Zenone Lavagna
Zenone Lavagna (Biancavilla, 14 febbraio 1863 – marzo 1900) è stato un pittore italiano.
Avendo manifestato attitudini artistiche, fu affidato dai genitori al pittore Angelo D'Agata a Catania. In seguito ottenne un sussidio dal paese natale e poté frequanetare l'Istituto di belle arti di Napoli, dove fu allievo di Domenico Morelli. Conseguito il diploma passò a Roma per perfezionarsi alla scuola del nudo.
Svolse in seguito la propria attività di pittore in diversi luoghi (Roma, Zurigo e Locarno, in Svizzera, in Germania, a Milano, a Pallanza, a Venezia). Ai lavori originali alternò le copie dei capolavori dei maestri del passato. Tornato a Catania, con l'aiuto del fratello Natale, curato della chiesa di San Cosimo e Damiano, ebbe il proprio studio pittorico presso la chiesa della confraternita di San Giacomo. Fu in contatto con letterati, quali Giovanni Verga, Federico De Roberto, Luigi Capuana, Mario Rapisardi, Francesco Paolo Frontini, Calcedonio Reina e Giuseppe Sciuti.
Opere principali
Pasqua nella Chiesa Madre di Belpasso]]
- Ritratto al cardinale Dusmet
- l'Arabo (testa)
- il Monaco
- il ritratto della Madre e della signora Concettina
- l'Opera
- Peccato e Perdono
- il Lago di Como
- Rio di Venezia
- Mater Admirabilis
- San Francesco di Paola
Nel 1896 dipinse una grande tela per la Chiesa Madre di Belpasso (15 m per 10 m), raffigurante la Crocifissione di Cristo, rimasta incompiuta. Raffigura nella parte destra Cristo sulla Croce, già esanime, con ai piedi Maria Maddalena, mentre nella parte sinistra si trovano la Madonna e un'altra donna. Sullo sfondo, con colori cupi blu-verdastri, sono raffigurate le mura di Gerusalemme e un corteo di sei figure, due delle quali sono identificabili come soldati romani.
La composizione del quadro si articola secondo diagonali (la cresta del monte a sinistra, terminante ai piedi della Maddalena, e le braccia tese della Madonna a destra) che fanno convergere lo sguardo nella parte centrale.
La tela, come testimonia l’epigrafe, scritta dal nipote, Giuseppe Lavagna, è rimasta incompiuta, con lacune di colore, colpi di pennello veloci e parti non finite o appena abbozzate.