Chiesa di Sant'Ignazio all'Olivella
Sant'Ignazio all'Olivella è un chiesa di Palermo.[1][2]
| Chiesa di Sant'Ignazio all'Olivella | |
|---|---|
| Stato | |
| Regione | |
| Località | File:Palermo-Stemma uff.png Palermo |
| Coordinate | 38°07′14.34″N 13°21′38.63″E |
| Religione | cattolica |
| Titolare | Sant'Ignazio martire |
| Diocesi | Arcidiocesi di Palermo |
| Stile architettonico | barocco |
| Inizio costruzione | 1598 |
| Completamento | 1622 |
Storia
- 1593, Fondazione della congregazione.[3] Riconoscimento papale con bolla pontificia di Clemente VIII del 1597.
- 1597, Assegnazione della primitiva chiesa di San Pietro Martire, in seguito ritenuta troppo piccola.
- 1598, Compromesso con la Compagnia di Santa Caterina per ottenere i terreni ove sorgeva la chiesetta di Santa Rosalia, in epoca normanna l'area era occupata dalla casa della famiglia Sinibaldi. Oggi nel cortile del chiostrino dell'Oratorio di Santa Caterina d'Alessandria all'Olivella è possibile ammirare il pozzo di Santa Rosalia, riserva e approvvigionamento idrico della dimora.[4] Inizio lavori.
- 1622, La costruzione del corpo principale dell'edificio avviato su progetto di Antonio Muttone è definita senza la cupola.[5]
- 1711, Solenne consacrazione presieduta da Bartolomeo Castelli vescovo di Mazara del Vallo.[6] Dedicazione da parte dei padri Oratoriani a Sant'Ignazio martire.
- 1732, La cupola progettata da Francesco Ferrigno è approntata dal capomastro Simone Marvuglia padre di Giuseppe Venanzio Marvuglia.
- 1752, Sono aggiunti i due campanili laterali nel prospetto principale. La grande gradinata nel 1775.
- dal 1760 progettazione della decorazione del presbiterio e della navata centrale ad opera dell'architetto Giuseppe Venanzio Marvuglia.
- 1943, Transetto e cupola sono ricostruiti nel dopoguerra in seguito ai danneggiamenti subiti durante i bombardamenti.
Lo stile è barocco, uno degli esempi più sontuosi della città. La chiesa riprende il classico schema della croce latina con tre navate separate da colonne, cappelle laterali ed il pavimento composto da marmi di varie tipologie e colori. La facciata è contornata da due alti campanili[4] ai quali in tempi recenti sono stati aggiunti due orologi, mentre all'interno vi sono pregevoli opere d'arte e decorazioni barocche.
Facciata
La facciata è in stile barocco - romano risalente al 1690 con due campanili aggiunti nel 1752. In epoca successiva sono collocati gli orologi. Al secondo ordine sul cornicione aggettante, in prossimità delle paraste angolari dei campanili sono presenti: le statue di San Filippo Neri e Santa Rosalia collocate nel 1651, di Sant'Ignazio Martire e San Francesco di Sales poste nel 1751.[7] All'interno del timpano è presente il medaglione con la riproduzione di una Madonna con Bambino del XVII secolo.
I leoni scolpiti sui battenti simboleggiano il martirio di Sant'Ignazio mentre il cuore fiammeggiante è il simbolo della Congregazione dell'Oratorio di San Filippo Neri.
