Utente:Franco aq/sandbox3
Il sistema di punzonatura standardizzato russo, così come lo conosciamo oggi, nasce da una ukaz (decreto) emesso nel 1700 dello zar Pietro il Grande che, durante il processo di riforma del sistema monetario russo, stabilì che la produzione di argentieri poteva essere di quattro purezze standard: 96, 90, 84 e 62 zolotniki.
Nel 1896 un editto dello zar Nicola II riformò questo antico sistema ed introdusse il nuovo punzone che prese il nome di kokoshnik dal tradizionale copricapo raffigurato sulla testa femminile volta a sinistra che appare al suo centro.
Fu utilizzato tra il 1899 ed il 1908 e reca all'interno di un cartiglio circolare o ovale, sulla sinistra la purezza dell'argento espressa in zolotnicki e sulla destra le iniziali del saggiatore in caratteri cirillici. Saggiatori di San Pietroburgo furono: Yakov Lyapimov dal 1899 al 1903; Yakor Lyapunov.
Nel 1908 e fino al 1926 fu introdotto un nuovo punzone recante, all'interno di un cartiglio ovale oblungo, una più dettagliata testa femminile acconciata con la kokoshnik, rivolta verso destra, dove è indicata la purezza dell'argento espressa in zolotnicki, a sinistra è iscritto il simbolo della città/regione.
Oltre al punzone ovale si utilizzava anche una kokoshnik circolare che veniva apposta su oggetti di piccole dimensioni o su quelli facenti parte di un gruppo. L'ufficio del saggiatore veniva indicato con una serie di punti e linee intorno al perimetro del marchio.
Note
Collegamenti esterni
- (EN) KOKOSHNIK, su silvercollection.it.
- (EN) A brief overview of russian hallmarking, su 925-1000.com.
| Cheekwood Botanical Garden and Museum of Art | |
|---|---|
| Ubicazione | |
| Stato | Non hai inserito il nome/codice della nazione! Leggi il manuale del template che stai usando! (bandiera) Non hai inserito il nome/codice della nazione! Leggi il manuale del template che stai usando! |
| Indirizzo | 1200 Forrest Park Drive, Nashville, Tennessee 37205, USA |
| Caratteristiche | |
| Tipo | Arte |
| Istituzione | 1960 |
| Sito web | |
Cheekwood è una tenuta di 220.000 m² all'estremità occidentale di Nashville, Tennessee che, grazie a finanziamenti da privati, ospita il Cheekwood Botanical Garden and Museum of Art.
Ex residenza della famiglia Cheek di Nashville, il palazzo di 2.800 m² in stile georgiano, fu aperto come museo nel 1960.
La collezione d'arte del Cheekwood fu fondata nel 1959 con il patrimonio dell'ex Nashville Museum of Art ed è accreditata dalla American Association of Museums. Essa comprende collezioni di arte americana ed arti decorative sia americane che britanniche, oltre ad una collezione d'arte contemporanea costituita soprattutto da sculture per esterni acquisite per il Woodland Sculpture Trail.
La collezione di arte americana del Cheekwood comprende 600 dipinti e 5.000 tra stampe, disegni e fotografie; fu raccolta negli anni 1980 e all'inizio del 1990 grazie ad un lascito multi-milionario, e spazia nella storia dell'arte americana.
La collezione di arti decorative comprende la terza più grande raccolta di porcellana Worcester negli Stati Uniti d'America, e una collezione di 650 pezzi d'argento che abbraccia i secoli dal XVIII al XX
Lo stesso Palazzo Cheek è considerato parte della collezione. Il restauro ha ripristinato gran parte della costruzione originale, rivelando le caratteristiche originali (legno e pavimenti in marmo che erano stati coperti da moquette) e conservando storici motivi architettonici, come ad esempio gli affreschi illusionistici che rivestono il corridoio principale.
