Malala Yousafzai

attivista pakistana

Malala Yousafzai (in lingua pashtu: ملاله یوسفزۍ; Mingora, 12 luglio 1997) è un'attivista pakistana. È la più giovane vincitrice del Premio Nobel per la pace,[1] nota per il suo impegno per l'affermazione dei diritti civili e per il diritto all'istruzione — bandito da un editto dei talebani[2] — delle donne della città di Mingora, nella valle dello Swat.

Malala Yousafzai
Medaglia del Premio Nobel Premio Nobel per la pace 2014
Malala Yousafzai nello Studio Ovale, 11 ottobre 2013
File:Murals dedicated to Malala Yousafzai 01.jpg
Murales dedicato a Malala a Roma

Biografia

Malala Yousafzai all'età di undici anni è diventata celebre per il blog, da lei curato per la BBC, nel quale documentava il regime dei talebani pakistani, contrari ai diritti delle donne e la loro occupazione militare del distretto dello Swat. È stata nominata per lInternational Children's Peace Prize, premio assegnato da KidsRights Foundation per la lotta ai diritti dei giovani ragazzi. Il 9 ottobre del 2012 è stata gravemente colpita alla testa da uomini armati saliti a bordo del pullman scolastico su cui lei tornava a casa da scuola.Ricoverata nell'ospedale militare di Peshawar, è sopravvissuta all'attentato dopo la rimozione chirurgica dei proiettili. Ihsanullah Ihsan, portavoce dei talebani pakistani, ha rivendicato la responsabilità dell'attentato, sostenendo che la ragazza “è il simbolo degli infedeli e dell'oscenità”; il leader terrorista ha poi minacciato che, qualora sopravvissuta, sarebbe stata nuovamente oggetto di attentati. La ragazza è stata in seguito trasferita in un ospedale di Birmingham che si è offerto di curarla. Il 12 luglio del 2013, in occasione del suo sedicesimo compleanno, parla nel ONU cioe Ufficio delle Nazioni Unite cioe a New York. Lei indossava lo scialle appartenuto a Benazir Bhutto e lancio un appello all'istruzione delle bambine e dei bambini di tutto il mondo. Il 10 ottobre 2013 è stata insignita del Premio Sakharov per la libertà di pensiero.L'annuncio è stato dato dal presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, che l'ha motivata dicendo che è una ragazza eroica e ricca di spirito. All'attivista pachistana Malala Yousafzai e stato assegnato il premio Sakharov. Il premio le è stato consegnato, il 20 novembre 2013. Il 10 ottobre 2014 è stata insignita del premio Nobel per la pace assieme all'attivista indiano Kailash Satyarthi, diventando con i suoi diciassette anni la più giovane vincitrice di un premio Nobel. La motivazione del Comitato per il Nobel norvegese è stata: “per la loro lotta contro la sopraffazione dei bambini e dei giovani e per il diritto di tutti i bambini all'istruzione”. Malala aggiunse nel suo discorso, due frasi che hanno colpito il cure di tutti- Non mi importa di dovermi sedere sul pavimento a scuola. Tutto ciò che voglio è istruzione. E non ho paura di nessuno-volevate uccidermi con le pallottole, non ci siete riusciti. Molte scuole l'hanno menzionata il 20 novembre 2014 per la giornata nazionale dei diritti dei bambini e delle bambine. Un'associazione di scuole private pakistane ha indetto contro di lei il "I am not Malala day", giustificandolo con le righe del suo libro in cui parla dell'opposizione del padre al bando e soprattutto alla fatwa contro di lui pronunciata per questo da Ruhollah Khomeyni, righe definite dall'associazione scolatica pakistana antislamiche e antipachistane. Ha scritto anche il libro Io sono Malala, pubblicato in Italia l'8 ottobre 2013 che ancora oggi, si trova nelle librerie. Wikipedia vi invita a leggerlo perchè e bellissimo,fa emozionare i lettori. Il 25 settembre 2015 viene lanciata in tutto il mondo l'iniziativa The Global Goals che vede Malala una delle protagoniste insieme a tanti altri attivisti ed artisti.MALALA è DAVVERO UNA PERSONA SPECIALE.....

Opere

Note

  1. ^ Malala racconta la sua storia, 29 marzo 2013. URL consultato il 15 maggio 2013.
  2. ^ (EN) Great Britain: Parliament: House of Commons: Foreign Affairs Committee, Global security: Afghanistan and Pakistan, eighth report of session 2008-09, 2 agosto 2009, p. 137. URL consultato il 12 novembre 2012.

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