Lysander Spooner

filosofo e anarchico statunitense
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Lysander Spooner (Athol, 19 gennaio 1808Boston, 14 maggio 1887[1]) è stato un filosofo, anarchico, giurista e abolizionista statunitense.

Lysander Spooner

Fu un importante studioso del diritto dell'800, e divenne molto famoso quando con la compagnia postale privata da lui fondata, la American Letter Mail Company, sfidò il monopolio dell'U.S. Post Office costringendo il governo statunitense a eliminare dal mercato la compagnia dello studioso, e allo stesso tempo ad abbassare le tariffe.

Biografia

Certamente dobbiamo considerare Spooner come uno dei più importanti e influenti anarco-individualisti della storia, il quale attraverso il suo diritto naturale, o Scienze della giustizia, considerava non solo illegittima, ma anche illegale qualsiasi azione coercitiva nei confronti degli individui o delle proprietà a loro appartenenti.

Sostenne la necessità di maggiore concorrenza, e da questa sua teoria nacque l'idea di creare la American Letter Mail Company, ossia una compagnia postale in concorrenza con il monopolio statale, questa sua iniziativa causò una serie di attacchi da parte del governo che causarono il suo fallimento, ma allo stesso tempo ottenne un deciso abbassamento delle tariffe statali.

L'illegittimità dello Stato

Spooner considerava illegittima e illegale la pretesa dello Stato di rappresentare i propri cittadini, perché non è mai stato firmato da ciascun cittadino nemmeno un contratto regolare che prevedesse il trasferimento dell'autorità legale e sovrana da ciascun individuo al Popolo e quindi allo Stato. Quindi, secondo Lysander Spooner, ogni stato che eserciti la propria autorità in queste condizioni agisce dal punto di vista tecnico-legale come un'organizzazione criminale. La teoria dello Stato così com'è puntualmente formulata da Spooner in No Treason 6 - La costituzione senza autorità, a differenza delle altre, non è ancora stata confutata, nemmeno dai più recenti dei massimi teorici dello Stato.

La eventuale partecipazione ad eleggere dei rappresentanti nello Stato non può surrogare la firma di alcun regolare contratto, per la eccezionale serietà della decisione di ogni individuo adulto di sottomettersi, sé stesso e il proprio terreno, nientemeno che a uno Stato o alle scelte di una comunque determinata collettività, decisione individuale che merita procedure con garanzie, cautele e scadenze almeno pari a quelle tipiche del contratto regolare.

Il suo pensiero è ben esemplificato in questo passo:[2]

«È vero che secondo la teoria della nostra Costituzione, tutte le tasse vengono pagate volontariamente e che il nostro Stato è una compagnia di mutua assicurazione, alla quale le persone aderiscono volontariamente. Ma questa teoria del nostro sistema di governo è del tutto differente da quel che si verifica in pratica. Il fatto è che lo Stato, come un bandito di strada, intima alle persone “o la borsa o la vita”. E molte se non tutte le tasse vengono pagate sotto il peso di questa minaccia. Lo Stato, in effetti, non tende un agguato a un uomo in un luogo solitario, balzando dal ciglio della strada, per puntargli la pistola alla tempia e svuotargli le tasche. Ma non per questo la rapina cessa di essere una rapina a tutti gli effetti, anzi, è ben più codarda e vergognosa. Il bandito di strada assume su di sé tutta la responsabilità, il pericolo e la criminalità del suo atto. Egli non pretende di avere un giusto titolo al vostro denaro, né di volerlo usare a vostro beneficio. Non pretende di essere altro che un rapinatore. Non è tanto impudente da affermare di essere semplicemente un “protettore” e di prendere il denaro dei passanti contro la loro volontà solo per essere in grado di “proteggere” quei viaggiatori che si illudono di essere perfettamente capaci dì difendersi da soli o che non apprezzano il suo peculiare sistema di protezione. Il ladro si limita a rapinarvi: non cerca di rendervi il suo zimbello e il suo schiavo, come fa lo Stato ogni qualvolta vi obbliga a fare qualcosa dicendo che è per il vostro bene, ergendosi ad arbitro morale delle vostre vite.»

Abolizionismo

Spooner fu un fervente abolizionista, riteneva la schiavitù come la più classica violazione dei diritti di ogni uomo, e certamente la sua critica più forte a questa violazione la possiamo trovare in uno dei suoi più importanti lavori The Unconstitutionality of Slavery del 1846.

I saggi del filosofo su questo tema furono molto influenti all'epoca, tanto da essere inseriti nello statuto del Liberty Party, o da essere spesso menzionati da importanti esponenti dell'epoca come Gerrit Smith e Frederick Douglass.

Nel 1858 pubblicò e fece circolare Plan for the Abolition of Slavery.

Influenze

Le sue teorie influenzarono fortemente l'anarco-capitalismo, tipicamente americano, e probabilmente alcuni afferenti alla scuola austriaca.

Tra gli autori nei quali possiamo trovare una sua sicura forte influenza è certamente da menzionare Murray N. Rothbard.

Note

  1. ^ One of the Old Guard of Abolition Heroes, Dies in His Eightieth Year After a Fortnight's Illness, su lysanderspooner.org. URL consultato il 21-12-2009.
  2. ^ Lo Stato non domanda un bel niente ai cittadini: impone e basta!, su lindipendenza.com. URL consultato l'8/06/2013.

Voci correlate

Opere online

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