Il Politecnico di Torino intrattiene rapporti con diverse università, soprattutto europee, americane e cinesi, attraverso la partecipazione a reti universitarie che, grazie ad accordi bilaterali, favoriscono il conseguimento di doppie lauree oltre alla partecipazione ai progetti dell'Unione europea come programma Socrates/Erasmus.
Nel 2004 il Politecnico di Torino ed il Politecnico di Milano fondano l'Alta Scuola Politecnica.
Secondo il rapporto SIR 2012 World Report, circa la qualità della ricerca scientifica prodotta, il Politecnico di Torino risulta avere un fattore d'impatto normalizzato (misurato attraverso il numero delle citazioni per paper, rapportato alle medie per ogni ambito di ricerca) pari a 1.3 (1.7 è il valore più alto fra i centri di ricerca pubblici italiani, riportato dal Politecnico di Bari), mentre per quanto riguarda il tasso di eccellenza, ovvero percentuale di lavori che rientrano nel 10% più citato nella bibliografia internazionale, è registrato un valore del 15.2% (19.6%, valore più alto tra le istituzioni italiane, riportato dal Politecnico di Bari).[2].
Il Castello del Valentino, sede storica del Politecnico di TorinoL'ingresso principale del Politecnico di Torino
Il Regio Politecnico di Torino nasce come istituzione nel 1906, ma le sue origini sono più lontane. La Scuola di Applicazione per gli Ingegneri, sorta con la Legge Casati nel 1859 e il Museo Industriale Italiano, nato sotto l'egida del Ministero dell'Agricoltura dell'Industria e del Commercio nel 1862, ne furono i diretti ascendenti. La prima, istituita nell'ambito dell'Università, apriva la ricerca e la formazione superiore agli studi tecnici; il secondo guardava più direttamente al contesto di un Paese che si affacciava alla nuova realtà industriale. Sotto differenti aspetti e con personalità complementari, illustri docenti e ricercatori seppero dare uno statuto a nuovi ambiti disciplinari, come l'Elettrotecnica e la Scienza delle Costruzioni, ed ebbero visioni anticipatrici nei confronti di una Scuola attenta ai problemi dell'uomo e della società.
Nel 1859 la residenza sabauda del Valentino, oggi proprietà del Politecnico, viene ceduta alla Scuola di Applicazione per gli Ingegneri.
Sul modello delle grandi scuole politecniche europee, nei primi anni del Novecento il Regio Politecnico di Torino si mosse in più direzioni intessendo relazioni sia con il mondo scientifico europeo, sia con l'industria locale e nazionale. Nasce l'Aeronautica e i nuovi laboratori, dalla Chimica all'Architettura. Successivamente, la Facoltà di Ingegneria venne trasferita in un edificio, oggi scomparso, che occupava l'intero isolato tra via Giolitti, via San Francesco da Paola, via Cavour e via Accademia Albertina (l'attuale piazzale Valdo Fusi). Esso venne gravemente danneggiato e in gran parte raso al suolo da un pesante bombardamento inglese, nella notte tra l'8 e il 9 dicembre del 1942. Invece di ricostruire la Facoltà di Ingegneria lì dov'era, si decise per il suo trasferimento e ampliamento, e nel novembre del 1958 viene inaugurato il grande complesso di corso Duca degli Abruzzi (nel luogo dove nel 1911 era stato edificato lo "Stadium").
Nel 1986 nasce la scuola per esperti della produzione industriale, nel 2000 diventa Laurea. Nasce come scuola d'élite, primo esempio di laurea "europea", coordinata tra Atenei diversi. Uno dei corsi a numero chiuso, che riesce a coniugare gli insegnamenti classici dell'ingegneria allo sviluppo personale ed alle lingue attraverso stage e corsi all'estero. In particolare è possibile la scelta fra: Athlone (Irlanda), Barcellona (Spagna) e Parigi (Francia).
Il 13 Febbraio del 2012, l'e-st@r, un piccolo satellite costruito secondo gli standard dei cubesat (nanosatellite cubico) dagli studenti del Politecnico di Torino, è stato portato in orbita da Vega, il nuovo lanciatore dell'Agenzia Spaziale Europea.
Dalle statistiche Censis in collaborazione con La Repubblica del 2012, il Politecnico di Torino è il miglior politecnico italiano.[3]
Sedi & Organizzazione
In totale il Politecnico di Torino può vantare 7 sedi, così ripartite, 5 in Piemonte, 1 in Valle d'Aosta ed una in Sardegna.
Ovviamente la sede centrale si trova a Torino, precisamente in Corso Duca degli Abruzzi. Ma la sede di Corso Duca non è l'unica Torinese, infatti essa è principalmente sede delle facoltà d'Ingengeria, vi sono ben 4 sedi distaccate;
Il Politecnico al passaggio della torcia olimpica nel 2006.
Dall'anno accademico 2010/2011 la didattica e i corsi di laurea del Politecnico di Torino sono stati riorganizzati secondo le linee guida ministeriali. Gli studenti iscritti da quell'anno sono distribuiti in 28 nuove lauree triennali di Ingegneria, 4 nuove lauree triennali di Architettura, 25 lauree magistrali di Ingegneria e 7 di Architettura. Ci sono inoltre 24 corsi di dottorato e 16 master).
