Un uomo da marciapiede
Un uomo da marciapiede (Midnight Cowboy) è un film del 1969 diretto da John Schlesinger, basato sull'omonimo romanzo del 1965 di James Leo Herlihy: è interpretato da Dustin Hoffman e dall'esordiente Jon Voight nel ruolo dei protagonisti.
{{{titolo}}} | |
---|---|
![]() | |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Durata | 113 min |
Genere | drammatico |
Regia | John Schlesinger |
Soggetto | James Leo Herlihy |
Sceneggiatura | Waldo Salt |
Produttore | Jerome Hellman |
Fotografia | Adam Holender |
Montaggio | Hugh A. Robertson |
Musiche | John Barry |
Costumi | Ann Roth |
Trucco | Irving Buchman |
Interpreti e personaggi | |
| |
![]() |
Nel 1994 il film, già vincitore di tre premi Oscar nel 1969, è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.[1]
Trama
Il giovane texano Joe Buck, stanco della sua noiosa ed insoddisfacente vita e del suo lavoro di lavapiatti in una tavola calda, decide di partire per New York. Nella Grande Mela, Joe, nelle vesti di un cowboy da rodeo, spera di guadagnarsi da vivere facendo il gigolò in quanto, per sua stessa ammissione, l'unica cosa che gli riesce bene è fare l'amore (è un ragazzone alto, biondo, e con un certo fascino, molto bravo a letto). I primi tempi a New York si rivelano, invece, piuttosto fallimentari: il fare lo spaccone lo rende ridicolo e l'incapacità di approcciarsi alle clienti non gli procura "ingaggi". La prima volta che va a letto con una donna, ignara del suo lavoro di "stallone di professione", si rivela un disastro: infatti quando le va a chiedere il compenso la donna scoppia in lacrime e alla fine paradossalmente è Joe a darle dei soldi (per quietarla e farle passare la crisi), imbarazzato e stupito.
Un giorno Joe incontra in un bar Enrico Salvatore Rizzo, detto "Sozzo" (anche se lui preferisce il soprannome non dispregiativo "Rico"), un italo-americano zoppo, figlio di un lustrascarpe, che tira avanti, alquanto malamente, con piccole truffe e raggiri. Rizzo però si presenta a Joe come un suo possibile amico: dietro pagamento di 20 dollari, gli organizza un incontro con un tale, a suo dire in grado di aiutarlo nella sua attività di prostituzione. Come scoprirà a sue spese il presunto "intermediario" altro non è che un "maniaco religioso". Da quel momento le cose per Joe vanno sempre peggio: senza soldi, è costretto a lasciare la sua camera, e i proprietari della stessa gli prendono i bagagli fino a che non potrà pagare. Davanti al giovane texano si pone anche la terribile prospettiva di tornare a fare il lavapiatti: disperato, Joe cerca di prostituirsi con gli uomini, ma il suo unico cliente è un giovane studente senza soldi.
Quasi per caso Joe ritrova Enrico all'interno di una tavola calda, su cui si getta con rabbia nel tentativo di riavere i suoi soldi: Rizzo però è al verde, ma nonostante ciò si offre di aiutare il ragazzo, ospitandolo nella sua "casa", ovvero uno scalcinato appartamento in un palazzo pericolante destinato alla demolizione. Inizia così un periodo in cui i due uomini cercano di tirare avanti dandosi vicendevolmente una mano: Joe aiuta Rico nelle sue "attività" (piccoli furti e raggiri...) mentre l'italoamericano cerca di aiutare, senza successo, il texano nel suo lavoro di stallone. Nonostante i tentativi di "sopravvivenza urbana" dei due le cose però non vanno bene, il cibo è sempre meno, l'appartamento non offre protezioni al freddo invernale, Joe non riesce a trovare clienti, mentre Rizzo vede aggravarsi le sue già precarie condizioni di salute. Nonostante tutto tra i due si instaura una forte amicizia, che aiuta Joe a dimenticare i brutti ricordi del passato e ad Enrico la sua vita di malfermo e malato, sognando un giorno di andare in Florida.
