RCA Italiana
| RCA Italiana | |
|---|---|
| Stato | |
| Fondazione | |
| Chiusura | 1987 |
| Sede principale | Roma |
| Gruppo | RCA Records |
| Prodotti | Vari |
La RCA Italiana fu una casa discografica italiana nata nel 1949 e attiva fino al 1987, anno in cui - assieme a tutta la casa madre, la RCA americana - venne acquistata dalla BMG.
Storia della RCA Italiana
La nascita e i primi anni
Nel secondo dopoguerra, la RCA (Radio Corporation of America) era già fra le più note case discografiche degli Stati Uniti: fondata nel 1919 come compagnia radiofonica, nel 1929 aveva acquistato la Victor Talking Machine Company (a sua volta una delle case discografiche più antiche, fondata nel 1901, che aveva stampato e distribuito tra gli altri i dischi di Enrico Caruso), entrando così nel mercato discografico sia per quel che riguardava la produzione che la distribuzione.
Con la fine della seconda guerra mondiale, nell'ambito degli investimenti statunitensi collegati con il piano Marshall, la RCA decise di costituire una filiale in Italia.
Nel 1949, il cattolico Frank M. Folsom, già dal 1942 vice presidente della RCA Victor (una delle cinque sottocompagnie della RCA statunitense) era nel frattempo succeduto a David Sarnoff alla presidenza della compagnia. Papa Pio XII, durante un'udienza, memore dei bombardamenti americani del 19 luglio 1943 che colpirono il quartiere romano di San Lorenzo, aveva chiesto espressamente a Folsom l'installazione di una fabbrica nel borgo romano: fu così deciso che la sede italiana della RCA - inizialmente prevista a Milano - fosse situata a Roma, con gli uffici in via Caccini vicino a Villa Borghese, seguiti due anni dopo, nel 1951, dalla fabbrica vera e propria sita al Km 12 della via Tiburtina. Nacque così, alla fine del 1951, una società per azioni controllata per il 90% dalla casa madre statunitense e per il 10% dal Vaticano tramite l'Istituto per le Opere di Religione (IOR): la prima ragione sociale dell'azienda era Radio e Televisione Italiana S.p.A. (RTI), che pochi mesi dopo fu cambiata definitivamente in RCA Italiana S.p.A.
Come presidente fu nominato il conte Enrico Pietro Galeazzi, (ingegnere dipendente del Vaticano, uomo di fiducia del Papa nonché amico di Francis J. Spellman, già potente vescovo di New York), mentre a capo della fabbrica di via Tiburtina fu posto l’ingegnere Antonio Giuseppe Biondo. Fino ad allora, l'unica fabbrica di dischi in Italia si trovava a Milano ed era di proprietà de La Voce del Padrone.
I primi anni vennero stampati per lo più dischi di provenienza della RCA statunitense, anche perché la casa madre non era interessata più di tanto a promuovere la presenza sul mercato italiano, ancora poco consistente; le poche registrazioni italiane di quegli anni (ad esempio quelle di un giovanissimo Domenico Modugno, in assoluto uno dei primi artisti italiani dell'RCA, o di Nilla Pizzi, Paolo Bacilieri, Rino Loddo, Katyna Ranieri, ecc.) erano state effettuate in studi in affitto situati in via Pola, oppure al Cinefonico di Cinecittà.
Alla fine del 1954, la casa madre propose di chiudere la sede italiana, il cui bilancio era in perdita: Papa Pio XII decise allora di inviare uno dei suoi segretari laici, Ennio Melis[1], ad ispezionare gli uffici e la fabbrica assieme al conte Galeazzi.
Nato a Firenze nel 1926, Melis era stato assunto giovanissimo come segretario in Vaticano, grazie a un annuncio letto su il Messaggero; nel corso dei nove anni passati in Vaticano si era conquistato sempre di più la fiducia del suo datore di lavoro, ed uno dei suoi compiti era quello di accompagnare i giornalisti e i cineoperatori statunitensi che si recavano dal Papa, soprattutto a Castel Gandolfo.
