Mario Pasi
Mario Pasi, nome di battaglia "Alberto Montagna" (Ravenna, 21 luglio 1913 – Belluno, 10 marzo 1945), è stato un medico, militare e partigiano italiano, medaglia d'oro al valor militare alla memoria.

Biografia
Promotore del movimento antifascista tra i giovani intellettuali durante la dittatura, conseguì la laurea in medicina e chirurgia all'Università di Bologna nel 1936. Chiamato alle armi nel 1940 venne inviato sul fronte occidentale e successivamente in Albania. Rientrato in patria per motivi di salute, dichiarato inabile al servizio, riprese la sua attività di medico operando presso l'ospedale di Trento.
Nelle settimane immediatamente successive all'Armistizio si prodigò in Trentino per aiutare i soldati italiani in fuga e nel dicembre 1943 entrò a far parte della Resistenza bellunese con il nome di Alberto Montagna. Attivo in una delle prime formazioni partigiane della zona, il Nucleo partigiano "Luigi Boscarin"/"Tino Ferdiani", e successivamente commissario politico del Battaglione "Mazzini", dipendente dalla Divisione garibaldina "Nino Nannetti", il 22 novembre fu nominato commissario del Comando unico di zona del CLN bellunese.
Catturato nel dicembre 1944 dai tedeschi in seguito a delazione, fu mandato a morte il 10 marzo 1945, impiccato al Bosco delle Castagne, sopra Belluno, con altri nove prigionieri politici, per rappresaglia seguita a un attentato al Poligono di tiro di Mussoi attuato da un gruppo di partigiani della divisione Garibaldi Belluno. Il luogo dell'impiccagione è un parco storico che conserva la memoria di quei tragici eventi.
In precedenza, come testimoiniarono vari altri prigionieri, nelle celle della caserma Tasso di Belluno, Pasi era stato torturato e seviziato per quattro mesi e ridotto in fin di vita dal tenente delle Ss Georg Karl, comandante della Sezione Gestapo di Belluno, svanito nel nulla dopo la guerra come molti criminali nazisti. Malgrado le sevizie, Pasi rifiutò sempre di fornire informazioni e attraverso un'altra detenuta fece arrivare ai comandi partigiani un bigliettino in cui chiedeva del veleno per suicidarsi.
Poesie
che chiede al destino la grazia di un giorno,
un giorno, un altro, un altro ancora,
tutto di guadagnato,
basta con questi tipi.
Voglio conoscere qualcuno
che adatti a se stesso la ruota,
che non ovatti di cibo il suo sogno
(ché siamo due, noi e il destino, e non è detto
che non si possa vincere).
Se voglio questo,
io sono uomo
(se dentro mi guardo, dico
"Tante cose vorrei, ma, insomma,
vorrei esser felice").»
IL PASI
veniva dalla Romagna,
insieme eravamo giovani,
si camminava movendo le spalle,
le donne avean per noi debolezza.
Lui lo impiccarono i tedeschi
dopo sevizie che non ho piacere
si sappiano,
io ho un cappotto di anni,
ma, o Pasi, sei stato
il più bell'italiano
di mezzo secolo.»
Onorificenze
— Belluno 10 marzo 1945
Note
Riconoscimenti
Bibliografia
- Guido Nozzoli, Quelli di Bulow. Cronache della 28º Brigata Garibaldi, Editori Riuniti, 1957 (terza edizione: 2005).
- Mario Pasi (Montagna). Storie di Resistenza trentina e italiana, Museo del Risorgimento e della lotta per la Libertà, Trento, s.d.