Utente:MaurizioSala/Sandbox

Enrico Dalceri (Parabiago, 10 gennaio 1921) è un attore teatrale italiano, personaggio pubblico e attore e cantante della compagnia teatrale dialettale I Legnanesi, nei cui spettacoli interpreta il ruolo di Mabilia[1].
Biografia
La vita e gli esordi
Figlio di due commercianti, mamma Giuseppina di origini cremasche e papà Vincenzo, lodigiano, Enrico nasce a Monza e cresce tra la scuola e il negozio dei genitori. Nel pieno degli anni Ottanta, la passione per la moda, lo spinge a proporsi ad una notissima Maison milanese: da qui la possibilità di percorrere una carriera professionale di successo che lo porterà a diventare dirigente e responsabile della linea uomo pret à porter. È gia durante l’infanzia che cresce in lui la passione per la musica e per il teatro.
Felice Musazzi nacque a San Lorenzo, frazione di Parabiago, da padre tranviere e madre operaia[1][2]. Terminati gli studi, trovò lavoro nell'azienda metalmeccanica Franco Tosi[2]. Già in questi primi anni manifestò una spiccata tendenza alla recitazione, ma allo scoppio della seconda guerra mondiale partì per il fronte orientale e venne fatto prigioniero in Russia[2]. Solo dopo diversi anni di prigionia riuscì a tornare in Italia ed a riprendere il proprio lavoro alla Franco Tosi[2].
Una sera Enrico compra un biglietto per andare a vedere una compagnia che sbanca i botteghini in Lombardia, particolare perché gli attori recitano vestiti da donne e portano sul palco la realtà dei poveri cortili lombardi: sono “I LEGNANESI”, compagnia teatrale fondata da Felice Musazzi nel 1949. Al termine dello spettacolo, attende l’uscita dai camerini di Felice Musazzi per chiedergli un autografo e, quando lo vede davanti a sè, si spinge oltre e domanda di poter assistere allo spettacolo da “dietro le quinte”. Musazzi lo sorprende quando gli comunica di esser stato appena “arruolato” come ballerino in sostituzione di un boys partito per il servizio di leva. Inizierà così un avventura pluridecennale che lo porterà, alla morte di Musazzi, ad esser chiamato - sul finire degli anni Novanta - da Antonio Provasio (la “nuova” Teresa) a interpretare il ruolo di Mabilia: figlia di Teresa e Giovanni, segue il grande sogno di diventate una soubrette di successo come Wanda Osiris, anche se, non riuscendoci, torna sempre alla vita “di cortile”. Oggi, oltre che interpretare Mabilia, realizza le scenografie e i costumi di questa rivista all’italiana che ogni anno viene presentata in circa 180 repliche, nei principali teatri tra i quali il Sistina di Roma; il Barclays Nazionale, il Lirico, il Puccini, il Manzoni, lo Smeraldo di Milano, il Colosseo di Torino; il Verdi di Firenze; il Politeama di Genova, il Romolo Valli di Reggio Emilia, oltre a tantissimi altri teatri nelle province italiane. Cantante apprezzato, sempre per i Legnanesi è ideatore delle musiche con il Maestro Arnaldo Ciato e con Andrea Trapasso, oltre che paroliere di tutti i brani dei numeri musicali degli spettacoli. Nel 2014 è uscito il CD “Baci Baci” (ed. Fonola Dischi), che contiene il brano omonimo tratto dallo spettacolo “La finestra sui cortili”, oltre a una intensa e vibrante interpretazione di un classico come “Il mondo” di Jimmy Fontana. Dagli anni Novanta partecipa anche ad alcuni film e cortometraggi tra i quali la soap “Cento Vetrine” dove ha interpretato il Gioielliere di famiglia; “Vivere” dove ha interpretato per cinque anni la guardia del corpo della famiglia Bonello; il film “Fughe da fermo”, scritto e diretto da Edoardo Nesi, con Marco Messeri, Luciano Federico, Irene Ferri, Marco Cocci con produzione Domenico Procacci. Partecipa inoltre ad alcune promozioni di vario genere tra cui: AISM; Mentadent; Palzola; Solmucol.
Nell'immediato dopoguerra decise di costituire insieme a Tony Barlocco e Renato Lombardi una compagnia teatrale all'oratorio di Legnarello (quartiere di Legnano) che fu denominata I Legnanesi[1]. In questi anni negli oratori della Diocesi di Milano era vietata la partecipazione di attrici donne e quindi i tre decisero di recitare i loro spettacoli en travesti[1]. Infatti, essendoci solo interpreti uomini, e dovendo recitare anche ruoli femminili, i tre attori, per poter recitare le loro commedie, dovettero necessariamente travestirsi[1]. L'ambientazione tipica delle loro commedie era la corte lombarda, all'interno della quale ruotano le vicende della famiglia "Colombo"[3]. Questo nucleo familiare era formato da Teresa (cioè la donna di cortile interpretata da Musazzi), Mabilia (la figlia maggiorenne e da sempre "zitella" rappresentata da Tony Barlocco) e Giovanni (il marito di Teresa interpretato da Luigi Cavalleri). Oltre ai tre componenti della famiglia Colombo, era presente anche Chetta, ovvero una delle donne del cortile nonché antagonista di Teresa, che in origine era interpretata da Renato Lombardi[4]. Tony Barlocco, nel primo spettacolo, non interpretava ancora il ruolo che gli avrebbe consegnato la celebrità, ovvero quello di Mabilia, bensì quello secondario di un garzone[5].