Melis giudicò l'azienda non solo meritevole di essere conservata, ma anzi di essere lanciata in grande stile, valutando il settore della musica leggera come in probabile espansione negli anni futuri: su spinta di Papa Pio XII la casa madre sostituì l'ingegner Biondo e il conte Galeazzi con il giovane funzionario della Città del Vaticano che, iniziando a lavorare per la casa discografica nel novembre 1955, ne divenne ufficialmente segretario nell'aprile 1956; a Melis fu affiancato Giuseppe Ornato nel ruolo di Amministratore Delegato e, a partire dall'agosto 1959, di Direttore Generale e Direttore Commerciale; quest'ultimo da lì in poi fu l'unico vero responsabile della politica intrapresa dalla RCA Italiana nei 30 anni a venire, coadiuvato in questo da un gruppo di eccellenti dirigenti (tra i quali lo stesso Melis ed Alberto Ferraguzzi, Direttore Amministrativo), durante la sua carriera all'interno della RCA ricoprì tra l'altro la nomina di presidente della RCA Europa e di presidente dell'Associazione Fonografica Italiana, Consigliere della Sezione Musica della SIAE e di presidente della Hertz Italia. Le prime decisioni dei due furono di chiudere gli uffici di via Caccini, trasferendo tutto presso lo stabilimento di via Tiburtina, e di assumere come direttore artistico Vincenzo Micocci.
I primi successi
Micocci era un giovane appassionato di musica, specialmente jazz (nel 1958 pubblicherà per le edizioni Cappelli di Bologna il fondamentale volume "Il libro del jazz", scritto insieme a Salvatore Biamonte e ripubblicato più volte nel corso degli anni, e sempre con Biamonte condurrà in quegli anni la celebre trasmissione radiofonica "Il Discobolo", ricordata anche da Francesco De Gregori nella canzone "Rollo & His jets").
In quel periodo lavorava presso il negozio di dischi dello zio ("Musicalradio", in via delle Convertite a Roma), occupandosi in particolar modo degli acquisti, e quindi trattando in prima persona con gli agenti delle case discografiche: ed è proprio l'agente della RCA a segnalare Micocci a Melis, per via del quantitativo di dischi venduti (superiori alla media di altri negozi) e soprattutto per il "fiuto" che dimostra, richiedendo moltissime copie di dischi di artisti come Harry Belafonte e Perry Como (entrambi distribuiti in Italia dalla RCA), ancora poco conosciuti in Italia ma che esplodono nel giro di breve tempo.
Il primo incarico che gli dà Melis è quello di quantificare le copie di dischi di importazione da stampare, ma di fronte ad una serie di previsioni azzeccatissime (Belafonte in Italia venderà, tra il 1956 e il 1957, circa 500.000 copie) lo nomina direttore artistico, ed insieme pianifica l'attività per gli anni successivi: si decide quindi di dare il via alla costruzione di nuovi studi di registrazione (che avranno sede sempre sede in via Tiburtina, e che saranno inaugurati alla fine del 1961), si assumono come arrangiatori alcuni giovani musicisti (alcuni appena diplomati al Conservatorio Santa Cecilia di Roma, come Ennio Morricone, altri con esperienze in altre case discografiche, come Luis Enriquez Bacalov, e si decise di sviluppare l'acquisizione di giovani cantanti italiani, per sviluppare in maniera maggiore il catalogo nazionale: tra i primi che vengono messi sotto contratto, sono da ricordare Gianni Meccia e Nico Fidenco, subito seguiti, a distanza di poco tempo da Edoardo Vianello e Jimmy Fontana.
Nel portare avanti queste attività, Micocci non trascura la sua passione, il jazz, e riesce ad aprire e gestire una collana apposita che stampa in Italia molte incisioni americane di grandi artisti (come Jelly Roll Morton), alcune inedite per il paese.
Meccia, nel frattempo, inizia ad incidere i primi 45 giri per la sotto etichetta Camden: è per lui che viene coniato, per la prima volta, il termine "cantautore", e desta molto scalpore la sua prima apparizione televisiva nello stesso anno in cui, accompagnandosi solo con la chitarra, esegue Odio tutte le vecchie signore, un suo brano ironico forse troppo in anticipo sui tempi.
