Neurosociologia
La neurosociologia è una branca relativamente recente della sociologia che studia i processi di socializzazione e le relazioni sociali in rapporto con le strutture e le funzioni cerebrali. Essa si inquadra quale specializzazione della sociologia clinica ed utilizza strumenti di analisi ed intervento sociologici supportati dalle conoscenze neuroscientifiche, in particolare quelle sul “cervello sociale”.
La neurosociologia si pone in stretta relazione con le neuroscienze sociali e la psicologia sociale con le quali condivide ampi ambiti di applicazione e ricerca.
Origini
Il primo ricercatore a coniare il termine “neurosociologia” fu il neurofisiologo Joseph E. Bogen il quale, insieme ad altri, studiò le differenze nello sviluppo dei due emisferi del cervello in popolazioni appartenenti a società e culture diverse, individuando significative variazioni nello sviluppo di un emisfero rispetto all’altro. Ma le prime pubblicazioni sulla neurosociologia iniziarono, nel 1999, ad opera di Franks e Smith. In particolare, David D. Franks, professore di sociologia alla Virginia Commonwealth University, affascinato dalle scoperte sul cervello sociale e, in seguito, sui neuroni specchio (sistema mirror) è stato il primo a dare voce a questa disciplina attraverso numerose pubblicazioni culminate, nel 2010, con il saggio “Neurosociology - The Nexus Between Neuroscience and Social Psychology”.
Neurosociologia e neuroscienze
La neurosociologia prende principalmente spunto dai lavori di Michael Gazzaniga, pioniere degli studi sul cervello sociale e sulle applicazioni delle neuroscienze in ambito sociale, economico e giuridico, e dalle neuroscienze sociali, un nuovo campo di ricerca nato dalla collaborazione tra John T. Cacioppo e Gary G. Berntson, professori e ricercatori alla Ohio State University i quali, nei primi anni ’90 del secolo scorso, si dedicarono alla comprensione di come le forze sociali influenzavano la fisiologia e di come quest’ultima influenzasse le prime. Dalle loro ricerche emerse che gli ambienti sociali influenzavano il cervello e le funzioni biologiche neuroendocrine, metaboliche ed immunitarie di cui il cervello è l’organo di regolazione (Cacioppo e Bernston, 2011). Un'altra scoperta che ha influenzato notevolmente la neurosociologia è stata quella dei neuroni specchio (sistema mirror), fatta nel 1992 dei neuroscienziati dell’Università di Parma guidati dal Prof. Giacomo Rizzolatti. Essi scoprirono l’esistenza di cellule motorie del cervello che si attivano sia durante l’esecuzione di movimenti finalizzati, sia osservando simili movimenti eseguiti da altri individui. La prima scoperta sul “cervello sociale” fu fatta nell’ambito di una ricerca sulla corteccia premotoria, attuata per mezzo della collocazione di elettrodi nella corteccia frontale inferiore di un macaco, al fine di studiare i neuroni specializzati nel controllo dei movimenti della mano. Nel 1995, Giacomo Rizzolatti e la sua equipe, dimostrarono, per la prima volta, la presenza nell’uomo di un sistema di neuroni molto simile a quello della scimmia. Il sistema dei neuroni venne battezzato con il nome di “neuroni specchio” o “sistema mirror”. La scoperta del sistema mirror ha sostanzialmente evidenziato le “basi fisiologiche” dell’empatia ed ha aperto, successivamente, nuove frontiere sullo studio del linguaggio umano.
Ambito di studio
La neurosociologia si avvale delle conoscenze e dei metodi della sociologia, della psicologia sociale e delle neuroscienze per lo studio dei fenomeni sociali e delle relazioni umane, viste sia come interazione tra singolo individuo e gruppo sociale, sia come interazione tra gruppi, nonché tra i medesimi soggetti e le agenzie di socializzazione e i mezzi di comunicazione, partendo dalla “dimensione sociale” del cervello.
Grazie al contributo delle teorie dell’apprendimento basate sulla stretta relazione tra processi sociali, strutture neuronali e funzioni cerebrali, per mezzo della neurosociologia è possibile intervenire in numerose realtà che producono fenomeni di disagio sociale.
Uno degli approcci di studio e applicazione della neurosociologia si fonda sulla teoria microsociologica (condivisa con la psicologia sociale) dell'interazionismo simbolico.
Secondo l’interpretazione data dall’interazionismo simbolico, la realtà viene costruita nell’interazione e il modo di approcciare alla realtà da parte dell’osservatore, nel tentare di spiegarne i suoi fenomeni, non rappresenta altro che interagire con essa attraverso un filtro. La realtà, quindi, viene costruita nel momento in cui si osserva e l’osservazione non è più neutra ma filtrata dalla cultura e dal contesto sociale di apprendimento.
