Arma dei Banchieri
Arma dei Banchieri (Archivio di Stato di Firenze)
Blasonatura
Monte a sei cime di verde uscente da mare di argento ondato di azzurro cimato da - aquila di nero su oro - 2 garofani di argento stelati di verde uscenti dai lati del monte su oro (Vittorio Spreti, I, pag. 495).


Storia della famiglia Banchieri

I Banchieri sono un'antica famiglia di origine pisana, che si trasferì a Pistoia nel 1219 circa. Qui fiorì continuando a esercitare (come già a Pisa) l'arte dei "banchi" (cioè del cambio di denaro, da cui probabilmente trae origine il cognome), entrando ben presto a far parte della nobiltà cittadina, grazie alla partecipazione dei suo componenti alla vita pubblica di Pistoia (già a partire dalla seconda metà del XIII secolo sono ricordati numerosi Banchieri aventi le cariche di Gonfalonieri di Pistoia, Operai di San Jacopo, Saggi del Consiglio, ...), che dava diritto all'ascrizione nel registro della nobiltà e del patriziato cittadino[1]. Grazie al testo del Priorista Franchi, conservato presso la Biblioteca Comunale di Pistoia, all'interno del quale sono trascritti gli alberi genealogici delle famiglie nobili pistoiesi, è possibile ricostruire la genealogia fino alla seconda metà del XIII secolo, quando la famiglia assurge alla nobiltà nella persona di Banchiero[2]. Nei secoli successivi, la famiglia continuò a fiorire, ricoprendo cariche cittadine importanti, venendo ascritta all'Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano e imparentandosi con alcune delle famigli più illustri della Toscana, tra cui i Panciatichi, i Cellesi, i Cardi, i Melani, gli Oddi, i Bartolini Salimbeni e i Rospigliosi. In particolare la parentela con questi ultimi, generata dalle nozze del Cavaliere Niccolò di Pietro Banchieri con donna Caterina di Camillo Rospigliosi (fratello di quel Giulio che divenne Papa col nome di Clemente IX) favorì l'ascesa della famiglia nelle alte sfere della nobiltà non solo toscana ma anche romana. Grazie alla parentela con Clemente IX, molti esponenti della famiglia Banchieri divennero cardinali (Antonio Banchieri, figlio di Niccolò e Caterina Rospigliosi fu addirittura uno dei papabili[3]). Il figlio primogenito di Niccolò Banchieri e Caterina Rospigliosi è ritratto in un ciclo pittorico inntitolato "Il bambino Rospigliosi", attribuito a Jacob Ferdinand Voet ed esposto al Museo di Roma[4]. Nella seconda metà del XVIII secolo, a seguito di una eredità, Pietro Banchieri, figlio di Ignazio di Pietro Banchieri e di Caterina Bartolini Salimbeni, aggiunse definitivamente al proprio cognome quello della famiglia Poggi (ricevendo il maggiorascato istituito nel 1554 dal Cardinale Poggi), creando il ramo Poggi Banchieri, che proseguì imparentandosi con alcune delle più nobili famiglie locali, tra cui gli Aldobrandini e i Serristori, fino a estinguersi, nel ramo primogenito, con la morte del Barone Giulio Banchieri (1910) e l'assegnazione dell'eredità ai Conti Alfano (attuali proprietari della Villa Banchieri di Castelmartini)[5]. I Poggi Banchieri di Pistoia continuano invece in alcuni rami cadetti, tra cui quello dei proprietari della Fattoria Santonuovo a Quarrata. A Pistoia vi sono tuttora conservati il Palazzo Banchieri Rospigliosi di via Amati e il Palazzo Banchieri di via delle Logge (poi Tolomei e infine Convento di Santa Maria degli Angeli) e il Palazzo Banchieri di corso Gramsci (già Tolomei, oggi Monastero delle Benedettine)[6]. Nella Chiesa dello Spirito Santo (Pistoia), di fronte al Palazzo Rospigliosi di via Del Duca, si trova la Cappella Banchieri, con altare in marmo scolipito con gli stemmmi della famiglia sormontati dalla croce dei Cavalieri di Santo Stefano, e il monumento funebre a donna Caterina Rospigliosi Banchieri, fatto realizzare da Fra' Lodovico Banchieri, Cavaliere di Malta, col meraviglioso stemma Banchieri Rospigliosi in marmo policromo. Sulla facciata della Chiesa di San Paolo (Pistoia) compaiono invece due arche in pietra con scolpiti gli stemmi della famiglia Banchieri nella versione medioevale. Altri rami della famiglia fiorirono parallelamente a Lucca, Firenze, Livorno, Bologna.

