Rachicentesi
La rachicentesi, chiamata anche puntura lombare, è una pratica chirurgica utilizzata per poter estrarre il liquido cefalorachidiano, prodotto dai plessi corioidei, che scorre nel canale midollare della colonna vertebrale, negli spazi subaracnoidei e nei Ventricoli cerebrali.
Al contrario di quel che si crede, la rachicentesi non porta a paralisi, dato che il prelievo viene fatto a un'altezza dove non è presente il midollo spinale e si scongiura il rischio di ledere qualsiasi nervo.
Rachicentesi | |
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Classificazione e risorse esterne | |
ICD-9 | 03.31 |
MeSH | D013129 |
eMedicine | 80773 |
Sinonimi | |
puntura lombare |

Procedimento
Il procedimento è molto semplice, e solitamente viene svolto da un'équipe composta da un medico e due infermieri.
Pre-procedura
Prima di poter effettuare l'operazione è necessario:
- ottenere il "consenso informato" dal paziente, spiegando con chiarezza la procedura di intervento.
Procedura
L'operazione consta di alcuni punti ben precisi:
- Far rilassare il paziente
- Posizionarlo in decubito laterale con le braccia a tenere le ginocchia raccolte (posizione fetale) o in posizione seduta e raccolta con l'aiuto di un infermiere, per aiutarlo a mantenere la postura ed evitare movimenti bruschi, che potrebbero portare alla rottura dell'ago. Queste posizioni permettono di esporre al meglio l'area da pungere.
- Quindi si crea una zona antisettica (telo e guanti sterili)
- Utilizzare l'anestetico per insensibilizzare la parte interessata
- Inserimento dell'ago da parte del medico, tra la IV e la V vertebra lombare
- Raccolta del liquido. Il prelievo del liquido, definito color "acqua di roccia", deve avvenire senza aspirazione ma raccogliendo le gocce in uscita dall'ago così da non sottoporre lo spazio sub-aracnoideo a pressione negativa, evitando nausea e cefalea.
Post-procedura
Dopo il prelievo è necessario che il paziente segua determinate procedure:
- Il paziente deve rimanere in posizione supina per 2-3 ore e deve essere monitorato nelle sue condizioni cliniche, soprattutto in caso di prelievo difficoltoso
- Il paziente deve bere acqua abbondantemente
Una recente revisione della letteratura medica (Postgrad Med J 2006; 82:713-716) evidenzia come tali procedure, mantenimento della posizione supina e l'iperidratazione successive alla rachicentesi, che un tempo si ipotizzavano utili per evitare la noiosa emicrania post-rachicentesi, non si sarebbero confermate indispensabili.
Utilità
Questo prelievo si utilizza nella diagnosi di varie patologie:
- Infezioni
- Meningite
- Sclerosi multipla
- Neoplasie con infiltrazione delle leptomeningi
- Sanguinamento intracranico
- Leucemie
- Sindrome di Guillain-Barré