Interno
Presbiterio
L'altare sopraelevato rispetto al piano di calpestio è costituito da colonne con capitelli corinzi sormontati da spesso cornicione e timpano. Sul timpano è presente un grandioso manufatto in stucco di Gaspare e Giuseppe Firriolo del XVIII secolo raffigurante La Gloria. Adagiate sulle sime le allegorie della Pace e dell'Unità. In un nugolo di nimbi e raggi dorati, al centro in rosso, la scritta in ebraico Jahvè. Campeggia come pala d'altare il Trionfo della Santissima Trinità, opera di Sebastiano Conca del 1740c.[8]
Ai lati dell'altare le statue marmoree scolpite da Ignazio Marabitti di San Pietro a sinistra e di San Paolo a destra.[6] Nelle nicchie laterali le statue in stucco degli evangelisti con i rispettivi simboli iconografici: Luca con il bue, Giovanni con l'aquila, Marco con il leone, Matteo con l'angelo.[8]
La volta a riquadri raffigura episodi biblici dipinti nel 1790 da Antonio Manno.[6]
- Due organi e relative cantorie nei bracci del transetto.[8]
Transetto
- Transetto sinistro: Cappella di Sant'Ignazio. Sull'altare è presente il quadro di Filippo Paladini raffigurante il Martirio di Sant'Ignazio del 1613. Nella nicchia sul lato sinistro è posta la statua in stucco di San Giovanni Battista, monumento funebre in ricordo di Giovanni Graffeo abate di Santa Maria del Parto. Di fronte la nicchia vuota per commemorare Francesco Graffeo.[8]
- Transetto destro: Cappella della Vergine. Sull'altare è collocato il quadro di Filippo Paladini raffigurante la Madonna in Gloria con Santi.[9]
Navata destra
- Prima campata: Cappella di Sant'Isidoro Agricola. Sull'altare fra colonne è collocato il Miracolo di San Isidoro Agricola, tela attribuita al sarzanese Domenico Fiasella.
- Seconda campata: Cappella di San Giovanni Battista. Altare interamente decorato con marmi mischi e stucchi, progettato dallo scultore Gaspare Guercio con elaborato motivo della balaustra in marmo. La tela raffigura Santa Gemma Galgani di Benedetto Zangara. In alto il quadro raffigurante la Madonna della Salute di Pietro Bonaccorsi.[10]
- Terza campata: Cappella di Santa Rosalia. Sull'altare Santa Rosalia incoronata dalla Vergine tela attribuita a Filippo Randazzo. Ai lati sono presenti affreschi monocromatici raffiguranti Santa Rosalia in adorazione del Crocifisso e Estasi di Santa Rosalia nell'eremo sul Monte Pellegrino. Manufatto concordato e realizzato con la mediazione della confraternita di Santa Caterina.[11]
- Quarta campata: Cappella di San Casimiro. Sull'altare un quadro di Guglielmo Borremans.[12]
- Quinta campata: Cappella di Santa Maria Egiziaca. Sull'altare era documentato un quadro di Filippo Paladini.[13] Oggi la cappella la statua lignea ricoperta in argento della Immacolata Concezione di Alessandro Bagnasco scultore di metà ottocento. Nella nicchia sinistra la statua del Profeta Isaia, nel tondo l'Annunciazione. A destra nella nicchia la statua di Davide, nel tondo la Natività.
Navata sinistra
- Prima campata: Cappella dell'Arcangelo Gabriele. Patrocinio della famiglia Castelli principi di Torremuzza. A destra è presente il sepolcro di Gregorio Castelli, sul lato opposto il monumento a Gabriele Lancillotto Castelli realizzato nel 1792.[14] Al centro, sull'altare il dipinto raffigurante L'Arcangelo Gabriele, opera realizzata dal maestro monrealese Pietro Novelli. Nella volta è affrescato il Cristo Risorto.
- Seconda campata: Cappella di Santa Maria Maddalena. Patrocinio della famiglia Guasto.[15] Sull'altare ove era documentata la statua di Santa Maria Maddalena[16] è oggi presente un quadro di Mariano Minniti.
- Terza campata: Cappella del Santissimo Crocifisso. Cappella del '600 dai ricchi ornamenti in pietre nobili e fregi dorati (l'intarsio è frutto della composizione di 24 pietre semipreziose fra colonne in diaspro e tarsie in cristalli, granatini, topazi, ametiste, agate, eliotropie, lapislazzuli, corniole), chiusa da una artistica cancellata in ottone, progettata dall'architetto del regno Mariano Smiriglio. Splendido Crocifisso ligneo seicentesco su reliquiario chiuso da vetrata a disegni geometrici. Ai lati le nicchie con le statue dell'Addolorata e San Giovanni Evangelista. Il paliotto dell'altare è realizzato con tarsie policrome che danno profondità architettonica all'insieme. Gli affreschi nella volta sono realizzati da Pietro Novelli. La cappella è stata solennemente consacrata dall'arcivescovo Giannettino Doria.[17]
- Quarta campata: Cappella della Santa Vergine. Sono collocati i dipinti dello Sposalizio della Vergine, la Sacra Famiglia, la Meditazione di Sant'Ignazio e il simulacro di Santa Maria Goretti.