La collezione d'Arte contemporanea, ospitata nelle gallerie ricavate in quelli che in origine erano il garage e le stalle della tenuta, è piccola ma di alta qualità, comprende dipinti di Larry Rivers, Andy Warhol, Robert Ryman, Red Grooms e Marylyn Dintenfass.
Il Carrell Woodland Sculpture Trail è una raccolta di quindici sculture di artisti internazionali esposte all'aperto in un contesto naturale.
Giardino botanico
L'Orto Botanico, che occupa un'area di 220.000 m², ospita piante di bosso, conifera, mirto crespo, narciso, hemerocallis, sanguinella, felce, erbe, agrifoglio, hosta, ortensia, acero palmato, magnolia, essenze originarie del sud-est degli Stati Uniti, cercis e trilium
Altre attrazioni
Oltre al Museo e all'Orto Botanico, a Cheekwood c'è un negozio di souvenir ed un ristorante chiamato Pineapple Room che si affaccia sul verde del prato occidentale.
Note
Altri progetti
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Template:Infobox Azienda A la Vieille Russie è una galleria di antiquariato a New York, specializzata in gioielli antichi e opere d'arte russe, in particolare di opere di Fabergé.
Storia
A La Vieille Russie è un'azienda a conduzione familiare sin dalla sua fondazione a Kiev nel 1851, a seguito dei tumulti della Rivoluzione russa, nel 1920 Jacques Zolotnitsky, il nipote del fondatore, con il nipote Léon Grinberg, trasferì l'attività a Parigi.
Con l'inizio della seconda guerra mondiale, la galleria fu trasferita a New York da Alexander Schaffer in America.
Antenati
| Francesco I delle Due Sicilie | Padre: Ferdinando I delle Due Sicilie |
Nonno paterno: Carlo III di Spagna |
Bisnonno paterno: Filippo V di Spagna |
| Bisnonna paterna: Elisabetta Farnese | |||
| Nonna paterna: Maria Amalia di Sassonia |
Bisnonno paterno: Augusto III di Polonia | ||
| Bisnonna paterna: Maria Giuseppa d'Austria | |||
| Madre: Maria Carolina d'Asburgo-Lorena |
Nonno materno: Francesco I del Sacro Romano Impero |
Bisnonno materno: Leopoldo di Lorena | |
| Bisnonna materna: Élisabeth Charlotte d'Orléans | |||
| Nonna materna: Maria Teresa d'Asburgo |
Bisnonno materno: Carlo VI del Sacro Romano Impero | ||
| Bisnonna materna Elisabetta Cristina di Braunschweig-Wolfenbüttel |
Altri progetti
- Wikisource contiene una pagina dedicata a Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799
Collegamenti esterni
| Uovo rete di diamanti | |
|---|---|
| Anno | 1892 |
| Primo proprietario | Marija Fëdorovna Romanova |
| Attuale proprietario | |
| Istituzione o individuo | Collezione McFerrin - USA |
| Acquisizione | 2012[1] |
| Fabbricazione | |
| Mastro orafo | August Holmström |
| Caratteristiche | |
| Materiali | Oro, giadeite, diamanti taglio rosetta, argento e raso. |
| Altezza | 10,8 cm |
| Sorpresa | |
| Materiali | Avorio, oro, smalto, diamanti taglio rosetta e brillanti. |
L'Uovo rete di diamanti è una delle uova imperiali Fabergé: un uovo di Pasqua gioiello che il penultimo Zar di Russia, Alessandro III donò a sua moglie, la Zarina Marija Fëdorovna Romanova nel 1892.[1]
Fu fabbricato a San Pietroburgo sotto la supervisione di August Holmström, per conto del gioielliere russo Peter Carl Fabergé, della Fabergè che, il 7 aprile 1892, emise fattura, tuttora conservata nell'Archivio di stato russo, per 4.750 rubli.[2]
Il guscio lapideo fu realizzato nella bottega Fabergé di Karl Woerffel e non in quella di Peter Kremlev.
