Albazzano
Albazzano è una frazione di Tizzano Val Parma, sita ad alcuni chilometri dal capoluogo.
Albazzano frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | Tizzano Val Parma |
Territorio | |
Coordinate | 44°32′26″N 10°13′33″E |
Altitudine | 587 m s.l.m. |
Abitanti | 24 |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 43028 |
Prefisso | 0521 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cartografia | |
Geografia
Il paese di Albazzano è collocato on destra idrografica del torrente Parma su un rilievo tra le pendici dei monti Verola (784 e) e Fuso (1117 m). [1]
Storia
A inizio Ottocento Albazzano apparteneva alla provincia di Pontremoli[2]. Nel 1847 la cittadina di Pontremoli con il suo territorio dal Granducato di Toscana passò al ducato di Parma in attuazione del trattato di Firenze del 28 novembre 1844; anche Albazzano seguì la sorte del capoluogo e rimase nel ducato di Parma fino all'unità d'Italia.[3] Ancora alla fine del XIX secolo Albazzano era comune autonomo[4].
Toponimo
Il toponimo "Albazano" o "Albaçano"[5], che già aveva la pronuncia "Albaçàn", richiama la conquista da parte dei Franchi dell'VIII secolo ed alla successiva immigrazione dalla Francia. Secondo un'altra ipotesi, basata su un documento conservato nell'Archivio Vaticano dove il paese veniva chiamato Albazano, il nome deriverebbe invece dal latino Alba lux (luce dell'alba) e sarebbe collegato alla posizione rilevata del centro abitato, tra i primi a ricevere al mattino i raggi del sole.[1]
La fiera di Albazzano
In una pergamena custodita in Archivio Vescovile di Parma, copia del XVI secolo di un documento originale, già nel 989 veniva citata la villa "de Albarano cum famulis" apparteneva al vescovo Sigifredo II concessagli da Ottone III, questa è la prima notizia storica di Albazzano. Il 4 ottobre 1389 Francesco Pallavicino, conte di Tizzano
.
Questo è il primo testo istitutivo ufficiale della fiera di Albazzano, anche se si potrebbe parlare del primo testo non che "istituisce" ma che "regolamenta" la fiera. Albazzano è in posizione strategica, sul crinale spartiacque tra la valle del Parma e quella del Parmossa, sull'antica Strada delle cento miglia di origine romana e cadine dei commerci tra la Lunigiana e le terre della val Parma. Da Albazzano scende anche una strada che portava ad un guado sul torrente Parmossa e che metteva in comunicazione la Strada delle cento miglia con le vallate limitrofe. La fiera è antichissima, punto di ritrovo per lo scambio di merci che rompeva l'isolamento dell'economia curtense tipica delle popolazioni longobarde, sopravvissuta anche dopo l'invasione dei Franchi. Indizio che fa risalire tale "mercato" ai primi secoli del cristianesimo è anche il culto di San Genesio, patrono della fiera e del paese.
Edifici di pregio
Note
- ^ a b Il villaggio, il nome, la storia, pagina su www.albazzano.it
- ^ Raccolta generale delle leggi per gli Stati di Parma, Piacenza e Guastalla, Tipografia ducale, 1843.
- ^ http://www.comune.pontremoli.ms.it/ita/319/1/storia.htm Storia di Pontremoli dal sito del comune
- ^ Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia, Istituto poligrafico dello Stato, 1895.
- ^ L'estimo del sale di Parma del 1415, Gianluca Bottazzi e Maria Pia Branchi, Aedes Muratoriana, 1999, pagina 7
- ^ La chiesa di S. Genesio, scheda su www.albazzano.it
Bibliografia
- Sulla fiera di Albazzano:
- Dall'Olio Enrico "Sagre mercati e fiere di Parma e provincia", Parma, 1979.
- Pogron Edmond "La vita quotidiana nell'anno mille", Milano, 1998.
- Dizionario enciclopedico "Il grande libro dei Santi", San Paolo.
- Camera Augusto-Fabietti Renato, "Impero romano e alto medioevo", Bologna, 1972.
- Weeber Karl-Wilhelm "Vita quotidiana nell'antica Roma", Roma, 2003.
- Poldi Allaj Pier Luigi "La contea di San Secondo", Parma, 2008.
- Ramorino Felice "Mitologia classica illustrata", Hoepli, Milano, 1967.