Orfanotrofio
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L'orfanotrofio è una struttura di accoglienza, pubblica o privata, dove sono accolti ed educati i bambini orfani ed i minori senza famiglia.
Si distingue dal brefotrofio, che è invece l'istituto che accoglie e alleva i neonati illegittimi abbandonati o in pericolo di abbandono.
L'etimologia del termine deriva dal greco antico orphanotrophêion, composto di orphanós (orfano) e tréphein (allevare).
Storia
Il primo orfanotrofio d'Europa fu istituito a Napoli il 29 maggio 1343 per volere della Regina Sancia d'Aragona e del vescovo Giovanni Orsini[1].
A seguire il Pio Ospedale della Pietà di Venezia sorto nel 1346 per desiderio di Fra Pietruccio, un predicatore toscano giunto nella Serenissima.
Soggetti accolti
Oltre agli orfani ed ai bambini di strada, generalmente vengono affidati a questi istituti anche i minori che per incuria, maltrattamento, abuso e inadeguatezza dei genitori naturali, vengono allontanati dalla famiglia d'origine. Essi rimangono in queste strutture generalmente fino al compimento della maggiore età o fino a che non entrano in un programma di affido familiare o vengono adottati da una famiglia.
Nel mondo
Ultimamente, in molti Paesi del mondo, si sta cercando di sostituire gli orfanotrofi con le case-famiglia, strutture con le stesse finalità, ma di dimensioni più ridotte.
In Italia
In Italia, la legge 149 del 28 marzo 2001 ha decretato per il 31 dicembre 2006, la chiusura degli orfanotrofi, trasferendo i minori in comunità di accoglienza, case-famiglia e dove possibile, presso famiglie affidatarie o adottive, ricorrendo all'adozione.[2]
Note
- ^ Iannitto M.T., (1999), La ruota della vergogna. La Santa Casa dell'Annunziata di Napoli e I figli della Madonna, Napoli, Colonnese, p. 30
- ^ L. n. 149 del 2001
Voci correlate
Altri progetti
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