Il marchio Camden era usato dalla RCA statunitense per le ristampe di vecchi dischi del catalogo, e prendeva il nome dalla città del Nuovo Jersey: in Italia fu usata come sottoetichetta; stessa cosa successe per il marchio Victor.
Il periodo d'oro: il campus di via Tiburtina e le produzioni
Alla fine del 1961 vengono inaugurati anche gli studi di registrazione della RCA, siti sempre al km. 12 di via Tiburtina (l`indirizzo esatto coincide con il numero 7 di via Sant`Alessandro); si concentrano così in un complesso polivalente, tutte le fasi dell'intero processo produttivo: nuove sale per i provini (per i quali verranno affittate anche altre sale, chiamate "il cenacolo") e - oltre ai già esistenti uffici amministrativi e di marketing - studi all'avanguardia che verranno quindi usati anche da artisti di altre case discografiche. Viene anche creato un impianto per la masterizzazione ed il pressaggio dei dischi.
Nello stesso anno Micocci mette sotto contratto due giovani promesse (che negli anni successivi domineranno le classifiche di vendita), la torinese Rita Pavone e Gianni Morandi.
All'interno degli studi vi è anche un bar, che diventerà famoso come luogo di ritrovo degli artisti, e in cui per anni nasceranno idee per collaborazioni o canzoni nuove.
Proprio a causa di questi successi, poiché il suo nome inizia a diventare noto nell'ambiente discografico, la Dischi Ricordi gli fa la proposta di sostituire come direttore artistico Nanni Ricordi, che per alcuni dissidi ha abbandonato la casa discografica di cui pochi anni prima era stato fondatore: Micocci accetta, ed abbandona Roma per trasferirsi a Milano.
Per sostituire Micocci, Melis ingaggia come direttore artistico proprio Ricordi, che porta con sé alla RCA alcuni cantautori amici, come Sergio Endrigo e Gino Paoli (successivamente imitati anche da Luigi Tenco e Enzo Jannacci): è proprio in questi anni che la RCA Italiana diventa la casa discografica leader per le vendite, grazie a brani come Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte, Non son degno di te e In ginocchio da te interpretati da Morandi, La partita di pallone, Cuore e Datemi un martello da Rita Pavone, ma anche Io che amo solo te scritta e cantata da Endrigo o Sapore di sale di Paoli, abbinando quindi la canzone d'autore di qualità alla canzone più orecchiabile e di consumo.
Il 45 giri più venduto del periodo per la RCA, però, è un altro: si tratta di una canzone lanciata dal concorso Un disco per l'estate 1965, Il mondo, scritta e cantata da Jimmy Fontana, che viene anche tradotta e riproposta in numerose versioni all'estero.
Il successo di queste canzoni è anche dovuto agli arrangiamenti, spesso opera di musicisti come Morricone e Bacalov che non si limitano all'orchestrazione ma cercano anche sonorità nuove e particolari, ed agli studi, all'avanguardia per l'epoca, suddivisi in quattro sale di cui la prima, la A, era usata per le registrazioni delle orchestre, la seconda, la B, per la registrazione delle voci e dei complessi, e le altre due, la C e la D, per la realizzazione dei provini.
Come responsabile tecnico degli studi Melis chiama l'ingegner Benito Bolle, che contribuirà a gestirli in maniera tale da essere sempre aggiornati sulle novità tecnologiche.
Visto il successo, però, Melis decide di aumentare gli investimenti, e nel 1964 crea una sottoetichetta della RCA, la ARC, per la ricerca e la valorizzazione di nuovi talenti, affidandone la direzione artistica ad un giovane paroliere che lavora per la RCA, Sergio Bardotti: sono gli anni del beat, e spesso l'ARC distribuirà dischi appartenenti a questo genere, lanciando gruppi come i Rokes di Shel Shapiro o i Primitives di Mal o solisti come Ricky Shayne, Patty Pravo o Dino, ma anche nuovi cantautori come Lucio Dalla e un giovane fonico Sardo Mariano Pizzianti. L'altra grande realizzazione di Melis di questo periodo è Il Cenacolo: si tratta di una grande struttura, situata in via Nomentana, costituita da una palazzina e da piccole costruzioni adiacenti, dove viene creato un ulteriore studio di registrazione per la realizzazione di provini per artisti emergenti, che lavorava con orario continuato consentendo agli artisti di soggiornare lì per il tempo necessario a realizzare al meglio le incisioni, e grazie a questa ricerca di nuovi talenti emergeranno alcuni nomi che raggiungeranno il grande successo negli anni successivi, come Nada o Claudio Baglioni.