Proprietari
Nel 1917, durante la Rivoluzione russa, l'uovo fu confiscato dal Governo provvisorio come molti altri tesori imperiali, nel 1920 probabilmente fu venduto da ufficiali dell'Antikvariat a Michel Norman, di una società australiana con sede a Parigi. In seguito fu acquistato da Emmanuel Snowman della galleria Wartski di Londra.
Nel 1929 è stato venduto ad un britannico, il signor Kitson. Nel 1960 è stato aggiudicato ad un'asta da Sotheby's di Londra. In seguito l'uovo ha fatto parte di collezioni private nel Regno Unito: dal 1962 al 1977 e dal 1983 a Londra.
Attualmente è esposto nello Houston Museum of Natural Science con la Arthur and Dorothy McFerrin Foundation Collection.[3]
Descrizione
L'uovo è fatto di giadeite, diamanti taglio rosetta, oro, argento e raso.
È scolpito in giadeite traslucida verde pallido, alle estremità superiore ed inferiore sono posti due grandi diamanti dai quali emanano sedici bande ondulate di argento e oro tempestate di diamanti taglio rosetta, che si incrociano formando losanghe e racchiudendo l'uovo in un reticolo.[2]
La cerniera ed il bordo interno sono d'oro. Nell'interno dell'uovo, rivestito di raso, vi è lo spazio per la sorpresa e per la la chiavetta per caricarla. Marcato all'interno.
Sorpresa
La sorpresa, anch'essa perduta, era fatta d'avorio, oro, smalto, diamanti taglio rosetta e brillanti.
Consisteva in un piccolo elefante d'avorio ad orologeria, in parte smaltato, con un mahout nero seduto sulla testa ed una torretta d'oro. I fianchi erano poste due croci d'oro, ciascuna con cinque pietre preziose bianche, pietre dello stesso tipo decoravano la fronte dell'elefante. Le zanne, la proboscide, il dorso ed i finimenti erano tempestati di piccoli diamanti taglio rosetta.[2]
L'elefante è uguale al simbolo dell'antico Ordine dell'Elefante della Danimarca[4] patria di Marija Fëdorovna.
Questo elefantino fu il primo automa ad orologeria realizzato nei laboratori Fabergé e fu replicato per l'Uovo pigna del 1900.[1]
Supporto
In origine quest'uovo aveva un supporto, oggi perduto, costituito da una base rotonda di pietra verde pallido con sopra tre putti d'argento che lo sorreggevano e che, si ritiene, rappresentavano i tre figli della coppia imperiale: i granduchi Nicola, Giorgio e Michele.[1]
Esiste una vecchia foto dell'uovo sul suo supporto.
Contesto storico
Uovo della perla
L'Uovo della perla è spesso incluso nelle descrizioni dell'Uovo nécessaire a causa della confusione nei documenti d'archivio incompleti.
L'Uovo della perla è stato consegnato ad Alessandro III il 16 marzo 1889 ma non vi è alcuna indicazione che fosse un regalo di Pasqua per sua moglie. É possibile che, a causa di qualche problema con l'Uovo della perla, fu fabbricato l'Uovo nécessaire come dono pasquale per il 1889; questa ipotesi è confermata dal fatto che queste due uova costarono molto meno di quelle fatte prima e dopo il 1889.[5]
Per qualche tempo si è creduto che l'Uovo della Resurrezione fosse l'Uovo della perla a causa delle conclusioni tratte da Marina Lopato nell'articolo su Apollo del gennaio 1984.[5] Tuttavia, un esame più attento dimostra che le due uova non possono essere lo stesso in quanto l'Uovo della Resurrezione non si apre, e non c'è posto per l'anello con perla descritto nella fattura Fabergé.
Note
- ^ a b c d [Mieks Mieks].
- ^ a b c [Koymasky Koymasky].
- ^ (EN) Fabergé: A Brilliant Vision, su hmns.org, Houston Museum of Natural Science. URL consultato il 27 febbraio 2013.
