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Conteggio dell'Omer, Marocco, Tangeri, 1960
Conteggio dell'Omer, Gerusalemme, 1952

Il Conteggio dell'Omer (o Sefirat Ha'omer, in ebraico ספירת העומר?, a volte abbreviato Sefira o l'Omer) nell'ebraismo, è una benedizione con cui si contano verbalmente i 49 giorni che intercorrono tra la seconda sera di Pesach e la festività di Shavuot secondo la Bibbia ebraica (Tanakh, Levitico 23:15-16[1][2]), in memoria della cerimonia dell'offerta dell'Omer che veniva effettuata presso il Tempio di Gerusalemme.

Questa mitzvah ("precetto") deriva dal comandamento della Torah che impone di contare quarantanove giorni cominciando dal giorno in cui l'Omer, un sacrificio contenente la misura di un Omer[3] d'orzo, era offerto al Tempio di Gerusalemme, fino al giorno prima che un'offerta di frumento venisse portata al tempio durante Shavuot. Il Conteggio dell'Omer inizia il secondo giorno di Pesach (il 16 di Nisan) per gli ebrei rabbinici (ortodossi, conservatori, riformati), e dopo il Shabbat settimanale durante Pesach per gli ebrai caraiti, e finisce il giorno prima della festa di Shavuot, il "cinquantesimo giorno".

L'idea di contare ogni giorno rappresenta una preparazione spirituale e anticipazione della consegna della Torah[4] che fu data da Dio sul Monte Sinai all'inizio del mese di Sivan, verso lo stesso periodo della festa di Shavuot. Lo Sefer ha-Chinuch (pubblicato anonimamente nel XIII secolo in Spagna) afferma che il popolo ebraico fu liberato dalla cattività d'Egitto solo a Pesach (Pasqua) onde poter ricevere la Torah al Sinai – avvenimento che è ora celebrato durante Shavuot –, e ottemperare alle sue leggi. Pertanto il Conteggio dell'Omer dimostra quanto gli ebrei desiderino di accettare la Torah nella propria vita.

Lo stesso argomento in dettaglio: Giubileo ebraico, Shemittah e Shavuot.

Origine

L'origine della tradizione è rintracciabile nel Levitico 23:15-16[5]:

15. Dal giorno dopo il sabato, cioè dal giorno che avrete portato il covone da offrire con il rito di agitazione, conterete sette settimane complete.

16. Conterete cinquanta giorni fino all'indomani del settimo sabato e offrirete al Signore una nuova oblazione.

Tuttavia, l'obbligo dopo la distruzione del Tempio è materia di dibattito. Mentre Maimonide afferma che l'obbligo è tuttora biblico, la maggior parte degli altri commentari asseriscono che in tempi moderni sia di origine rabbinica.

Contesto

 
Campo d'orzo
 
Covoni di grano in epoca moderna

L'omer ("covone") è un antica misura biblica volumetrica dei cereali.[3] Nel giorno che segue il Shabbat durante Pesach in epoca biblica – festività osservata oggi nel secondo giorno di Pesach (Festa del Pane Azzimo) il 16 del primo mese ebraico nell'ebraismo rabbinico noto anche come "Primizie" – un omer d'orzo veniva offerto al Tempio di Gerusalemme, segnando l'indennità del consumo di chadash (grano dal nuovo raccolto). Il 50º giorno dopo l'inizio del conteggio, corrispondente alla festa di Shavuot, due pani fatti di grano erano offerti nel Tempio a evidenziare l'inizio del raccolto.

Le origini del conteggio dell'omer (cioè lo Sefirat HaOmer), come esposto nelle parashah "Emor" di Midrash Rabba, spiega che quando i Figli di Israele lasciarono l'Egitto, venne loro annunciato da Mosè che 49 giorni dopo l'Esodo avrebbero ricevuto la Torah. Il popolo era così emozionato alla prospettiva di una liberazione spirituale, dopo l'emancipazione fisica dal giogo d'Egitto, che tennero il conteggio dei giorni che passavano, conclusisi con il ricevimento della Torah sul Monte Sinai. La Torah stessa, in Levitico 23:15–16[6], e Deuteronomio 16:9[7], afferma che è un comandamento contare sette settimane complete dal giorno dopo la notte di Pesach finendo con la festa di Shavuot al cinquantesimo giorno. Shavuot è la festività che segna la consegna della Torah alla nazione israelita il 6 del mese di Sivan.[4]

Seguendo i temi della crescita spirituale e sviluppo caratteriale durante questo periodo, la letteratura rabbinica[8] paragona il processo di crescita ai due tipi di frumento ai due poli del periodo di conta. Nei tempi antichi l'orzo era cibo più modesto, mentre il grano era più pregiato. Nel periodo pasquale, i figli di Israele erano stati liberati dall'esilio egizio, sebbene fossero caduti così in basso da non poter quasi più risorgere. L'Esodo fu un dono immeritato ed inaspettato da Dio, come cibo per creature semplici che non ci si aspetti sviluppino le proprie potenzialità spirituali. Il ricevere la Torah creò un'elevazione spirituale ed una cooperazione attiva. Pertanto l'offerta di Shavuot è "cibo del popolo".[8]

Il conteggio

Ogni giorno, appena è notte (circa trenta minuti dopo il tramonto), cioè tra il secondo giorno di Pesach e la notte precedente lo Shavuot, la persona che conta l'omer recita questa benedizione:

Baruch atah A-donai E-loheinu Melekh Ha-olam asher kid'shanu b'mitzvotav v'tzivanu al S'firat Ha-omer.

