Invasioni barbariche (disambigua)

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Per invasioni barbariche si intendono le irruzioni e migrazioni di popolazioni barbariche all'interno dei confini dell'Impero romano, tra il IV e il V secolo. L'evento si può definire concluso con la formazione dei regni romano-germanici.

Circostanze

Oltre i confini romani erano presenti popolazioni nomadi di etnie diverse, con culture e civiltà non eterogenee. A sud, nell'Africa settentrionale, trovano posto i Berberi e le tribù del Sudan, a nord, dalla penisola scandinava fino al Mar Nero, oltre il Reno e il Danubio, vivevano le popolazioni nomadi dei germani. Questi gruppi avevano già avuto contatti con la società romana, che aveva concesso ad alcuni gruppi di stanziarsi entro i confini come coloni, integrandoli all'interno dell'esercito, come truppe di difesa dei confini. Il fenomeno, iniziato alla fine del II secolo si ampliò dopo la crisi del III secolo.

Il progressivo disfacimento dell'impero romano, l'incremento della corruzione e la scarsità di mezzi per controllare e fortificare i confini, portarono al verificarsi di molte invasioni, che arrivarono anche fino alla pianura padana. I romani tentarono di aumentare le difese delle città più interne, spesso creando nuove cinte murarie o fortificando quelle già esistenti e formarono delle unità mobili dell' esercito, così facendo però persero lentamente il controllo dei confini. La pressione degli Unni da nord-est obbligò le popolazioni barbariche stanziate lungo i confini a spingersi ulteriormente all'interno del territorio romano.

Invasione o migrazione?

Può suscitare curiosità il modo con il quale le invasioni barbariche vengono chiamate dai vari popoli europei: i latini, i francesi o gli spagnoli usano il termine "invasione" (les grands invasions o les invasions barbares, las invasiones (de los bárbaros)). Al contrario, i popoli germanici o slavi usano il termine "migrazione" (Völkerwanderung in tedesco, Migration period in inglese o Stěhování národů in ceco).

Principali invasioni

I Visigoti

I Visigoti, popolo di origine nordica, stanziato sulla riva destra del fiume Djnestr, furono costretti dall'avanzata travolgente degli Unni a ripiegare oltre il confine danubiano (376 d.C.). Guidati dal loro re Fritigerno, penetrarono in massa all'interno dei territorio dell'Impero Romano. Furono per un certo periodo accettati dai romani e stanziarono all'interno dei confini, la loro permanenza però sfociò in una rivolta che, con la battaglia di Adrianopoli (378) li portò ad uccidere l'imperatore Valente e ad ottenere il primo trattato tra romani e barbari. Gli fu assegnato il compito di difendere la linea del Danubio, ma insoddisfatti della sistemazione puntarono verso l'Italia. Mossi dal loro re Alarico, riuscirono a penetrare fino a Roma, che strinsero d'assedio e a seguito del fallimento delle trattative con l'imperatore Onorio, la saccheggiarono (24 agosto 410). Partirono quindi per l'Italia meridionale, ma Alarico morì e il fratello Ataulfo concluse un accordo con l'imperatore che li portò in Gallia a combattere le ondate di Alani, Svevi, Vandali che premevano sui confini. Riportarono importanti vittorie e il successore di Ataulfo, Vallia, ottenne dall'imperatore Onorio il permesso di sistemarsi in Aquitania, con il diritto di percepire tributi ma sottostando alle leggi dell'Impero.

I barbari in Britannia

La necessità di difendere la Gallia dai barbari provenienti dalla regione renaica richiese lo spostamento di truppe militari dalla Britannia. Quest'ultima si era difesa dai Pitti, Caledoni e Scoti grazie anche al poderoso Vallo di Adriano, ma a seguito della decisione di Onorio di privilegiare la regione della Gallia, fu abbandonata a sé stessa, con una lettera dell'imperatore che comunicò alle città britanniche di provvedere autonomamente alle loro difese.

Con la partenza dei presìdi romani, la struttura politica dell'isola si spezzettò in regni formati da gruppi di Britanni spesso in lotta tra loro o in difesa da invasioni da nord. Dal quinto secolo i re e capi locali cominciarono ad ingaggiare milizie germaniche provenienti dal continente (Sassoni e Angli). Questi, nel corso di circa un secolo, soppiantarono i capi locali e, dopo alcuni anni di strenua difesa, conquistarono quasi per intero il territorio dell'attuale Inghilterra.

Gli Unni

Anche se già in contatto con i romani che li avevano integrati nell'esercito regolare, la situazione cambiò drasticamente quando a capo degli Unni salì Attila nel 445. A seguito degli infruttuosi attacchi all' Impero Romano d'Oriente, Attila si diresse verso la Gallia saccheggiando e devastando fino alla sconfitta contro le armate dei Visigoti, dei Franchi e dei Burgundi comandati dal generale Ezio nella Battaglia dei Campi Catalaunici. Ezio, senza più forze sufficienti, non poté resistere alla successiva invasione di Attila che riuscì a saccheggiare la provincia romana della Venetia et Histria e Pavia, arrestandosi a Milano, per l'opera di persuasione di papa Leone I e dei rinforzi ottenuti da Ezio. Attila si ritirò in Gallia e morì poco dopo.

Rivolte interne: Odoacre

La pesante crisi sofferta dall' Impero Romano d'Occidente culminò con la rivolta dei mercenari barbari presenti in Italia, che, sotto la guida di Odoacre, deposero l' imperatore Romolo Augusto nel 476. Questi fu l'ultimo imperatore dell 'Impero Romano d'Occidente e l' impero romano poté sostenersi solo grazie alla stabilità economica dell' Impero Romano d'Oriente, con capitale Costantinopoli.

Gli Ostrogoti

Gli Ostrogoti, stanziati nella zona dell' attuale Serbia a seguito della disgregazione degli Unni, furono ingaggiati dall' imperatore d' oriente Zenone per liberare l' Italia dal dominio di Odoacre. Sotto la guida del loro capo Teodorico, gli Ostrogoti si trasferirono in Italia nel 489 e riuscirono a sconfiggere Odoacre. Teodorico ottenne dall' imperatore Anastasio I il titolo di re e il suo popolo ottenne pieni diritti sulle terre occupate.

Conclusione e situazione dopo Teodorico

La liberazione dell' Italia da parte di Teodorico concluse il periodo delle invasioni barbariche, coincidente con la dissoluzione dell' Impero Romano d'Occidente. Ormai tutte le popolazioni germaniche occupavano le circoscrizioni concesse dai romani con le foedus, ottenendo quindi il diritto di eleggere un re ed emettere proprie leggi. La penisola iberica era occupata da una maggioranza di Visigoti e Svevi, la Britannia da anglo - sassoni, l' Italia era territorio degli Ostrogoti e l'europa centrale era divisa tra Franchi e Burgundi. m,gf,jnhgnjàcgncgnj

Voci correlate

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