- ^ Questo simbolo ebbe un notevole successo, tanto che fu utilizzato in molte realizzazioni Fabergè, comprese alcune uova.
- ^ a b Lowes, pg. 26
Bibliografia
- (EN) Toby Faber, Fabergé's Eggs: The Extraordinary Story of the Masterpieces That Outlived an Empire, New York, Random House, 2008, ISBN 140006550X, 9781400065509
ISBNnon valido (aiuto).
- (EN) Christopher Forbes, Johann Georg Prinz von Hohenzollern, Fabergé, the imperial eggs, Prestel, 1990, ISBN AISN B000YA9GOM
ISBNnon valido (aiuto).
- (EN) Will Lowes, Christel Ludewig McCanless, Fabergé Eggs: A Retrospective Encyclopedia, Scarecrow Press, 2001, ISBN 0810839466, 9780810839465
ISBNnon valido (aiuto).
- (EN) Abraham Kenneth Snowman, Carl Faberge: Goldsmith to the Imperial Court of Russia, Gramercy, 1988, ISBN 0517405024.
Voci correlate
Collegamenti esterni
- 10. DIAMOND TRELLIS, in La collezione, Mondo Fabergè, Mondo Fabergè. URL consultato il 26 febbraio 2013.
- (EN) 1892 Diamond Trellis Egg, in Mieks Fabergé Eggs, 15 aprile 2012, Mieks. URL consultato il 26 febbraio 2013.
- (EN) Imperial Diamond Trellis Egg, in Fabergé Imperial Easter Eggs - Index, Mat & Andrej Koymasky, 15 ottobre 2003, Koymasky. URL consultato il 26 febbraio 2013.
- (EN) Monica Clare McLaughlin, Fabergé Travels to Tennessee, in JCK Magazine, Reed Exhibitions, aprile 2007. URL consultato il 17/08/2011.
- (EN) Fabergé from the Matilda Geddings Gray Foundation Collection, su metmuseum.org, The Metropolitan Museum of Art, Metropolitan Museum. URL consultato il 20 settembre 2012.
- (EN) Imperial Caucasus Egg, in Fabergé Imperial Easter Eggs - Index, Mat & Andrej Koymasky, 26 novembre 2003, Koymasky. URL consultato il 19/09/2012.
Collegamenti esterni
- (EN) 1899 The Resurrection Egg, in Fabergé Treasures of Imperial Russia, Treasures. URL consultato il 30 giugno 2012.
- (EN) Pavel Romanov, Buying Putin's Indulgences, in Energy Tribune, 12 novembre 2007. URL consultato il 31/01/2012.
- (EN) Mosaic Egg, in The Royal Collection, Royal. URL consultato il 26 maggio 2012.
- (EN) Lilies of the Valley Egg, in ZOOM Fabergé Imperial Eggs, Alexander Palace Time Machine, Alexander Palace. URL consultato il 19/02/20121.
- (EN) Imperial Rock Crystal Easter Egg, in Collections - Fabergé, Virginia Museum of Fine Arts, VMoFA.
- (EN) The Missing Néccessaire Egg, in Fabergé Research Site, Fabergé Research Site. URL consultato il 2 gennaio 2012.
- (EN) Liana Paredes, Anne e Arend Odom, Twelve Monogram Egg, in A Taste for Splendor: Russian Imperial and European Treasures from the Hillwood Museum, Hillwood Estate, Museum & Gardens, 1998, Hillwood. URL consultato il 27/12/2011.
- (EN) The Alexander III Equestrian Egg, 1910, in WWW Faberge Tour, State Museums of the Moscow Kremlin, Moscow Kremlin. URL consultato il 02/09/2011.
- +
- +
- [1]
- (EN) Fabergé Eggs: Fragile Remembrances, su pbs.org, PBS.org, PBS. URL consultato il 16/09/2011.
- (EN) Gatchina Palace Egg, su art.thewalters.org, The Walters Art Museum, Walters Art Museum. URL consultato il 29/08/2011.
