Campodarsego
Campodarsego è un comune di 11.471 abitanti della provincia di Padova. La parrocchia dipende dalla Diocesi di Padova.
Storia
Toponimo
I primi documenti storici che citano Campodarsego risalgono al 1190. Parliamo di un atto nel quale viene menzionata “Villa Campi de Arsico”. Il toponimo si riferisce ad in luogo disboscato e reso produttivo (campus) vicino ad un corso d’acqua (Arsicus) nominato molto spesso nel passato.
Il territorio era però abitato già da molti secoli . Il punto di partenza della storia di Campodarsego non può essere che il “graticolato romano”. Nel periodo paleoveneto la zona dell’Alto Padovano si presentava ricca di vegetazione, godeva di un clima mite e beneficiava della pendenza del terreno che permetteva il deflusso delle acque piovane. Era percorsa da una strada che collegava Padova ad Asolo, quella che poi diventerà la Via Aurelia e , dopo ancora, la Statale del Santo SS305. I Romani infatti scelsero questa terra fra il Brenta ed il Muson Vecchio, per realizzare la centuriazione dell’Agro Padovano. Il gromatico, così si chiamava il tecnico incaricato alla stesura dell’insediamento, posto al centro della centuriazione segnava due assi perpendicolari fra loro: il primo chiamato “Decumano Massimo, ed il “Cardine Massimo” . Il “Graticolato Romano”, probabile opera del periodo dell'imperatore Augusto (nel quale decretata la pace si era provvisto ad assegnare la terra ai veterani), è tuttora visibile. Questa interpretazione è confermata dal recente rinvenimento di monete, cocci ed embrici con il timbro di una fornace.
Il primo Cristianesimo
Dopo la libertà di religione concessa dall' imperatore Costantino iniziò la lenta penetrazione del Cristianesimo nelle campagne, con la costituzione delle “pievi”. Le pievi si sostituirono alle strutture sociali, salvaguardando l’ordinamento civile e il bene comune e diventarono importanti centri religiosi e politici. A Campodarsego operava la pieve di Sant’Andrea (VI secolo d.C.). Sotto la sua giurisdizione nascono le cappelle di Reschigliano, Fiumicello, Bronzola, Panigale, Villanova e Codiverno.
Medio Evo
Verso il mille la configurazione dell’ordinamento pagense è sconvolta dalla nascita delle Signorie. Sant’Andrea ed il suo castello diventano proprietà di una delle donne più singolari del medioevo: Speronella Dalesmanni.
Speronella era molto avvenente e ricca e non disdegnava di ricorre a qualsiasi mezzo, anche i più aberranti, per accrescere le proprie ricchezze. Alla sua morte, ereditò tutte le sue proprietà il figlio Jacopo da Sant'Andrea, il quale dilapidò tutto il patrimonio in brevissimo tempo. Tale fatto deve aver avuto un eco grandissimo nell’Italia dei Comuni, tanto che persino Dante Alighieri lo cita nella “Divina Commedia”, all’Inferno tra gli scialacquatori:
Negli anni successivi il territorio di Campodarsego venne annesso al feudo dei “da Camposampiero”, e nel 1405 divenne parte della Serenissima.
dalla Serenissima al Regno d'Italia
Sotto i veneziani la zona venne beneficiata da interventi di pubblica utilità, in primis nell’agricoltura e nel commercio. Nel XVII secolo venne portata a compimento un’importante opera di bonifica che permise di aumentare le coltivazioni di mais, vite, e gelso.
Il 1797 segnò la caduta della Repubblica Serenissima e la seguente occupazione prima della Francia di Napoleone Bonaparte e poi del Impero d’Austria. Finalmente nel 1866, a seguito delle lotte Risorgimentali, il Veneto venne annesso al Regno D’Italia.
Personalità
- Andrea Giacinto Longhin , Campodarsego 23 novembre 1863, Treviso 26 giugno 1936), frate O.F.M. Cap. (Ordine Frati Minori Cappuccini), Vescovo della Diocesi di Treviso, Beato della Chiesa Cattolica.
- Jacopo da Sant'Andrea, Possidente nel medioevo dei terreni su cui sorge Campodarsego, Dante lo lo cita nel XIII canto dell'Inferno tra gli scialacquatori.
- Mario Carraro, Imprenditore del Gruppo metalmeccanico Carraro SpA
Attività economica
A Campodarsego c'è una tradizione metalmeccanica notevole. Tra le principali aziende si possono ricordare la valigeria Roncato, e le fabbriche di trattori agricoli e affini come la Antonio Carraro Trattori SpA e la Carraro spa.
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Turismo
Percorso pedonale del fiume Tergola
Per chi ama passeggiare, a Bronzola c'è un piccolo percorso lungo il fiume Tergola, chiamato appunto "Percorso Tergola". Il percorso è di circa due km e costeggia l'argine sinistro del fiume, un percorso molto tranquillo e rilassante tutto su tracciato in ghiaia.In questo periodo nel vicino comune di Vigonza,si sta lavorando per allargare il percorso,infatti sono già pronti alcuni tratti che costeggiano sia il Tergola tra , Pionca e Peraga e sia un tratto del "Tergolino" una diramazione del ramo principale che parte a S'Andrea e delimita il confine ovest di Codiverno per ricongiungersi nuovamente a Pionca. Comunque fra breve tempo il percorso sarà molto interessante anche per la distanza in km infatti arriverà fino a Stra.
Percorso Mountain Bike
Per chi ama girare in mountain bike e piace pedalare per argini, il percorso Tergola potrebbe essere un punto di partenza. Partendo da Bronzola e proseguendo lungo il Tergola si giunge fino alla strada statale 307 "statale del santo"; attraversandola ci si porta sull'argine delfiume " Muson dei Sassi". Da qui perdendo l'argine destro del fiume possiamo arrivare fino a Campodarsego e proseguendo arriveremo al fiume Brenta in località Cadoneghe.Da qui potremo decidere se proseguire verso ovest arrivando a Piazzola sul Brenta o verso est verso Stra.
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[1]

- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.