Nello stesso tempo è aumentata anche la capacità della RCA di attirare artisti affermati provenienti da altre case discografiche, ed in tal modo vengono messi sotto contratto cantautori come Nicola Di Bari (grande successo nel 1968 la sua Il mondo è grigio, il mondo è blu) o cantanti come Gabriella Ferri.
Gli anni settanta
Gli anni settanta continuano con i grandi successi sia dei vecchi artisti, sia di nuovi, spesso reclutati grazie all'etichetta It di Micocci, come nel caso di Rino Gaetano. La RCA lancia, quindi, Francesco De Gregori, Antonello Venditti, Lucio Dalla e Mango ma anche artisti che vengono scritturati direttamente, come Renato Zero o riusciti esperimenti comico/musicali come quello di Marco Messeri.
Viene anche stipulato un accordo per la distribuzione della Numero Uno, la casa discografica di proprietà di Mogol e Lucio Battisti; accordi simili vengono fatti (per periodi più o meno brevi) con molte case discografiche minori, come l'Apollo di Edoardo Vianello, la Valiant di Gianni Marchetti, la Mama Records di Herbert Pagani, la Spaghetti Records di Alessandro Colombini e l'Amico di Don Backy.
Si ha, però, in questi anni, un primo periodo di problemi economici, dovuto da un lato ad una crisi più generale del mercato discografico italiano (a partire dal 1973) e da un altro ad una serie di investimenti sbagliati: il più evidente è quello dovuto al lancio delle cassette Stereo 8, che fu imposto dalla casa madre e che, alla fine, fallì miseramente, ma certamente altri errori furono da un lato l'incapacità di trattenere alcuni artisti di successo (nel 1978 in pochi mesi la RCA perde Baglioni, che firma per la CBS e Venditti, che passa alla Philips) e dall'altro la perdita di risorse nel far incidere dischi ad artisti che non raggiunsero gli obiettivi di vendita previsti, pur essendo molto meritevoli dal punto di vista artistico (ad esempio Piero Ciampi e Renzo Zenobi).
La crisi e l'acquisizione da parte della BMG. L'abbandono di via Tiburtina e la nuova sede.
Nel 1983, avendo saputo che la BMG Ariola era interessata all'acquisto della RCA, e che quindi i dirigenti statunitensi avevano la necessità di operare una forte riduzione del personale in tutto il mondo e, quindi, anche in Italia (dove da 600 dipendenti bisognava scendere a 200), Melis decide di dimettersi e di abbandonare l'azienda (solo 10 anni dopo, nel 1993, tenterà di reinserirsi nel mondo discografico fondando una sua casa discografica, la THM, con scarso successo).
Di fatto, anche per il clima di incertezza e la riduzione di mezzi, in questo periodo molti artisti abbandonano la casa discografica (tra i più noti Paolo Conte, Francesco De Gregori e Ivano Fossati), e non vengono ingaggiati personaggi di rilievo, se si esclude nel 1984 Luca Carboni.
Poco prima della vendita, si ha l'acquisizione da parte della casa madre americana del 10 % delle azioni di proprietà dello IOR (per rendere più agevole la contrattazione).
Nel dicembre 1986 muore Giuseppe Ornato, con Melis l'altro artefice degli anni d'oro della RCA Italiana, e pochi mesi dopo la vendita alla BMG sancisce la fine di quella che resta una pagina gloriosa nella storia della discografia italiana. L'enorme archivio di provini e dischi della RCA confluisce probabilmente in quello della società acquirente, anche se ne disconosce l'attuale ubicazione o conservazione.
