Grammelot
Il grammelot o gramelot[1] (pronuncia /ɡram(m)eˈlot/:[2] la voce non è francese,[3] ma d'origine imitativa e forse derivata dal veneziano)[2] è uno strumento recitativo che assembla suoni, onomatopee, parole e foni privi di significato in un discorso.
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Pare che questo artificio recitativo fosse utilizzato da giullari, attori itineranti e compagnie di comici dell'arte. Questi professionisti dello spettacolo pare recitassero usando intrecci di lingue e dialetti diversi miste a parole inventate, affidando alla gestualità e alla mimica quel tessuto connettivo che rendeva la comunicazione possibile a prescindere dalla lingua parlata dall'uditorio.bgfdzzzzzzzzzzzzzzz asd drwefhhbbggvjhbbbbbbbbbbb puzzionesacgh bvkljnhhbjbvbhjmmmmmm Anche nel panorama musicale esiste un esempio di grammelot ed è la canzone Prisencolinensinanciusol di Adriano Celentano dove l'ascoltatore è portato a credere di essere all'ascolto di una canzone in inglese, così come il brano Asereje, delle spagnole Las Ketchup. L'intera attività di Lucio Dalla è segnata da interventi di grammelot, eseguita sia nei brani originali che, soprattutto, nei concerti e nelle esibizioni pubbliche o televisive già all'inizio della sua carriera.
Bibliografia
- Dario Fo, Manuale minimo dell'attore, Einaudi, Torino 1997
- Paolo Albani, Il complesso di Peeperkorn, ovvero L'arte di non dire nulla, alfabeta2, supplemento alfalibri, pag. 16.
Note
- ^ Grande dizionario italiano online
- ^ a b Dizionario italiano ragionato, D'Anna, Firenze, 1988
- ^ Francesco Sabatini e Vittorio Coletti, grammelot, in Il Sabatini Coletti - Dizionario della lingua italiana, edizione online su dizionari.corriere.it, 2018.