Un giorno una bizzarra coppia incontra Rizzo e Joe in una tavola calda, e invita il secondo ad un party: i due uomini si ritrovano così ad una festa in un clima surreale warholesco, dove Joe incontra Shirley, che accetta, su proposta di Enrico, di pagare 20 dollari per passare la notte con il giovane stallone texano. Dopo le prime difficoltà a letto, Joe, punzecchiato dalla donna sulla sua presunta omosessualità, si riprende e i due passano una notte di sesso fantastico, tanto che al mattino Shirley combina per alcuni giorni dopo un incontro tra Joe ed una sua amica. Quando però, raggiante e ottimista sul futuro, Joe torna nell'appartamento, trova Rico febbricitante e non in grado di camminare. Rizzo si rifiuta di ricevere assistenza, ma insiste per realizzare il suo sogno, andare a Miami: sconvolto Joe esce dall'appartamento, con l'intento di racimolare i soldi necessari per la corriera. Alla ricerca di un cliente, viene invitato in albergo da un certo Towny, che però, all'ultimo minuto, si pente di quello che sta per fare e lo manda via: Joe però ha bisogno di denaro, e, dato che l'uomo, molto scosso, non gli dà che alcuni spiccioli e un medaglione di San Cristoforo (patrono dei viaggiatori), si prende il denaro con la forza, picchiando e mettendo la cornetta del telefono nella bocca dell'uomo (non è chiaro se lo uccida, e anche in seguito, su domanda esplicita di Rizzo, Joe afferma di non volerne parlare).
Con i soldi Joe compra due biglietti per la Florida e, caricato Rico sulla corriera, partono insieme: nonostante le condizioni di Rico, Joe cerca di fare di tutto per rendere migliore la loro situazione. Dopo che il compagno si è urinato addosso, Joe scende ad una sosta e compra vestiti nuovi per l'amico e per se stesso (abbandonando così la sua identità da cowboy): tornato sulla corriera comincia a parlare del futuro, ma poco dopo si accorge che Rico è morto.
Aspetti controversi
Per il 1969, anno in cui la pellicola fu distribuita, molte scene di sesso e nudità del film risultarono scioccanti, per quanto non vi fossero nudi integrali, e le scene di sesso e stupro (quello di Anne e di Joe) non mostrassero nulla di scandoloso. Di fatto però la MPAA decise di porre un X-rating (l'attuale NC-17) al film, valutazione che alcuni anni dopo sarebbe diventata distintiva dei soli prodotti dell'industria pornografica. "Un uomo da marciapiede" divenne così l'unico film di X-rating a aggiudicarsi un premio Oscar. Da rilevare comunque che nel 1970 la United Artists, la casa di produzione, ottenne il declassamento a R-rating (Restricted) della pellicola, che fece aumentare il numero di cinema che lo proiettavano.
Per l'epoca risultarono quantomeno inusuali per un film i temi dell'omosessualità esplicitamente trattati, compresa la scena al cinema in cui Joe si prostituisce con il giovane studente.
Edizione italiana
Doppiaggio
Il doppiaggio italiano venne diretto da Giulio Panicali, che all'inizio sceglie le voci di Massimo Turci e Cesare Barbetti[senza fonte] (per doppiare rispettivamente Voight e Hoffman). Il film passa a Mario Maldesi, il quale conferma Turci su Voight, ma sostituisce Barbetti con Ferruccio Amendola (che inizia così a doppiare Hoffman).
Colonna sonora
John Barry, supervisore per la colonna sonora, ricevette il Grammy per il miglior tema strumentale, mentre il brano Everybody's Talkin' (che compare varie volte durante il film), scritto da Fred Neil, fece vincere a Harry Nilsson un Grammy nella categoria miglior performance vocale maschile.
Schlesinger scelse Everybody's Talkin' tra una rosa di altri possibili brani, tra cui I Guess the Lord Must Be in New York City (sempre di Nilsson), Cowboy di Randy Newman,e Lay Lady Lay di Bob Dylan. Anche la canzone He Quit Me, di Warren Zevon (che, con il titolo di She Quit Me, fu inclusa nell'album di esordio del cantante, Wanted Dead or Alive) compare nella pellicola.