Nel luglio del 2001, il presidente della BMG Franco Reali lascia l`incarico, senza sostituzione. È un chiaro segnale del fatto che il gruppo Bertelsmann vuole esternalizzare a studi di consulenza l`attivita` italiana, controllandone l`operato dai propri uffici europei[2]. Nel luglio si compie l`atto che sancisce la definitiva rottura della nuova proprietà col passato e con la RCA in generale: il complesso di via Sant`Alessandro 7 in Roma, costoso ed oramai pressoché inutilizzato (registrazioni, produzione, pressaggio e stampa venivano oramai da tempo effettuati - da tutte le etichette - presso impianti privati) viene abbandonato, trasferendosi gli uffici rimanenti (marketing e promozione) prima in via Mascagni 160[3] e successivamente - dopo la fusione con Ricordi e l`acquisizione da parte di Sony - in via della Maglianella 65/F[4]. Gli edifici della sede storica sono stati in parte demoliti, per far spazi a nuove strutture. Sono sopravvissuti gli immobili degli studi di registrazione, la palazzina dirigenti, il magazzino e pochi altri. Questi palazzi - completamente svuotati ed ampiamente rimaneggiati anche esternamente - sono oggi utilizzati come magazzini per ditte di import/export e depositi di ingrosso abbigliamento e calzature.
L'etichetta
Nel corso degli anni, l'etichetta della casa discografica è stata ri-disegnata completamente una sola volta, nel 1968, in linea con la modifica apportata dalla casa madre americana: la prima etichetta, nera con il vecchio logo e, sopra di esso ad arco, la scritta RCA Italiana, lasciò spazio alla nuova che aveva sulla sinistra il nuovo logo RCA in verticale, e sulla destra la scritta Italiana in orizzontale, a caratteri bianchi su sfondo azzurro.[5]
I dischi pubblicati
Tutte le informazioni riguardanti i dischi, compreso il numero di catalogo e la datazione provengono dai supporti fonografici dell'archivio della Discoteca di stato italiana. Molti dischi della RCA Italiana non hanno alcun riferimento alla loro data di pubblicazione. Esiste però un metodo per risalire all'anno di emissione in base al codice della matrice, sempre stampato sull'etichetta. A partire dal 1985, a causa dell'inglobamento della RCA Italiana da parte della tedesca BMG-Ariola (per avvenuta cessione della casa madre americana nel 1983), la numerazione delle matrici stampate in Italia verrà progressivamente sostituita col numero di catalogo del disco seguito dai caratteri "/A" o "/B" per indicarne il lato.
Si riporta di seguito la tabella di corrispondenza tra i codici delle matrici e gli anni di prima stampa in vinile:
| Anno di prima stampa | Matrice 45 Giri Mono | Matrice 45 Giri Stereo | Matrice LP 33 Giri Mono | Matrice LP 33 Giri Stereo | Matrice EP 45 Giri Mono |
|---|---|---|---|---|---|
| 1956 | 2E6VW | - | - | - | 2E6VN |
| 1957 | 2E7VW | - | - | - | 2E7VN |
| 1958 | 2E8VW - JKAW | - | JKAP | - | 2E8VN |
| 1959 | 2E9VW - KKAW | - | KKAP | - | 2E9VN |
| 1960 | LKAW | - | LKAP | - | LKAH |
| 1961 | MKAW | - | MKAP | - | MKAH |
| 1962 | NKAW | - | NKAP | - | NKAH |
| 1963 | OKAW | - | OKAP | - | OKAH |
| 1964 | PKAW | - | PKAP | - | PKAH |
| 1965 | QKAW | - | QKAP | - | QKAH |
| 1966 | RKAW | - | RKAP | RKAY | RKAH |
| 1967 | SKAW | - | SKAP | SKAY | SKAH |
| 1968 | TKAW | - | TKAP | TKAY | TKAH |
| 1969 | UKAW | - | UKAP | UKAY | UKAH |
| 1970 | ZKAW | ZKAS | ZKAP | ZKAY | ZKAH |
| 1971 | AKAW | AKAS | AKAP | AKAY | AKAH |
| 1972 | - | BKAS | - | BKAY | - |
| 1973 | - | CKAS | - | CKAY | - |
| 1974 | - | DKAS | - | DKAY | - |
| 1975 | - | EKAS | - | EKAY | - |
| 1976 | - | FKAS | - | FKAY | - |
| 1977 | - | GKAS | - | GKAY | - |
| 1978 | - | HKAS | - | HKAY | - |
| 1979 | - | IKAS | - | IKAY | - |
| 1980 | - | JKAS | - | JKAY | - |
| 1981 | - | KKAS | - | KKAY | - |
| 1982 | - | LKAS | - | LKAY | - |
| 1983 | - | MKAS | - | MKAY | - |
| 1984 | - | NKAS | - | NKAY | - |
| 1985 | - | OKAS | - | OKAY | - |
33 giri
Anni '50
Per gli album pubblicati negli anni cinquanta è stata mantenuta la distinzione tra i 25 cm e i 30 cm.
