Transacqua

frazione del comune di Primiero San Martino di Castrozza

Transacqua (Tresàqua in dialetto primierotto), è una frazione di 2.021 abitanti del comune di Primiero San Martino di Castrozza, nella provincia autonoma di Trento, in Trentino-Alto Adige.

Transacqua
frazione
Transacqua – Stemma
Transacqua – Bandiera
Transacqua – Veduta
Transacqua – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Trentino-Alto Adige
Provincia Trento
ComunePrimiero San Martino di Castrozza
Territorio
Coordinate46°11′00″N 11°50′00″E
Altitudine746 m s.l.m.
Superficie35,59 km²
Abitanti2 021[1] (09-10-2011)
Densità56,79 ab./km²
Frazioni confinantiFiera di Primiero, Ormanico, Pieve
Altre informazioni
Cod. postale38054
Prefisso0439
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT022204
Cod. catastaleL329
TargaTN
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Nome abitantitransacqueri
PatronoSan Marco
Giorno festivo25 aprile
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Transacqua
Transacqua
Sito istituzionale

Geografia fisica

Il centro si estende prevalentemente alla sinistra del torrenti Cismon e Canali che confluiscono proprio in corrispondenza dell'abitato, nella valle di Primiero. La zona alla destra del Cismon si limita alla frazione Pieve e alle pendici orientali del Bedolè, rilievo boscoso di 1792 m.

L'abitato si distende su un pendio soleggiato ai piedi del Cimon di Fradusta (1867 m s.l.m.), estremità occidentale delle Pale Alte del Palughet. Nonostante l'urbanizzazione e l'avvicinamento del limite del bosco, l'area è ancora caratterizzata da un'impronta rurale con vaste distese prative[3].

Il territorio del soppresso comune di Transacqua comprendeva anche la zona a oriente del passo Cereda raggiungibile in auto solo transitando per il comune di Tonadico. Quest'area è chiusa a sud dalle già citate Pale del Palughet e a nord dai contrafforti meridionali del gruppo delle Pale di San Martino (monte Feltraio, 2295 m).

Si aggiunge inoltre l'alta val Noana, in questo tratto detta val Giasinozza, che termina ai piedi del gruppo del Cimonega (con il Sass de Mura, 2547 m, massima altitudine del comune).

Storia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Primiero § Storia.

La storia di Transacqua è intimamente legata a quella del resto del Primiero.

Un primo popolamento stabilmente si ebbe solo tra il V e l'VIII secolo da parte di profughi veneti in fuga dalle invasioni barbariche, ma ciò non esclude l'esistenza di più antichi insediamenti celti.

Nel medioevo la regione fu sottoposta al dominio dei vescovi di Feltre, tuttavia già dal Duecento la loro potenza cominciò a declinare. Nei secoli successivi si avvicendarono gli Scaligeri, Carlo di Lussemburgo, Giovanni di Carinzia, i Carraresi e i conti del Tirolo. Nel 1401 Leopoldo IV d'Asburgo concesse il Primiero in feudo a Giorgio di Welsperg, i cui discendenti continuarono ad amministrarlo sino al XIX secolo.

Ciononostante la comunità ebbe larga autonomia potendo eleggere dei propri delegati da inviare presso il governo del Tirolo. Transacqua, in particolare, fu sede di uno dei quattro columelli della valle con giurisdizione anche sulla vicina Siror. Quanto ai vescovi di Feltre, continuavano ad esercitare il loro potere solo a livello ecclesiastico.

Un primo comune di Transacqua fu istituito all'inizio dell'Ottocento, quando la legislazione napoleonica abolì l'antico sistema dei columelli. Quest'ultimo fu ristabilito nel giro di qualche anno con il congresso di Vienna, quando il Primiero tornò all'Austria e ai conti Welsperg.

Solo dopo la prima guerra mondiale la zona entrò a far parte del Regno d'Italia. Del Ventennio va ricordata l'abolizione del comune di Transacqua assorbito nel comune di Primiero, attivo tra il 1927 e il 1947[7].

Simboli

Lo stemma comunale viene così descritto:

 
«Semipartito, troncato d'azzurro e di verde caricato di una lontra d'argento sulla partitura; di rosso al leone di S. Marco d'oro»

Il blasone è quindi diviso in due partiture: in basso capeggia il leone marciano, chiaro riferimento al patrono del paese; in alto si trova la lontra, simbolo della valle del Primiero che ricorre anche in altri stemmi della zona. Quest'ultima è stata aggiunta solo di recente, con la deliberazione del consiglio comunale 93 del 22 dicembre 1986.