- Quinta campata: Cappella di San Filippo Neri. Sull'altare formato da due colonne di diaspro e due di granito è collocato il quadro raffigurante L'apparizione della Vergine a San Filippo Neri di Sebastiano Conca del 1740. Il dipinto sostituisce un quadro di Guido Reni deteriorato, documentato nei locali della Congregazione.[18] A destra la statua di San Giuseppe e Gesù bambino, a sinistra San Gioacchino e Maria bambina, entrambi opere di Giovanni Battista Ragusa. Ricca di decorazioni in marmi policromi, reca una lapide commemorativa con l'indicazione dell'anno di realizzazione 1622. Sono inoltre presenti un busto di San Filippo Neri e un quadro raffigurante il Miracolo di San Filippo Neri.
Sacrestia
- Nella sacrestia è documentato un quadro raffigurante San Giovanni di Baciccio de Rosa, un quadro di Tiziano e un ostensorio d'oro.[19]
Congregazione di San Filippo Neri
{Sezione in aggiornamento}
Oratorio
{Sezione in aggiornamento}
- 1769, La chiesa è affiancata da un oratorio neoclassico intitolato a San Filippo Neri opera di Giuseppe Venanzio Marvuglia.[20] L'angelo sul timpano è attribuito allo scultore settecentesco Filippo Pennino.
All'interno è documentato un quadro raffigurante Maria Vergine e San Filippo Neri del pittore Pietro Martorana e una scultura di Ignazio Marabitti.[21]
Nella fontana è presente una statua di San Filippo Neri. Nel cortile era documentata una spezieria.[22]
Voci correlate
Bibliografia
- Gaspare Palermo, "Guida istruttiva per potersi conoscere ... tutte le magnificenze ... della Città di Palermo", Volume primo, Palermo, Reale Stamperia, 1816.
- R. Lattuada, "Alle radici dell'estetica barocca: proposte di periodizzazione delle prime esperienze di unificazione delle arti (1570 - 1600), in Estetica barocca, atti del convegno internazionale di studi", Roma, Campisano Editore, 2004 pp. 170 - 175.
Note
- ^ Pagina 105, Abate Francesco Sacco, "Dizionario geografico del Regno di Sicilia", [1], Palermo, Reale Stamperia, 1800
- ^ Gaspare Palermo Volume primo, pp. 189
- ^ Gaspare Palermo Volume primo, pp. 190 e 193
- ^ a b Gaspare Palermo Volume primo, pp. 193
- ^ Gaspare Palermo Volume primo, pp. 195
- ^ a b c Gaspare Palermo Volume primo, pp. 197
- ^ Gaspare Palermo Volume primo, pp. 196
- ^ a b c d Gaspare Palermo Volume primo, pp. 198
- ^ Gaspare Palermo Volume primo, pp. 199
- ^ Gaspare Palermo Volume primo, pp. 205
- ^ Gaspare Palermo Volume primo, pp. 205
- ^ Gaspare Palermo Volume primo, pp. 204
- ^ Gaspare Palermo Volume primo, pp. 205
- ^ Gaspare Palermo Volume primo, pp. 204
- ^ Gaspare Palermo Volume primo, pp. 202
- ^ Gaspare Palermo Volume primo, pp. 199
- ^ Gaspare Palermo Volume primo, pp. 201 e 202
- ^ Gaspare Palermo Volume primo, pp. 200
- ^ Gaspare Palermo Volume primo, pp. 205
- ^ Gaspare Palermo Volume primo, pp. 208
- ^ Gaspare Palermo Volume primo, pp. 209
- ^ Gaspare Palermo Volume primo, pp. 209
Altri progetti
- Wikibooks contiene testi o manuali su chiesa di Sant'Ignazio all'Olivella
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa di Sant'Ignazio all'Olivella
Collegamenti esterni
- Storia e descrizione della chiesa, su palermodintorni.blogspot.de.
- Sito dei padri Oratoriani dell'Olivella, su oratoriosanfilipponeripalermo.org.