Torcola
Torcola[3][4][5][6] (in croato Šćedro) è un'isola della Croazia, nella Dalmazia centrale. Amministrativamente appartiene al comune di Gelsa[7], nella regione spalatino-dalmata.
| Torcola Šćedro | |
|---|---|
| Geografia fisica | |
| Localizzazione | Mar Adriatico |
| Coordinate | 43°04′N 16°42′E |
| Superficie | 8,36[1] km² |
| Sviluppo costiero | 26,13[1] |
| Altitudine massima | 112[2] m s.l.m. |
| Geografia politica | |
| Stato | |
| Regione | Regione spalatino-dalmata |
| Comune | Gelsa |
| Cartografia | |
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Geografia
L'isolotto si trova a sud dell'isola di Lesina, da cui è separata dal canale di Torcola[6] (Šćedrovski kanal), la cui ampiezza minima è di 2,5 km[2]. Verso meridione invece dà sul canale di Curzola[6] (Korčulanski kanal), un più ampio braccio di mare che la separa dall'omonima isola. Torcola misura circa 6 km di lunghezza e 2 km di larghezza e si estende parallelamente a Lesina in direzione E-O; ha una superficie di di 8,37 km²[1], lo sviluppo costiero di 26,13 km[1] e il punto più alto è il monte Capogrosso[5] (Vela glava), 112 m s.l.m.[2].
Torcola offre, lungo la costa settentrionale, due profonde insenature che costituiscono un ottimo approdo, tuttavia non protetto dalla Bora: Porto Grande[5] (Lovišće), la baia più grande in fondo alla quale c'è l'abitato di Srida, e Porto Madonna[5] (Moster[2] o Monastir[5]).
Vicino a Torcola ci sono tre scogli:
- Planchetta[3][6] (Pločica), in direzione sud-est, a circa 4,5 M, con un faro[8] alla sua estremità nord-occidentale. L'isolotto è lungo circa 850 m[2] e ha una superficie di 0,07 km²[1] 43°01′50″N 16°48′58″E.
- Scogli Bacili[6][9][10][3] (otoci Lukavci), due piccoli isolotti in mare aperto circa 3 M a ovest di Torcola. Il maggiore, Bacile[5], quello di nord-ovest, ha una superficie di 0,027 km²[1], la costa lunga 650 m[1] e l'altezza di 4,9 m[2] (43°05′13″N 16°34′25″E); l'altro (a sud-est), sul quale c'è un segnale luminoso, ha una superficie di 0,017 km²[7], la costa lunga 483 m[7] e l'altezza di 5,4 m[2] (43°04′58″N 16°34′53″E). Bacile è conosciuto anche come Scoglio dei Vescovi poiché vi naufragò nel 1033 una nave con a bordo i vescovi di Cattaro, Dulcigno e Antivari[5].
Storia
L'isola fu abitata fin dall'antichità e le più remote tracce archeologiche sono dei tumuli illirici. In epoca classica fu nota col nome di Tauris (Ταυρίς in greco antico, forma il cui diminutivo latino Tauricula ha dato origine al toponimo italiano) e fu in queste acque che nel 47 a.C., durante la guerra civile, la flotta cesariana del console Publio Vatinio, in situazione di inferiorità numerica, sconfisse quella pompeiana di Marco Ottavio.
Stando allo statuto del 1331, nel medioevo l'isola era di proprietà pubblica e destinata alla pastorizia. Nel 1465 risulta invece fondato il monastero dominicano, abbandonato nel tardo XVIII secolo a causa delle incursioni piratesche ed oggi in rovina. Il nome croato Monastir di Porto Madonna deriva il suo nome dalla presenza dei resti dell'antico monastero fortificato[5].
Torcola comparve infine nelle cronache del luglio 1899 quando la torpediniera austriaca Adler si arenò nella baia di Tuffera (lungo la costa nordovest dell'isola) in seguito all'esplosione di una caldaia[11].
Note
- ^ a b c d e f g Duplančić, pp. 12-30.
- ^ a b c d e f g (HR) Mappa topografica della Croazia 1:25000, su preglednik.arkod.hr. URL consultato il 14 gennaio 2017.
- ^ a b c Marieni, pp. 311-313.
- ^ Natale Vadori, Italia Illyrica sive glossarium italicorum exonymorum Illyriae, Moesiae Traciaeque ovvero glossario degli esonimi italiani di Illiria, Mesia e Tracia, 2012, San Vito al Tagliamento (PN), Ellerani, p. 579, ISBN 978-88-85339293.
- ^ a b c d e f g h Alberi, p. 1352.
- ^ a b c d e Rizzi, pp. 282-284.
- ^ a b c (HR) Državni program [Programma Nazionale] (a cura di), Pregled, položaj i raspored malih, povremeno nastanjenih i nenastanjenih otoka i otočića [Analisi, posizione e schema di isolotti e piccole isole, periodicamente abitati e disabitati] (PDF), su razvoj.gov.hr, 2012, 31-32. URL consultato il 14 gennaio 2017.
- ^ Svjetionik Otočić Pločica, su plovput.hr. URL consultato l'8 novembre 2016.
- ^ G. Giani, Carte corografiche della Dalmazia: carta dei comuni censuari, 1839, Archivio di Stato di Trieste, Miscellanea cartografica catastale.
- ^ Vadori, p. 444.
- ^ (DE) Esplosione di una caldaia su un torpediniera austriaca, su anno.onb.ac.at. URL consultato l'8 novembre 2016.
Bibliografia
- (en hr) Tea Duplančić Leder, Tin Ujević e Mendi Čala, Coastline lengths and areas of islands in the Croatian part of the Adriatic Sea determined from the topographic maps at the scale of 1:25000 [Lunghezze delle linee di costa e aree delle isole nella parte croata del mare Adriatico definite in base alle mappe topografiche in scala 1:25000] (PDF), in Geoadria, vol. 9, n. 1, Zara, Hrvatski hidrografski institut [Istituto idrografico della Croazia], 2004, pp. 12-30. URL consultato il 29 dicembre 2016. Lingua sconosciuta: en hr (aiuto)
- Dario Alberi, Dalmazia. Storia, arte, cultura, 2008, Trebaseleghe (PD), Lint Editoriale, p. 1352.
- Alberto Rizzi, Guida della Dalmazia, vol. I, 2010, Trieste, ed. Italo Svevo, pp. 282-284.
- Giacomo Marieni, Portolano del mare Adriatico, a cura di i.r. Istituto geografico militare, seconda edizione, Vienna, Tipografia dei PP. Mechitaristi, 1845, pp. 311-313.
Cartografia
- (HR) Mappa topografica della Croazia 1:25000, su preglednik.arkod.hr. URL consultato il 14 gennaio 2017.
- G. Giani, Carte corografiche della Dalmazia: carta dei comuni censuari, 1839, Archivio di Stato di Trieste, Miscellanea cartografica catastale.
