Altra lingua

Royal Affair (En kongelig affære) - 2012 Mads Mikkelsen, coproduttore Lars von Trier [1]

  • A Simple Life - Chinese: 桃姐; Mandarin Pinyin: Táo Jiě - 2011
  • Rashomon (羅生門?, Rashōmon, lett. "La porta nelle mura difensive") - 1950 **** [6]

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  1. ^ ** Drammone patinato, insolito per LVT. La storia è ambientata nel 18° secolo, alla corte del re Cristiano VII di Danimarca. Vicende amorose tra la moglie, Carolina Matilde, e il medico reale Struensee Mads Mikkelsen - Grande affresco con particolare attenzione alle nuove leggi illuministe che resero la Danimarca il Paese europeo più avanzato e liberale
  2. ^ Sceneggiatura molto debole con alcune vistose incoerenze. Letterario oltre la sopportazione. Bravo Iron che si porta l'intero film sulle spalle e ottimo come sempre Ganz cattivo burbero ma buono. "Se Gesù fosse stato ucciso con la ghigliottina o la sedia elettrica, saremmo inginocchiati di fronte a una lama d'acciaio o a una friggitrice"
  3. ^ Arduo e sgradevole. Elegia della convivenza borghese, piatti da lavare, affetto, musica e figli di discreto successo. La malattia sgretola tutto tranne l'amore. Questa la tesi suggerita, cui la critica e lo spettatore superficiale abboccano. In realtà sembra più l'abbraccio della morte (del resto cos'è, se non questo, il cuscino premuto sulla bocca dell'amata compagna per terminarne la sofferenza e consegnare alla morte un assassino e la sua vittima terrorizzata?) Trintigrant riesce a essere terrificante nella sua determinazione. Non amore ma controllo psicotico, avvinghiamento reciproco, incapacità di proiettare la propria vita fuori dai margini della convivenza. Un manuale di finevita per le coppie contemporanee che non aspirano a un orizzonte di liberazione personale.
  4. ^ Più onesto e semplice del remake ha il pregio di sembrare vero. Il cattivo agisce in proprio mentre in Contraband è ricattato. Quindi l'azione si evolve in modo lineare accompagnando lo svelamento dei veri fini dell'infido "migliore amico". Ironico l'uso del Pollock come telo per coprire il pavimento, durante la tinteggiatura della nuova casa. Vale lo stesso discutibile principio di Contraband: meglio fare il contrabbandiere che lavorare.
  5. ^ Mediocre e claustrofobico, Chris Evans, il protagonista non riesce a essere simpatetico. Piange e si lamenta, grugnisce e impreca per più di due ore. Bello l'arredamento e i costumi del treno modern-liberty
  6. ^ Oscuro come l'inferno. Una citazione assoluta quando si parla di verità parallele e inconciliabili.
  7. ^ Noia infuocata per i pompieri di Hong Kong, salvataggi spettacolari ma tutti già visti, buoni sentimenti, qualità video straordinaria
  8. ^ Poliziotto psicotico e violento traumatizzato da bambino, criminali mascherati da demoni. Thriller psicologico di grana grossa. Efficace nelle scene di ultraviolenza, qualche eccesso hitchcockiano che introduce un senso di ingenuità nel visual ad alta definizione. Hong Kong neutra e impersonale come il carattere del protagonista. Plot complesso ma ben organizzato, si scioglie senza contraddirsi sia sul piano psicologico sia nell'azione. It premiered at the 64th Berlin International Film Festival in February 2014 - 16 edition of Far East Film Festival in Udine.
  9. ^ Poliziesco pieno di trame e sottotrame. Eterno conflitto tra il poliziotto buono ma violento e il collega abile e corrotto. Stereotipi USA in abbondanza. Sarà vero che anche a Hong Kong vigono gli stessi codici d'onore in corso a Los Angeles?
  10. ^ The film is about police detective Don Lee who uses informants to gain information about gangsters. Hong Kong dei piccoli malviventi e dei ladri di strada. La tragedia degli informatori, la pupa del gangster sentimentale, il poliziotto roso dai rimorsi e dalle contraddizioni. Tutto già visto e presentato con eccessiva enfasi. Magari potessimo fare un film così a Milano
  11. ^ Suscita una giusta quantità di sdegno per le vessazioni subite da cittadini innocenti, da parte del regime poliziesco comunista. Nina è bellissima e un po' ripugnante, i tempi lenti ricordano l'antica cinematografia dell'est (qui un colore allegro prefigura il lieto fine e la caduta del muro). Forse non così intrigante come Le vite degli altri ma altrettanto necessario.
  12. ^ Vero, sofferto e troppo triste. Un film sgradevole per l'eccesso di sofferenza messa in scena. Con una pretesa di moralismo anti cattolico che lascia stupiti e l'apparente incapacità dei personaggi di interrogarsi sulle conseguenze delle proprie azioni. Se conoscessi i belgi potrei scrivere "tipicamente belga". In realtà si può dire: sicuramente off Hollywood
  13. ^ Il più aderente alla trama originale. Tranne l'ultimo capitolo (la felicità campestre di Kitty, che viene semplicemente eliminato). Peccato che Anna qui sia una baffetta insipida che non farebbe girare la testa nemmeno allo stalliere del conte Vronskij.