Signori si nasce

film del 1960 diretto da Mario Mattoli
«Lo sa cos'è questo circolo, lo vuol sapere cos'è?! Ebbene glielo dico: è un letamaio, sì un letamaio! Insisto! E non gliel'ho detto prima lo sa perché? Perché sono un signore e signori si nasce; e io lo nacqui, modestamente!»

Signori si nasce è un film del 1960 diretto da Mario Mattoli.

{{{titolo}}}
Il Barone Zazà e Patrizia (Delia Scala) brindano alla riuscita della loro truffa ai danni di Pio
Paese di produzioneItalia
Durata92 min
Rapporto2,35:1
Generecomico
RegiaMario Mattoli
SoggettoDino Falconi, Luigi Motta
SceneggiaturaCastellano e Pipolo, Edoardo Anton
ProduttoreIsidoro Broggi, Renato Libassi
FotografiaAlvaro Mancori
MontaggioGisa Radicchi Levi
MusicheGianni Ferrio
ScenografiaAlberto Boccianti
CostumiGiuliano Papi
TruccoGoffredo Rocchetti
Interpreti e personaggi

Trama

Età giolittiana[1]: Il barone Ottone Spinelli degli Ulivi, detto Zazà, nonostante la sua nobile ascendenza, è sempre al verde, a causa di una vita dissoluta passata dietro le quinte dei teatri a corteggiare le soubrette. Nonostante l'indigenza economica, l'uomo continua a intrattenere una vita da nobile, vivendo in un albergo e servito dal fedele Battista. Incalzato da un creditore insoluto, tale Bernasconi, viene denunciato perché ha falsificato la garanzia su una cambiale in scadenza e ovviamente scoperta. Messo alle strette, Zazà decide con riluttanza di accettare il consiglio di Battista, ossia chiedere un prestito al fratello Pio degli Ulivi, titolare di una sartoria frequentata principalmente da prelati e suore. Tra i due fratelli non corre buon sangue a causa dello stile di vita di Zazà, ritenuto immorale da Pio, uomo timorato di Dio, dedito al lavoro ed alla carità. Presentatosi a casa del fratello, Zazà viene scacciato e, per dispetto, fa credere al fratello di volersi suicidare. Rientrato in casa, riceve l'inaspettata visita della bella e spregiudicata soubrette Patrizia, che finge di sedurlo allo scopo di dimostrargli il suo talento recitativo e quindi chiederli di farle ottenere la parte in una Rivista.

Zazà spiega alla ragazza che lo spettacolo era stato abbandonato dal produttore ma, nel mezzo della discussione, arriva Pio, spaventato dalle minacce suicide del fratello. Per spillare quattrini a Pio per la cambiale e per rilevare la Rivista, Zazà decide di far credere al fratello che Patrizia è sua figlia. Valutata la situazione, Pio decide di invitare fratello, presunta nipote e presunto fidanzato di Patrizia a casa sua. Durante la permanenza a casa del fratello, Zazà si traveste da sacerdote per ingannare Bernasconi facendogli credere di essere fratello gemello del vero debitore per ottenere un rinvio del pagamento. Successivamente nascono una serie di equivoci, durante i quali Pio si convince a torto di essere padre di Patrizia ed arriva a travestirsi da sacerdote, venendo smascherato e abbandonato dai suoi clienti. Alla fine Zazà riesce a sanare la cambiale e costringe il fratello a finanziare lo spettacolo teatrale, con Patrizia primadonna.

Riprese

Il film è stato girato in Campania e precisamente presso il centro di Grottaminarda (AV) in Irpinia dove nel centro sorge la Piazza Intitolata al principe della risata e dove è possibile ammirare il bassorilievo dello stesso scolpito sulle pareti della scalinata della piazza stessa[2] Gli interni negli stabilimenti IN.CI.R. De Paolis di via Tiburtina a Roma .[3]

Curiosità

Il film è citato in Carlito's way, nella scena del biliardo, infatti Al Pacino ripropone la stessa gag, con sfumature diverse [4]

Note

https://www.youtube.com/watch?v=25vsJNAwhGE

  1. ^ Il film si svolge durante un governo di Giovanni Giolitti, dato che viene citato in articolo di una copia letta da Totò de Il Messaggero. Il film forse è ambientato durante il governo Giolitti I o il governo Giolitti II.
  2. ^ Grottaminarda sul sito del Turismo in provincia di Avellino.
  3. ^ AA.VV. La città del cinema Napoleone editore Roma 1979
  4. ^ https://www.youtube.com/watch?v=25vsJNAwhGE

Altri progetti

Collegamenti esterni

  Portale Cinema: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di cinema