Paringianu

frazione del comune italiano di Portoscuso
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Paringianu è la frazione più grande e popolosa del Comune di Portoscuso, provincia di Carbonia-Iglesias. Conta oltre 600 abitanti distribuiti tra i due nuclei storici di Paringianu e Carbonaxia (o Carbonascia). Si trova vicino all'altra frazione Bruncuteula e dunque alla Peschiera di Boi Cerbus e alla zona stagnosa, successivamente bonificata, detta Sa punta 'e s'Aliga.

Paringianu
frazione
Paringianu – Veduta
Paringianu – Veduta
La spiaggia di Sa Punta 'e S'Aliga
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Sardegna
Provincia Carbonia-Iglesias
ComunePortoscuso
Territorio
Coordinate39°13′00″N 8°23′00″E
Altitudine16 m s.l.m.
Abitanti612[1] (2001)
Altre informazioni
Cod. postale09010
Prefisso0781
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT107016
Cod. catastaleG922
TargaCI
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Nome abitantiparingianesi
PatronoSan Giuseppe
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Paringianu
Paringianu

Geografia fisica

Territorio

Adagiato sui rilievi posti a sinistra del rio Flumentepido, in posizione di favore sulla vicina (circa 1 km) laguna di Boi Cerbus, Paringianu si trova a circa 4 chilometri a sud di Portoscuso e a meno di 1 chilometro a sud del polo industriale metallurgico di Portovesme.

Storia

Il paese, già inserito dal XVI secolo nella cartografia della Santa Sede (Galleria delle Carte Geografiche del Vaticano), è nato prima del capoluogo municipale e si è sviluppato per estensione e fusione (ormai prossima a compiersi) dei due abitati, un tempo medaus distinti, di Paringianu e Carbonaxia.

Il centro focale dell'abitato resta comunque la piazzetta e le strade antistanti la chiesa parrocchiale intitolata a San Giuseppe.

Monumenti e luoghi di interesse

Alcune emergenze archeologiche testimoniano l'antica frequentazione del comprensorio paringianese le cui risorse naturali garantivano la sussistenza e l'economia di comunità del Neolitico, nuragiche (Nuraxi Atzori e Nuraghe Crixionis), fenicie (necropoli di San Giorgio), romane ed altomedievali (porto di Bruncu Teula e sito matrice di Paringianeddu).

Ciò è stato favorito soprattutto dalla semplicità della pesca in laguna (attività che non necessita di costosi mezzi tecnici e molto meno rischiosa della pesca in mare aperto) e dalla disponibilità dell'acqua del rio Flumentepido per le colture agricole, ma anche dall'essere un emporio nell'interscambio commerciale tra sardi e stranieri.

È in queste terre che studiosi e appassionati di storia antica cercano le tracce della città di Populum citata da Claudio Tolomeo alessandrino nel suo trattato Geographia (II sec. d.C.).

Società

Qualità della vita

Il problema dell'inquinamento

La frazione di Paringianu (come anche gli abitati minori delle viciniore frazioni di Bruncuteula, Nuraxi Atzori e Case Sparse) subisce pesantemente il degrado ambientale provocato dall'attività industriale che dagli anni settanta del XX secolo, per 40 anni, ha irrimediabilmente sfigurato il territorio modificandone la morfologia, contaminandone l'ambiente e persino cancellando importanti tracce storiche come il vicino sito archeologico di San Giorgio.

Sino agli anni settanta del XX secolo erano attive nel comprensorio anche diverse cave di pietra utilizzata in edilizia (furono estratti qui i conci per la costruzione della cattedrale medievale di Santa Maria a Tratalias) [3]. Benché siano vere e proprie ferite per il territorio alcune di queste cave, perennemente allagate da risorgive di acque di falda, costituiscono oggi interessanti micro ecosistemi palustri.

Note

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