Sediari pontifici

ufficio della Curia romana
Versione del 15 mar 2014 alle 18:02 di 88.195.245.13 (discussione) (Uniforme: link ipertestuale (cravatta a farfalla))
«Il mio augurio, cari amici, è che possiate sempre essere, in Vaticano come a casa, in parrocchia e in ogni ambiente, persone servizievoli.»

I sediari pontifici sono membri dell' anticamera pontificia. Rispondono agli ordini del decano di sala, responsabile dell'appartamento pontificio.

Papa Urbano VIII in sedia gestatoria, sorretto dai sediari pontifici.

Storia

Di origine remotissima, tanto da essere ritenuto il collegio di laici al servizio del pontefice più antico esistente (anche più delle guardie svizzere), il collegio dei sediari godette, nel corso dei secoli, di numerosi privilegi, fra i quali la nomina a conti palatini insigniti della facoltà di crearne a loro volta, concedere lauree e creare notai. Dopo il Concilio di Trento questi privilegi vennero eliminati.

Nelle raffigurazioni antiche è facile intravedere i sediari nei cortei papali, vestiti con zimarre, impegnati nel portare a spalla la sedia gestatoria. I sediari, infatti, appartenevano alla classe dei parafrenieri pontifici, con i quali condividevano, oltre all'abito, anche i servizi. Con la soppressione delle scuderie pontificie parafrenieri e sediari furono fusi in un unico corpo facendo prevalere la denominazione comune di questi ultimi.

L'incarico a sediario pontificio avveniva per disposizione papale e veniva notificata al nominato dal maggiordomo di sua santità dopo un visto della Segreteria di Stato. Con la riforma contenuta nella lettera apostolica Pontificalis Domus, promulgata da papa Paolo VI nel marzo 1968, venne soppressa la secolare corte pontificia, e vennero riformate alcune procedure che permisero ai sediari di essere nominati con biglietto di nomina del nuovo prefetto della casa pontificia, su delega del pontefice. Di fatto, dunque, il prefetto assorbì le antiche funzioni un tempo riservate al maggiordomo di sua santità.

I sediari pontifici sono distinti in due ruoli: di "numero" e di "soprannumero". I primi prestano servizio quali dipendenti dell'amministrazione vaticana, i secondi vengono richiamati in servizio in base alle esigenze d'ufficio. I sediari, sia di numero che di soprannumero, una volta ricevuta la nomina pontificia mantengono la carica a vita, ed i sediari di numero, una volta raggiunta la pensione, ritornano nella categoria soprannumeraria. I sediari sono diretti dal decano di sala dell'anticamera pontificia e da un sottodecano, scelti solitamente tra i sediari con maggiore anzianità di servizio. In quanto famigli del papa, i sediari hanno la propria sede all'interno del Palazzo Apostolico, nella sala definita appunto "dei sediari", situata tra la Sala Clementina, la Sala di Sant'Ambrogio e la Sala del Concistoro.

I sediari ed i parafrenieri pontifici costituirono, fin dal 1378, una confraternita, ritenuta la più antica di Roma ancora attiva, intitolata a sant'Anna, loro patrona. Papa Pio IV concesse loro di edificare, nel 1565 presso il Vaticano, una chiesa intitolata a sant'Anna, opera progettata dall'architetto Jacopo Barozzi da Vignola. Questa chiesa, conosciuta con il nome di chiesa di Sant'Anna dei Palafrenieri, conferisce inoltre il nome al più famoso e antico accesso allo Stato della Città del Vaticano.

Funzioni

Come si intuisce dalla loro denominazione, i sediari avevano quale compito principale il trasporto a spalla del papa sulla sedia gestatoria in occasione delle ricorrenze del calendario liturgico cattolico. Oltre a questo compito, i sediari prestano ancora oggi servizio quotidiano nell'appartamento pontificio, svolgendo compiti di accoglienza degli ospiti che si recano in visita al papa. Sono inoltre presenti con funzione di servizio e di assistenza alle udienze generali in Piazza San Pietro e in tutte quelle ricorrenze in cui il papa incontra i fedeli. Si occupano altresí del servizio di accoglienza nella gestione dell'anticamera pontificia. Quando le circostanze lo richiedono hanno il compito di trasportare sulla pedana mobile il pontefice che non possa correttamente deambulare ed infine portare sulle spalle il feretro contenente la salma del pontefice per l'esposizione dello stesso durante i novendiali.