La previsione del comportamento si realizza nella dinamica dei processi interattivi ed è il risultato di un continuo processo di costruzione sociale.
“I presupposti della prospettiva interazionista, nelle sue linee essenziali, poggiano su quattro assunti:
- le persone ed agiscono sulla base dei significati che gli eventi hanno per loro, pur non avendo sempre una consapevolezza di ciò che fa emergere questi significati;
- i significati sono costruiti attraverso l’interazione sociale e simbolica e sono comprensibili all’interno dei contesti personali o interpersonali che li strutturano;
- questi significati sono manipolati attraverso un processo interpretativo messo in atto da ogni persona quando entra in relazione con le definizioni della realtà generata dagli altri;
- le persone costruiscono la loro esperienza variandola attraverso sistemi rappresentazionali di cui il linguaggio, la comunicazione e l’agire sono gli elementi costitutivi più importanti” (Salvini, 1998)
Infine, la neurosociologia prende come riferimento le reciproche influenze comportamentali tra singoli individui, tra singoli individui e gruppi e tra gruppi ed altri gruppi, basandosi sulle recenti scoperte sui neuroni specchio (sistema mirror).
Ambiti di applicazione
La neurosociologia esplora le problematiche legate alle influenze della cultura e dell’ambiente di apprendimento sul pensiero e sulle relazioni sociali ed interviene su di esse in maniera completamente nuova. Infatti, grazie agli strumenti offerti dalla neurosociologia, si possono individuare, interpretare e analizzare situazioni di disagio ed implementare azioni di cambiamento sul modo di interpretare la realtà sociale e sul piano della comunicazione ai fini del miglioramento delle relazioni e del benessere individuale e collettivo.
Bibliografia
- Gazzaniga, M. S. (1985), The Social Brain, trad. Gabriele Noferi, Il cervello sociale. Alla scoperta dei circuiti della mente, presentazione di Carlo Alberto Marzi, Giunti, Firenze 1989 ISBN 88-09-20056-X
- Rizzolatti, G., Senigaglia, C. (2006), So quel che fai. Il cervello che agisce e i neuroni specchio, Raffaello Cortina Editore.
- David D. Franks, Neurosociology - The Nexus Between Neuroscience and Social Psychology (Springer, 2010). ISBN 978-94-007-4472-1
- Tancredi, Laurence R. (2010). Hardwired behavior : what neuroscience reveals about morality (1. paperback ed.). Cambridge: Cambridge University Press.ISBN 978-0521127394
- Carlos de la Puente Viedma (2011), Fundamentos de Neurosociologìa (Editorial Complutense).
- David D. Franks, Jonathan H. Turner, Handbook of Neurosociology (Springer, 2013)
- Daniel Goleman, Intelligenza sociale (Rizzoli, 2006)
Altri riferimenti
- Cacioppo, J., Amaral, D., B, J., Cameron, J., Carter, S., Crews, D., Fiske, S.; Heatherton, T., Johnson, M., Kozak, M., Levenson, R., Lord, C., Miller, E., Ochsner, K., Raichle, M., Shea, M. T., Taylor, S., Young, L., Quinn, K. (June 2007), Social Neuroscience: Progress and Implications for Mental Health. Perspectives on Psychological Science (Blackwell Synergy) 2 (2): 99–123. doi:10.1111/j.1745-6916.2007.00032.x.
Retrieved 2008-03-19. [dead link].
- Franks, David D. "Neurosociology." Blackwell Encyclopedia of Sociology. Ritzer, George (ed). Blackwell Publishing, 2007. Blackwell Reference Online. 24 September 2012 <http://www.blackwellreference.com/subscriber/tocnode?id=g9781405124331_chunk_g978140512433120_ss1-15>)
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- TenHouten W. Neurosociology. Journal Of Social & Evolutionary Systems [serial online]. January 1997;20(1):7. Available from: Academic Search Complete, Ipswich, MA. Accessed September 24, 2012.)
- Enciclopedia Treccani - Voce Psicologia Enciclopedia Italiana - VII Appendice (2007), a cura di Luciano Mecacci
- Corso universitario di "Fundamentos de Neurosociologìa" - Universidad Complutense di Madrid (Spagna)
- Blanco M., Gulisano P. (2012) in "Neuroscienze Sociali": La Neurosociologia
- Virgili A., "Stress e sistema immunitario", in Neurosociologia e neuroscienze applicate, 2014
- Di Carlo F. (2013) in "Professione Sociologo" (Riv. Società Italiana di Sociologia): La Neurosociologia