, al comando del vice-ammiraglio Nielly, era salpata da Rochfort per unirsi a Villaret nell'Atlantico.
Nella squadra al comando del vice-ammiraglio Villaret si annoveravano i vascelli Montaigne da 120 cannoni, ammiraglia, due vascelli da 110 cannoni (Républicain e Terrible) oltre al Majestueux, ammiraglia della divisione dell'ammiraglio Cornic.
La battaglia
Manovre iniziali
Le due squadre da battaglia nemiche si avvistaro il 25 maggio, ma il primo ingaggio potè avvenire solo il 28 maggio, e solo al retroguardia francese fu impegnata. L'avanguardia inglese attaccò la retroguardia francese, ma solo il Révolutionnaire, un vascello tre ponti da 114 cannoni fu coinvolto attaccato da sei vascelli britannici. Pur circondato da unità nemiche, la nave francese si difese con tale ardimento che alla fine, scoraggiato, l'ammiraglio Howe ordinò alle navi inglesi di ripiegare. Il Révolutionnaire, dopo aver perso tutti gli alberi a causa delle cannonate inglesi, uscì di fila e rientro a Rochefort trainato dal vascello Audacieux. Un nuovo tentativo inglese di aggangiare il nemico fallì alloquando la nave di testa, l' HMS Caesar male interpretò gli ordini dell'ammiraglio Howe. Ciononostante, negli scambi di cannonante, altre tre navi francesi risultarono danneggiate, e uscirono di linea per rientrare in porto. Villaret tuttavia fu raggiunto dalla squadra comandata dal contrammiraglio Nielly, e quindi le forze inglesi e francesi a fine giornata ancora si equivalevano numericamente.
Seguirono due giorni di manovre e di nebbia che evitarono ulteriori contatti a fuoco e consentirono a Villaret di allontanare le navi inglese dal prezioso carico di grano trasportato dai mercantili.
Il Primo Giugno
Solo il 1° di giugno Howe riuscì a portarsi d'appresso a Villaret e ad ingaggiarlo in combattimento. La flotta francese si spiegò nella classica formazione di linea. Viceversa l'ammiraglio Howe concepì un piano audace, come già prima di lui avava fatto l'ammiraglio Rodney alla battaglia dei Saints: le navi inglesi avvrebbero dovuto tagliare la linea nemica in modo da prendere fra due fuochi le navi francesi. Tale piano, rischioso perchè espone le navi al fuoco nemico senza possibilità di reagire, funzionò principalmente per lo scarso addestramento dei cannonieri francesi dovuto alle purghe rivoluzionarie.
Nonostante il coraggio dei marinai francesi, poco addestrati ma comunque altamente motivati, gli inglesi catturarono sei navi di linea nemiche e ne affondarono una settima, pur riportando seri danni. Howe stesso dovette rompere quindi il contatto, e a ritirarsi. Villaret avrebbe quindi la possibilità di riprendersi i suoi vascelli catturati dagli inglesi, ma André Jeanbon Saint André lo obbliga a rientrare a Brest, considerato che il ruolo della flotta è quello di proteggere il convoglio del grano.
Eventi successivi al Primo Giugno
Dopo lo scontro del Primo giugno, Howe si trovò impossibilitato a riprendere la caccia dei mercantili francesi a causa dei danni subiti dalle sue navi. Fu quindi approntato dall'Ammiragliato un secondo tentativo di intercettare i mercantili, condotto dal Viceammiraglio Montagu, ilq aule perl non diede i suoi frutti, poichè l'ammiraglio inglese si trovò ad inseguire la squadra francese del vice-ammiraglio Cornic forte di 19 vascelli - reduci dallo scontro del Primo Giugno. Quest'ultimo condusse gli inglesi a Sud, lasciando quindi strada libera ai mercantili.
Il convoglio del grano giunse infine a Brest il 12 giugno, dopo aver perso una sola nave nella traversata a causa di una tempesta.
Conseguenze
Sia i Francesi che gli inglesi si attribuirono la vittoria: i primi per essere riusciti a far giungere il convoglioa destinazione, i secondi per aver catturato sei navi ed averne affondato una settima.
In Francia Villaret fu accolto come trionfatore e promosso al rango di ammiraglio, altre onorificenze furono distribuiti ai combattenti, mentre agli ufficiali fu concessa una parata trionfale da Brest a Parigi. Va peraltro fatto notare che la Marina Francese perse sette navi perse in una sola giornata, evento che non accadeva dalla battaglia di La Hougue.
Anche in Inghilterra ci fu una pioggia di onorificenze per gli ufficiali inglesi, con l'opinione pubblica galvanizzata dal numero di prede conseguite, e varie sottoscrizioni pubbliche furono aperte per elargire doni ai combattenti. Tuttavia il capitano Molloy, comandante dell'HMS Caesar, autore degli errori di manovra durante le fasi iniziali dello scontro, fu aspramente criticato, e pur evitando l'accusa di codardia, fu costretto a lasciare il comando della sua nave, e di fatto terminò la sua carriera in Marina.
In generale, si attribuisce la vittoria tattica va quindi attribuita ad Howe, ma l'ammiraglio francese Villaret riuscì a far giungere tutte le navi del convoglio in Francia, conseguendo il risultato strategico.
Note
- ^ Gardiner, Fleet Battle and Blockade, p. 16
Bibliografia
- Francesco Frasca. Il potere marittimo in età moderna, da Lepanto a Trafalgar. Londra, Lulu Enterprises UK Ltd, 2008, ISBN 978-1-84799-550-6.