(inglese)
«His name was always Buddy
And he'd shrug and ask to stay
She'd sigh like Twig the "Wonder Kid"
And turn her face away»
(italiano)
«Il suo nome era sempre Buddy
E scrollava le spalle e le chiedeva di restare
Lei sospirava come Twig, la "Bambina Prodigio"
E girava la faccia dall'altra parte»

Drive-In Saturday è un brano musicale scritto dall'artista inglese David Bowie e pubblicato come 45 giri il 6 aprile 1973.

Dopo The Jean Genie è il secondo singolo estratto da Aladdin Sane, anche se negli Stati Uniti non uscì a causa del rifiuto della divisione americana della RCA che gli preferì Time.[1]

Tracce

  1. Drive-In Saturday (Seattle-Phoenix) (David Bowie) - 4:29
  2. Round and Round (Chuck Berry) - 2:39

Formazione

Il brano

«Drive-In Saturday è uno sguardo carico di nostalgia verso gli anni settanta da una data sconosciuta di un futuro lontano.»

Se Aladdin Sane è l'album in cui appare più evidente l'eco dei dischi anni cinquanta ascoltati da Bowie nella sua infanzia, Drive-In Saturday forse più di altre tracce fonde il nostalgico stile doo-wop con i futuristici passaggi di sintetizzatore trattati con l'effetto phaser, che restituiscono un'impressione di frattura temporale dentro una società post-apocalittica[3]. Definito dal biografo David Buckley il miglior singolo del periodo glam di Bowie insieme a Rebel Rebel,[4] il brano abbina infatti il materiale melodico e armonico di fine anni cinquanta ad un testo pieno di oscurità, sesso occasionale ed eccentricità perversa, tipici della cultura degli anni settanta.[5]

L'ispirazione per la canzone venne al cantante durante un viaggio notturno in treno compiuto tra Seattle e Phoenix nel novembre 1972, durante lo Ziggy Stardust Tour (tanto che sul 45 giri è riportato il sottotitolo "Seattle-Phoenix"). Incapace di dormire, Bowie spiegò successivamente di come avesse visto diciassette o diciotto cupole argentate illuminate dai raggi della luna con misteriosi avvisi di pericolo di radiazioni.[3] «Non riuscii a trovare nessuno in grado di dirmi cosa fossero, ma mi fornirono un'immagine di America, Gran Bretagna e Cina dopo una catastrofe nucleare. Le radiazioni avevano intaccato la mente e gli organi riproduttivi della gente, che non aveva più una vita sessuale. L'unico modo per imparare di nuovo a fare l'amore consisteva nel guardare film che mostravano come si faceva prima».[6]

(inglese)
«Perhaps the strange ones in the dome
can lend us a book we can read up alone
and try to get it on like once before,
when people stared in Jagger's eyes and scored,
like the video films we saw...»
(italiano)
«Forse le strane creature sotto la cupola
possono prestarci un libro da leggere da soli
per cercare di capire come si faceva una volta,
quando la gente fissava Jagger negli occhi e ci riusciva,
come nei film che abbiamo visto...»

Oltre a citare Mick Jagger la canzone rende omaggio a Marc Bolan («try to "get it on"»). Vi vengono menzionati anche l'antropologo svizzero Carl Gustav Jung e Twiggy («Twig the "Wonder Kid"»), la prima supermodella della Swinging London che più avanti apparirà sulla copertina di Pin Ups e che nella sua autobiografia ricorda di quando ascoltò per la prima volta Drive-In Saturday: «La sentii alla radio e pensai "Oddio, David Bowie mi ha citata in una canzone!" Mi precipitai a comprare il disco perché avevo paura di aver frainteso...»[7]. La canzone cita anche The Astronettes, nome che in origine Bowie aveva dato ai danzatori di Lindsay Kemp durante i suoi spettacoli al Rainbow Theatre di Londra nell'agosto 1972 e che avrebbe in seguito attribuito ai coristi che accompagnavano la sua "fidanzata" Ava Cherry.[8]

Drive-In Saturday fu offerta inizialmente ai Mott the Hoople (anche loro in tour negli USA del novembre 1972) come possibile seguito di All the Young Dudes, ma venne rifiutata e al suo posto fu scelta Honaloochie Boogie.[9] «Non l'ho mai capito, perché ho sempre pensato che sarebbe stato un grande singolo per loro, perfetto», ha detto Bowie nel 1998, «so che Ian detesta il fatto di dovere qualcosa a qualcuno e probabilmente trovava insopportabile l'idea di cantare un'altra canzone di Bowie».[3] Successivamente ha confermato al giornalista Paul Du Noyer: «Credo che abbiano pensato "non abbiamo più bisogno di quel glam rocker buono a nulla". Penso che l'avrebbero resa in modo grandioso».[10] Nell'album live VH1 Storytellers afferma addirittura che in seguito al rifiuto, una notte in Florida si rasò le sopracciglia come gesto di stizza (sotto l'effetto dell'alcool), dopo aver convinto la moglie Angela a fare altrettanto.[11] In realtà la versione del cantante non combacia con la ricostruzione dei fatti fornita da Dale Griffin, batterista dei Mott the Hoople: «Disse che Drive-In Saturday sarebbe stato il nostro prossimo singolo ma poi cambiò idea...».[3]

Bowie registrò la sua versione in studio il 9 dicembre a New York, appena terminata la parte americana dello Ziggy Stardust Tour, e una volta tornato in patria il 17 gennaio 1973 eseguì il brano nel programma Russell Harty Plus di Independent Television. Arrangiato da Bowie e Mick Ronson e co-prodotto con Ken Scott, il 45 giri uscì il nel Regno Unito il 6 aprile e rimase nella classifica inglese per 10 settimane raggiungendo la terza posizione.[12]

In Italia il singolo uscì nel maggio 1973 e fu pubblicato anche in Spagna (come lato B di Life on Mars?) e in altri Paesi europei, oltre che in Giappone (come lato B della cover di Let's Spend the Night Together) e Nuova Zelanda.

