Ciao amore, ciao
Ciao amore, ciao è una canzone scritta dal cantautore italiano Luigi Tenco ed interpretata (in versioni separate) dallo stesso Tenco e da Dalida al Festival di Sanremo del 1967.
| Ciao amore, ciao/E se ci diranno singolo discografico | |
|---|---|
| Artista | Luigi Tenco |
| Pubblicazione | 1967 |
| Durata | 3:06 |
| Dischi | 1 |
| Tracce | 2 |
| Genere | Musica d'autore Pop Musica leggera |
| Etichetta | RCA |
| Formati | 45 giri |
| Ciao amore, ciao/Il sole muore singolo discografico | |
|---|---|
| Artista | Dalida |
| Pubblicazione | 1967 |
| Album di provenienza | Ciao amore ciao |
| Dischi | 1 |
| Tracce | 2 |
| Genere | Musica d'autore Pop Musica leggera Chanson |
| Etichetta | Barclay |
| Formati | 45 giri |

La canzone è tristemente nota per essere indissolubilmente legata al suicidio di Tenco, avvenuto a Sanremo il 27 gennaio 1967 dopo l'esclusione del brano stesso dalla finale del Festival[1][2][3][4]
Qualche anno dopo, nel 1971, il brano venne cantato da Dalida a Canzonissima.
Storia
Composizione
La stesura del testo di Ciao amore, ciao ebbe una genesi molto lunga.[3][5] Prima di giungere alla versione definitiva, Tengo, infatti prima di arrivare alla versione definitiva, ne elaborò almeno una decina, molte delle quali rimaste poi inedite.[3]
La prima versione, o, quantomeno la prima di cui sia abbia conoscenza, fu elaborata con Sergio Bardotti ed era una sorta di parafrasi di Rainy Day Woman di Bob Dylan. [3][5]: si trattava di un testo che invitava a liberarsi dei falsi valori[3]. Questa versione, che iniziava con le parole "Il mondo gira"[5], sarebbe in seguito stata incisa da Nicola Di Bari proprio con quel titolo[3].
Un'altra versione, precedente a quella definitiva, era costituita da un testo dal caratterere antimilitarista che recava il titolo Li vidi tornare.[3][5] Questa versione sarebbe stata in seguito incisa nel 1972.[3]
Il testo definitivo di Ciao amore, ciao, redatto, come detto, successivamente a Li vidi tornare si basava invece sulla seconda versione che iniziava con le parole "una lunga strada bianca come il sale".[5]
Incisione
L'idea di incidere il brano assieme a Dalida nacque a Parigi dopo l'estate del 1966, poco dopo che i due cantanti si erano incontrati presso gli studi romani della RCA].[6]
Pare che il brano non piacesse molto a Tenco e che lui fosse stato convinto a portarlo a Sanremo da Dalida[7].
Il brano si intitolava originariamente Ciao amore. Il titolo venne cambiato in Ciao amore, ciao a circa tre settimane dall'inizio del Festival di Sanremo per ragioni di carattere legale[4].
Il brano al Festival di Sanremo 1967
Nell'immediata vigilia del Festival, Tenco sottopose Ciao amore, ciao al giudizio di alcuni suoi amici[8], ai quali promise anche una cena nel caso in cui il brano avessa avuto successo.
Durante le prove, i reporter sottolinearono che l'interpretazione del brano fornita da Dalida era migliore di quella di Tenco.[9]
Il brano fu quindi eseguito da Tenco e da Dalida in occasione della prima serata del Festival di Sanremo, che si svolse il 26 gennaio 1967.
Poco prima di salire sul palco, Tenco disse al conduttore del Festival Mike Bongiorno:
A queste parole, Bongiorno rispose con le seguenti:
Mike Bongiorno avrebbe in seguito raccontato che in quel momento pensava che Tenco avesso deciso di interrompere la carriera artistica.[9]
L'esibizione di Ciao amore, ciao da parte di Tenco, condizionata dall'assunzione di un farmaco e di un alcolico[1][9], condizionata dall'assunzione di un farmaco e di un alcolico (una grappa alle pere)[9], tanto che lo stesso maestro Giampiero Reverberi fece fatica a seguire il cantautore[9]. La stessa Dalida ebbe modo di lamentarsi dietro le quinte, pronunciando le segutenti parole:
Al termine di tutte le esibizioni, Ciao amore, ciao aveva ottenuto solamente 38 preferenze su 900[4][9], risultando dodicesima su sedici brani in gara[9] e, quindi, per il momento eliminata[9].