Il ramo di Tortona

Nella seconda metà del XVIII secolo, un figlio di Ignazio di Pietro Banchieri e di Caterina Bartolini Salimbeni,si trasferì in Piemonte a Tortona (AL), probabilmente al seguito dei Marchesi Malaspina, coi quali i Banchieri intrattenevano importanti relazioni politiche e militari, dando origine al ramo tortonese della famiglia Banchieri, che ebbe il suo capostipite in Pietro Banchieri (1770 ca. - 1850 ca.), che sposò A. Maria Veronese e generò Giuseppe Banchieri (1811-1856), marito di Rosa Bassi. A Tortona i Banchieri si imparentarono con le famiglie dei Bassi, dei Piccinini, dei Gatti, dei Valenzano di Scurzolengo, e indirettamente con le famiglie dei Guagnini, dei Busseti, dei Ripa di Meana. A Tortona, la famiglia ebbe grande lustro soprattutto grazie alla figura del Cavalier Pietro Banchieri (1901 - 1990), figlio di Giuseppe di Pietro Banchieri e di Teresa Gatti, che ricoprì la carica di Podestà di Tortona, di Direttore dell'A.M.A. e di Presidente della Cassa di Risparmio di Tortona, Presidente dell’Ospedale Civile di Tortona, Presidente della Commissione Economica dell’U.NA.CO.M.A.(Unione nazionale costruttori macchine agricole) e fu nominato Cavaliere della Repubblica Italiana[7].

Stemma della famiglia Banchieri

Lo stemma Banchieri è presente a Pistoia sia in contesti ecclesiastici, come sulla facciata della Chiesa di San Paolo o all'interno della Chiesa dello Spirito Santo, che in contesti palaziali, come la Villa Banchieri di Castermartini e la Fattoria Santonuovo di Quarrata. Due versioni differenti dello stemma Banchieri sono depositate presso l'Archivio di Stato di Firenze: una più antica, risalente all'età mediovalee, e una più recente, risalente alla seconda metà del XVIII secolo[8]. Il Marchese Vittorio Spreti lo blasona così: Monte a sei cime di verde uscente da mare di argento ondato di azzurro cimato da - aquila di nero su oro - 2 garofani di argento stelati di verde uscenti dai lati del monte su oro[9]. Dello stemma Banchieri esistono diverse varianti, sviluppatesi nel tempo, tra cui alcune con l'aquila sormontata dalla Croce di Santo Stefano e alcune Banchieri Rospigliosi (con stemma partito nel I di Banchieri e nel II di Rospigliosi) per i discendenti diretti di Niccolò Banchieri e Caterina Rospigliosi.

Stemmi delle famiglie imparentate coi Banchieri

Di seguito gli stemmi di alcune famiglie nobili che nei secoli si imparentarono con i Banchieri.

Genealogia della famiglia Banchieri

Grazie al manoscritto del Priorista Franchi (consultabile nella Biblioteca Comunale di Pistoia) e agli archivi della famiglia, è possibile ricostruire l'albero genealogico dalla metà del XIII secolo a oggi (nel ramo di Tortona). Viene qui riportata nelle immagini seguenti la ricostruzione dell'albero genealogico.

Bibliografia

  • Manoscritto del Priorista Franchi, Storia delle famiglie nobili pistoiesi (copia fotostatica consultabile presso Biblioteca Comunale di Pistoia)
  • Giovanni Mazzei, Stemmi e insegne pistoiesi. Con note e notizie storiche, ristampa anastatica dell'edizione di Pistoia, 1907, edizioni Orsini De Marzo.
  • Famiglia Banchieri, Archivio di Stato di Firenze [www.archiviodistato.firenze.it Archivio di Stato di Firenze] (fascicolo 5053)
  • BANCHIERI, Antonio in Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 5 (1963) di Elvira Gencarelli [www.treccani.it]
  • BANCHIERI, Pietro in Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 5 (1963) di Nicola Carranza [www.treccani.it]
  • BANCHIERI, Zanobi in Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 5 (1963) di Nicola Carranza [www.treccani.it]
  • Archivio privato della famiglia Banchieri di Tortona
  • Ferdinand Voet (Anversa 1639 – Parigi 1689, Ritratto di Pietro Banchieri in veste di “bella” 1671 - ’72 c.a. (pubblicazione del Museo Chigi di Ariccia)
  • Elisa Guscelli, Un architetto pistoiese d'età ricciana: il percorso professionale di Stefano Ciardi. "Bullettino Storico Pistoiese", CVIII, 2006 (terza serie, XLI), pp. 113-140
  • Vittorio Spreti, I, pag. 495

Note

  1. ^ Giovanni Mazzei, Stemmi e insegne pistoiesi. Con note e notizie storiche, ristampa anastatica dell'edizione di Pistoia, 1907, edizioni Orsini De Marzo
  2. ^ Manoscritto del Priorista Franchi, Storia delle famiglie nobili pistoiesi (copia fotostatica consultabile presso Biblioteca Comunale di Pistoia)
  3. ^ BANCHIERI, Antonio in Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 5 (1963) di Elvira Gencarelli
  4. ^ Ferdinand Voet (Anversa 1639 – Parigi 1689, Ritratto di Pietro Banchieri in veste di “bella” 1671 - ’72 c.a. (pubblicazione del Museo Chigi di Ariccia)
  5. ^ BANCHIERI, Pietro in Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 5 (1963) di Nicola Carranza
  6. ^ Elisa Guscelli, Un architetto pistoiese d'età ricciana: il percorso professionale di Stefano Ciardi. "Bullettino Storico Pistoiese", CVIII, 2006 (terza serie, XLI), pp. 113-140
  7. ^ Archivio privato della famiglia Banchieri di Tortona
  8. ^ Famiglia Banchieri in Archivio di Stato di Firenze (fasc. 5053)
  9. ^ Vittorio Spreti, I, pag. 495

Voci correlate