Dal 1870, a seguito alla caduta dello Stato Pontificio, i sediari non accompagnano più il pontefice durante i suoi viaggi, ad eccezione di quando furono inviati a Venezia in occasione della traslazione della salma di papa Pio X, dove condussero le spoglie del pontefice sorreggendo il talamo funebre a spalla.

Dismissione della sedia gestatoria

Papa Giovanni Paolo II cessò definitivamente l'utilizzo della sedia gestatoria, ma, durante gli ultimi anni di vita in cui le sue capacità deambulatorie andavano aggravandosi, i sediari iniziarono a trasportarlo con una pedana munita di ruote, facilitando così i suoi spostamenti. Questa pedana mobile è stata utilizzata anche dal suo successore, Benedetto XVI, a partire dal 2011. Durante il periodo estivo i sediari seguono il papa nella sua residenza estiva di Castel Gandolfo.

Uniforme

L'attuale divisa dei sediari, entrata in vigore nel 1972 è costituita da una giacca grigia in tinta unita lunga fino al ginocchio e da un gilet grigio, guanti bianchi e cravatta bianca di tipo papillon. Sulla camicia bianca viene indossato un caratteristico "collare" d'argento raffigurante la tiara papale con le chiavi decussate, sul quale è incisa la dicitura "Anticamera Pontificia", sorretto, al centro del petto, per mezzo di quattro catene in argento.

Fino agli anni settanta i sediari indossavano un costume in seta damascata di colore cremisi. Il colore cremisi, scelto per la loro divisa, rappresentava il sangue versato dai martiri cristiani su cui la Chiesa poggia. Infatti, durante le funzioni in cui veniva trasportato il papa in sedia gestatoria, veniva riprodotto questo simbolismo: il papa rappresentava tutta la Chiesa, che avanzava sulla barca di Pietro (la sedia gestatoria), sorretta dal sangue versato dai martiri (i sediari in divisa cremisi).

Fino alla presa di Roma del 1870 i sediari erano anche armati di spada dritta con fodero rivestito in velluto cremisi con elsa e puntale dorato, mentre, fino al 1950, indossavano un classico copricapo a bicorno di colore nero con coccarda, fascia e bottone in seta, sempre neri. La divisa era completata da una zimarra sempre di colore rosso e da un "mantellone" detto anche ferraiolo, di colore nero bordato da tre fasce di seta marezzata rossa.

Decano di Sala

Il decano di sala e il sottodecano, a differenza dei colleghi, vestono la marsina nera con sparato bianco . Il collare, anziché in argento, è realizzato in oro. Fino al 1972 indossavano un costume di foggia rinascimentale, sempre di colore nero, ma caratterizzato da un gonnellino plissettato indossato al di sopra di larghi pantaloni alla zuava e marsina nera decorata, ai polsi, da risvolti in pizzo di Cantù bianchi.

Curiosità

Probabilmente i sediari pontifici seguirono il pontefice durante il suo periodo di cattività avignonese. Alcuni sediari insieme ad altri domestici, seguirono i papi durante gli esili di Pio VI, Pio VII e Pio IX, così come seguirono Clemente VII nella fortezza di Castel Sant'Angelo durante l'assedio dei lanzichenecchi nel sacco di Roma del 1527.

Fra gli appartenenti illustri al collegio dei sediari pontifici la tradizione colloca il marchese Onofrio del Grillo, reso celebre dall'omonimo film interpretato da Alberto Sordi e ricordato da una lapide della fine del XVIII secolo, posta all'ingresso della Chiesa di Sant'Anna dei Palafrenieri.

Un film del 1949 dal titolo Santo disonore, di Guido Brignone, ispirato dall'omonimo dramma teatrale composto da Leone Ciprelli ed inscenato al Teatro Quirino di Roma nel 1907, narra la storia del figlio filo-garibaldino di un sediario pontificio in continuo contrasto con il padre, fermo sostenitore del potere temporale del papa. La storia finisce nel dramma, con il sediario trovato ucciso ed il figlio accusato di parricidio.

Papa Pio VII concesse il privilegio all'Arciconfraternita Pontificia e Reale di Gesù Nazareno di Siviglia, in Spagna, di consentire a quattro confratelli di provata fede e dottrina di indossare la divisa dei sediari pontifici durante le solenni processioni della Settimana Santa, tradizione ancora oggi orgogliosamente tramandata.

Galleria fotografica

Voci correlate

Collegamenti esterni

Altri progetti