Nei decenni successivi il supporto 25 cm non verrà più pubblicato per i suoi problemi tecnici, in particolare perché il suo solco eccessivamente stretto rendeva difficoltosa la lettura da parte della puntina del giradischi.
25 cm
30 cm
Gli album con doppia sigla (LPM/LSP) sono stati pubblicati in doppia versione, mono (con la prima sigla) e stereo (con la seconda).
Anni '60
Catalogazione LPM/PML - PSL
Anni '70
Tra il 1974 e il 1975 la RCA pubblicò alcuni dischi di jazz e musica sperimentale con etichetta Vista mantenendo, però, la numerazione RCA, per cui sono stati inseriti in questa lista; lo stesso discorso vale per gli album con etichetta RCA Milano, che seguono la stessa numerazione della casa madre e per questo sono anche inseriti in questa lista (il prefisso inizia con M invece di P)
Abbiamo inoltre suddiviso la produzione RCA Italiana degli anni settanta, per quel che riguarda i 33 giri, in tre parti, a seconda della sigla di catalogazione che mutò, cronologicamente, da PSL (a volte DPSL, ad esempio per quasi tutte le incisionid el 1973) a TPL e in seguito da TPL a PL
1970-1973 (catalogazione: PSL)
1974-1976 (catalogazione: TPL)
1977-1979 (catalogazione: PL)
Anni '80
33 giri - Serie Special
Negli anni sessanta la RCA creò una sezione particolare chiamata Special, con numerazione di catalogo a parte e prezzo economico (1.800 lire invece delle consuete 2.700 lire), che iniziò le pubblicazioni nel 1965 con due dischi registrati dal vivo allo Studio A, per poi proseguire con altri album.
33 giri - Serie 30L
| Numero di catalogo | Anno | Interprete | Titolo Album |
|---|---|---|---|
| 30L 507 | 1963 | Carlo Bizzarri | Ritratto di Cleopatra |
| 30L 508 | 1963 | Gualtiero De Angelis | Edgar Allan Poe - I racconti del terrore |
| 30L 509 | 1963 | Walter Chiari | Il teatrino di Walter Chiari (1) |
| 30L 519 | 1964 | Peppino De Filippo, Giacomo Rondinella | Ritratto di Peppino De Filippo |
| 30L 522 | 1964 | Carlo Dapporto, Michele Galdieri | I bis di Carlo Dapporto |
Qdisc
I Qdisc furono una serie di emissioni della RCA Italiana che consisteva in dischi a 33 giri da 12" contenenti solo 4/5 canzoni; la RCA li lanciò nell'ottobre 1980 e smise di produrli dopo soli quattro anni.
Il numero di catalogo dei Qdisc è contraddistinto dalla sigla "PG" (da sola o con altre lettere nel caso di etichette sussidiarie) nel prefisso, e da numerazione progressiva anch'essa differente da quella dei long-playing, almeno sino all'aprile 1983; in seguito, tale numerazione si riscontra solo sui Qdisc di etichette satelliti (come Numero Uno, It ecc.) o indipendenti, mentre quelli su etichetta RCA si uniformarono alla numerazione degli altri 33 giri (cambiata anch'essa nello stesso periodo), pur mantenendo il prefisso distinto "PG". Esistono infine un paio di eccezioni, con marchio Qdisc ma senza sigla "PG".
