Classe U (sommergibile)

classi di sommergibili della Royal Navy

Le classi di sommergibili U e la versione migliorata V furono concepite (la 'U') come sommergili bersagli per la marina militare britannica nei tardi anni trenta.

Classe U
L'HMS Upholder
Descrizione generale
Tiposommergibile
Numero unità49
Utilizzatore principale Royal Navy
CostruttoriVikers-Armstrongs (tutti tranne 2)
CantiereBarrow-in-Furness
Entrata in servizio1938
Caratteristiche generali
Dislocamento in immersione740 t
Dislocamento in emersione545 tonnellate
Lunghezza58,22 m
Larghezza4,9 m
Pescaggio4,62 m
Propulsione2 motori elettrici, 2 motori diesel Paxman Ricardo; 615 / 825 hp
Velocità in immersione 9 nodi
Velocità in emersione 11,75 nodi
Equipaggio31
Armamento
Artiglieria1 cannone da 76 mm
3 mitragliatrici
Siluri6 tubi lanciasiluri da 533 mm (4 interni e 2 esterni)
dati tratti da[1]
voci di classi di sommergibili presenti su Wikipedia

Caratteristiche tecniche

Vista la riuscita del naviglio e la sua economicità, con l'avvento della Seconda guerra mondiale fu naturale che si pensasse anche alla loro conversione in sommergibili d'attacco. Le unità delle 2 classi operarono in acque costiere, data la loro ridotta autonomia (anche di fuoco: 4 tubi lanciasiluri a prua, ciascuno dotato di due siluri e 1 cannone da 76mm), ma possedevano un'eccellente maneggevolezza, erano piccole, in una parola esse, a differenza dei grandi sottomarini oceanici della Royal Navy, erano unità ideali per muoversi nel Mediterraneo.

Servizio

Nel Mediterraneo, attaccando da Malta il traffico navale dell'Asse, ottennero di più, pur pagando con pesanti perdite operative tale lavoro. Tra le 19 unità perse, di cui 13 proprio nel Mediterraneo[2], il sommergibile HMS Upholder del trentenne comandante Malcolm Wanklin era l'unità più prestigiosa: affondò 84.000 tonnellate di naviglio tra il 1941 e il tardo 1942, quando venne affondata a sua volta dalla torpediniera italiana Pegaso.

Tra i suoi successi, l'affondamento di 3 transatlantici usati per il trasporto truppe, tra cui, il 25 maggio 1941 l'italiano Conte Rosso, 2 sommergibili, 1 cacciatorpediniere e il siluramento dell'incrociatore Garibaldi, che però riuscì a sopravvivere ai 2 siluri incassati.

Gruppo 1

  • HMS Undine (N48)
  • HMS Unity (N66)
  • HMS Ursula (N59)

Gruppo 2

  • HMS Umpire (N82)
  • HMS Una (N87)
  • HMS Unbeaten (N93)
  • HMS Undaunted (N55)
  • HMS Union (N56)
  • HMS Unique (N95)
  • HMS Upholder (N99)
  • HMS Upright (N89)
  • HMS Urchin (N97)
  • HMS Urge (N17)
  • HMS Usk (N65)
  • HMS Utmost (N19)

Gruppo 3

10 battelli furono ordinati l'11 marzo 1940:

  • HMS Uproar (P31)
  • HMS P32
  • HMS P33
  • HMS Ultimatum (P34)
  • HMS Umbra (P35)
  • HMS P36
  • HMS Unbending (P37)
  • HMS P38
  • HMS P39
  • KNM Uredd ex HMS P41

12 battelli furono ordinati il 23 agosto 1940:

  • HMS Unbroken (P42)
  • HMS Unison (P43)
  • HMS United (P44)
  • HMS Unrivalled (P45)
  • HMS Unruffled (P46)
  • HMS P47
  • HMS P48
  • HMS Unruly (P49)
  • HMS Unseen (P51)
  • ORP Dzik ex HMS P52
  • HMS Ultor (P53)
  • HMS Unshaken (P54)

Ulteriori 12 battelli furono ordinati il 12 luglio 1941:

  • HMS Unsparing (P55)
  • HMS Usurper (P56)
  • HMS Universal (P57)
  • HMS Untamed (P58)
  • HMS Untiring (P59)
  • HMS Varangian (P61)
  • HMS Uther (P62)
  • HMS Unswerving (P63)
  • HMS Vandal (P64)
  • HMS Upstart (P65)
  • KNM ex HMS Varne
  • FFS Curie (P67) ex HMS Vox

Servizio in altre marine

Unione Sovietica
  • V 2 - (ex HMS Unbroken)
  • V 3 - (ex HMS Unison)
  • V 4 - (ex HMS Ursula)
  Norvegia
  • KNM Uredd - (ex HMS P41)
  • KNM Ula - (ex HMS Varne)
  Polonia
  • ORP Dzik - (ex HMS P52)
  • ORP Sokół - (ex HMS Urchin)
  Francia libera - FNFL
  • FFS Curie - (ex HMS Vox)
  Paesi Bassi
  • HNMS Dolfijn - (ex HMS P47)
  Danimarca
  • HDMS U1 - (ex ORP Dzik - ex HMS P52)
  Grecia
  • Amphitriti - (ex HMS Upstart)
  • Xifias - (ex HMS Untiring)

Note

  1. ^ U class Submarine, su uboat.net. URL consultato l'11 maggio 2014.
  2. ^ Collins, p. 187

Bibliografia

  • (EN) Collins-Jane's, Warship of World War II, Glasgow, HarperCollins Publishers, 1996, ISBN 0-00-470872-5.

Altri progetti

Collegamenti esterni

  Portale Marina: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di marina