Con Housing Sociale si intende un nuovo modo di abitare che combina in un unico complesso alloggi sociali, alloggi privati e spazi comuni accessibili e condivisi da tutti gli abitanti. La differenza con i Cohousing, che pure prevedono degli spazi in condivisione, è proprio la presenza di alloggi sociali oltre a quelli privati.

Un'altra caratteristica dell'Housing Sociale è l'offerta di case e servizi a prezzi calmierati rispetto a quelli di mercato, le formule di contratti offerti sono di tre tipi: affitto, affitto con patto di futura vendita (conosciuto in inglese come Rent-to-buy) e vendita a prezzo convenzionato.

Caratteristiche e struttura

Un complesso di Housing Sociale può accogliere centinaia di famiglie e altre realtà contemporaneamente.

Le abitazioni private sono di solito di dimensioni più limitate rispetto alla media delle normali abitazioni (più piccole dal 5 al 15%). Il motivo è duplice: contenere i costi complessivi dell’intervento (poiché a carico di ciascun proprietario vi è anche una quota della spesa per la realizzazione degli spazi collettivi) e cercare di favorire in questo modo un più intenso utilizzo delle aree comuni.[1]

Di solito un progetto di cohousing comprende dalle 20 alle 40 famiglie che convivono come una comunità di vicinato (vicinato elettivo) e gestiscono gli spazi comuni in modo collettivo ottenendo in questo modo risparmi economici e benefici di natura ecologica e sociale.

Il cohousing si sta affermando come strategia di sostenibilità: se da un lato, infatti, la progettazione partecipata[2] e la condivisione di spazi, attrezzature e risorse agevola la socializzazione e la mutualità tra gli individui, dall'altro questa pratica, unitamente ad altri approcci quali ad esempio la costituzione di gruppi d'acquisto solidale, il car sharing o la localizzazione [non chiaro] di diversi servizi, favoriscono il risparmio energetico e diminuiscono l'impatto ambientale della comunità.

Gestione e amministrazione

Il gestore sociale[1]

Voci correlate

Collegamenti esterni