Simulmondo
La Simulmondo era una software house bolognese fondata da Francesco Carlà nel 1987, ed è stata una delle più importanti e prolifiche del panorama videoludico italiano prima di cessare l'attività nel 1999. Ha prodotto circa 150 titoli per Commodore 64, Amiga, Pc, Atari, Game Boy, oltre ad alcuni TV Games per Solletico su Rai 1 e il motore grafico della moviola 3D del Processo di Biscardi.
Simulmondo | |
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Stato | ![]() |
Fondazione | |
Fondata da | Francesco Carlà |
Chiusura | 1999 |
Sede principale | Bologna, via Zamboni 18 |
Prodotti | Videogiochi |
Sito web | www.simul.it |
La storia
Gli inizi: I videogiochi per Commodore 64
La Simulmondo è stata una delle prime software house italiane a produrre videogiochi, e sicuramente la più importante fra quelle del primo periodo. Il primo gioco pubblicato è Bowls nel 1987, un gioco di bocce per il Commodore 64 sviluppato interamente da Ivan Venturi. Lo stesso Venturi sarà autore anche del successivo Simulgolf e F1 Manager del 1989, mentre i Dardari Bros svilupperanno Italy '90 Soccer nel 1988.
Negli anni successivi il team di programmatori della software house si allarga e verranno prodotti titoli più elaborati come 1000 Miglia, o la serie 3D (Boxing Champion, 3D Tennis, etc.) nella quale tramite accorgimenti tecnici si riusciva a dare al videogiocatore l'impressione di muoversi in un ambiente a tre dimensioni. Un esperimento particolarmente originale fu quello di I play: 3D Soccer, un gioco di calcio in prima persona in cui il videogiocatore controllava un solo calciatore per tutta la partita.
In generale i videogiochi della casa bolognese riuscivano a essere interessanti, pur non avendo un'ottima veste grafica, grazie a una forte componente di simulazione. La maggior parte dei titoli prodotti era di genere sportivo, e su 17 giochi solo 3 si distaccano da quest'ambito: 3D Scacchi Simulator, Dylan Dog e Diabolik.
Fumetti & videogiochi
La fama della Simulmondo si deve principalmente alla pubblicazione nei primi anni novanta di una serie di giochi economici basati sugli eroi dei fumetti, principalmente della Sergio Bonelli Editore come Tex Willer o l'allora popolarissimo Dylan Dog, ma anche il Diabolik della Astorina e l'Uomo Ragno della Marvel Comics. A loro si aggiungono presto anche dei personaggi creati ex novo, quali Simulman ed i Time Runners.
L'idea di base di questi giochi era quella di produrre dei veri e propri fumetti interattivi che riuscissero a cavalcare il successo dei loro corrispettivi cartacei. La pubblicazione in edicola era a cadenza mensile, proprio come gli albi delle collane a cui Simulmondo si ispirava.
I videogiochi avevano tutti un semplice gameplay e una struttura molto simile che alternava sezioni platform a dialoghi, il cui esito influenzava l'andamento della storia. Il successo delle prime uscite fu notevole sia in Italia che all'estero (soprattutto Francia e Spagna). Il primo numero di Dylan Dog vendette 50.000 copie, e il primo numero di Tex oltre 25.000, mentre le successive uscite si attestarono intorno alle 10.000 copie vendute a numero.[1] In seguito vi fu un graduale calo di interesse che portò la casa a sospendere le uscite, con alle porte un gioco ispirato a Martin Mystère (Martin Mystère and the secret of the Birdman), annunciato e dato per pronto alla pubblicazione.[1]
La scommessa dei TV Games
A partire dal 1994 la software house di Carlà ha ideato e realizzato per la trasmissione Solletico numerosi videogiochi interattivi, che potevano essere giocati da casa con la tastiera del telefono.
Fra i più innovativi si ricordano CalcioMio, un gioco di calcio interattivo per far sfidare otto bambini ognuno collegato da casa sua; e BasketMio, una sfida due contro due su un parquet virtuale.
Note
- ^ a b Intervista a Francesco Carlà, su ubcfumetti.com, uBC Fumetti. URL consultato il 04-05-08.
Voci correlate
Collegamenti esterni
- Speciale Fumetti&Videogiochi
- Intervista a Francesco Carlà di UBCfumetti