Il lato B

Il brano Round and Round è una cover di Around and Around, pubblicata da Chuck Berry nel 1958 come lato B di Johnny B. Goode. Era stato inizialmente previsto l'inserimento nella scaletta di The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars (col titolo originale Around and Around). Venne registrata durante le sessioni dell'album alla fine del 1971 ma alla fine fu sostituita da Starman.[13]

Registrazione

Uscita e accoglienza

Drive-In Saturday dal vivo

Il debutto live di Drive-In Saturday avvenne il 4 novembre 1972 al Celebrity Theater di Phoenix, durante lo Ziggy Stardust Tour,[14] anche se la prima registrazione esistente (rintracciabile in alcuni bootleg) è quella del concerto del 17 novembre al Pirates World, un parco di divertimento a Dania, in Florida.[15] Prima di eseguire il brano da solo con la chitarra acustica Bowie disse al pubblico che la storia era «ambientata probabilmente nell'anno 2033».[15]

Dopo aver registrato la versione in studio, il 17 gennaio 1973 venne eseguita al Russell Harty Plus di ITV e in seguito fece parte delle scalette dell'Aladdin Sane Tour e del Diamond Dogs Tour dell'anno successivo, in una versione acustica con Bowie alla chitarra e David Sanborn al sax. Venne presto esclusa dalla scaletta e cadde nell'oblio fino al 1999, quando fu riproposta durante l''hours...' Tour. Lo stesso anno fu eseguita in altre tre occasioni: il 23 agosto nel programma VH1 Storytellers (l'album omonimo è stato pubblicato nel 2009), il 9 ottobre per il concerto benefico NetAid al Wembley Stadium e il 25 ottobre nella sessione BBC registrata durante il Mark and Lard Show (rintracciabile nel bootleg After Hours).

Pubblicazioni successive

Il 45 giri venne ripubblicato nel Regno Unito nel 1982 in versione picture disc, nel set di 10 dischi intitolato Fashions, e di nuovo l'anno successivo con una nuova copertina all'interno delle serie Lifetimes. Il 20 aprile 2013, in occasione del 40o anniversario un nuovo picture disc di Drive-In Saturday (con la versione del Russell Harty Plus sul lato B) è stato reso disponibile in esclusiva per il Record Store Day.

Definito dal biografo Nicholas Pegg "il grande singolo dimenticato di Bowie",[3] Drive-In Saturday non ha trovato spazio in nessuna raccolta di greatest hits per quasi vent'anni. Tra quelle in cui è presente:

La registrazione effettuata il 25 novembre 1972 alla Public Hall di Cleveland è presente nel bonus disc di Aladdin Sane pubblicato nel 2003 in occasione del 30o anniversario dell'album, mentre il video dell'esibizione al Russell Harty Plus si trova nel DVD Best of Bowie del 2002.

Cover

Tra gli artisti che hanno inciso la loro versione di Drive-In Saturday ci sono:

Note

  1. ^ Il 45 giri non viene pubblicato negli Stati Uniti su decisione della RCA, su bowiesongs.wordpress.com, www.bowiesongs.wordpress.com. URL consultato il 22 dicembre 2015.
  2. ^ Dave Thompson, AMG, su allmusic.com, www.allmusic.com. URL consultato il 22 dicembre 2015.
  3. ^ a b c d e Nicholas Pegg, David Bowie. L'enciclopedia, Arcana, 2002, p. 65, ISBN 88-7966-270-8.
  4. ^ David Buckley, Strange Fascination: David Bowie, the Definitive Story, Virgin Books, 2005, p. 159, ISBN 978-0-7535-1002-5.
  5. ^ James E. Perone, The Words and Music of David Bowie, Greenwood Publishing Group, 2007, pp. 34-35, ISBN 978-0-275-99245-3.
  6. ^ Genesi di Drive-In Saturday, su 5years.com, www.5years.com. URL consultato il 22 dicembre 2015.
  7. ^ Citazione Twiggy, su divinevarod.com, www.divinevarod.com. URL consultato il 22 dicembre 2015.
  8. ^ The Astronettes, su shop.cherryred.co.uk, www.shop.cherryred.co.uk. URL consultato il 22 dicembre 2015.
  9. ^ Drive-In Saturday viene inizialmente offerta da David Bowie ai Mott the Hoople, su 5years.com, www.5years.com. URL consultato il 22 dicembre 2015.
  10. ^ Drive-In Saturday viene inizialmente offerta da David Bowie ai Mott the Hoople, su pauldunoyer.com, www.pauldunoyer.com. URL consultato il 22 dicembre 2015.
  11. ^ Nicholas Pegg, David Bowie. L'enciclopedia, Arcana, 2002, p. 400, ISBN 88-7966-270-8.
  12. ^ Drive-In Saturday in classifica, su officialcharts.com, www.officialcharts.com. URL consultato il 22 dicembre 2015.
  13. ^ Nicholas Pegg, David Bowie. L'enciclopedia, Arcana, 2002, p. 166, ISBN 88-7966-270-8.
  14. ^ Prima registrazione live di Drive-In Saturday, su allmusic.com, www.allmusic.com. URL consultato il 22 dicembre 2015.
  15. ^ a b Prima registrazione live di Drive-In Saturday, su bowiesongs.wordpress.com, www.bowiesongs.wordpress.com. URL consultato il 22 dicembre 2015.

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni

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