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VIII Korpus
Osmi dalmatinski udarni korpus
I partigiani dell'VIII Korpus entrano a Mostar nel febbraio 1945.
Descrizione generale
Attiva1943-1945
Nazione Jugoslavia
ServizioEsercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia
TipoCorpo d'armata partigiana
DimensioneVariabile durante la guerra da 13.000 a 49.000 partigiani
Guarnigione/QGDalmazia (area di costituzione iniziale)
Battaglie/guerreBattaglia di Livno
Operazione Kugelblitz
Operazione Rösselsprung
Liberazione di Knin
Operazione Mostar
Corsa per Trieste
Comandanti
Degni di notaVicko Krstulović
Pavle Ilić
Vladimir Ćetković
Petar Drapšin
fonti citate nel corpo del testo
Voci su unità militari presenti su Wikipedia

L'VIII Korpus, in serbo-croato Osmi dalmatinski udarni korpus ("Ottavo corpo d'assalto dalmata"), in cirillico Осми далматински ударни корпус, è stata una formazione militare dell'Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia che venne costituita il 7 ottobre 1943 in Dalmazia per combattere sul Fronte jugoslavo della seconda guerra mondiale contro gli eserciti delle Germania nazista e i collaborazionisti cetnici e ustaša.

L'VIII Korpus era formato principalmente da partigiani provenienti dalla Dalmazia e si distinse nell'ultima parte della guerra nel corso delle operazioni che portarono alla liberazione di Knin e di Mostar e nella successiva campagna dell'aprile 1945 lungo il litorale adriatico.

Storia

Voci correlate

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2ª Brigata proletaria d'assalto dalmata
Druga dalmatinska proleterska udarna brigada
 
I partigiani della 2ª Brigata proletaria dalmata entrano a Dubrovnik nell'ottobre 1944
Descrizione generale
Attiva1942-1945
Nazione  Jugoslavia
ServizioEsercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia
TipoBrigata partigiana
Dimensione836 partigiani
Guarnigione/QGBosansko Grahovo, Bosnia centrale (area di costituzione iniziale)
Battaglie/guerreLunga marcia dei partigiani jugoslavi
Battaglia della Neretva
Battaglia della Sutjeska
Liberazione di Dubrovnik
Operazione Mostar
Corsa per Trieste
Comandanti
Degni di notaLjubo Vučković
Savo Drljević
Jovo Kapičić
fonti citate nel corpo del testo
Voci su unità militari presenti su Wikipedia

La 2ª Brigata proletaria d'assalto dalmata, in serbo-croato Druga dalmatinska proleterska udarna brigada, in cirillico Друга далматинска пролетерска ударна бригада, è stata una formazione militare dell'Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia che venne costituita il 3 ottobre 1942 in Bosnia con alcuni reparti partigiani della Dalmazia.

La brigata partecipò con distinzione alla maggior parte delle operazioni dell'Esercito popolare nella seconda guerra mondiale sul fronte jugoslavo combattendo contro gli eserciti dell'Asse e i collaborazionisti cetnici e ustaša; in particolare ebbe un ruolo decisivo durante la battaglia della Neretva e contribuì, nella fase finale della guerra, alla liberazione del litorale adriatico.

Storia

La nuova brigata partigiana venne ufficialmente costituita il 3 ottobre 1942 nel villaggio di Unista, nei pressi di Bosansko Grahovo su decisione del quartier generale della IV zona operativa croata che a sua volta aveva consultato e aveva ricevuto l'approvazione nel settembre 1942 del quartier generale supremo dell'Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia guidato da Josip Broz Tito. Alla brigata furono assegnati quattro battaglioni partigiani della Dalmazia: il battaglione "Branko Vladušić", il battaglione "Jerko Ivančić", il battaglione "Nikola Vrančić" e il battaglione litoraneo "Branko Vladušić". Il giorno della sua costituzione era formata da 836 partigiani uomini e donne che sarebbero aumentati costantemente nel corso della guerra fino a 2.363 combattenti nel gennaio 1945.

Il Comando supremo di Tito assegnò il comando della nuova brigata al montenegrino Ljubo Vučković, il commissario politico fu Ante Jurlin "Marko", il vice-comandante Jovo Martić, il vice-commissario politico di Jovo Kapičić, il capo dei servizi medici il dottor Tomislav Kronja.

Dal momento della sua costituzione fino al 1 novembre 1942, la brigata fu subordinata al quartier generale della IV zona operativa croata, mentre dal 1 novembre 1942 entrò a far parte della 2ª Divisione proletaria, una delle unità scelte del Gruppo operativo principale partigiano, con la quale rimase fino al 23 febbraio 1944 quando venne trasferita al gruppo operativo del litorale del II Korpus. Infine il 5 gennaio 1945 la 2ª Brigata dalmata venne assegnata alla 9ª Divisione dalmata dell'VIII Korpus con il quale terminò la guerra di liberazione. Nella brigata combatterono complessivamente 5.548 partigiani, di cui 209 cittadini stranieri, compresi 188 italiani; 1.829 combattenti del reparto morirono durante la guerra, mentre 23 partigiani ricevettero la massima decorazione al valore di Eroe nazionale della Jugoslavia.

Note

Bibliografia

  • Gino Bambara, La guerra di liberazione nazionale in Jugoslavia (1941-1943), Mursia, 1988, ISBN non esistente.
  • Milovan Gilas, La guerra rivoluzionaria jugoslava. 1941-1945. Ricordi e riflessioni, LEG, 2011, ISBN 978-88-6102-083-2.
  • Giacomo Scotti, Montenegro amaro. L'odissea dei soldati italiani tra le Bocche di Cattaro e l'Erzegovina dal luglio 1941 all'ottobre 1943, Odradek, 2013, ISBN 978-8896487-25-9.