L'idea vincente fu quella di raccontare alla gente le storie di paese, del quotidiano, con le loro gioie ed i loro dispiaceri, caratteristica che rese unico il gruppo e gli consentì di riscuotere un notevole successo tra il pubblico[2][3]. Musazzi, oltre recitare, scriveva anche i testi delle commedie[1].
I Legnanesi
Il primo spettacolo della compagnia de I Legnanesi, dal titolo E un dì nacque Legnarello, andò in scena nel l'8 dicembre 1949 nel teatro dell'oratorio di Legnarello[6]. La compagnia cambiò quindi il proprio nome in "Compagnia Dialettale Legnanese" e iniziò a perfezionare i temi, i personaggi e le battute, dando vita alla prima commedia importante dal titolo Sem nassù per patì[1]. Il primo spettacolo importante - per il successo che ebbe tra il pubblico - fu quello recitato al Teatro Villoresi di Monza nel 1955, mentre il vero primo grande successo fu quello conquistato al Teatro Odeon di Milano nel 1958[1]. Dopo questi spettacoli per I Legnanesi fu un successo crescente, sia di pubblico che di critica[1]. La compagnia iniziò anche ad esibirsi fuori dalla Lombardia ricevendo plausi da vari personaggi dello spettacolo come Luchino Visconti, Federico Fellini e Wanda Osiris[1]. In particolare Giorgio Strehler, riferendosi a Musazzi, disse "Peccato che la più grande attrice italiana sia un uomo"[7].
In questo contesto Musazzi e Barlocco debuttarono sul grande schermo grazie ad una partecipazione nel film Splendori e miserie di Madame Royale di Vittorio Caprioli e con Ugo Tognazzi (1970), dove interpretavano il ruolo di due travestiti[1]. Per Musazzi però non fu un esordio dato che aveva già recitato nel film Rocco e i suoi fratelli di Luchino Visconti (1960)[8].
Nel 1986 morì Tony Barlocco e Musazzi, che era tentato dal ritiro dalle scene, decise di riproporre gli spettacoli senza Mabilia[1] Il pubblico, infatti, chiedeva insistentemente il ritorno sul palco della famiglia Colombo[1]. L'ultima commedia preparata da I Legnanesi, Va là tramvai (1988), non andò però in scena a causa dei problemi di salute di Musazzi[1]. All'attore era infatti stato diagnosticato un tumore alla gola[1]. Nel giugno del 1989 fu colpito da paresi e il 4 agosto 1989 si spense a Legnano[1].
A Legnano gli sono stati intitolati una via del centro cittadino ed un monumento. Quest'ultimo, in particolare, rappresenta una grande maschera bronzea con il volto della "Teresa"[9].
Gli spettacoli teatrali
Il repertorio della compagnia comprendeva gli spettacoli[10]:
- E un dì nacque Legnarello (1949) (commedia d'esordio)
- Sem nasü par patì... e patèm (1950)
- Miracolo a Legnano (1951)
- Bu... cumé bulèta (1952)
- Tanti có tanti süch (1953)
- Famm fümm e frecc (1954)
- 1900 vòltas indré (1955)
- Teresate (1956)
- Va la batèl ca sèm sü tüti (1957)
- Tela là la lüna (1959)
- Süch e melun a só stagiun (1960)
- Teresa e Mabilia show in famiglia (1961)
- Va la batèl! 1962 (1962)
- Teresa di notte (1965)
- I lensö di ier e d'incö (1966)
- Teresa degli spiriti (1967)
- Fam füm frec e fastidi (1968)
- Oh vita oh vita straca (1969)
- Chi vusa püsé, la vaca l'é sua (1970)
- E la bulèta la va la va... (1971)
- Teresa story (1972)
- I pover crist superstar (1973)
- Regna la rogna (1974)
- Un due tre... cìapal ca'l gh'é (1977)
- Il cortile dei miracoli (1979)
- Lasciate che i pendolari vengano a me (1982)
- La scala è mobile (1987)
- Va là tramvai (1988) (non messo in scena)
Premi
Con “I Legnanesi” ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra questi: - AMBROGINO D’ORO (attestato di civica benemerenza) dal Comune di Milano (Sindaco Letizia Moratti) - ROSA CAMUNA (premio al lavoro in Lombardia) dalla Regione Lombardia (Presidente Roberto Formigoni) - PREMIO ISIMBARDI dalla Provincia di Milano (Presidente Guido Podestà) - PREMIO WALTER CHIARI (2012) - PREMIO WANDA OSIRIS/ETTA LIMITI (2014)
Note
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p I Legnanesi, su storiaradiotv.it. URL consultato il 9 aprile 2014.
- ^ a b c d e Musazzi, su myword.it. URL consultato l'11 aprile 2013.
- ^ a b I Legnanesi, su milanofree.it. URL consultato il 9 aprile 2014.
- ^ È morto a Legnano Felice Musazzi, artista del dialetto, su ricerca.repubblica.it. URL consultato l'11 aprile 2014.
- ^ Tony Barlocco, su myword.it. URL consultato il 12 aprile 2014.
- ^ D'Ilario, 1984, pag. 328
- ^ Ritorna la giostra dei Legnanesi «La fatica più grande e' truccarsi», su archiviostorico.corriere.it. URL consultato l'11 aprile 2014.
- ^ a b c Felice Musazzi, su mymovies.it. URL consultato l'11 aprile 2014.
- ^ Chi era costui ?, su chieracostui.com. URL consultato il 12 aprile 2014.
- ^ I Legnanesi (PDF), su prolococasalromano.it. URL consultato il 9 aprile 2014.
Voci correlate