Latte artificiale

alimento a base di latte vaccino
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

Il latte artificiale è un alimento. Viene utilizzato in caso di intolleranza al latte naturale, materno o proveniente da animali d'allevamento, e diffusamente per la nutrizione dei neonati nell'allattamento artificiale, in sostituzione dell'allattamento materno al seno.

Indicazioni

Il ricorso al latte artificiale si ha in genere quando sia impossibile l'allattamento al seno, oppure in caso di intolleranza o allergia al latte animale (vaccino, ovino e caprino).

Formulazione

Il formato più diffuso è del tipo latte in polvere, che si prepara per la somministrazione con l'addizione di acqua; per diverso tempo questo fu il solo formato disponibile, poi fu realizzato anche in confezione già preparata e pronta all'uso, o in concentrato liquido.

Il latte artificiale è prodotto in due principali tipi: il latte formulato adattato, che si impiega per la nutrizione di base nei primi mesi, e il latte di proseguimento.

Il ricorso al latte artificiale si ha in genere quando sia impossibile l'allattamento al seno oppure in caso di intolleranza o allergia ai latti animali (vaccino, ovino e caprino).

Fra i latti artificiali, per il suo utilizzo alternativo al latte animale, si include il latte di soia, caratterizzato da assenza di saccarosio e lattosio e da sostanza grassa costituita da oli vegetali.

Critiche

La vendita di latte artificiale e gli interessi economici da questa promossi, sono stati oggetto di diversi studi da parte dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e di altri enti internazionali. Si è sospettato che talune aziende abbiano surrettiziamente operato attraverso il comparaggio con pediatri compiacenti per l'introduzione del latte artificiale in sostituzione di quello materno anche in assenza di effettive motivazioni cliniche; questo soprattutto in alcune aree socioeconomicamente e culturalmente svantaggiate come alcuni stati dell'Africa. Per questa ragione alcune aziende produttrici, come, ma non solo, la Nestlé, sono oggetto di un boicottaggio da parte di alcuni consumatori a partire dal 1977[1][2], e a tutt'oggi il boicottaggio Nestlé è coordinato dall'International Nestlé Boycott Committee[3].

Voci correlate

Note

Collegamenti esterni