Voci correlate

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369. (kroatische) Infanterie-Division
369. hrvatska divizija
 
Soldati della 369. (kroatische) Infanterie-Division
Descrizione generale
Attivasettembre 1942-maggio 1945
Nazione  Germania nazista
ServizioHeer
Tipofanteria
Ruologuerra antipartigiana sul Fronte jugoslavo
Dimensione12.000 uomini
Soprannome
Battaglie/guerreBattaglia della Neretva
Battaglia della Sutjeska
Operazione Kugelblitz
Operazione Rübezahl
Liberazione di Sarajevo
Parte di
:::::Wehrmacht
Comandanti
Degni di notaFritz Neidholdt
Simboli
Scudo delle unità reclutate nella Hrvatska legija 
Voci su unità militari presenti su Wikipedia

La 369. (kroatische) Infanterie-Division, in croato 369. hrvatska divizija, fu un'unità della Wehrmacht che, durante la Seconda guerra mondiale, venne costituita con ufficiali, sottoufficiali e personale specializzato tedeschi e soldati di truppa volontari croati, per combattere contro le forze partigiane sul Fronte jugoslavo.

La divisione, soprannominata "divisione del Diavolo", in tedesco Teufels Division, in croato Vražja Divizija, si distinse per aggressività e comportamento brutale nel corso delle durissime campagne di guerra contro i partigiani jugoslavi.

Storia

I soldati croati inviati sul fronte orientale fin dall'inizio dell'operazione Barbarossa avevano dato prova di essere validi combattenti ottenendo una serie di successi; alla metà del 1942 quindi il comando della Wehrmacht decise, per potenziare le sue forze e colmare le forti perdite subite durante la prima campagna all'est, di espandere il contingente croato reclutando e addestrando una intera Divisione legionaria croata volontaria di cui era previsto l'impiego in Russia.

La costituzione della divisione croata ebbe ufficialmente inizio il 21 agosto 1942 nella città austriaca di Stockerau e il personale specializzato tedesco iniziò il programma di addestramento che si svolse a partire da settembre a Döllersheim. I programmi della Wehrmacht prevedevano di impiegare il personale del battaglione addestrativo del contingente croato in combattimento all'est e i convalescenti da ferite del famoso 369° reggimento croato che stava per prendere parte alla drammatica battaglia di Stalingrado dove sarebbe stato completamente distrutto. I ranghi della nuova divisione furono completati entro dicembre con circa 1.000 veterani croati del 369° reggimento e con nuovi volontari; era previsto che gli ufficiali, i sottufficiali e il personale tecnico specializzato della nuova decisione sarebbero stati tedeschi. In totale su circa 13.000 effettivi, 3.700 erano tedeschi e circa 9.000 croati. Il primo comandante della 369. divisione fu il generale tedesco Fritz Neidholdt.

La nuova grande unità era costituita da due reggimenti di fanteria croati, il 369° e il 370°; dal 369° reggimento croato di artiglieria con due gruppi leggeri con tre batterie e un gruppo pesante con due batterie; facevano parte degli organici della divisione numerose unità di supporto di genieri, personale delle comunicazioni, rifornimenti, manutenzione, amministrazione, servizio sanitario e veterinario, polizia militare. Tra i soldati della divisione si diffuse subito il soprannome di "Teufels Division", in croato "Vrazja" Division ("divisione del Diavolo"); la denominazione "Vrazja" faceva chiaro riferimento alla 42. Divisione croata dell'esercito austro-ungarico che si era distinta nel corso della Prima guerra mondiale. I tedeschi soprannominarono la nuova formazione Schachbrett, "divisione scacchiera", in riferimento al classico scudo a scacchi bianchi e rossi dei croati; i soldati della divisione portavano uniformi tedesche insieme allo scudetto croato che, esposto sulla spalla destra, identificava tutti i volontari della Croazia combattenti nella Wehrmacht.

Originariamente era previsto che la nuova divisione fosse inviata, dopo aver completato l'addestramento, sul Fronte orientale, ma nel gennaio 1943 la situazione era divenuta critica anche sul Fronte jugoslavo e l'alto comando tedesco aveva deciso di sferrare, con l'aiuto di ingenti rinforzi, una grande offensiva per distruggere i partigiani comunisti di Tito. la 369. Divisione tedesco-croata quindi venne trasferita in Jugoslavia per prendere parte all'imminente operazione Weiss.

La 369 Divisione venne schierata in Bosnia orientale e a partire dal 16 gennaio 1943 entrò in azione, in connessione con le altre forze italo-tedesche dell'operazione Weiss per cercare di accerchiare le forze partigiane; la divisione tedesco-croata avanzò in dierezione sud-ovest a partire dalla linea Kostajnica-Glina verso Bihac. L'attacco venne subito contrastato dai distaccamenti partigiani schierati a difesa del monte Samarica ma dopo aspri combattimenti i tedesco-croati riuscirono ad avanzare e, mentre altre forze tedesche occupavano Bihac, costrinsero alla ritirata i nemici. Non ebbe successo tuttavia la manovra di accerchiamento su Bosanski Petrovac e la maggior parte delle divisioni partigiane sfuggirono verso sud dove sbaragliarono i reparti italiani e cetnici sul fiume Neretva. La 369. Divisione intervenne, insieme ad altre forze tedesche, per aiutare gli italiani e bloccare il passaggio della Neretva; i tedesco-croati avanzarono fino a Kupres e Livno ma non riuscirono a impedire al gruppo mobile di Tito di attraversare il fiume e marciare vittoriosamente in Erzegovina e Montenegro.


[[Categoria:Divisioni di fanteria della Wehrmacht]]