Lo stemma è accompagnato inoltre dai consueti ornamenti dell'araldica civica italiana, ovvero la corona comunale in alto e le fronde di quercia e alloro unite da un nastro rosso ai lati[8].

Il gonfalone

 
«È costituito da un drappo rettangolare del rapporto di 5/8 di tinta grigia, ornato e frangiato d'oro terminante al bilico in cinque merli guelfi e in punta di tre pedoni di cui uno più largo il mediano, caricato al centro dallo stemma comunale munito dei suoi ornamenti sovrastante la scritta in oro «Comune di Transacqua».


Il bilico è unito all'asta mediante un cordone dorato terminante in analoghe nappe. L'asta porterà in sommità una cravatta tricolore ed è ricoperta da una fodera di velluto rossa ornata da una sperale d'argento".»

Monumenti e luoghi d'interesse

Chiesa parrocchiale

La parrocchiale di San Marco (nota per la celebre canzone adottata dagli Alpini la ceseta de Transacqua) è stata edificata nel Settecento e ampliata nel 1970. All'interno della chiesa si nota un'importante pala di San Marco, in cui la testa e le mani vengono attribuite dalla tradizione a Tiziano Vecellio, mentre l'opera sarebbe stata in seguito completata dalla sua bottega.

Palazzo Someda

  Lo stesso argomento in dettaglio: Palazzo Someda.

Fu costruito sul finire del Cinquecento da Giovanni Someda, esponente di una facoltosa famiglia locale impegnata nel commercio del legname[9].

 
Le Pale di San Martino viste dal paese di Transacqua

Ambiente

Dal centro di Transacqua sale la strada che conduce ai prati di Caltena e nella selvaggia Val Giasinozza, dov'è presente il "bivacco Cogolate", punto di arrivo o di partenza di molte escursioni.

Società

Evoluzione demografica

Di seguito è mostrata l'evoluzione demografica dell'ex comune di Transacqua, che si estendeva per 35.59 km2 e comprendeva la frazione di Pieve e le località di Fol, Forno, Isolabella, Navoi, Ormanico, Sangrillà e Toè[10].

Abitanti censiti[11]

Geografia antropica

Il villaggio mantiene ancora la tipica struttura urbana, con le abitazioni addossate le une alle altre e divise da stretti vicoli (in dialetto canisèle). Tra gli esempi meglio conservati di architettura locale si cita casa Lenzi, con il pavimento in laste di pietra, il larìn (focolare) e le finestre strombate. Si aggiungono, affacciata al piazzale di fronte alla chiesa, due edifici dalle evidenti linee signorili[3].

Amministrazione

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
2010 2014 Marino Simoni Sindaco
2014 2016 Roberto Pradel Sindaco

Altre informazioni amministrative

Nel 1927 il comune di Transacqua viene soppresso e i suoi territori confluiscono in quello di Primiero. Nel 1947 il comune viene ricostituito (Censimento 1936: pop. res. 1383)[12], e poi, nel 2016, nuovamente soppresso e aggregato a Primiero San Martino di Castrozza, in seguito all'esito positivo del referendum consultivo tenutosi il 7 giugno 2015.

Note

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al Censimento 2011.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ a b c Luca Brunet, Manuela Crepaz, Antonella Faoro, "...pictor pinsit". Itinerari alla scoperta dei dipinti murali del Primiero - Transacqua e Fiera (PDF), Amministrazioni comunali di Transacqua e Fiera di Primiero, 1997, p. 5.
  4. ^ Sandro Gadenz, Marco Toffol, Luigi Zanetel, Le miniere di Primiero. Raccolta antologica di studi, Comitato storico-rievocativo di Primiero, 1993, p. 20.
  5. ^ Das Land Tirol, Innsbruck, Wagner'schen Buchandlung, 1838, p. 323.
  6. ^ Historische Kartenwerke Tirol dal sito istituzionale del Tirolo.
  7. ^ Storia del Comune di Transacqua, su transacqua.com, Comune di Transacqua. URL consultato il 12 settembre 2012.
  8. ^ Lo stemma del Comune, su transacqua.com, Comune di Transacqua. URL consultato il 12 settembre 2012.
  9. ^ Famiglia Someda, su transacqua.com, Comune di Transacqua. URL consultato il 12 settembre 2012.
  10. ^ Comune di Transacqua - Statuto
  11. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  12. ^ Fonte: ISTAT - Unità amministrative, variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000 - ISBN 88-458-0574-3

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