Riconoscimenti
- 1970 - Premio Oscar
- Miglior film a Jerome Hellman
- Migliore regia a John Schlesinger
- Migliore sceneggiatura non originale a Waldo Salt
- Nomination Miglior attore protagonista a Jon Voight
- Nomination Miglior attore protagonista a Dustin Hoffman
- Nomination Miglior attrice non protagonista a Sylvia Miles
- Nomination Miglior montaggio a Hugh A. Robertson
- 1970 - Golden Globe
- Miglior attore debuttante a Jon Voight
- Nomination Miglior film drammatico
- Nomination Migliore regia a John Schlesinger
- Nomination Miglior attore in un film drammatico a Jon Voight
- Nomination Miglior attore in un film drammatico a Dustin Hoffman
- Nomination Miglior attrice non protagonista a Brenda Vaccaro
- Nomination Migliore sceneggiatura a Waldo Salt
- 1969 - Festival di Berlino
- OCIC Award a John Schlesinger
- Nomination Orso d'Oro a John Schlesinger
- 1970 - Premio BAFTA
- 1970 - National Board of Review Award
- 1970 - Kansas City Film Critics Circle Award
- 1969 - New York Film Critics Circle Awards
- 1970 - David di Donatello
- 1970 - Nastro d'argento
- Migliore regia a John Schlesinger
- 1970 - Bodil Awards
- Miglior film non europeo a John Schlesinger
- 1970 - Directors Guild of America
- Migliore regia a John Schlesinger e Burtt Harris (Assistente Regista)
- 1970 - Grammy Award
- Miglior tema strumentale a John Barry
- 1970 - Laurel Award
- Miglior film
- Miglior performance maschile a Dustin Hoffman
- Miglior attore debuttante a Jon Voight
- Nomination Miglior attrice non protagonista a Brenda Vaccaro
- 1970 - National Society of Film Critics Award
- Miglior attore protagonista a Jon Voight
- Nomination Miglior attore protagonista a Dustin Hoffman
- 1970 - Writers Guild of America
- Migliore sceneggiatura a Waldo Salt
La pellicola nel 1994 fu scelta per la preservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.
Collegamenti con altre opere
La frase che più viene associata al film è sicuramente quella pronunciata da Enrico "Sozzo" Rizzo: "Sto camminando qui! Sto camminando qui!" (I'm walking here! I'm walking here!), quando rischia di essere investito da un'auto mentre attraversa la strada. Molto si è discusso sul fatto che la frase fosse stata o meno improvvisata, sta di fatto che divenne molto famosa, tanto che fu inserita al 27º posto tra le "AFI's 100 Years... 100 Movie Quotes" (lista delle cento migliori citazioni cinematografiche di sempre tratte da film statunitensi).
Tra le tante opere che riprendono la frase ricordiamo:
- Forrest Gump: quando il protagonista (Tom Hanks) spinge la sedia a rotelle del Tenente Dan in mezzo al traffico di Manhattan.
- Ritorno al futuro - Parte II: quando Marty McFly Jr. esce da un bar e viene quasi investito da un'auto.
- Apocalypto: quando alcuni taglialegna fanno cadere un albero rischiando di schiacciare il guerriero Zero Wolf.
- Hercules: quando, mentre si trova a Tebe con l'allievo Hercules, Filottete rischia di essere investito da una biga.
- Grand Theft Auto IV: quando Vlad Glebov attraversando la strada rischia di essere invesito da un taxi di Liberty City (la New York fittizia del gioco)
- Futurama: nella puntata "Zapp attore" della 2ª serie, Zap Brannigan, viene degradato e si riduce alla vita di strada con Kif. Lo si vede, vestito da cow boy, camminare per le strade di New York e in sottofondo si sente "Everybody's Talkin".
Una citazione di Un uomo da marciapiede vi è anche in Borat - Studio culturale sull'America a beneficio della gloriosa nazione del Kazakistan: mentre il giornalista kazako si aggira per le strade di New York, si sente in sottofondo la canzone Everybody's Talkin' .
Note
- ^ (EN) National Film Registry, su loc.gov, National Film Preservation Board. URL consultato il 5 gennaio 2012.
Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su Un uomo da marciapiede
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Un uomo da marciapiede
Collegamenti esterni
- (EN) 0064665, su IMDb, IMDb.com.
- Un uomo da marciapiede, su Il mondo dei doppiatori.