General Atomics RQ-1 Predator
L'RQ-1 Predator è un aeromobile a pilotaggio remoto (APR) prodotto dalla General Atomics ed entrato per la prima volta in linea nel 1995 nella United States Air Force.
General Atomics RQ-1 Predator m1 | |
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Descrizione | |
Tipo | APR da ricognizione ed attacco nelle versioni predisposte |
Equipaggio | nessuno (pilota + osservatore a terra) |
Costruttore | ![]() |
Data primo volo | aprile 1995 |
Data entrata in servizio | estate 1995 |
Utilizzatore principale | ![]() |
Altri utilizzatori | ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
Costo unitario | 5-10 milioni di dollari |
Dimensioni e pesi | |
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Lunghezza | 8,22 m |
Apertura alare | 14,8 m |
Altezza | 1,82 m / 2,1 m |
Superficie alare | 11,5 m² |
Peso a vuoto | 512 kg |
Peso max al decollo | 952 kg / 1.020 kg |
Capacità | 204 kg di sensori (versione RQ-1A) |
Propulsione | |
Motore | un Rotax 912 (o 914) a 4 cilindri |
Potenza | 100 CV / 115 CV |
Prestazioni | |
Velocità max | 217 km/h |
Autonomia | 24 h di stazionamento a 926 km dalla base di partenza[1] |
Tangenza | 7.800 m |
Armamento | |
Missili | 2 AGM-114 Hellfire o 2 FIM-92 Stinger solo nelle versioni predisposte, 2 GBU-12 Paveway II da 295 kg nominali. |
Sensori | sensori elettrottici, scanner IR, radar ad apertura sintetica (SAR) |
Airfoce.mil[2] | |
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Il Predator rientra nella categoria dei MALE (medium altitude, long endurance - media quota, lunga autonomia), ed è considerato l'erede dello GNAT.
Spesso ci si riferisce al velivolo come MQ-1 Predator, in quanto è stato successivamente dotato della possibilità di impiegare 2 missili AGM-114 Hellfire, passando dal solo impiego come velivolo da ricognizione (la R sta per reconnaissance) a quello di attacco (la M sta per multirole). L'introduzione dell'armamento (e il cambio denominazione da R a M) è a partire dalla versione MQ-1B Predator. Da esso è derivata la versione MQ-9 Reaper, inizialmente indicata come MQ-1 Predator B.
L'RQ-1 è un sistema che oltre al velivolo, include una stazione di controllo a terra (GCS). Il velivolo è pilotabile da remoto anche oltre la linea dell'orizzonte, grazie ad un sistema data link satellitare.
L'RQ-1 Predator è nato come ricognitore teleguidato, in grado di eseguire ricognizioni di lunga durata senza mettere in pericolo la vita di un equipaggio. È dotato di dispositivi per l'osservazione molto avanzati, incluso un sensore per gli infrarossi ed un radar ad apertura sintetica (SAR - sintetic aperture radar) in grado di effettuare scansioni molto dettagliate degli obiettivi.
Il velivolo si distingue da un'ampia apertura alare, impennaggi a V rovesciata ed elica spingente. È manovrato dalla stazione a terra, da un pilota ed un osservatore.
Utilizzatori
Attualmente, sei nazioni Utilizzano il Predator UAV.
Sviluppi del Predator
Note
- ^ scheda tecnica sul sito dell'Aeronautica Militare italiana
- ^ MQ-1B PREDATOR, su af.mil. URL consultato il 30 luglio 2013.
- ^ www.flightglobal.com
- ^ www.armedforces-int.com
- ^ www.todayszaman.com
Voci correlate
Altri progetti
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