- (EN) Current Whereabouts of the Fifty Imperial Faberge Eggs, in Faberge Eggs, PBS, 14/12/2009.
- (EN) The Standart Egg (1909), in The Russian Imperial Yacht Standart, Standart. URL consultato il 23/07/2011.
- (EN) Alan Farnham, Egg Hunting, Pro Division, in Forbes, 04 dicembre 2004.
- (EN) Roy Proctor, Fabulous Fabergé - Pratt art collection glitters at Virginia Museum of Fine Arts, in Stafford County Sun, 06 luglio 2011.
- (EN) Monica Clare McLaughlin, Fabergé Travels to Tennessee, in JCK Magazine, Reed Exhibitions, aprile 2007. URL consultato il 17/08/2011.
- (EN) The Matilda Geddings Gray collection of Fabergé, su cheekwood.org, Cheekwood's Museum of Art, Cheekwood. URL consultato il 15/08/2011.
- (EN) Imperial Red Cross Easter Egg, in Fabergé Imperial Easter Eggs, Cleveland Museum of Art. URL consultato il 12/02/2012.
- (EN) David Park Curry, Faberge, Virginia Museum of Fine Arts, 1995.
Altri progetti
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Uovo Fabergé prova 7
| Uova donate da Alessandro III a sua moglie Dagmar di Danimarca | ||
|---|---|---|
| 1885 | Uovo con gallina | appartenente a Viktor Vekselberg, Russia |
| 1886 | Uovo con gallina e pendente di zaffiro | disperso |
| 1887 | Uovo orologio del serpente blu | appartenente ad Alberto II di Monaco |
| 1888 | Uovo sul cocchio con cherubino | disperso |
| 1889 | Uovo di perla | disperso |
| 1890 | Uovo dei palazzi danesi | Museo d'arte di New Orleans |
| 1891 | Uovo della motonave "Memoria di Azov" | Museo dell'Armeria del Cremlino, Mosca |
| 1892 | Uovo con graticcio di diamanti | Collezione privata, Londra |
| 1893 | Uovo del Caucaso | Museo d'arte di New Orleans |
| 1894 | Uovo della rinascita | appartenente a Viktor Vekselberg, Russia |
Qualità della vita
Progetto:Geografia/Antropica/Comuni/Descrizione
| Anno | Qualità della Vita (Sole 24 Ore) | Qualità della Vita (Italia Oggi) | Rapporto Ecosistema Urbano (Legambiente) |
|---|---|---|---|
| 2004 | 60° (- 13) | 75° (- XX) | 78° (- XX) |
| 2005 | 76° (- 16) | 89° (- 14) | 57° (+ 21) |
| 2006 | 62° (+ 14) | 74° (+ 15) | 93° (- 36) |
Bandierina
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Cavuccio è una frazione del Comune di Teramo, è sita in posizione panoramica, su un colle a circa 7 km. dal capoluogo.
La maggior parte degli abitanti risede nelle contrade Malle, Taverna, Collepiano e Piano Piccolo.
Nella zona si sono trovati resti di un acquedotto romano.
Tabella clima
- Classificazione climatica: zona E, 2289 GR/G
- Diffusività atmosferica: alta, Ibimet CNR 2002
| anno 2007 | Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Anno |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Temperatura max. media (°C) | 14 | 14 | 15 | 20 | 24 | 28 | 32 | 30 | 24 | 17 | 13 | 21,2 | |
| Temperatura min. media (°C) | 5 | 6 | 7 | 10 | 14 | 17 | 21 | 19 | 14 | 11 | 6 | 11,9 | |
| Piogge (mm) | 14 | 26 | 67 | 25 | 92 | 62 | 0 | 30 | 30 | 30 | 157 | 551 | |
| Venti (dir.-nodi) | SW 4.6 | SW 4.3 | SW 5.0 | NE 4.5 | WNW 5.2 | NE 5.2 | NE 6.7 | NE 5.2 | SW 5.5 | W 2.9 | W 3.6 | -- |