Per gli iscritti prima dell'anno 2010/2011 sono rimasti attivi corsi di laurea pre-riforma ad esaurimento che sono considerati equivalenti ai nuovi per classe di laurea e possibilità di impiego. A partire dallo stesso anno accademico sono stati, inoltre, ridotti i corsi erogati presso le sedi distaccate di Vercelli, Mondovì e Verrès per una organizzazione più centralizzata a Torino. Anche in questo caso i corsi già iniziati in tali sedi sono proseguiti.
Per l'anno accademico 2008/2009 gli immatricolati sono stati circa 5.600, nel 2008 più di 2.300 studenti hanno conseguito la laurea quinquennale o di secondo livello e oltre 2.000 la laurea di primo livello. Le ore annue di lezioni/esercitazioni/laboratori sono 170.000.
Lo staff è composto da più di 900 docenti/ricercatori e da 875 tecnici e amministrativi.
Nell'anno accademico 2010/2011 risultano i seguenti corsi di laurea di primo livello:
Architettura
Interfacoltà di Architettura (dal 2010)
Sede di Torino:
Architettura
Architecture (laurea in lingua inglese)
I Facoltà di Architettura
Sede di Torino:
Corsi di Laurea di 1º Livello (triennale)
"Per gli immatricolati nell'A.A. 2010/11"
Design e comunicazione visiva
"Per gli immatricolati prima dell'A.A. 2010/11"
Disegno industriale
Progetto grafico e virtuale
Scienze dell'architettura
Corsi di Laurea Specialistica 2º Livello (biennale)
"Per gli immatricolati prima dell'A.A. 2010/11"
Architettura (costruzione)
Architettura (progettazione urbana e territoriale)
Design del prodotto ecocompatibile
Corsi di Laurea Magistrale 2º Livello (biennale)
"Per gli immatricolati nell'A.A. 2010/11"
Architettura costruzione città
ECODESIGN (laurea in lingua inglese)
II Facoltà di Architettura
Sede di Torino:
Pianificazione territoriale, urbanistica e paesaggistico-ambientale
Per gli immatricolati prima dell'A.A. 2010/11
Sede di Torino:
Architettura per il progetto
Pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale
Storia e conservazione dei beni architettonici e ambientali
LABINF - Laboratorio Didattico di Informatica Avanzata
Il LABinf è utilizzato dagli studenti, di anni successivi al primo, che seguono insegnamenti dei corsi di laurea della Facoltà di "Ingegneria dell'Informazione" e solo previa iscrizione e successivo ottenimento delle credenziali. Vi si svolgono le esercitazioni al calcolatore, in genere con l'assistenza di un docente, delle materie informatiche più complesse.
I 70 computer, dislocati in due sale separate, offrono la possibilità di utilizzare i più diversi software, anche su piattaforma Unix. È disponibile un impianto audio/video con 6 schermi al plasma da 42 pollici divisibili in 3 zone.
I server del laboratorio (macchine da rack in un'apposita sala server climatizzata autonomamente) sono esclusivamente su base UNIX (Linux, Solaris) e gestiscono i vari servizi utili al funzionamento del laboratorio (autenticazione degli utenti, aree personali e condivise, posta elettronica, accesso ssh remoto, stampa, sito web del laboratorio e homepage degli utenti) oltre ad un servizio di VM-provisioning per conto del Dipartimento di Automatica e Informatica.
Il LABinf gestisce anche l'Iniziativa HPC del DAUIN[4]. La DAUIN HPC Initiative fornisce risorse computazionali e conoscenza tecnica sia a progetti di ricerca che a corsi didattici avanzati. La precedenza è data ai gruppi di ricerca del Dipartimento di Automatica e Informatica, ma l'iniziativa si rivolge anche ad altri dipartimenti e strutture del Politecnico di Torino.
L'iniziativa possiede attualmente un cluster da circa 0.5 TFLOPS basato su CPU Intel Nehalem, interconnessione InfiniBand, sistema operativo UNIX e scheduler SGE.
Il LABinf occupa il primo piano della manica d'approdo nord della "Cittadella Politecnica" presso la sede centrale di Torino e la gestione è affidata al "Dipartimento di Automatica e Informatica". Il LABinf possiede un portale istituzionale consultabile anche dall'esterno dell'Ateneo.
Museo Virtuale del Politecnico di Torino
Il Museo Virtuale del Politecnico di Torino è uno spazio Internet dedicato a tutte quelle attività che nel corso degli anni hanno permesso l'evoluzione del Politecnico di Torino.
Il Museo Virtuale è stato istituito grazie ai finanziamenti richiesti secondo quanto previsto dalla Legge L.113/91 del 1998, che promuove il finanziamento ministeriale di strutture culturali e di formazione. Venne quindi istituito il Centro Museo e Documentazione Storica del Politecnico di Torino, che sviluppa il progetto del museo, inaugurato il 29 marzo1999. Lo spazio espositivo virtuale offre al visitatore un percorso multimediale, che parte dalla fondazione nel 1859 della Scuola di applicazione per gli ingegneri al Castello del Valentino, snodandosi attraverso illustrazioni, descrizioni dettagliate di macchine, strumentazione scientifica, luoghi e personaggi, fino alla definizione dell'odierna città politecnica.
Personalità illustri
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Orazio Satta Puliga - ingegnere (meccanico ed aeronautico) specializzato nel settore automobilistico, personaggio di spicco nella storia dell'Alfa Romeo