Teoria copernicana

modello eliocentrico del sistema solare di Niccolò Copernico

La teoria copernicana prende nome da Niccolò Copernico che nel 1543, anno della sua morte, pubblicò il libro De revolutionibus orbium coelestium (Delle rivoluzioni dei mondi celesti). In esso si postula che il Sole si trovi immobile vicino al centro del sistema solare e dell'universo. [1] Invece la Terra, decentrata analogamente agli altri pianeti del sistema solare, ha un moto di rivoluzione annuale e un moto di rotazione quotidina attorno al proprio asse, che risulta inclinato[2] rispetto al piano dell'eclittica. Tale libro fu punto di partenza di una rivoluzione scientifica [3] dal sistema geocentrico a quello eliocentrico, e contiene alcuni elementi salienti della teoria astronomica moderna tra i quali, oltre ai due moti della Terra descritti, la corretta definizione dell'ordine dei pianeti, delle loro distanze relative dal Sole e della precessione degli equinozi.

Rappresentazione dell'universo copernicano

La teoria copernicana riprendeva l'ipotesi autenticamente eliocentrica risalente ad Aristarco da Samo, poi sostenuta e dimostrata da Seleuco di Seleucia più di mille anni di Copernico. Ma il modello copernicano, contrariamente a quanto generalmente ritenuto, è eliostatico, non eliocentrico: «E' da notare che, sebbene il Sole sia immobile, tutto il sistema [solare] non ruota intorno ad esso, ma intorno al centro dell'orbita della Terra, la quale conserva ancora un ruolo particolare nell'Universo. Si tratta cioè, più che di un sistema eliocentrico, di un sistema eliostatico.» G. Bonera, Dal sistema tolemaico alla rivoluzione copernicana, su ppp.unipv.it. URL consultato il 9 agosto 2014.

La teoria copernicana, per quanto fosse rivoluzionaria, mantenne alcuni principi riconducibili al sistema tolemaico: le orbite circolari dei pianeti[4] e l'immutabilità del cielo delle stelle fisse.[5] Copernico conservò inoltre alcuni dei correttivi introdotti "ad hoc" da Tolomeo per spiegare i moti retrogradi apparenti dei pianeti: gli epicicli, i deferenti e gli eccentrici (eliminò invece il punto equante, da lui ritenuto artificioso e inutile). Copernico dovette anche attribuire alla Terra un terzo moto (in realtà fittizio) di declinazione, oltre a quello di rivoluzione attorno al Sole e di rotazione attorno al proprio asse, per rendere conto della invariabilità dell'asse terrestre rispetto alla sfera delle stelle fisse.

La visione copernicana fu lungamente considerata con sospetto perché poneva la Terra, e dunque l'uomo, in posizione decentrata, e quindi non fondamentale, nell'universo creato da Dio. Invece, seguendo il pensiero d'Aristotele e di Eudosso, la chiesa cattolica sostenava la teoria geocentrica. Questo causò contrapposizioni e prese di posizione anche drammatiche, la più nota delle quali culminò nel processo a Galileo Galilei del 1633, che si concluse con la sua condanna per eresia e l'abiura forzata delle sue concezioni astronomiche copernicane.

Ipotesi principali

 
Il manoscritto del Revolutionibus con la rappresentazione dei moti dei pianeti

La teoria di Niccolò Copernico si basava su alcune ipotesi principali:

  1. La Terra compie in 24 ore una rotazione completa da ovest a est intorno al proprio asse.
  2. La Terra non è il centro dell'Universo ma solamente dell'orbita della Luna, e compie una rivoluzione annua intorno al Sole.
  3. Tutti i pianeti ruotano intorno al Sole, che è il centro dell'Universo.

La prima ipotesi è in grado di spiegare il moto apparente della volta celeste durante la giornata, che rimane immobile ma vediamo ruotare per effetto del movimento della Terra.

La seconda ipotesi spiega il moto annuo del sole lungo la linea immaginaria denominata eclittica.

La terza ipotesi invece riesce a descrivere il moto retrogrado dei pianeti in modo molto più semplice e chiaro delle teorie ritenute vere in quel periodo.


Note

  1. ^ «la distinzione fra sistema solare ed universo non è stata chiara fino a tempi recenti, ma estremamente importante nelle controversie cosmologiche e religiose» Sistema eliocentrico (Wikipedia), su it.wikipedia.org. URL consultato l'11 agosto 2014.
  2. ^ Per questa ragione, combinata con la rivoluzione annuale della Terra intorno al Sole, sulla Terra si ha l'alternarsi delle stagioni.
  3. ^ La Rivoluzione astronomica termina convenzionalmente nel 1687 con l'uscita dei Philosophiae Naturalis Principia Mathematica (Principi matematici della filosofia naturale) di Newton.
  4. ^ L'introduzione di orbite ellittiche si deve a Keplero, che le dimostra nel suo trattato Astronomia nova del 1609.
  5. ^ L'osservazione di nuove stelle dimostrerà tale idea infondata. Nel novembre 1572 Tycho Brahe osservò una stella molto luminosa, apparsa improvvisamente nella costellazione di Cassiopea. Nel 1573 pubblicò un piccolo libro (De Stella Nova), coniando il termine nova per una "nuova" stella (oggi sappiamo che in realtà si trattava della luce proveniente dall'esplosione di una supernova). Dall'ottobre 1604 comparve, per circa 12 mesi, un'altra nova nella costellazione di Ofiuco. Tale «supernova fu osservata per la prima volta il 9 ottobre 1604. L'astronomo tedesco Giovanni Keplero la vide per la prima volta il 17 ottobre, ma la studiò così a lungo che essa prese il suo nome. Il suo libro sull'argomento era intitolato De Stella nova in pede Serpentarii (Sulla nuova stella nel piede del Serpentario).» SN 1604 (Wikipedia), su it.wikipedia.org. URL consultato l'11 agosto 2014.

Voci correlate

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