N.B.: I Qdisc di artisti stranieri (qui indicati con "PROMO") sono dischi promozionali, appositamente compilati da RCA Italiana per il solo mercato italiano, e catalogati seguendo la numerazione di cui sopra, da cui l'inclusione in questo elenco. Di essi, alcuni hanno titolo o confezione simili ad altri dischi ufficiali dei medesimi artisti, ma contengono sempre uno o più brani differenti.
78 giri
Anni '50
EP
Anni '50
Anni '60
Nel 1961 l'alfanumerico EPA 30-XXX venne soppresso e sostituito dal nuovo PME 30-XXX; la numerazione progressiva di catalogo invece proseguiva. Ai nuovi titoli pubblicati come PME 30-XXX si affiancarono ristampe di vari (ma non tutti) titoli ex EPA 30-XXX, mantenendo uguale numerazione (esempio autentico: EPA 30-308 poi riclassificato come PME 30-308).
45 giri
Anni '50 (catalogazione N)
Anni '60 (catalogazione N)
Tra il 1959 e il 1961 l'alfanumerico N XXXX comprenderà ancora diverse ragioni sociali (RCA Italiana, RCA Victor, RCA Serie Europa e RCA Camden): dal 1961 in poi identificherà solo i singoli stampati su RCA Victor, alla cui discografia pertanto vi rimandiamo.
Anni '60 (catalogazione PM ; la nuova denominazione RCA Victor - Serie Europa)
La catalogazione PM45-XXXX venne creata nel 1961 contestualmente ad alcune riorganizzazioni di numerazione nella vasta produzione RCA: in essa confluivano tutti i 45 giri singoli ex serie RCA Camden (codici 45CP-0004 ---> 45CP-0127) oltre a 45 giri singoli di artisti italiani già pubblicati come RCA Victor/RCA Italiana (codici 45N-XXXX).
La nuova serie venne denominata RCA Victor - Serie Europa e i nuovi titoli pubblicati recarono inizialmente numerazione da PM45-0128 a PM45-0160 (i codici da PM-0004 a PM45-0127 erano semplicemente gli ex 45CP-XXXX RCA Camden); seguivano i codici da PM45-0003 a PM45-1166 provenienti dalla serie 45N-XXXX, con l' esclusione però di una parte di codici posti fuori produzione già negli anni precedenti.
Si decise infine di proseguire con il nuovo PM45-3000: la scelta del numero non era casuale e nella pratica doveva servire ad evitare confusione o sovrapposizioni con le altre numerazioni in corso (la 45N-XXXX in particolar modo).
Nell' ottobre 1962 seguì una modifica ulteriore. Dopo quella data si volle dare ai dischi in questione una catalogazione ancora più semplice e definitivamente svincolata dalla serie Rca Victor: la denominazione RCA Victor - Serie Europa venne pertanto soppressa e sostituita con la nuova e sola dicitura RCA Italiana, valida sia per i nuovi titoli pubblicati sia per le ristampe di quelli antecedenti all' ottobre 1962.
Anni '70
Abbiamo suddiviso la produzione RCA Italiana degli anni settanta, per quel che riguarda i 45 giri, in tre parti, a seconda della sigla di catalogazione che mutò, cronologicamente, da PM a TPBO e - in seguito - da TPBO a PB.
1970-1973 (catalogazione: PM)
1974-1976 (catalogazione: TPBO/TBBO/TPJB)
Tra il 1974 e il 1976 la RCA Italiana cambia l'alfanumerico di catalogo. La parte letterale è TPBO (TBBO per i singoli edìti su etichetta RCA Original Cast di colore arancione, TPJB per quei quarantacinque giri destinati ai juke-box e distribuiti con etichetta bianca - con dicitura Campione non commerciabile sotto il logo RCA - e copertina forata o standard, sempre forata), quella numerica è 1XXX; li abbiamo concentrati in un'unica lista per evitare dispersioni e / o confusioni.