L'ultima speranza era affidata alla commissione di ripescaggio, composta da Gianni Ravera, Ugo Zatterin, Lino Procacci, Lello Bersani e Gianni Delli Ponti[9]. La commissione alla fine, pare su pressione di Zatterin, a Ciao amore, ciao preferì La rivoluzione interpretata da Gianni Pettenati] e Gene Pitney.[9]
L'eliminazione di Ciao, amore ciao fu comunicata a Tenco, mentre il cantautore stava dormendo su un biliardo[9]: appena saputo dell'emininazione del suo brano, Tenco se la prese con Marcello Minerbi del gruppo Los Marcellos Ferial, imputandogli di esseere stato colui che l'aveva introdotto nel mondo della musica[9].
A prendere con maggior filosofia l'eliminazione di Ciao amore, ciao fu invece Dalida, che invitò Tenco a un brindisi.[9]
Poche ore dopo, la stessa Dalida trovò Tenco primo di vita nella sua stanza, la 219 dell'Hotel Savoy, ucciso da un colpo di pistola che il cantautore si era sparato alla tempia.[2][1]
Le parole del bigliettino rinvenuto accanto al corpo di Tenco fanno un chiaro riferimento all'eliminizione di Ciao amore, ciao come motivo principale del tragico gesto:
Dopo Sanremo
L'emozione scaturita dalla tragica morte di Tenco, portò all'esaurimento già alle ore 12.00 di lunedì 30 gennaio delle 80.000 copie del disco distribuite dalla RCA.[11] Nella stessa giornata, alla casa discografica, che prima del Festival aveva previsto una vendita intorno alle 40.000 copie.[11], arrivarono degli ordinativi che ammontavano ad altre 70.000 copie. .[11]
Un mese dopo il Festival, il disco di Tenco aveva raggiunto la cifra di 300.000 copie vendute. [11]
Testo e musica
Testo
La canzone è in parte una canzone d'amore e in parte una canzone di critica verso la società moderna.[12]
Il testo parla infatti di una persona che, stanca della vita di campagna e del lavoro nei campi (in cui – si dice – la sopravvivenza è esclusivamente legata alla variabilità delle condizioni atmosferiche), è decisa a partire per la città, per cercare nuove opportunità professionali ed inseguire nuovi sogni: per fare questo, però, deve lasciare la persona amata, che rimane nei luoghi d'origine. Nel “nuovo mondo”, però, la persona protagonista del brano sembra trovarsi un po' “spaesata”, tanto da aver voglia di tornare sui propri passi, anche se mancano i soldi.
Il disagio che avvolge il protagonista in questa sua nuova avventura è espresso, tra l'altro, in frasi molto significative come in un mondo di luci, sentirsi nessuno (seconda strofa del brano), frase questa che inoltre testimonia ancora una volta la celeberrima malinconia e il pessimismo caratteristico delle canzoni di Tenco
Musica
Per quanto riguarda la melodia, il ritornello è – confrontato ad altre canzoni di Tenco e con il tema del brano – insolitamente allegro, forse perché in questo ritornello, nel quale vengono ripetute le parole del titolo, ovvero viene fatto riferimento al saluto d'addio alla persona amata, è insito un grido di speranza in un futuro migliore (pur con un pizzico di malinconia dovuto all'abbandono).
Vi sono, infine, delle differenze tra la versione di Tenco e quella di Dalida: la prima inizia, infatti, subito con la parte cantata, mentre la seconda inizia con un preludio strumentale.