(Traduzione: Benedetto sei Tu, Signore nostro Dio, Re dell'Universo, Che ci hai santificato coi Tuoi comandamenti e ci hai comandato di contare l'Omer)

Poi la persona pronuncia il conteggio in cui si indica l'ordinale del giorno espresso sia in giorni che in settimane più giorni. Nel 23º giorno si direbbe "Oggi è il 23º giorno che è il secondo giorno dopo le tre settimane "dello" (לעומר) o "nello" (בעומר) Omer"[9] Il conteggio è usualmente pronunciato in lingua ebraica, ma può essere contato in qualsiasi lingua, tuttavia bisogna capire ciò che si dice.

Secondo la Halakhah, una persona può recitare la benedizione solo se è notte. Se si ricorda di contare la mattina o il pomeriggio successivi, la conta può essere ancora fatta, ma senza benedizione. Se si dimentica del tutto di contare, la persona può continuare il conteggio i giorni successivi, ma senza benedizione. [10]

Un periodo di "lutto"

  Lo stesso argomento in dettaglio: Lag b'omer.

I primi 33 giorni dell'Omer sono vissuti come un periodo di lutto durante il quale non vengono organizzate feste, matrimoni e cene danzanti, in ricordo della peste che uccise circa 24000 studenti di Rabbi Akiva. Questa usanza è anche in ricordo degli ebrei uccisi durante le Crociate.

Durante questo stesso periodo c'è l'uso di non tagliare i capelli e la barba e non intrattenersi in svaghi quali il cinema e la musica. Le usanze, comunque, sono molto variabili a seconda delle comunità locali. Dal conteggio del giorno 33 alcune tra queste proibizioni decadono (nel caso in cui il giorno 33 capiti di Shabbat è permesso anticipare il taglio dei capelli ma in casi differenti si possono tagliare dalla mattina del giorno 34), altre sino al giorno 34; Alcune di esse sono:

  • sino a dopo Lag b'omer viene proibito tagliare capelli e barba (tranne "spuntare" i baffi per evitare "difficoltà" per quando si mangia): si permette talvolta, nel caso in cui l'ultimo giorno capiti di Shabbat, prima di esso;
  • non si compiono celebrazioni di matrimoni;
  • preferibile non recitare la Berakhah Shehecheyanu;
  • proibito ascoltare musica.

Qabbalah

I maestri mistici ebrei hanno stabilito che i 49 giorni corrispondono alle coincidenze delle 7 Sefirot inferiori nelle loro connessioni sino a giungere infatti a 49 differenti combinazioni nella totalità dei giorni, una combinazione diversa per ciascun giorno del conteggio dell'omer e così, sino a Shavuot, recitata nella preghiera di ricordo del giorno dopo la benedizione necessaria e nel brano finale di Tiqqun.

Note

  1. ^ Levitico 23:15-16, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  2. ^ "Dal giorno dopo il sabato, cioè dal giorno che avrete portato il covone da offrire con il rito di agitazione, conterete sette settimane complete. Conterete cinquanta giorni fino all'indomani del settimo sabato e offrirete al Signore una nuova oblazione."
  3. ^ a b Omer (in ebraico עמר?) è un'antica unità di misura israelita usata all'epoca del Tempio di Gerusalemme per grano e altre materie prime secche che la Torah cita essere pari ad un decimo di ephah (21,14 litri), cfr. Esodo 16:36. L'ephah era pari a 72 logs e il log era uguale alla mina sumera, a sua volta 1/60 di maris - cfr. "WEIGHTS AND MEASURES", su Jewish Encyclopedia – l'omer era pertanto pari a circa 12/100 di maris. Il maris veniva definito come una quantità d'acqua uguale in peso ad un talento reale leggero e quindi pari a circa 30,3 litri, il che rende l'omer pari a circa 3,64 litri.
  4. ^ a b (EN) Nosson Scherman, The Complete ArtScroll Siddur (Nusach Ashkenaz), Mesorah Publications, Ltd, 1984 (I ed.), p. 283, ISBN 0-89906-650-X.
  5. ^ Levitico 23:15-16, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  6. ^ Levitico 23:15–16, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  7. ^ Deuteronomio 16:9, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  8. ^ a b (EN) Noson Weisz, Mind Over Matter, su aish.com, Aish HaTorah, Israele. URL consultato il 31 marzo 2016.
  9. ^ (EN) Nachman Bulman, Ask The rabbi, in Shulchan Oruch, Orach Chaim 489:1, 493:2; Mishneh Brurah 489:8, Ohr Somayach, Israele. URL consultato il 31 marzo 2016. Il testo sefardita del conteggio usa una sequenza di parole leggermente diversa.
  10. ^ (EN) Torah.org, Sefiras Ha'Omer, su torah.org, Project Genesis, USA. URL consultato il 31 marzo 2016.

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Voci correlate