Ricciarda Malaspina
Ricciarda Malaspina (Massa, 1497 – Bagni di Lucca, 15 giugno 1553) fu marchesa di Massa e signora sovrana di Carrara dal 1519 al 20 settembre 1546 e poi dal 27 maggio 1547 fino alla morte. Ultima esponente dei Malaspina di Massa di Lunigiana..
Ricciarda I Malaspina | |
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Marchesa di Massa | |
In carica | 1519-1546 1546-1553 |
Altri titoli | Signora di Carrara, Moneta e Avenza |
Nascita | Massa, 1497 |
Morte | Bagni di Lucca, 15 giugno 1553 |
Sepoltura | Duomo di Massa |
Dinastia | ![]() |
Padre | Antonio Alberico II Malaspina |
Madre | Lucrezia d'Este |
Coniugi | Scipione Fieschi Lorenzo Cybo |
Figli | Eleonora, Giulio I, Alberico I |
Biografia
Ricciarda era figlia secondogenita di Antonio Alberico II Malaspina e di Lucrezia d’Este, figlia di Sigismondo d'Este signore di San Martino in Rio. Il padre era divenuto nel 1481 marchese di Massa e signore sovrano di Carrara, carica che divideva con il proprio fratello Francesco (morto nel 1484), marchese di Sannazzaro de’ Burgondi con Pieve di Albignola, Alagna e Ferrera e signore di Scaldasole dal 1481, consignore di Massa: nel 1483 questi si ribella al fratello, sconfitto viene esiliato e diviene pretendente al trono: la sua legittima discendenza maschile si estinguerà nel 1835. Sprovvisto di eredi maschi, in opposizione della legge di successione dei Malaspina che escludeva le donne, Antonio Alberico II istituisce erede dei feudi la figlia primogenita, Eleonora, che viene fatta sposare nel 1515 al ricco nobile genovese Scipione Fieschi conte di Lavagna e patrizio genovese, al fine di godere degli appoggi della potente vicina; lo stesso anno la sposa muore.[1]
Passato il periodo di lutto, l'anno successivo il marchese fa sposare la secondogenita Ricciarda con il vedovo, già suo cognato: il matrimonio dura quattro anni, fino alla morte dello sposo, ma è privo di eredi; l'anno prima, nel 1519 Antonio Alberico II muore, ed è la figlia a succedergli sul trono apuano. Giovane, vedova, orfana, con diritti opinabili sul marchesato, la marchesa cerca delle nozze che la leghino a qualche influente casato italiano, e il 14 maggio 1520 sposa Lorenzo Cybo (1500-1549), conte di Ferentillo, secondogenito di Franceschetto Cybo (figlio di Papa Innocenzo VIII) e di Maddalena de' Medici (figlia di Lorenzo il Magnifico: lo sposo gode sia dell'appoggio di Genova che di Roma, essendo il Papa Leone X suo zio, ed il cardinale Innocenzo Cybo suo fratello.[2]
La marchesa, donna di forte temperamento, intelligente e colta, si schierò apertamente con l'Impero sul cui trono era assiso Carlo V, sempre bisognoso di appoggi nella sua politica italiana, e il piccolo stato di confine tra Lucca e Genova, dotato di porto e a guardia del Passo della Cisa era per lui un alleato minore ma non trascurabile. Ciò si tradusse nell'investitura imperiale (che sanava il vulnus della sua salita al trono) nel settembre 1529, nel permesso imperiale di associarsi il marito al governo il 21 marzo 1530 e nella facoltà, concessa il mese dopo, di scegliersi l’erede. Intanto il marito Lorenzo Cybo faceva carriera presso la corte papale diventando Capitano Generale di Santa Romana Chiesa nel giugno 1530 e Governatore Pontificio di Viterbo due anni dopo ma, sempre più dedito ai piaceri (esattamente come il padre), perse ben presto la fiducia della moglie, che chiese ed ottenne nel settembre 1541 la revoca dei diritti suoi diritti di governo sui feudi malaspiniani. Pochi anni prima, nel maggio del 1536 la marchesa aveva ospitato in un picciolo ma vago palagio iusta la rocha de Carraria lo stesso imperatore in viaggio per l'Italia.[3]
Alla maggiore età del figlio Giulio I gli cedette il potere, per riottenerlo in seguito al fallito complotto filofrancese ed alla sua decapitazione l'anno seguente: nelle cronache del periodo si accusa la marchesa di non aver fatto nulla per salvare il figlio, in modo da riottenere il potere, che mantenne saldo fino alla morte, a 56 anni, pochi anni dopo. [4]Fu tumulata nella cripta del Duomo di Massa e le succedette Alberico I.
Discendenza
- Eleonora (Massa, 1 marzo 1523 - Firenze, febbraio 1594) sposa a Carrara nel 1543 Giovanni Luigi Fieschi, Conte di Lavagna, Signore di Pontremoli, Torriglia e Santo Stefano d’Aveto, Patrizio Genovese (Genova 1522 - ivi 2 gennaio 1547) e nel 1549 Gian Ludovico Vitelli (1520 ? - Moulins, 1575), primo Marchese di Cetona, Conte di Montone e Nobile di Città di Castello, caduto in battaglia a Moulins, Fiandre. Rimasta vedova diventa monaca Clarissa nel Monastero della Santissima Annunziata delle Murate di Firenze, dove muore;
- Giulio I (Roma, 1525 - Milano 18 maggio 1548), Marchese di Massa e Signore di Carrara;
- Alberico I (Genova, 28 febbraio 1534 - Massa, 18 gennaio 1623).
A questi figli se ne aggiungono due illegittimi. Il primo, Ottavio, Dottore in Leggi (morto dopo il 1580 e sepolto nella chiesa di Santa Maria sopra Minerva di Roma), figlio di Lorenzo Cybo; la seconda, Giulia (Roma 1535 circa - Genova 1591) sposa nel 1552 a Don Niccolò Grimaldi, Principe di Salerno, Duca di Eboli, Marchese di Diano e Patrizio Genovese, di paternità incerta.
Note
Bibliografia
- Pelù P.-Raffo O. (a cura di), Ricciarda Malaspina Cibo, marchesa di Massa e signora di Carrara, Modena 2007.
- Tettoni-Saladini, La famiglia Cybo e Cybo Malaspina, Massa 1997.
Voci correlate
Collegamenti esterni
Immagini
-
Lorenzo Cybo, marito di Ricciarda (Parmigianino)
-
Alberico I Cybo-Malaspina, figlio ed erede di Ricciarda
Controllo di autorità | VIAF (EN) 80761068 · ISNI (EN) 0000 0000 5868 1735 · CERL cnp01154082 · GND (DE) 136413080 |
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