1977-1979 (catalogazione: PB)
Anni '80
Le altre etichette
La RCA Italiana ha pubblicato anche dischi con una numerazione di catalogo differente ed una diversa etichetta. Sono infatti svariate le altre etichette controllate o solo distribuite dalla casa romana. Eccole:
- RCA Camden (Proprietà)
- RCA Custom (Proprietà)
- RCA Lineatre (Proprietà)
- RCA Milano (Proprietà)
- RCA Original Cast (Proprietà)
- RCA Red Seal (Proprietà)
- RCA Talent (Proprietà)
- RCA Victor (Proprietà)
- RCA Victrola (Proprietà)
- Arc (Proprietà)
- Apollo (Distribuzione; proprietà di Edoardo Vianello)
- Barclay (Distribuzione)
- Bella Record (Distribuzione)
- Best Sound
- Buddah Records (Distribuzione)
- Cat Records (Distribuzione)
- Catoca (Distribuzione)
- C&M Cultura & Musica (Distribuzione)
- Chrysalis Records (Distribuzione)
- Come Il Vento (Distribuzione)
- Cormorano (Distribuzione)
- DDD - La Drogueria di Drugolo (Distribuzione; proprietà di Lando Lanni Della Quara)
- Delta (Distribuzione; proprietà di Paolo Dossena e Lilli Greco)
- Edig (Distribuzione)
- General Music
- Help! (Distribuzione; proprietà di Gianni Dell'Orso)
- IL (Distribuzione)
- It (Distribuzione; proprietà Vincenzo Micocci)
- K-tel (Distribuzione)
- Mark Tre (Distribuzione; proprietà Vincenzo Micocci)
- MiMo (Distribuzione; proprietà di Franco Migliacci e Gianni Morandi)
- Monitor (Distribuzione; proprietà di Giuliano Nistri)
- Numero Uno (Distribuzione)
- Pye Records (Distribuzione)
- Radio
- Rare
- Seven Records (Distribuzione; proprietà di Giuliano Facioni)
- Sire Records (Distribuzione)
- Spaghetti Records (Distribuzione; proprietà di Alessandro Colombini, Shel Shapiro e Silvio Crippa)
- Stiff Records (Distribuzione)
- Tamla Motown (Distribuzione)
- Tomorrow
- Una sors coniunxit (Distribuzione; proprietà di Vincenzo Micocci)
- Valiant
- Vista
- "X" (proprietà)
- YEP Records (Distribuzione; proprietà di Franco ed Elio Palumbo)
- Zerolandia (Distribuzione; proprietà di Renato Zero)
Note
- ^ cfr. l'intervista
- ^ √ Franco Reali dà l'addio a BMG - Rockol
- ^ √ Dopo quasi 50 anni, la BMG (ex RCA) cambia sede - Rockol
- ^ √ BMG, completato il trasferimento degli uffici romani - Rockol
- ^ Galleria di etichette RCA Italiana (ICBSA - Discografia Nazionale della Canzone Italiana): http://discografia.dds.it/indice_label_etichetta.php?ide=9
- ^ (Edito su etichetta Vista)
Bibliografia
- Mario De Luigi, L'industria discografica in Italia, Roma, Lato Side, 1982.
- Mario De Luigi, BMG Ariola - RCA Italiana, in Gino Castaldo (a cura di), Dizionario della canzone italiana, Roma, Curcio, 1990, pp. 187-188.
- Enrico Deregibus (a cura di), Dizionario completo della canzone italiana, Firenze, Giunti, 2006, ISBN 978-88-09-04602-3.
- Gianni Borgna, Storia della canzone italiana, 1ª ed., Mondadori, 1996 [1ª ed. Laterza 1992], ISBN 88-04-42405-2.
- Maurizio Becker, C'era una volta la RCA. Conversazioni con Lilli Greco, Roma, Coniglio, 2007, ISBN 88-88833-71-4.
- Mario De Luigi, Storia dell'industria fonografica in Italia, Milano, Musica e Dischi, 2008, ISBN 88-903380-0-8.