Crisis mapping
L’attività di Crisis mapping consiste nella raccolta, visualizzazione ed analisi in tempo reale dei dati durante una crisi rappresentata da: un disastro o da altre situazioni (violenza, elezioni ecc.) dove un gran numero di persone è in potenziale pericolo e la gestione ottimale dei dati può essere di supporto a loro e alle persone che li assistono (volontari, personale di enti pubblici interessati dagli eventi di crisi ecc.).
I Crisismappers lavorano anche mediante lo sviluppo dei dati, incluso i big data per: sviluppare, raccogliere e distribuire l'informazione di rilievo dai flussi dei dati reperibili via Twitter, blogs, siti web e dataset.
Storia
La maggior parte dei Crisismappers sono volontari (anche volontari online). Molti hanno iniziato l'attività dopo che il Terremoto di Haiti del 2010 uccise e ferì centinaia di migliaia di persone lasciando case ed infrastrutture gravemente danneggiate. Molti volontari si unirono per fornire aiuto con la realizzazione di risposte sotto forma di dati e con lo sviluppo di nuovi strumenti per la gestione dell'informazione utile sia ai Crisismappers stessi che ai rispondenti della crisi operativi sul campo.
Organizzazioni
I Crisismappers sono gruppi online di persone che raccolgono e forniscono dati sia a coloro che operano per portare aiuto sia a coloro direttamente coinvolti dai disastri. Sono di solito volontari (anche online), molti di loro sono figure professionali specializzate sia nella raccolta che nella creazione di mappe e nell'analisi di dati. Organizzazioni attive nel Crisis mapping sono le seguenti:
- The International Network of Crisismappers
- The Standby Task Force
- Humanity Road
- Crisis Commons
- OpenStreetMap
- Sahana
Voci correlate
- Associazione
- Campi di volontariato
- Cartografia
- Civismo
- Crowdsourcing
- GeoRSS
- Geography Markup Language
- Google Earth
- Non profit
- Organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS)
- Organizzazione non governativa
- Solidarietà
- Terzo settore
- Ushahidi
- Volontariato