La versione di Luigi Tenco
Tracce
7"[13]
- Ciao amore, ciao 3:00
- E se ci diranno 2:00
Staff artistico
- Lato A
- Luigi Tenco (voce)
- 4 + 4 di Nora Orlandi (coro)[13]
- Gian Piero Reverberi[13]
La versione di Dalida
Tracce
7"[14]
- Ciao amore, ciao
- Il sole muore
Staff artistico
- Lato A
- Dalida (voce)
- Ruggero Cini (direttore d'orchestra)[14]
Aneddoti legati al brano
- In un vecchio servizio giornalistico, più volte trasmesso dalla RAI (specie in occasione di revival sul Festival di Sanremo), Dalida dichiarò, mentre guardava con gli occhi lucidi un filmato in cui lei canta Ciao amore, ciao, di poter cantare la canzone ma di non poterla ascoltare, visti i tristi ricordi ad essa legati (Je la chante, mais je ne peux pas l’écouter).
- Dell'esibizione di Tenco al Festival di Sanremo 1967 e Dalida non vi sono più tracce negli archivi RAI. Esistono solo delle foto e una registrazione audio[1].
Cover
Tra i tanti artisti, italiani e no, che hanno reso omaggio alla memoria del cantautore Luigi Tenco e alla sua memorabile canzone ci sono:
- A partire dagli anni novanta, Giuni Russo ha realizzato una sua reinterpretazione dal vivo del brano, contenuta anche negli album Signorina Romeo Live (2002) e Morirò d'amore (2003).
- Nel 2001 Eugenio Finardi ne incide una versione nell'album La forza dell'amore 2.
- Il 18 febbraio 2010, il brano viene eseguito dal vivo da Edoardo Bennato nel corso della serata del Festival di Sanremo dedicata alle cover.
- Il 15 febbraio 2013, il brano viene cantato dal vivo da Marco Mengoni nel corso della serata del Festival di Sanremo dedicata alle cover.
- Il 26 settembre 2014, il brano viene pubblicato su YouTube nell'ambito del progetto Note on the Road[15] interpretato da vari artisti emergenti.
La cover di Giusy Ferreri
Nel 2010 il brano è stato reinterpretato da Giusy Ferreri ed estratto come quarto e ultimo singolo dall'album di cover Fotografie del 2009.
La cover di Bianca Atzei
Il 12 febbraio 2015 il brano viene interpretato da Bianca Atzei, con un nuovo arrangiamento composto da Alex Britti, nel corso della serata del Festival di Sanremo dedicata alle cover. Viene registrata e inserita nel suo album di debutto Bianco e nero e successivamente pubblicata come secondo singolo da esso estratto.
Altre cover
Altri artisti che hanno eseguito una cover del brano sono[3] (in ordine alfabetico):
Note
- ^ a b c d e f g h Anselmi, Eddy, Festival di Sanremo. Almanacco della Canzone Italiana, Panini, Modena, 2009, p. 182
- ^ a b Borgna Gianni, L'Italia di Sanremo, Milano, Mondadori, 1999, p. 111.
- ^ a b c d e f g h i Dario Salvatori, Dizionario delle canzoni italiane, Roma, ElleU Multimedia, 2000, p. 99.
- ^ a b c http://www.atuttokanto.com/artisti/luigi_tenco.htm
- ^ a b c d e Borgna, Gianni op. cit., p. 116
- ^ Borgna, Gianni, op. cit., p. 108
- ^ Luigi Tenco#Biografia
- ^ Borgna, op. cit., p. 109
- ^ a b c d e f g h i j k l m n Borgna, Gianni, op. cit., p. 110
- ^ Borgna, Gianni, op. cit., p. 112
- ^ a b c d Borgna, Gianni, op. cit., p. 119
- ^ Salvatori, Dario, op. cit., p. 100
- ^ a b c Luigi Tenco – Ciao Amore, Ciao / E Se Ci Diranno su Discogs
- ^ a b Dalida – Ciao Amore, Ciao / Il Sole Muore
- ^ Marco Silvestri, Note On The Road, su noteontheroad.it, settembre 2014.
Collegamenti esterni
- Luigi Tenco - Sito non ufficiale: Discografia, su luigi-tenco.tripod.com.
- Dalida – Site officiel: Songs > Discographie >The World > Italie > 1965/1975, su dalida.com.
- SanremoStory: Anni – 1967, su sanremostory.it.
- Teche RAI: Video su Luigi Tenco al Festival di Sanremo 1967, su teche.rai.it.